Don Fabrizio Bregoli
Don Fabrizio Bregoli
Indice:
> Don Fabrizio Bregoli
> Il Casato Bregoli
> I Piardi Mafè
> Intervista a Don Fabrizio
Bregoli: essere prete è bello
> I BREGOLI di Pezzaze e i Piardi
> Alcuni degli addentellati
parentali PIARDI - BREGOLI o BREGOLI - PIARDI
2004. Don Fabrizio Bregoli figlio di Gesuino e Merile Ferraglio
di Maria Piardi dei detti Mafé di Pezzaze
5 settembre: Collio
in Valtrompia. Don Fabrizio Bregoli, nipote di nonna Maria
Piardi (1902), compie l’ingresso quale parroco della
comunità.
'''Il 5 settembre la cerimonia di accoglienza per
don Fabrizio Bregoli. Conto alla rovescia in alta valle Collio
aspetta il nuovo parroco. Ancora qualche giorno di attesa,
poi Collio potrà accogliere il nuovo parroco. Che non
farà moltissima strada: il 5 settembre, infatti, nell’ultimo
Comune dell’alta Valtrompia arriverà quello che
ancora per qualche ora è il curato di Gardone. A un
mese e mezzo dalla scomparsa (avvenuta il 17 luglio) di don
Alfio Venturoni, arciprete del paese per venticinque anni,
le comunità religiose di Collio e Memmo accoglieranno
don Fabrizio Bregoli, che lascia il «capoluogo»
valligiano dopo cinque anni di lavoro, lasciando un grande
ricordo in tutti quelli che l’hanno conosciuto, e non
pochi rimpianti tra i ragazzi dell’oratorio. Don Bregoli
è ben conosciuto anche in Valcamonica, perchè
ha operato per 13 anni a Bienno, in una comunità di
recupero per tossicodipendenti.
Sempre sorridente, con la sua tenuta informale,
in questi giorni sta completando il trasloco. Bregoli è
un cognome tradizionale di Pezzaze: lui non lo sa, e rimane
sorpreso quando scopre che il suo sarà un po’
un ritorno alle radici più antiche. Lo segnala come
sempre lo storico per eccellenza delle famiglie di Pezzaze,
quell’Achille Piardi che lo definisce un «Piardi»
a tutti gli effetti, perchè figlio di Gesuino Bregoli
e Merile della stirpe dei «Mafé» (figlia
di Maria Piardi, la famosa postina di Pezzaze anche durante
la guerra, e Giovanni Ferraglio). E i Piardi “Mafè”
hanno una ascendente, sin dall’inizio dell’800,
in Maria Rambaldini di Collio. Il programma della festa di
accoglienza è già stato definito. Si inizierà
alle 15 col raduno all’ingresso del paese e la formazione
del corteo verso la centralissima piazza Zanardelli. Qui ci
saranno l’omaggio dei bambini, il discorso del sindaco
Mirella Zanini e la benedizione del monumento ai caduti. Poi
il corteo si avvierà verso la parrocchiale per il «rito
di immissione», una vera cerimonia di investitura regolata
dal codice canonico. Poi, insieme a don Sandro Gorni, vicario
vescovile, e ai parroci di tutta la valle verrà concelebrata
la messa di ingresso, seguita da un rinfresco nella scuola
materna. (...) ''.
Barbara Bertussi, BRESCIAOGGI
- Martedì 24 Agosto 2004.
BREGOLI:
(Dall’Opera omnia “I PIARDI”).
(...).
Il casato di Don Fabrizio e di quello di tanti altri componenti
ascendenti e discendenti dei Piardi o con essi imparentati.
Cognome di una delle originarie famiglie di Pezzaze in alta
Valtrompia, assai nota, imparentata con i Piardi almeno sin
dal XVIII secolo. Maria Bregoli è, infatti, sposa di
Andrea Piardi (1765). Andrea con Andrea Piardi (figlio –
1799), dei detti Catanì emigra a Gussago e a Padergnone
di Rodengo all’inizio del secondo decennio del 1800,
portando i “Catanì” in Franciacorta. I
rapporti tra i Piardi e i Bregoli, almeno quelli della famiglia
di Domenica figlia di Francesco morto il 5 novembre 1808 del
fu Antonio, sono ben delineati nei documenti relativi alla
successione testamentaria di Francesco (stato patrimoniale
dei beni del defunto Francesco redatto in data 30 maggio 1812)
nonché in quelli inerenti la divisione dei beni tra
i quattro suoi figli appunto: Cecilia maritata Viotti, Maria
maritata Bonometti, Lorenzo scapolo e Domenica sposata Giovanni
Battista Piardi. Tangibile testimonianza del rapporto dei
Piardi con i Bregoli si evince anche dall’atto di ripartizione
dei beni tra le tre sorelle Bregoli del defunto Lorenzo del
fu Francesco, uno dei quattro fratelli succitati, del 4 agosto
1835, nonché dall’atto della Pretura di Gardone
del 31 gennaio 1839. In questi atti, nella parte definita
“Stato patrimoniale debiti e crediti” del Francesco
di complessive lire di Milano 32.838:4, per quanto concerne
i Piardi si legge: “Inventario dei crediti … punto
10°: scosso da Gian Batta Piardi Catanì, di Milano
lire 946:10 come da polisa nel sig. Raineri … (…)
punto 4°: per un credito nel signor Martino Piardi del
fu Battista di Milano lire 529”; (…) “punto
6°: un credito che tiene in Ant.o Bono Piardi Bonas per
lire 70”. Il credito succitato al punto 4°, in sede
di ripartizione come “capo quarto” levato da Cecilia
Bregoli viene poi semplicemente riassunto in: “Il credito
Piardelli al numero 4° per lire 529”, da ciò
si desume che la famiglia di Martino Piardi del fu Battista
era denominata col soprannome Piardelli. A questa famiglia
Bregoli pezzazese appartiene Bortolina (1877-1950) sposa di
Giacomo Piardi nato a Pezzaze nel 1875 e mortovi nel 1944
figlio di Giovanni (1844) e di Santina Facchini. Allo stesso
casato dei Bregoli, seppure diversamente soprannominati, appartengono:
Giovanni, sposo di Rosina Piardi (1904) da Mondaro; Margherita,
sposa di Bono Piardi (1908) da Pezzaze; Assunta detta Gina,
sposa di Pietro Piardi (Pezzaze 1912); Angela sposa di Umberto
Piardi (Pezzaze 1916-1988) e Albina moglie di De Bormida Pietro
Piardi del 1913 da Pezzaze, figlio di Giacomo della famiglia
Celvìt ed anche Caterina moglie di Giacomo Piardi (1880
?) da Pezzaze; Gesuina sposa di Faustino Piardi (1932) da
Pezzaze; Faustina (Pezzaze 1911 – 1980) sposa di Giovanni
Piardi (1909 – 1946) da Pezzaze detto Nene dei Quarantì;
Teresa (Pezzaze 1913 – 1979) sposa di Giovanni Maria
Piardi da Pezzaze (1907 – 1965); Angelo da Pezzaze morto
nel 1946 all’età di 77 anni sposo di Santa Piardi
da Pezzaze morta nel 1947 all’età di 78 anni;
Caterina Catina sposa di Francesco Piardi del 1902 dei Valì
da Pezzaze; Cecilia da Pezzaze sposa di Giovan Battista (1914)
dei Valì; Bortolo (1894 – 1960) sposo di Angela
Piardi (1901 – 1937); Bruna sposa di Giovanni Piardi
detto Severino (1936) dei Mafé da Pezzaze. (vedi genealogia
dei Piardi nati a Pezzaze secondo il soprannome). A questo
stesso casato appartiene Giacomo sposo di Faustina Piardi
(1893); Santina Isolina (1922) figlia di Faustina Piardi (1893)
dei Brine da Pezzaze; Bettino sposo di Maria Piardi dei Brine
da Pezzaze; Bortolo sposo di Angelina Piardi dei Brine figlia
di Angelo (1850 ?). Vedi anche Piardi nati a Pezzaze –
Brine. Lucio sposo di Domenica Piardi dei Brine figlia di
Angelo (1850), Caterina (1857 – 1944) sposa di Angelo
Piardi da Pezzaze dei Brine. Lucio sposo di Nena - Annunciata
Piardi (1909) dei Pélès da Pezzaze; Eleuterio
sposo di Luciana Piardi (1970) dei Mafé. Al casato,
ancora, appartiene Caterina sposa di Giuseppe Piardi del 1924
dei Pélès ed anche Maria sposa di Battista Piardi
(1915) detto Miglio dei Pélès.Cognome anche
di Cecilia (1931) sposa di Massimo Piardi (nipote del Grillo)
dei Brine, di Giovanna (1943) sposa di Emilio Piardi, di Romano
sposo di Elma Piardi (1957) dei Valì da Pezzaze, di
Bettino sposo di Daria Piardi (1958) dei Valì. Dello
stesso casato sono: Maria (Maria Ope) sposa di Giovanni Piardi
(1908) detto Giaca dei Bone de Sante; Santa detta Gala o Galina
sposa di Antonio Piardi (1918) dei Gaei di Pezzaze detto Gal.
Certo pezzazese soprannominato “ol Lepa”, forse
Giovanni (?) Bregoli, della famiglia nota come Carnine, imparentata
coi Piardi, è compagno d’armi durante la campagna
di Russia di Maffeo Piardi (1915) figlio di Bortolo Angelo.
Porta questo nome anche il complesso vocale strumentale in
attività da diversi decenni col titolo “La famiglia
Bregoli” assai noto per le sue esibizioni folcloristiche
il quale nel 1998 incide il secondo CD. Il più noto
dei Bregoli è Angelo munifico benefattore dell’Istituto
per anziani che porta il suo nome, deceduto nel 1849; il munifico
Angelo prende esempio dalla solidarietà di Bortolo
Piardi “Catanì” per definire e poi stilare
le sue ultime volontà. Di questo casato Bregoli sono:
Don Giovanni (1814 – 1877) parroco di Vicomoscone di
Cremona, Don Battista (1880 – 1905) da Mondaro parroco
di Magno di Inzino a Gardone V.T., Don Angelo (1874) e Don
Giovanni (1878). Certo Bregoli, detto Pieroleta, è
sposo di Metilde Piardi figlia di Rimo (?) dei Fresche poi
Late. Cognome anche di Primo detto Gazet sposo di Irene Piardi
(1921) figlia di Pì di Piarcc degli originari Piardi
Sgalmer. La stele del monumento ai caduti di Stravignino annovera
tra questi: Bregoli Antonio fu Francesco, classe 1887; Bortolo
di Giuseppe, classe 1888; Giovanbattista di Andrea, classe
1886; Giovanni di Pietro, classe 1898; Giuseppe di Bortolo,
classe 1889; Bortolo di Angelo, classe 1924; Ugo di Felice,
classe 1923. Don Giordano (1967) è sacerdote nel 1998.
