Patrioti, combattenti,
martiri, benefattori, sacerdoti, pittori,
lavoratori e padri di famiglia
PIARDI (alcuni
dei) patrioti, combattenti, martiri, benefattori, sacerdoti,
pittori, lavoratori e padri di famiglia.
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Dall'opera I PIARDI - Vol. I (pubblicato il 26 luglio 1998,
pgg. 700) i 'vedi' rinviano alla voce del glossario nello
stesso volume.
Altre notizie, per gli stessi personaggi, sono riportate nel
Vol. II (pgg. 1300) pubblicato il 4 giugno 2000 a cura del
Comitato I Piardi - 25060 Pezzaze
- Italy
ANDREA PIARDI:
Pezzaze 1765 (o 1767). Dei Catanì, sposo
di Maria Bregoli, padre di Andrea (figlio) del 1799 (vedi)
e di altri figli. E' il noto benefattore della comunità di
Padergnone di Rodengo Saiano (Brescia) in Franciacorta. Muore
all'età di 78 anni il 15 novembre 1843 e viene tumulato nella
tomba di famiglia al Vantiniano di Brescia. … omissis … Vedi
anche alla voce Tomba di famiglia Piardi.
PADERGNONE: (Parrocchia di San Rocco di). La Parrocchia di