[Per la storia del casato Bregoli in Pezzaze dall'origine,
vedere "Pezzaze" in Volume I e II “I PIARDI”
editi rispettivamente l’anno 1998 e 2000 e qui in sezione
PEZZAZE del sito www.piardi.org.].
E’ di questo casato Don Fabrizio (1960), sacerdote dal
1988, figlio di Gesuino e di Merile Ferraglio. Merile è
figlia di Maria Piardi (1902) dei Mafé di Pezzaze.
(...). (...). (Documentazione a cura del casato Piardi).
Don Fabrizio Bregoli è il più giovane dei quattro
sacerdoti viventi del Casato PIARDI (dei complessivi 30 a
partire dal 1600) precisamente:
- Don Giuseppe Bregoli (1933) dei detti Frinciai - parroco
a Palazzolo, figlio di Cecilia Seria Piardi (1896) dei detti
Sertùr di Pezzaze.
- Don Gian Piero PIARDI dei Mafé - parroco di Sant'Evasio
in Susa, della parrocchia al Passo del Moncenisio e di una
terza parrocchia della cintura cittadina; Vicario episcopale
del vescovo di Susa, insegnante, giornalista, impegnato nel
sociale, responsabile "Caritas" della Diocesi di
Susa, Presidente dell'Istituto per il sostentamento del Clero
della diocesi segusina; alpinista, alpino. Già a capo
della proprietà del giornale diocesano "La Valsusa"
ed ora, da luglio 2004, giornalista al suo Giornale diocesano,
sua antica e giovanile passione. Buon sangue valtrumplino
non mente !!: nato a Pezzaze - Dendo' - Valle di Avano l'anno
1942 da Faustino Bortolo dei Mafé e da Pierina GALLIA
di Marmentino. (Per Don Gian Piero vedi,
anche, Sezione “Personaggi” in questo portale
Piardi).
- Don Angelo PIARDI dei Catanì di Gussago, in alcune
parrocchie bresciane e poi per una ventina d'anni missionario
"Fidei Donum" in Uruguay e poi in Brasile.
PIARDI MAFÉ,
antichi originari dei sacerdoti Don Fabrizio BREGOLI e Don
Gian Piero PIARDI, secondo la stesura della tarda seconda
metà del sec. XIX con aggiornamenti ed integrazioni
sino al 1931. (...). (...).
1. PIARDI MAFFEO fu Gio.Maria e di Rambaldini Maria. Capo
famiglia. Mandriano. Pezzaze 12 ottobre 1844. A Pezzaze dalla
nascita. Decede il 16 maggio 1928.
2. VIOTTI PIARDI MARIA fu Angelo e di Ferrari Giulia. Moglie.
Contadina. Pezzaze 29 aprile 1847. Deceduta il 25 ottobre
1919.
3. PIARDI GIO.MARIA di Maffeo e di Viotti Maria. Figlio. Contadino.
Pezzaze 16 marzo 1875. Coniugato con Bontacchio (Maria) Margherita.
4. PIARDI MARIA di Maffeo e di Viotti Maria. Figlia. Pezzaze
29 luglio 1877.
5. PIARDI BORTOLO ANGELO di Maffeo e di Viotti Maria. Figlio.
Contadino. Pezzaze 11 aprile 1885. Coniugato con Rossi Caterina
il 6 ottobre 1911. Passa al foglio di famiglia n. 35 –
Case sparse di Mondaro.
6. BONTACCHIO (PIARDI) MARGARITA di Gaetano e di Gabrieli
Angelina. Nuora. Pezzaze 11 marzo 1880. Coniugata con Piardi
Gio.Maria.
7. PIARDI MAFFEO di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglio.
Pezzaze 13 giugno 1900. Coniugato il 10 ottobre 1931.
8. PIARDI MARIA di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglia.
Pezzaze 16 maggio 1902. Coniugata 1° novembre 1924.
9. PIARDI BATTISTA di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglio.
Pezzaze 2 gennaio 1904. Coniugato il 30 gennaio 1927.
10. PIARDI ANGELO di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglio.
Pezzaze 3 luglio 1905. Coniugato il 20 febbraio 1930.
11. PIARDI GIO.MARIA di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglio.
Pezzaze 22 maggio 1907.
11. Bis. PIARDI GIOACHINO di Gio.Maria e di Bontacchio Maria.
Profiglio. Pezzaze 18 novembre 1908. Morto a ?? il 12 aprile
1930.
12. PIARDI ANGELINA di Gio.Maria e di Bontacchio Maria. Profiglia.
Pezzaze 16 gennaio 1911.
13. PIARDI ROSSI CATERINA di Gio.Battista e fu Bontacchio
Margherita. Nuora. Contadina. Pezzaze 28 gennaio 1891. Coniugata
con Piardi Angelo il 6 ottobre 1911. (Ndr.: Bortolo Angelo).
Passa al foglio di famiglia n. 35 di Case Sparse di Mondaro.
14. PIARDI MARGHERITA MARIA di Bortolo Angelo e di Rossi Caterina.
Profiglia. Pezzaze 10 ottobre 1912.
15. PIARDI GAETANO di Giov.Maria e di Bontacchio Margherita.
Profiglio. Pezzaze 8 febbraio 1913.
16. PIARDI ANGELA CATTERINA di Bortolo e di Rossi Catterina.
Profiglia. Pezzaze 1 maggio 1914.
17. PIARDI FAUSTINO BORTOLO di Giov.Maria e di Bontacchio
Margherita. Profiglio. Pezzaze 30 agosto 1916.
18. PIARDI ERNESTINA AMABILE di Bortolo e di Rossi Caterina.
Profiglia. Pezzaze 25 luglio 1918.
19. (Rigo vuoto).
20. PIARDI GIUSEPPE MATIA di Gio.Maria e di Bontacchio Margherita.
Figlio (?). Pezzaze 19 ottobre 1918.
21. PIARDI MAFFEO VALERIANO di Bortolo Angelo e di Rossi Caterina.
Pezzaze 16 novembre 1915.
22. PIARDI PIETRO BENIAMINO di Giov.Maria e di Bontacchio
Margherita. Pezzaze 7 novembre 1914.
23. PIARDI LUCIA PASQUA di Bortolo Angelo e Rossi Caterina.
Pezzaze 29 febbraio 1920.
24. PIARDI PASQUINA GIUSEPPINA di Bortolo Angelo e di Rossi
Caterina. Profiglia. Pezzaze 6 maggio 1922.
25. PIARDI PAOLINA GIUSEP. di Giov.Maria e di Bontacchio Margherita.
Profiglia. Infante. Pezzaze 4 luglio 1922. Decede il 7 luglio
1922.
26. PIARDI ROSINA GIANNETTA di Bortolo Angelo e di Rossi Caterina.
Infante. Pezzaze 23 agosto 1925.
27. PIARDI QUINDICESIMO PASQUALE di G.Maria e di Bontacchio
Margherita. Infante. Pezzaze 17 marzo 1924. Muore il 15 novembre
1925.
28. PIARDI BENIAMINO FRANCO di Bortolo e di Rossi Caterina.
Profiglio. Infante. Pezzaze 6 novembre 1927.
(...). (...).
Riprendendo la genealogia a partire da Giovan Maria PIARDI
(1875) e continuando solamente con Maria (1902) e Faustino
(1916), due dei suoi quindici figli, l’una nonna di
Don Fabrizio Bregoli ed il secondo, genitore di Don Gian Piero
Piardi, così come l’hanno dettata i nuclei familiari
nel corso del 1997/98:
1875 – 1948.
GIOVAN MARIA PIARDI di Maffeo (1844-1928) e di Maria Viotti
(1847). Nato a Pezzaze nel 1875. Sposa Margherita Bontacchio
(14 marzo 1880 – 1 gennaio 1953) detta Paiù ed
ha quindici figli: Maffetto o Maffeo (1900), Angelo (1905),
Maria (1902), Giovan Maria (1907), Angelina (1911), Gaetano
(1913), Faustino detto Burtul (1916), Giuseppe Mattia (1918),
Pietro (1914), Battista (1904) e Gioachino (1909) che muore
lontano da Pezzaze a seguito di infortunio sul lavoro (a Bolzano
?) più altri quattro che decedono neonati o in giovane
età, tra cui Pasquino - Quindicesimo. Ha anche un figlio
“adottivo”, in realtà tenuto a bagliatico:
Gino Palazzani da Sarezzo.
Giovan Maria Piardi decede a Pezzaze nel 1948.
(...). (...).
1902 – 1979.
MARIA PIARDI di Giovan Maria (1875) e di Margherita Bontacchio
da Avano. Nasce a Pezzaze il 16 maggio 1902. Detta “La
postina”. Sposa nel 1924 Giovanni Ferraglio da Pezzaze
dal quale ha: Renato (muore a 24 mesi), Merile (1938), Maria
Marietta (1925), Elsa (1931), Miranda (1936), Rita –
Arnaldina (1929) e Marcellina deceduta neonata.
- Merile sposa Gesuino Bregoli ed ha tre figli: Walter e Fabrizio,
gemelli, (1960) e Renato (1973). Fabrizio è sacerdote
dal 1988. Walter si sposa con Luisa ed ha Federica.
- Maria Marietta sposa Egidio Damiani da Sesto S. Giovanni
(MI) ed ha due figli: Renato (1945 – 8 marzo 1971) e
Massimo (1953). Massimo sposa Marina ed ha Marcello. Maria
Marietta decede il 31 gennaio 1972.
- Elsa sposa Basilio Loreni ed ha un figlio: Alfredo che si
sposa con Domenica ed ha Luca e Stefania.
- Miranda sposa Paolo Gava da Pordenone ed ha una figlia:
Mara che sposa Ruggero Gipponi ed ha Katiusha.
- Rita sposa Cesare Bontacchio (27 settembre 1920 –
7 agosto 1983) dei Semaröi di Mondaro di Pezzaze ed ha
quattro figli: Pio (1962), Luigino (1949), Nadia (1951) e
Alda (1955). Luigino sposa Carla Cucchi da Gardone ed ha una
figlia: Alessia (1987). Nadia, nel 1977, sposa Giuseppe Bregoli
da Pezzaze ed ha Annamaria (1980). Alda, nel 1972, sposa Felice
Richiedei da Pezzaze ed ha Nereo (1973). Nereo si sposa con
Stefania Pè.
Maria Piardi (1902) muore a Pezzaze il 5 febbraio 1981.
(...). (...).
1916 – 1964.
FAUSTINO PIARDI, detto Burtul, di Giovan Maria (1875) e di
Margherita Bontacchio. Nato a Pezzaze il 31 agosto 1916. Sposa
Gallia Pierina da Marmentino l’11 novembre 1941 ed ha
quattro figli: Gian Piero (1942), Liliana che sposa nel 1971
Giorgio Falca da Almese (TO) ed ha due figli (Fabrizio e Silvia),
Giuseppe che nel 1969 sposa Elena Favro Grandis ed ha due
figlie (Barbara e Roberta), Renata che nel 1970 sposa Gian
Piero Viretti ed ha una figlia (Mara ) nel 1976. Faustino
si trasferisce, sin dai primi anni Quaranta, in Susa ove decede
il 17 ottobre 1964. Faustino detto Burtul è noto a
Pezzaze col vezzeggiativo di “Lasela”. (...).
(...). (...).
1942 - GIAN PIERO PIARDI di Faustino detto Burtul (1916) e
di Pierina Gallia. Nato a Pezzaze il 18 settembre 1942. Sacerdote,
ordinato il 29 giugno 1969, nella diocesi di Susa. Parroco
di Sant’Evasio di Susa. (...). (...).
(Dall’Opera omnia “I PIARDI”).
Intervista
a Don Fabrizio Bregoli: essere prete è bello.
( di Pierfilippo Bacca 28.11.2005 da IL
VALTROMPIA News )
Da un anno parroco di Collio, don Fabrizio proviene da due
esperienze come curato: per 11 anni a Bienno e per cinque
a Gardone Valtrompia
Intervistare un prete apparentemente stravagante
e burlone come don Fabrizio, ma profondamente innamorato di
Dio e dell’uomo, è un’esperienza che non
ti lascia indifferente. Avevamo fissato l’appuntamento
a distanza di una settimana, è stato don Fabrizio a
proporre quattro chiacchiere durante il pranzo. Il dialogo
si snoda tra una portata e l’altra, tra le parole schiette
del prete-personaggio, tra gli appunti presi al volo sull’agenda:
uno “slalom” accettato da entrambi con naturalezza.
Lei è nativo di Pezzaze, come è nata la
sua vocazione sacerdotale in un contesto dove spesso la realtà
giovanile fa parlare di sé per esperienze non edificanti?
“È stata determinante la testimonianza del
mio parroco don Mario Piccinelli. – Ho a che fare con
un don Fabrizio che non conoscevo: tranquillo e col viso che
si illumina quando parla dei suoi modelli di vita e del significato
profondo che ha avuto e che ha il Vangelo nella sua esistenza.
- Era il 1978, io avevo 17-18 anni e un parroco giovane e
pimpante come don Mario ha fatto scattare in me il desiderio
di incarnare la bellezza del Vangelo e farmi prete. Ho avuto
altre figure vicino a me che mi hanno aiutato in questo senso,
sono stati miei fratelli e i miei genitori, che tuttora ho
e che vivono con me”.
La sua è stata una vocazione adulta?
“ Si, avevo 21 anni quando entravo in seminario. Dopo
il servizio militare trascorso nel Corpo degli Alpini ho lasciato
il lavoro e ho iniziato gli studi magistrali e la teologia:
il mio titolo di studio era la terza media. Sono stato ordinato
sacerdote nel 1988 e dopo di me, a Pezzaze, ci sono state
altre due ordinazioni: don Pierino Bregoli nel 1993 e don
Giordano Bregoli nel 1998. Ora c’è un altro giovane,
Raza Damiano, che sta studiando come vocazione adulta per
farsi prete “.
Che esperienze ha avuto, una volta ordinato sacerdote?
“Sono stato per 11 anni a Bienno e mi sono trovato benissimo
con la gente e con il parroco don Giuseppe Figaroli che mi
ha voluto un gran bene e mi ha fatto da papà. Successivamente
sono stato curato per cinque anni a Gardone VT, con don Severino
Chiari. Ora, da un anno, sono parroco di Collio”.
Come sta vivendo la sua esperienza di parroco?
“Qui mi trovo benissimo, del resto non ho mai avuto
problemi a rapportarmi con la gente. I parrocchiani mi vogliono
molto bene e lo stesso vale per me nei loro confronti. Certamente
da parroco la vita cambia totalmente: sei tu in tutto e per
tutti a gestire la situazione. Devo dire che ho una comunità
viva e posso contare su un valido aiuto da parte dei laici.
Una quarantina di volontari gestisce a turni l’oratorio,
organizza bancarelle di Natale, lavoretti vari per tenere
occupati i ragazzi. A livello più generale, siamo di
fronte a una situazione di pendolarismo dove, per avere il
contatto con la realtà della Valle, studenti e lavoratori
si devono alzare presto al mattino e rientrare tardi il pomeriggio
e la sera. Per quanto riguarda il futuro dei ragazzi , tranne
i 23 casi riscontrati di abbandono scolastico tra i 16 e i
17 anni, tutti gli altri studenti si impegnano molto riportando
buoni o eccellenti risultati, sì da far progressivamente
aumentare il numero dei diplomati e dei laureati “.
Come si sta affrontando a Collio il problema giovanile?
“Quella dei giovani è una grossa responsabilità.
È chiaro che i giovani ci sono e vanno aiutati a crescere,
proponendo loro anche occasioni di riflessione. Quando saranno
adulti potranno trovare giovamento dalle opportunità
avute. Per ora posso dire che, sia da parte delle Parrocchia
che del Comune non ci sono dei progetti specifici per loro.
Alcuni di loro hanno avuto l’opportunità di fare
l’esperienza di Colonia, nella Giornata Mondiale della
Gioventù. Un bel gruppo di giovani, da Marcheno in
su, con me e il parroco di San Colombano don Marino, ha vissuto
un intenso momento sia relazionale che spirituale. Ecco, i
giovani hanno bisogno di maturare delle esperienze che potranno
poi condividere con altri giovani. Chi incontra il Vangelo
viene cambiato all’ “interno” e può
cambiare anche gli altri. Un punto di forza nei confronti
dei giovani è dunque un loro coinvolgimento in esperienze
che daranno i loro frutti. L’importante è che
i giovani ci siano in quelle esperienze, poi il bene fatto
rimane. L’esserci vale anche per il prete: da curato
ero sempre in mezzo ai giovani, da parroco devo continuare
ad esserlo, anche se devo dividere il tempo a loro disposizione
con altri impegni di responsabilità all’interno
della comunità”.
Come vede la sua parrocchia?
“La parrocchia di Collio ha circa 1.500 abitanti, mentre
il Comune ne ha 2400; il resto della popolazione appartiene
alla parrocchia di San Colombano. Compito del parroco è
quello di investire sui laici, sia come prestatori di opere
che come formatori del vangelo. La domanda che spesso io faccio
è: vi piace essere chiesa?. Occorre insomma crescere
come uomini e come donne, allora anche la comunità
diventa un valore. Io credo in questo. La sera spesso vado
a dormire stanco per i tanti contatti avuti: la gente ha bisogno
di essere ascoltata, di essere considerata. A me capita spesso
di conoscere le persone anche per strada. Mi piace parlare
con la mia gente, anche e soprattutto con quelli che non vedo
mai in chiesa e su questo non ho mai avuto difficoltà.
La realtà parrocchiale è ampia, suddivisa in
diverse zone: la Parrocchiale, San Rocco, Tizio, Ivino, Memmo.
Complessivamente la partecipazione alla santa messa si aggira
sul 20-25%, con buona testimonianza a livello di celebrazione,
ma per me l’ evangelizzare non corre solo sul binario
della domenica, ma anche e soprattutto nel tempo quotidiano.
Anche Gesù ha fatto così.
Tu parli, fai la proposta, poi la decisione viene lasciata
libera” .
Problemi a livello di droga, alcol?
“C’è la fascia di età compresa tra
i 20 e i 25 anni che non è ben inquadrata. L’uso
di droga e di alcol non manca tra i giovani, ma il problema
sta secondo me nella prevenzione. Come? Occorre essere famiglia,
sempre più famiglia sia tra le mura domestiche che
nel contesto della comunità. Occorre investire in programmi
trasversali per monitorare e dare opportunità diverse,
ma soprattutto è opportuno dire la verità sulla
droga e sull’alcol. Per me poi conta molto esaltare
la bellezza dell’essere giovani, perché i giovani
sono belli dentro e sono belli fuori. È chiaro che
occorre metterci impegno. Io come prete devo dare il massimo,
perché essere prete è bello. Il prete ti mette
in discussione con la sua testimonianza, con la sua vita e
le persone, sulla spinta di questo, devono mettersi in relazione
gli uni con gli altri. Occorre parlare, parlare a tutti, anche
a chi non la pensa come te, perché i problemi ci sono,
ma è mettendosi in gioco che si possono superare. Che
uno poi venga o non venga a messa non è il primo dei
problemi”.
C’è qualche tradizione nella sua parrocchia
che merita di essere ricordata?
“Quella più significativa riguarda il Triduo
dei morti: gli abitanti delle malghe offrono alla parrocchia
i latticini prodotti nell’anno. Al termine della festività,
nel pomeriggio, viene fatta un’ asta dove la parrocchia
mette in vendita quei latticini e il ricavato rimane a disposizione
delle opere parrocchiali”.
Qualche opera di restauro nell’immediato?
“C’è la chiesa di San Rocco che ha un bisogno
estremo di essere restaurata. Si sta interessando la Sovrintendenza
delle Belle Arti, poi sarà anche la generosità
dei parrocchiani a fare il resto “.
L’intervista termina, usciamo dal ristorante e ci incamminiamo
verso la parrocchiale e l’oratorio e il don Fabrizio
che vedo è quello di sempre, con un’apertura
straordinaria nei confronti dei giovani che sono tornati da
scuola e stanno andando a casa, nei confronti della signora
in automobile che sta aspettando l’attimo per attraversare
la strada, nei confronti di chiunque incontra, con battute
ad alta voce. Mi viene in mente la famosa esortazione: “Ama
e fai quel che vuoi” .
Don Fabrizio fa quel che vuole
perché ama profondamente Dio e tutti i suoi parrocchiani.
(Pierfilippo Bacca. 28.11.2005 IL
VALTROMPIA News)
I
BREGOLI di Pezzaze e i Piardi
I BREGOLI: Bregoli – Piardi e Piardi –
Bregoli. I PIARDI nella vita e opere del Pio Istituto BREGOLI
Parleremo dei BREGOLI e della estesissima
parentela con tutte le famiglie di Pezzaze, ivi compresa quella
dei PIARDI, lasciando che ad esporre, fin che possiamo, sia
Angelo Secondo Viotti (1916) figlio di Angelo detto Dize (1861)
del fu Faustino dei detti Faüstini. Trarremo dette conversazioni
dal testo pubblicato in “I PIARDI” Volume 1 e
2; editi, rispettivamente, l’anno 1998 e 2000.
L'amore pei genitori è il fondamento di tutte
le virtù. (Cicerone)
Nell’incontro del 9 febbraio 1999 esaminiamo,
con Angelo Secondo Viotti, alcuni documenti appartenenti al
suo archivio privato. In particolare quello inerente i debiti
(Stato delle sostanze, negative) accumulati dal fu Giov. Battista
Viotti (defunto nel 1835 ?) padre di Pietro, Francesco e altri.
La mamma Cecilia, ivi citata, dei Viotti fratelli, figli di
Giov.Battista, è Cecilia Bregoli [sorella del ‘Barba
Lurinsì’ Bregoli e di Domenica, sempre Bregoli,
andata in sposa a Giov.Battista Piardi] figlia del fu Francesco
Bregoli sposata a Giov.Battista Viotti, suocero e forte debitore
verso Domenica “Biluna” Piardi figlia di Bortolo
“Catanì” da Pezzaze.
Con riferimento ai quattro noti fratelli
Bregoli, Angelo Secondo Viotti racconta:
<<Erano tre le sorelle Bregoli più
il fratello, Lorenzo detto Lurinsì, i figli del Bregoli
morto all’inizio del sec. XIX (1808?): Cecilia sposa
di Giovanni Battista Viotti, Domenica sposa di G. Battista
Piardi, Maria sposa di certo Bonometti della Val Camonica,
ed il fratello Lorenzo ‘Lurinsì’.
Lorenzo abitava su al casale (löc) che si vede, lassù,
per andare al Colle di S. Zeno. Èl ghia ‘mprestàt
le palanche a ü pret chè ghera che a Pedade. Dopo
chèl pret le l’è marciàt e l’è
nàt a Marù, söl lac d’Isé.
Pota è lü ‘l glià piö este le
palanche …. Alura chè al fat, ‘n autünno
dè ‘n an, ‘l sa met sö ü sac
(… mè recorde che le fonne quanc che le naa a
dà ‘l lüdam, chèl piüia, le
ciapaa ü sac le sol mètia e le sol legaa che…
al col). E lü, ‘l Lurèns, ‘l sè
met sö ste sac e po’ l’è pasàt
sö dèl Col dè San De, l’è
nat do dol Gölem e l’è nat a Marù.
A scöder. Alura la fò, on dol reà fò,
pota, ghera la serva, la domestica. Lü ‘l serca
‘l Don …, ste pret, ‘l domanda ‘ghè
mia ‘l Reverendo?’ - ‘no, ‘l ghè
mia …’ (invece il parroco era in casa e udendo
il conversare della domestica domanda: ‘Chi che ciama?’
– ‘L’è ü pètòc!’
che l’ia po’ le dè fò. Il sacerdote
esce per vedere di quale pitocco si tratti e s’imbatte
in un ‘povero vestito di sacco’ e rivolgendosi
alla domestica: ‘fallo entrare’ anche con insistenza,
‘fal vignì det, diga che ‘l vegne deter,
diga chel vegne …’. Il pitocco entra, si leva
il sacco di iuta che portava sopra la testa ed appare chi
veramente è …, alla vista il sacerdote esclama:
‘Ah, Madora me, l’è ‘l siur Lorenzo!’.
La domestica rimane male e con lei anche il parroco debitore
….
In questo caso l’abito ha fatto il monaco e così
sotto mentite spoglie di pitocco il creditore è potuto
entrare in canonica a riscuotere il credito.
Ensoma, ‘l pret ‘l ga dàt le palanche e
Lurinsì l’è turnat ‘n dre a Pedade.
E quanta l’è po’ gnìt ‘nsa,
la sò sorela, chè l’ia po’ la fomma
del Batesta Viotti, la Cecilia, la ga dit, vedendolo coperto
dal sacco di iuta: ‘Te farèsèt mèi
crumpàt ‘n umbrèla ‘nvece chè
nalà col sac!’. E lui, Lorenzo, per tutta risposta,
rivolto alla sorella, esclama: ‘Arda chè iè
gnamò nìcc a le Pere (cortile di Lorenzo) chèi
coi bastù ros (gli ingnegneri agrimensori a prendere
le misure per i frazionamenti …) come iè nìcc
al Tedöl (Tesolo vicino alla chiesetta, l’unico
avere che era rimasto alla sorella dopo la divisione patrimoniale
del padre)’. Ènfati iera töt fò töt…
. Töte le parcc dèi fredei. A le Pere, invece,
era ancora tutto di Lorenzo. Insomma, se non comprava l’ombrello
era perché non voleva e non perché non potesse
permetterselo … diversamente da altri che invece non
avrebbero potuto neanche volendolo. Come a dire ‘Guarda
in casa tua’.
Chèsto l’ia ‘n Bregoli fiöl dèl
fu Francesco, fradèl dè le tre surele; è
giöna dè chèste l’ia töt, spudàt,
‘l G.B. Piardi dè Pedade, chèl ca fàt
dè tèstimone al bubà de la spuda ‘n
dol 1807 quan cà l’ha crumpàt ‘l
sito e ‘l löc, ‘l Bricù fò
a Sem (Cimmo)>>. [Angelo Secondo Viotti (1916); Pezzaze,
9 febbraio 1999].
Angelo Secondo Viotti (1916), figlio di Angelo
detto Dize (1861), commentando la foto pubblicata a Pezzaze
nel calendario 1999 (edito a cura del Pio Istituto Bregoli)
sotto il titolo ‘Festa tra amici’, dell’anno
1940, ove sono ritratti diversi personaggi in compagnia del
fisarmonicista Bruno Bregoli, precisa: <<il fisarmonicista
noto come Bruno dèl Vegia ha sposato Agnese Richiedei,
una delle figlie di Santina (1899) Piardi del fu Ermenegildo
‘Gilde’ (1873). Mentre, questa, indicandola sulla
foto, Pierina Viotti è nipote di (nonna) Domenica Piardi
detta la Biluna (sposa, nel 1822, di Pietro Viotti figlio
di Giov.Battista) in quanto figlia del di lei figlio Battista>>.
BREGOLI famiglia
Bregoli è cognome di una delle originarie
famiglie di Pezzaze, assai nota, imparentata con i Piardi
sin almeno dal XVII secolo. Senza voler andare nella notte
dei tempi: Maria Bregoli dei detti Bonèt è sposa
di Andrea Piardi (padre - 1767). Andrea, padre, con Andrea
Piardi (suo figlio – 1799) emigrano a Gussago e a Padergnone
di Rodengo agli inizi dell’Ottocento, portando i Catanì
in Franciacorta; altri Catanì si aggiungeranno in quel
di Saiano, sempre in Franciacorta.
A questa famiglia pezzazese appartiene Bortolina Bregoli (1877-1950)
sposa di Giacomo Piardi nato a Pezzaze nel 1875 e mortovi
nel 1944 figlio di Giovanni (1844) e di Santina Facchini .
Allo stesso casato BREGOLI appartengono:
Giovanni,
sposo di Rosina Piardi (1904) da Mondaro;
Margherita,
sposa di Bono Piardi (1908) da Pezzaze;
Assunta
detta Gina, sposa di Pietro Piardi (Pezzaze 1912);
Angela
sposa di Umberto Piardi (Pezzaze 1916-1988);
Albina
moglie di De Bormida Pietro Piardi del 1913 da Pezzaze, figlio
di Giacomo della famiglia Celvìt;
Caterina
moglie di Giacomo Piardi (1880 ?) da Pezzaze;
Gesuina
sposa di Faustino Piardi (1932) da Pezzaze;
Faustina
(Pezzaze 1911 – 1980) sposa di Giovanni Piardi (1909
– 1946) da Pezzaze detto Nene dei Quarantì;
Teresa
(Pezzaze 1913 – 1979) sposa di Giovanni Maria Piardi
da Pezzaze (1907 – 1965);
Angelo
da Pezzaze morto nel 1946 all’età di 77 anni
sposo di Santa Piardi da Pezzaze morta nel 1947 all’età
di 78 anni;
Caterina
Catina sposa di Francesco Piardi del 1902 dei Valì
da Pezzaze;
Cecilia
da Pezzaze sposa di Giovan Battista (1914) dei Valì;
Bortolo
(1894 – 1960) sposo di Angela Piardi (1901 – 1937);
Bruna
sposa di Giovanni Piardi detto Severino (1936) dei Mafé
da Pezzaze.
[Vedi, meglio e più ampiamente, genealogia dei Piardi
nati a Pezzaze secondo il soprannome in “I PIARDI”,
volume primo (anno 1998)].
A questo stesso casato BREGOLI appartiene:
Giacomo
sposo di Faustina Piardi (1893);
Santina
Isolina (1922) figlia di Faustina Piardi (1893) dei Brine
da Pezzaze andata in sposa a Pietro “Pierino”
Gabrieli “Pim”, Sindaco di Pezzaze nel corso della
seconda metà del Novecento;
Bettino
sposo di Maria Piardi dei Brine da Pezzaze;
Bortolo
sposo di Angelina Piardi dei Brine figlia di Angelo (1850?).
[Vedi anche Piardi nati a Pezzaze – Brine].
Lucio
sposo di Domenica Piardi dei Brine figlia di Angelo (1850);
Caterina
(1857 – 1944) sposa di Angelo Piardi da Pezzaze dei
Brine;
Lucio
sposo di Nena - Annunciata Piardi (1909) dei Pélès
da Pezzaze;
Eleuterio
sposo di Luciana Piardi (1970) dei Mafé.
Al casato Bregoli, ancora, appartiene:
Caterina
sposa di Giuseppe Piardi del 1924 dei Pélès;
Maria
sposa di Battista Piardi (1915) detto Miglio dei Pélès.
Cognome anche di:
Cecilia
(1931) sposa di Massimo Piardi (nipote del Grillo) dei Brine;
Giovanna
(1943) sposa di Emilio Piardi;
Romano
sposo di Elma Piardi (1957) dei Valì da Pezzaze;
Bettino
sposo di Daria Piardi (1958) dei Valì.
Dello stesso casato sono:
Maria
(Maria Ope) sposa di Giovanni Piardi (1908) detto Giaca dei
Bone de Sante;
Santa
detta Gala o Galina sposa di Antonio Piardi (1918) dei Gaei
di Pezzaze detto Gal.
Certo pezzazese soprannominato “ol Lepa”, forse
Giovanni (?) Bregoli, della famiglia nota come Carnine, imparentata
coi Piardi, è compagno d’armi durante la campagna
di Russia di Maffeo Piardi (1915) figlio di Bortolo Angelo
“Bianco Topo”.
Porta questo nome anche il complesso vocale e strumentale
in attività da diversi decenni col titolo “La
famiglia Bregoli” assai noto per le sue esibizioni folcloristiche
il quale nel 1998 incide il secondo Compact Disk, col riconoscimento
della Regione Lombardia.
Di questo casato BREGOLI sono:
Don Giovanni
(1814 – 1877) parroco di Vicomoscone di Cremona;
Don Battista
(1880 – 1905) da Mondaro parroco di Magno di Inzino
a Gardone V.Trompia;
Don Angelo
(1874) e Don Giovanni (1878);
Don Giuseppe
Bregoli, morto Parroco di Palazzolo Sull’Oglio (Brescia)
nel secolo XXI; bella è la sua testimonianza dell’incontro
che ebbe con papa Paolo VI nel 1970. (Vedi link in calce a
questa pagina).
Certo Bregoli, detto Pieroleta, è sposo di Metilde
Piardi figlia di “Rimo” dei detti Fresche poi
Late, già degli antichi Catanì Piardi.
Cognome anche di Primo detto Gazèt (o Gadèt)
sposo di Irene Piardi (1921) figlia di Giuseppe noto come
Pì di Piarcc.
La stele del monumento ai caduti di Stravignino annovera tra
questi cittadini che sacrificarono la vita:
Bregoli
Antonio fu Francesco, classe 1887;
Bortolo
di Giuseppe, classe 1888;
Giovanbattista
di Andrea, classe 1886;
Giovanni
di Pietro, classe 1898;
Giuseppe
di Bortolo, classe 1889;
Bortolo
di Angelo, classe 1924;
Ugo di
Felice, classe 1923.
Don Giordano Bregoli (1967) è sacerdote nel 1998.
E’ nipote di nonna Maria Piardi (1902) dei detti Mafé
il sacerdote Don Fabrizio Bregoli (Parroco di Collio negli
anni Dieci del 2000) essendo figlio di Gesuino e Merile Ferraglio
del fu Giovanni. I Ferraglio di Pezzaze sono originari di
Pezzoro, terra contigua quella di Pezzaze, poste sotto la
cima del Monte Guglielmo.
Per PEZZORO clicca su http://www.piardi.org/luoghi/pezzoro.htm
Per PEZZAZE clicca su
http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm
Per Don Fabrizio Bregoli clicca su http://www.piardi.org/persone/p30.htm
Per Don Giuseppe Bregoli clicca su http://www.piardi.org/persone/p67.htm
Il più noto personaggio dei
Bregoli è Angelo munifico benefattore dell’Istituto
per anziani e ospedale che porta il suo nome, deceduto nel
1849; poi denominato Pio Istituto Angelo Bregoli, oggi Fondazione
Bregoli. Angelo Bregoli dei detti Bonèt, munifico benefattore,
fu sposo, in prime nozze, di Aquilina Piardi dei detti Catanì,
quei Piardi andati a Gussago ed in Franciacorta sin dagli
inizi dell’Ottocento.
BREGOLI (PIO ISTITUTO ANGELO): Pezzaze.
Ente di assistenza e di beneficenza istituito dai pezzazesi
a seguito di volontà testamentaria di Angelo Bregoli,
espressa nel 1849.
Molti sono stati i Piardi benefattori, amministratori o addirittura
presidenti del Pio Istituto nel tempo, tra i quali: Andrea
(1765), Andrea (1799), Bortolo (sec. XVIII-XIX), Annunciata
Piardi Viotti e Diaregina, l’ultima benefattrice in
ordine di tempo (1993) per un cospicuo valore di mercato,
in immobili, dell’ordine di diverse centinaia di milioni
di lire.
PRESENZA, a diverso titolo, dei PIARDI
negli Atti dell’Opera Pia Angelo BREGOLI di Pezzaze
Dall’esame della documentazione dell’archivio
storico del Pio Istituto Angelo Bregoli (Fondazione Angelo
Bregoli) si rileva l’importante presenza dei Piardi
pezzazesi nell’amministrazione dell’Istituto stesso
e di quegli altri Enti di beneficenza ed assistenza legati
al medesimo organismo.
• Nella nota n. 89 del 28 settembre 1857 diretta all’Imperial
Regio Signor Commissario di Gardone, a firma di Piardi Don
Antonio risulta che lo stesso è amministratore del
Pio Istituto. La conferma viene anche dalla nota n. 101 dell’8
ottobre 1857 autografa, originale, vergata di pugno come la
precedente, da parte del Don Antonio, sempre diretta al Commissario
di Gardone. Don Antonio è tale già anche dal
26 maggio 1856 come parrebbe da una nota n. 16 di protocollo
dell’Istituto. Trattasi, con ogni probabilità,
di Antonio Piardi del 1801.
Don Antonio lo troviamo come amministratore anche negli anni
successivi, pare fino al 1860, quando lascia Pezzaze per la
parrocchia di Rodengo, all’Abbazia. In tal senso, giusta
l’ulteriore nota redatta di pugno e rinvenuta in originale
rivolta al Pretore di Gardone in merito alla lite inerente
il bosco Borgatto nel comune di Marcheno di proprietà
dell’Ente (Decreto n. 141 – 13 gennaio 1858 –
Pretore di Gardone).
• Certo Don Gio. Battista Piardi (forse del 1829) fu
Ermenegildo risulta, con altri, testimonio alle firme nella
stesura della scrittura del 22 giugno 1868 per la locazione
d’immobili siti in San Vigilio (di Concesio) tra l’Ente
Bregoli e il conduttore Ravelli Giuseppe di Carcina.
• Antonio Piardi fu Innocenzo è testimonio alle
firme il 4 maggio 1882 per atto tra le parti steso tra il
Pio Istituto ed altri.
• Attinente all’attività dell’Istituto
Bregoli sono i compiti dell’ente chiamato Pio Istituto
Zilberti del comune di Pezzaze il quale doveva provvedere
alla vita della sussidiaria chiesa della cappellania di San
Giovanni Evangelista di Mondaro. Nell’amministrazione
del “Zilberti” vi è anche, oltre ai Bontacchio
e Rossi, la presenza di un Piardi nell’anno 1891, infatti,
ciò si deduce da una nota del 26 luglio dello stesso
anno diretta all’Istituto Bregoli.
• A Pezzaze, nello scorso secolo XIX, ma anche all’inizio
del XX, si nota un felice fiorire di iniziative tese all’assistenza
degli abitanti più bisognosi, infatti registriamo,
anche, la presenza della volontà Turinelli, sacerdote,
che istituì un legato col suo stesso nome avente per
scopo la “dispensa di vestiario spettante ai poveri
di Pezzazole”; in questo Ente Turinelli si notano, dalla
corrispondenza, diverse presenze di Piardi come amministratori,
assieme ai Bontacchio, Lazzari e Bregoli.
• Il sacerdote Antonio Piardi (probabilmente Geremia
Antonio Piardi del 1860 – dei detti Cansonète)
è componente l’amministrazione con un Bregoli
ed un Facchini della gestione del succitato “Legato
Turinelli” per l’anno 1894.
Lo stesso Don Antonio, con Giovanni Piardi, quale legale rappresentante
del Pio Istituto Bregoli, è tra coloro che, il 13 aprile
1885, si presentano dal notaio Cristoforo Piotti in Gardone,
per chiedere la pubblicazione del testamento olografo 12 luglio
1883 del defunto sacerdote Giovanni Battista Turinelli per
beni valutati in lire tremila quale Legato perpetuo, col frutto
annuo dei beni stessi da impiegare in favore dei poveri di
Pezzazole. E’ presente con loro l’avvocato Luigi
Gallia, esecutore testamentario. Il Legato è stato
riconosciuto con Decreto Reale di Umberto I Re d’Italia
dato in Sant’Anna di Valdieri il 21 agosto 1884.
Don Antonio Piardi di Battista, ancora, appare quale rappresentante
dell’Ente Bregoli nell’atto datato 11 ottobre
1888 avanti l’ingegner Girolamo Piotti, per vertenza
di confine tra le proprietà denominate Ripe sopra Nevù
e fondo boschivo detto Valzello delle streghe in Pezzaze.
Don Antonio diventa Presidente del Pio Ist. Bregoli il 7 marzo
1888 fino al 15 dicembre 1889 (Giusta la deliberazione 7 marzo
1888 – oggetto II).
• Giovanni Piardi fu Giacomo, dopo essere stato componente
dell’Istituto, dal 1882 al 1890, Presidente dal 13 aprile
1890, membro dal 7 marzo 1898 al 1905, ne diventa, nuovamente,
Presidente dal 1914 al 1919. (Verb. delib. 13 aprile 1890
e 26 gennaio 1914).
• Battista Piardi fu Raimondo risulta membro del Pio
Istituto per gli anni 1926 e 1927. Giusta la deliberazione
del 9 maggio 1926.
• Gio.Maria e Giulio Piardi li ritroviamo amministratori
anche nel 1932 – 1938 – 1939.
• Giovanni Maria Piardi è presidente nel 1936
ma anche nel 1939 (giusto il verbale di deliberazione 14 marzo
1936), e risulta presiedere alla decisione di ripristinare
il sussidio annuale a favore della fabbriceria parrocchiale
a titolo di concorso nelle spese per le festività delle
Santissime quarant’ore, così come da antica disposizione
testamentaria di Angelo Bregoli, fondatore dell’Istituto,
sulla scia dell’analoga volontà espressa dal
Bortolo Piardi – Catanì. E’ lui che stipula
l’accordo novennale dal 1935 al 1944 con gli affittuali
dei fondi di proprietà del “Bregoli”.
Tra questi affittuali vi sono anche: Ghetti Elisa in Piardi
(Gael) per il fondo denominato Bonetti con un canone annuo
di lire 602; Bortolo Piardi di Antonio per il fondo Tese con
un canone annuo di lire 451. Per Elisa e Bortolo controfirmano
quali loro fidejussori Aurora Bregoli della famiglia dei Carnine
e Piardi Antonio Gael. Ancora nel 1982, per il fondo denominato
Bonetti, Giacomo Piardi fu Antonio ed Elisa Ghetti versano
lire 26.500 quale canone. (Ruolo entrate e diritti c.o.p.
del Pio Ist. Bregoli).
Nello stesso fascicolo si rinviene la ricevuta del pagamento
rilasciata nel 1982 di lire 13.500 da parte di Santina Piardi
per fitto del fondo rustico denominato Fondaco.
Giovan Maria Piardi fu Angelo, dal verbale di delibera del
giorno 16 giugno 1940, risulta nominato in carica quale amministratore
per il residuo periodo del quinquennio 1937 – 1941.
• Dal verbale di delibera dell’Istituto in data
20 marzo 1932, approvato il 19 aprile 1932 con visto n. 12045,
relativo all’affittanza novennale del fondo denominato
Fisomo condotto da Maffeo Piardi di Giovan Maria, risulta
che Piardi Maffeo rinuncia all’affittanza. Presiede
la seduta Giovan Maria Piardi – Presidente.
• Giacomo Piardi fu Ermenegildo nel 1940 ottiene per
tre anni la concessione del pascolo al bosco di Monte Cimmo,
di proprietà del Pio Ist. Bregoli, per lire 40 annue.
• Giulio Piardi è membro amministratore nel 1939
quando l’ente delibera, il 29 aprile 1939, l’accettazione
della donazione disposta da Angela Gabrieli fu Carlo e fu
Margherita Gabrieli, del 12 dicembre 1938.
• Giovanni Piardi fu Giacomo, quale amministratore dell’ente,
si presenta il 24 giugno 1903 presso il notaio Gio.Battista
Noventa in Bovegno, a richiedere la pubblicazione e il deposito
del testamento olografo di Angelo Gabrieli sposato Margherita
Piardi col quale il Gabrieli lascia sue sostanze al fine di
celebrare messe ed ufficio funebre ad ogni anniversario della
sue morte.
• Il 2 giugno 1866, lo si rileva da un documento originale
dell’archivio storico, Andrea Piardi fu Bortolo (forse
quello soprannominato Belù), risulta quale avallante
per aver concesso “pieggio” nell’atto di
assegnazione dell’affittanza del roccolo Vivazzo condotto
da Giovanni Bregoli fu Michele. Inoltre, è testimone
nello stesso, con Bortolo Ognibene, sacerdote, segretario
del Pio Istituto, Giacomo Piardi fu Battista.
Continuando nell’esame della
documentazione custodita presso l’archivio storico dell’Istituto,
Il 5 maggio 1998, leggiamo il seguente, curioso, documento:
<< Adi, 7 maggio 1794.
In Cristi nomine l’anno di nostro Sig.re millesettecentonovantaquattro
(…) avanti il notaio Mazoldi in Piano di Bovegno di
Val.pia. Distretto di Brescia presente il signor Benedetto
Mazoldi e signor Giovan Battista Bregoli Seg. (…), con
me notaio (Mazoldi Antonio).
Ritrovandosi Antonio del fu altro e Angelo fu Antonio Piardi
di Pezzaze (…) avendo una pezza di terra denominata
Le Teze in tener di Pezzaze, di comunione la stalla e fienile
senza aver l’acqua di poter far abbeverare le bestie
e d’ogni altra servitù e del Giovanni fu Paolo
Bregoli (…) che in detto luogo si trovano avere altra
pezza di terra denominato il Sipo (Cippo) in tener di Pezzaze
(…) sul monte di Mondaro, quale intenda che si voglion
li suddetti Piardi far abbeverare e servirsi dell’acqua
nascente sul prato detto Sipo, e li detti soci Piardi s’intendevan
aver raggione di tale acqua per esserne serviti anche in avanti.
Perciò i suddetti Piardi (…) hanno convenuto
e convengono per tale acqua come qui sotto:
Primo si conviene che detti Piardi come sopra possano perciò
per sempre servirsi dell’acqua nascente nel prato del
detto Bregoli a loro piacere nel luogo detto Sipo (Cippo)
per abbeverare e d’ogni altra servitù, con patto,
però, che anche i soci Piardi abbiano da corrispondere
al predetto Giov. Bregoli per tale servitù piccole
lire centocinquanta, mettà per cadauno di detti Piardi.
Così convenuti quali dalli detti due soci Piardi (…).
Dico sono state fatte e pagate in pronti dinari di sua soddisfazione
al detto Bregoli (…).
Stante perciò il pagamento eseguito e fatto dalli Piardi
al signor Bregoli ivi il medesimo ha liberato ed assolto,
libera ed assolve, i suddetti Antonio fu altro e Angelo fu
Antonio fratelli Piardi dal valor del beneficio dell’acqua
suddetta promettendo di mai più pretendere cosa alcuna.
Obbligandosi i Piardi di far la sprangata sino al portico
di detta stalla Sipo col lo loro legname; andando fuori dai
recinti di detta sprangata le bestie vachine siano in obbligo
di pagar il danno e avendo da far il pozzo o curarlo debba
ciò farsi a comuni spese, dovendo in altri (…)
detti soci Piardi far celebrar annualmente due messe, cioè
una per cadauno.
Rogato per me D. Ant. Mazoldi notaro>>.
Si riscontra l’esistenza delle ricevute di avvenuta
celebrazione delle succitate due messe annue sino al 1864
ed altresì si è avuto modo di vedere alcune
ricevute riguardanti il parziale rifacimento della “sprangata”
(staccionata) con l’apporto di assi e assoni e per il
riconoscimento della servitù in atto, di cui l’ultima
è datata 1875.
DAL CARTEGGIO del Pio Istituto BREGOLI, ancora leggiamo.
• Dal verbale di deliberazione dell’Ente Pio Ist.
BREGOLI del 30 gennaio 1902 e da quelli delle successive sedute
dello stesso anno e degli anni seguenti fino al 30 aprile
1906 si può leggere che tra gli amministratori, Bontacchio
Antonio, sacerdote Giovanni Viotti e Bregoli Antonio, vi è
Giovanni Piardi fu Giacomo che poi, dal 1914, per cinque anni
(giusta la deliberazione 26 gennaio 1914), è Presidente
dell’Opera Pia Bregoli.
• Dal registro dei verbali di deliberazione, seduta
del 3 agosto 1908, si evince che Raimondo Piardi risulta appaltatore
“dei lavori da falegname nell’ospedale di Mondaro”,
nello stesso periodo, ciò a seguito di una sua nota
tesa allo “scopo di ottenere un maggior assegno sulla
liquidazione del prefato tecnico dei lavori da falegname …”.
Richiesta respinta e giudizio inviato al tecnico incaricato
Ing. Cavadini.
• Il carteggio custodito dall’Archivio storico
registra anche le vertenze o le pretese sia degli affittuari
dei fondi della Pia Opera sia da parte dei dipendenti. A tale
riguardo, nella seduta del consiglio di amministrazione del
7 dicembre 1908 si registra la pretesa di Gio.Maria Piardi
conduttore del fondo Croce il quale chiede un, preteso, riconoscimento
danni causati da “una frana apertasi all’estremità
inferiore del fondo stesso” conseguente alla formazione
di un nuovo “tronco di strada comunale”. Il Ricorso
del Gio.Maria è inviato all’esame dell’Ing.
Cavadini per “definirne la vertenza nel miglior interesse
della Pia Opera. …”. La vertenza prosegue con
pretese da parte di Angelo Piardi, sempre per il fondo Croce,
ed è l’oggetto n.° 2 all’ordine del
giorno della seduta del medesimo consiglio dell’Opera
Pia in data 15 marzo 1909.
• Il 30 maggio 1930 a Bortolo Piardi per il fondo denominato
Tese, che conduce, gli viene chiesto per gli anni dal ’30
al ’32 un nuovo canone d’affitto ammontante a
lire 770 rispetto alle 810 quale era quello originario. Successivamente
lo stesso viene ulteriormente abbassato a lire 693 nell’anno
1931 con approvazione prefettizia del 26 ottobre 1931, come
si legge da idoneo documento dell’organo di Stato.
• Giacomo Piardi risulta terminare, pare, nel 1909 il
suo mandato di infermiere dell’ospedale, infatti, nella
seduta del 15 marzo 1909 viene deciso “di sospendere
l’assegno fin qui corrisposto all’ex infermiere
Piardi Giacomo essendo a ciò tenuto il Comune di Pezzaze”.
(Trattasi probabilmente del solo cambio di datore di lavoro).
• Dalla gestione delle diverse Opere Pie da parte dell’Istituto
Bregoli si viene a conoscenza di nomi, luoghi, compiti e fatti
di persone o di cose tra cui: Giacomo Piardi fu Battista risulta
essere sino al 1912 incaricato dell’attività
di “sacrista della Cappellania di Mondaro” per
la chiesa sussidiaria di San Giovanni Evangelista. (Deliberazione
oggetto II – 22 settembre 1913). Lo sostituisce nell’incarico
“Marco Gabrieli fu Francesco per tre anni più
tre anni per lire 17 annue”.
• Piardi Antonio fu Bono dei Gaei negli anni ’20
e ’30 è guardia boschiva del Pio Istituto. Nell’anno
1926, il 18 di dicembre, chiede un aumento per nuove mansioni
e compiti in Brozzo e Marcheno. Lo ottiene passando da 200
a 500 lire annue oltre a un compenso per caro viveri che dalle
iniziali lire 200 passa a 500.
TRA le ATTIVITA’ del Pio Istituto
BREGOLI anche la Scuola
• Secondo la volontà del testatore Angelo Bregoli
si sarebbe dovuto avviare anche una scuola per la gente di
Mondaro. Di conseguenza l’Istituto ebbe a gestire anche
la scuola elementare privata. Mista per gli anni dal primo
al terzo e, pare, solo maschile per gli anni quarto e quinto.
(Almeno dai nomi degli allievi).
Dall’esame della documentazione dell’Archivio
storico Bregoli si possono rinvenire i registri relativi alle
iscrizioni degli alunni alla “Scuola elementare privata
mista Istituto Bregoli di Mondaro”.
I registri sono riferiti alla frequenza alle diverse classi
negli anni, quelli che sono stati rinvenuti, dal 1881 al 1923.
Assumono notevole importanza, oltre che in termini di frequenza
e profitto degli alunni, anche per ciò che riguarda
la situazione di famiglia dell’allievo. Si può,
leggere con chiarezza, tra l’altro, la professione dei
genitori.
I registri si distinguono in: Registro d’inscrizione
della scuola elementare superiore maschile … e Registro
unico giornaliero.
Dal Registro d’inscrizione della scuola elementare superiore
maschile dell’anno 1891/92, diretta dall’insegnante
Adele Dè Marmels, rileviamo al n. 6 dell’elenco
degli alunni di classe IV: Piardi Giuseppe di Francesco (contadino)
e di Caim Annunciata, nato a Pezzaze il 28 novembre 1888,
abitante in Stravignino n. 66 e dall’elenco di classe
V: Piardi Giacomo fu Faustino (contadino) e di Bregoli Margherita,
nato a Pezzaze il 15 settembre 1880, abitante in Stravignino
37.
E’ indicato anche il profitto mensile delle diverse
materie di studio. Un particolare rilievo meriterebbero, appunto,
le materie d’insegnamento delle quali qui appuntiamo,
soltanto, quella definita: “Diritti e doveri dell’uomo
e del cittadino”.
Dal Registro unico giornaliero dell’anno 1900/1901 per
la classe IV e V, condotta dall’insegnante Martinazzoli
Gio. Battista di Gaudenzio e di Salari Caterina da Paspardo,
in Val Camonica, si legge: Piardi Giovanni, figlio di Desiderato
di professione oste, e di Gipponi Maria, nato a Pezzaze il
13 luglio 1888. Licenziato quale alunno di V classe con la
votazione pari alla media complessiva del sette. (Ndr.: trattasi
dei detti Fresche – poi Late).
Per l’anno 1881/82 classe III e IV, condotte dal maestro
Duccio Don Bortolo, nell’elenco degli alunni di IV classe
si legge: Piardi Francesco di Antonio (fabbro ferraio) e di
fu Maria Gabrieli, nato a Pezzaze il 21 aprile 1868, abitante
in Stravignino 188. Alunno proveniente dalla scuola privata
di Avano. Profitto ottenuto: superiore alla media del nove.
(Ndr.: si tratta dei detti Valì).
Per l’anno 1882/83, nel Registro mensile di frequenza
alla scuola serale elementare invernale di I e II classe,
condotta provvisoriamente dal maestro Don Giovanni Viotti,
si trovano: Piardi Raimondo ed Enrico, fratelli. Infatti,
dall’elenco degli allievi così intitolato: “
…che si presentarono questo giorno 12 dicembre (1882)”
rileviamo: Piardi Enrico di Battista d’anni 20 e Piardi
Raimondo di Battista d’anni 26. (Fascicolo “Registri
della proposta scuola serale in sostituzione a quella ordinata
dal testamento Bregoli, come da controesteso elenco”).
Si tratta dei Piardi, fratelli, detti Cansonète.
Ancora, dal Registro unico giornaliero e da quello delle inscrizioni
dell’anno 1911/12, maestra Orsolina Foresti di Flaviano
e di Angela Mori nata a Pralboino il 20 febbraio 1859, si
legge, quale allievo della classe IV: Piardi Francesco di
Antonio e di Angela Gabrieli, abitante in Stravignino, nato
in Pezzaze il 28 gennaio 1902. Profitto mensile sette/otto.
Idem per l’anno 1912/13. Francesco di Antonio Piardi
è dei detti Valì.
Per lo stesso anno 1912/13, rileviamo anche: Piardi Maffeo
di Giovanni e di Margherita Bontacchio abitante a Mondaro,
nato il 13 giugno 1900. L’alunno Maffeo Piardi è
dei detti Mafé.
Dagli elenchi dell’anno 1913/14 leggiamo: Piardi Maffeo
di Giovanni (contadino), del 1900; Piardi Francesco di Antonio
(possidente), del 1902; Piardi Adamo di Antonio (panettiere),
del 1903; Piardi Bono di Antonio (guardaboschi), del 1903.
(Ndr.: rispettivamente: Mafé, Valì, Costa, Gael).
Nel “Registro scolastico generale del 1922/23, maestra
Serafina Dorigati del fu Luigi e della fu Maria Gervasi nata
a Mezzocorona (Trento) il giorno 6 dicembre 1871, per la classe
IV, sezione mista dell’Istituto Bregoli” rileviamo:
Piardi Giovanni di Bono (contadino) e di Maria Gipponi, nato
il 20 marzo 1908, abitante a Mondaro; Piardi Bono di Bono
e di Maria Gipponi, nato il 30 agosto 1910, abitante a Mondaro;
Piardi Caterina di Bortolo (campagnolo) e di fu Margherita
Viotti, nata il 18 marzo 1910; Piardi Angela di fu Antonio
e di Angela Gabrieli, nata il 24 febbraio 1912 che acquisisce
un punteggio 80/100 ed è promossa alla V. (Ndr.: sono
Bone de Sante, Brine, Valì).
• In calce ad una pagella di classe IV, datata 9 agosto
1914, rilasciata a nome di Felice Viotti di Angelo, nato nel
1901, accanto alla firma della maestra Orsolina Foresti, vi
è quella del Presidente del Pio Istituto: Piardi. (Ndr.:
si tratta di Piardi Giovanni fu Giacomo - Quarantì).
Lasciti e Legati (Amministrazione dei) del BREGOLI Pio Istituto
Tra i legati e i lasciti la cui amministrazione è
poi passata al Consiglio del Pio Istituto, vi sono
anche quelli dei Piardi. In alcune annate, della rendita di
detti legati o disposizioni testamentarie, hanno goduto, in
realtà poche volte, alcune famiglie Piardi abitanti
in Stravignino tra cui: Filomena Piardi fu Ermenegildo e Angela
Piardi fu Battista, così come dal verbale di seduta
del 7 dicembre 1918 oggetto n. 1 e 5 dell’ordine del
giorno. I fondi sono quelli provenienti dal Legato Annunciata
Piardi Viotti. Adamo Piardi, invalido, figlio di Antonio,
ottiene un sussidio di lire trecento per l’acquisto
di un apparecchio ortopedico, così dalla deliberazione
31 marzo 1927.
• L’anno 1889, il 19 di dicembre, il Pio Istituto
Bregoli esamina l’istanza di Francesco Piardi fu Antonio,
quale tutore della minorenne Maria Bernardelli fu Orazio,
orfana. L’orfana ottiene un assegno mensile di lire
4,50 “pagabile di sei mesi in sei mesi quando però
abbia residenza nel comune”.
• Nella seduta dell’8 settembre 1901 certi Piardi,
l’uno Battista detto Beghì e l’altra Angela
detta Fara, son oggetto di decisione per l’utilizzo
della somma di denaro pervenuta dalla Cassa di beneficenza
di Milano.
• Dal verbale di delibera del 26 settembre 1909, all’oggetto
X risulta che tra i beneficati, frutto del valore di uno dei
Legati gestiti dall’Opera Pia BREGOLI, vi è certo
Borèt, forse Bosèt, soprannome di Giacomo Piardi.
• L’anno 1936, con deliberazione n. 23 del 4 ottobre
l’Opera, con concorso del comune, benefica l’infermo
Giovanni Piardi di Bono accordandogli “un letto ortopedico
vita natural durante”. Consegna avvenuta in data 8 giugno
1937 alla sposa Maria Gipponi e figli, quietanzata di proprio
pugno da Bono Piardi.
FORNITORI del Pio Istituto Bregoli
• Interessante è anche rilevare quali fossero
i fornitori dell’Ente in termini di alimentari per il
funzionamento delle Opere di carità e dei Legati con
funzioni di assistenza, anche giornaliera, dei pezzazesi di
Stravignino e di Mondaro.
Infatti, nella seduta del 26 aprile 1929, viene “approvato
il pagamento delle seguenti note di fornitura al panettiere
Giuseppe Piardi fu Desiderato per somministrazione di pane
e pasta pari a lire 531 ed al panettiere Piardi Giovan Maria
fu Desiderato per fornitura pane lire 359 …” entrambi
per il periodo 24 dicembre 1928 – 1° aprile 1929.
• Nel 1933, dall’avviso di gara, datato 24 novembre,
agli esercenti di Pezzaze da parte del Pio Istituto per la
fornitura di “generi alimentari” si evince la
presenza di Giuseppe Piardi e Teresa Viotti in Piardi. Per
lo stesso argomento in una nota diretta all’Istituto
datata 2 gennaio 1934 a firma di Giov.Maria Piardi si leggono
i prezzi relativi alla fornitura di riso e pasta per rispettive
lire 115 o 110 al quintale e lire 150 al quintale. Viene accordata
la fornitura della sola pasta.
• Come si ricorderà, negli anni ’34 e ’35,
il Giov.Maria Piardi, commerciante alimentarista, fratello
di Giuseppe anch’egli fornaio e alimentarista, è
anche Presidente del Pio Istituto. Ciò si deduce anche
da una dichiarazione datata 14 giugno 1937 in Pezzaze a firma
di Piardi Antonio fu Bono, rilasciata con fini di procedura
legale per fatti accaduti il 24 marzo 1935 su boschi di proprietà
dell’Opera.
Beneficiari o assistiti
• In particolari situazioni contingenti legati alla
stagionalità soprattutto quella invernale con magari
abbondanti nevicate della durata di quattro – cinque
mesi, l’intervento delle Pie opere di carità
o dei Legati testamentari si rendeva più che necessario
e qui la dice lunga la lungimiranza dei montanari pezzazesi
del secolo XIX.
Infatti, nell’elenco dei beneficati per l’invernata
1932/33/34 risultano diverse famiglie Piardi, cosa non riscontrata
in termini così massicci negli anni precedenti, almeno
per quanto ci è dato conoscere dal carteggio dell’archivio
storico.
Di seguito riportiamo le famiglie con il soprannome del capo
famiglia o con l’indicazione della località di
dimora, infatti, accanto al nome di Maffeo notiamo il nome
della località “Fisomo” (in dialetto Fedöm)
per altro mai rinvenuto nell’ambito della ricerca, quello
di Mafeto riferito a Angelo Piardi, la denominazione di Nendos
riferita a Dosolina Piardi, quello di Gael riferito ad Angelo,
Celvit riferito a Fiume di Giacomo, e quello della denominazione
Castegnacolo come luogo di dimora per Angelina Piardi di Raffaele.
Anche negli anni 1920/30 molti sono i pezzazesi, tra cui qualche
Piardi, che ricorrono alle opere di assistenza e beneficenza,
per sbarcare il lunario…, non sempre ottengono risposta
favorevole.
ESATTORI, Amministratori, Esperti del Pio I. Bregoli
• Desiderato Piardi risulta essere tesoriere dell’Istituto
alla data del 1909 così come recita la deliberazione
del 16 maggio 1909, oggetto IV, conto consuntivo 1908. Lo
stesso risulta essere nel periodo 1900/1905 esattore del Pio
Istituto tanto che, con decisione dell’Ente datata 30
dicembre 1905 gli viene accorata la restituzione della cauzione
di lire duemila, quale svincolo per fine mandato gestionale.
A copertura del valore della cauzione vi era il vincolo sugli
immobili di proprietà del Piardi. In verità
traccia dell’incarico di tesoriere è stata rinvenuta
anche su atti dell’anno 1899.
Anche Francesco Piardi risulta esattore del Pio Istituto da
documentazione dell’anno 1862. Tanto da una nota dell’Ente
a firma di Bregoli, Ognibene e Foresti – parroco, datata
18 ottobre 1862, amministratori, diretta a Maria Giugni sposata
Confortoli Sperandio di Sale Marasino.
• Si rileva, anche, che in alcune circostanza l’Ente
affida ad alcuni Piardi l’incarico di perito in vari
settori, tra cui quello affidato quale “perito pratico”
a Raimondo Piardi per l’alienazione di oggetti fuori
uso esistenti nell’ospedale di Mondaro. (Verbale di
seduta del 22 giugno 1908).
• In tempi più recenti, pur sempre nel secolo
XX, hanno amministrato il Pio Istituto, in qualità
di Presidente Teodoro Piardi (1905) dei Cansonète e
Guido Piardi (1938) suo nipote della famiglia Cansonète
- Pepa.
Anche nel 1998, lo è da anni, è amministratore
del Pio Istituto Giacomo Osvaldo Piardi (1938-2008).
Altri rapporti di parentela Piardi
– Bregoli ed affini
I rapporti tra i Piardi e i Bregoli, almeno quelli della famiglia
di Domenica figlia di Francesco Bregoli, morto il 5 novembre
1808 del fu Antonio, sono ben delineati nei documenti relativi
alla successione testamentaria di Francesco (stato patrimoniale
dei beni del defunto summenzionato Francesco redatto in data
30 maggio 1812) nonché in quelli inerenti la divisione
dei beni tra i quattro suoi figli appunto: Cecilia maritata
Viotti, Maria maritata Bonometti, Lorenzo detto Lurinsì
scapolo e Domenica sposata Giovanni Battista Piardi. (Vol.
I e II “I Piardi”).
Tangibile testimonianza del rapporto dei Piardi con i Bregoli
si evince anche dall’atto di ripartizione dei beni tra
le tre sorelle Bregoli del defunto Lorenzo del fu Francesco,
uno dei quattro fratelli succitati, del 4 agosto 1835, nonché
dall’atto della Pretura di Gardone del 31 gennaio 1839.
In questi atti, nella parte definita “Stato patrimoniale
debiti e crediti” del Francesco di complessive lire
di Milano 32838:4 (trentaduemilaottocentotrentotto e 4 centesimi),
per quanto concerne i Piardi si legge: “Inventario dei
crediti … punto 10°: scosso da Gian Batta Piardi
Catanì, di Milano lire 946:10 come da polisa nel sig.
Raineri … (…) punto 4°: per un credito nel
signor Martino Piardi del fu Battista, di Milano lire 529”;
(…) “punto 6°: un credito che tiene in Ant.o
Bono Piardi Bonas per lire 70”. Il credito succitato
al punto 4°, in sede di ripartizione come “capo
quarto” levato da Cecilia Bregoli viene poi semplicemente
riassunto in: “Il credito Piardelli al numero 4°
per lire 529”, da ciò si desume che la famiglia
di Martino Piardi del fu Battista era denominata col soprannome
Piardelli. (Gli atti citati sono pubblicati quali tavole fuori
testo nel volume 2, cartaceo, “I PIARDI”, anno
2000).
Bregoli Santina (Rina), vivente in Pezzaze nell’anno
1992, risulta beneficiata da Diaregina Piardi dei Brine nel
suo testamento. (Vedi alla voce “Diaregina Piardi”
– Vol. II “I PIARDI”, più volte citato).
Diaregina o Diregina Piardi con le sue ultime volontà
pubblicate nel 1993, è l’ultimo grande benefattore
della Comunità pezzazese, attraverso il Pio Ist. Bregoli.
Dal Registro dei Battesimi della parrocchia di S.
Apollonio in Pezzaze, anche per la meticolosità genealogica
con cui sono redatte le annotazioni, riportiamo:
“5 aprile 1785. Catarina F:a di Antonio F:o di Giorgio
q.m Antonio Richetti, e di Laura F:a di Gian Fada di Lavone
oggi nata e battezzata da me. Padrino Andrea di Angelo Bregoli
Bonetto. Morta 8 aprile 1827”. Amministra il battesimo
Don Salvi.
“28 aprile 1785. Fran.co F:o di Andrea q.m Antonio q.m
Lorenzo Bregoli detto Phrichiale, e di Bortolamia q.m Bortolo
Piardi Catanì q.m Gian Maria q.m Gian Batta q.m altro
detto Batistino sua moglie, nato ieri l’altro da me
battezzato. Padrino sig.or Antonio Viotti”. Amministra
il battesimo Don Salvi.
Questo casato primo a radicarsi in Pezzaze risulta imparentato,
nelle sue diverse componenti, con tutte le famiglie della
località. Lo è anche di diverse altre famiglie
tra cui i Conti abitanti a Lavone. (Reg. Bat. P. S. Ap. P.
– 1805).
Le diverse famiglie di questo casato sono tra loro direttamente
imparentate. Il 18 aprile 1810 Gian Batta figlio di Paolo
q. Francesco Bregoli Catelot e di Maria q. Gian. Bregoli Roc
viene battezzato in Pezzaze.
“Giambattista Bregoli figlio di Giovanni del fu Giammaria
Botamì e di Maddalena (…)”, battezzato
il 12 maggio 1827 a Pezzaze, il cui “Padrino è
Angelo del fu Altro Bregoli Bonitì”, muore in
Moravia il 18 marzo 1850. (Reg. Bat. P.S. Ap. P. –1827)
I Bregoli detti “Bonitì” parenti dei Piardi,
anche di quelli detti Piardei dal capostipite detto Piardel,
sono imparentati con i Negretti di Piano di Bovegno. (Reg.
Bat. P. S. Ap. P. – 1840)
Domenica è figlia di Antonio Bregoli detto Piropaici
(?). Reg. Bat. P. S. Ap. P. –1854.
Andrea Bregoli figlio di Domenica di Pietro Melzani e di Giov.
q. Giov. Maria Bregoli, battezzato il 27 settembre 1857, è
della famiglia detta Gialì.
“Michael Bregoli filius Ioan. Bapt. q.m Iacob vulgo
Ciapina (…)” è figlio di Giacomina Piardi;
lo tiene alle cerimonie battesimali un Gabrieli dei detti
Bet. Vedi citato capitolo – Registri dei Battesimi,
anno 1869. Per i Bregoli del vulgo Roc vedi stessi Registri
anche anno 1871, 1875. Per quelli detti Luscì vedi
c. sopra, 1878
I Bregoli detti Ciapì, anche Ciapina, sono parenti
dei Bonitì Bregoli parenti dei Piardi. 1873 Reg. Bat.
I Ciapì discendenti da Giovanni di Giacomo detto Ciapì,
a partire da Giovani Battista nato il 31 luglio 1873, sono
figli di “Giacomina dell’Ospitale Maggiore allevata
dai Piardi” in Pezzaze e sposata, appunto, con il suddetto
Giovanni di Giacomo.
I Bregoli detti Sachelì sono parenti diretti dei Piardi.
Reg. Bat. P. S. Ap. P. - 1874
Bregoli Angela di Giovanni Roc risulta maritata a Piardi Bono
almeno dal 1875.Reg. Bat. 1875
Maria Bregoli è figlia di Antonio detto Capelina; mentre,
Domenica Bregoli, sposata ad Antonio Richiedei, è della
famiglia detta Ranina.
Altri Bregoli sono detti Martela da Bortolo. Reg. Bat. P.S-Ap.
P. - lug. 1888
Bortolo di Giuseppe fu Giovanni detto Manangol è sposo
di Metilde Piardi. Reg. Bat. 1888
“Antonio Bregoli, Pezzaze 18 agosto 1889 – figlio
di Paolo Bregoli detto Picet e di Aurelia Sedaboni fu Antonio
e fu Marta Glisenti-, sposa Piardi Maria di Angelo il dì
11 Dicembre del 1913”. Reg. Bat. 1889
Anche i discendenti di Giuseppe Bregoli detto gal, a cominciare
da Bortolo Giuseppe (1887), sono parenti diretti dei Piardi,
in particolare di quelli di Angelo del fu Giammaria Catanì.
Reg. Bat. P. S. Ap. P. - 1887
Piardi Domenica va in sposa a Bregoli Giam Battista di Giovanni
quatrì. Vedi capitolo succitato – Registri dei
batt. anno 1887 e lo stesso anno anche per quelli detti ciapì.
Caterina Bregoli da Mondaro è sposa di Giuseppe Piardi.
Domenica Bregoli (secoli XVIII-XIX) e Giambattista Piardi
(sec.XVIII) sono i genitori di Giovanni Battista o GiovanBattista
Piardi nato a Pezzaze, poi noto patriota risorgimentale. Vedi
alla voce Giovanni Battista Piardi (1812).
Qualche nota tratta dai numerosi FOGLI di FAMIGLIA,
redatti nella seconda metà dell’Ottocento, relativi
ai BREGOLI
Vincenzo Bregoli nato il 1° maggio 1838 (figlio di Vincenzo
e Antonia Gabrieli) si sposa, prima del 1870, con Teresa Bregoli
figlia di Antonio e Bartolomea Piardi ed ha da lei diversi
figli tra cui Giovan Battista (1875), Domenica (1873) e Teresa
del 1880. Vincenzo (1838) che risulta “Capo famiglia,
Carattiere” ha con se, pure, il fratello Paolo (1820)
celibe al 1875, poi deceduto a “Brescia nello Spedale,
14 aprile 1879”. (Fg. di Fam. n.27-casa n.29 di via
Mondaro C. di P. 1875).
Antonio (10 febbraio 1851) Bregoli è figlio di Gio.Battista
e Maria Piardi (nata l’8 aprile 1822 da Francesco e
Margherita Piardi). Maria (1822) risulta “Capo famiglia”
con 5 (6) figli a carico [nati dal 10 febbraio 1851 al 5 giugno
1857, tutti celibi] al 1875, “vedova di Gio.Battista
Bregoli” alla data della compilazione del foglio di
famiglia (n.28, casa n.30 di via Mondaro a Pezzaze,1875).
Bregoli Maria (1856), una delle figlie di Gio.Battista e Maria
Piardi, si sposa nel gennaio 1883 con Francesco Bregoli (1854)
figlio del fu Andrea e Maria Bregoli. Gli sposi novelli tengono
in affidamento per conto dell’Ospedale degli Esposti,
“a baliatico” come si usa dire al momento, Elia
Undelli nato a Brescia il 9 febbraio 1884.
Alcuni degli addentellati
parentali PIARDI - BREGOLI o BREGOLI - PIARDI menzionati
delle nostre pagine o, comunque, riferimenti che ci conducono al
casato BREGOLI:
Don Giuseppe Bregoli Piardi (1933 –
2007)
Per la composizione della famiglia formata da
Annunciata "Nena" con Lucio Bregoli dei detti Frinciai
Spirito Bono PIARDI dei detti "Quarantì",
con la mamma ed i fratelli
ANTONIO PIARDI (1 settembre 1801 - 1880).
GIOVAN MARIA PIARDI "Grillo" (1880)
dei detti BRINE
Sacerdoti nativi di Pezzaze,
anno 1944
2. COSTUMI
Teodoro Piardi
Giacomo Osvaldo Piardi (1938 - 2008), "Chichera"
Andrea Piardi, Pittore. ... i Bregoli e
i Piardi.
ANDREA PIARDI: Pezzaze 1765 (o 1767). Dei
Catanì, sposo di Maria Bregoli
4.20
Santa Barbara ... e i minatori.
PEZZAZE.
Itinerario VALTROMPIA - Colle di San Zeno e...
Giovan Battista "Pepa" (1888)
dei PIARDI detti Cansonète.
Franco Piardi, classe 1924 .... per Bregoli
Antonio emigrante in Argentina nel 1926
English, ...I BERGAMASCHI
e ...I soldati di Garibaldi. Cesare Piardi, classe 1844 figlio
di Andrea (1799) e di Maria Bregoli
3.1 Levatrici ...
Domenica Piardi quando nasce ...Bregoli
Giovan Maria Piardi dei Late
Per PEZZORO clicca su http://www.piardi.org/luoghi/pezzoro.htm
Per PEZZAZE clicca su http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm
Vedi anche Don Giuseppe Bregoli
(A cura di Achille Giovanni Piardi, per le pagine web del
sito “I PIARDI”, Ottobre 20010)
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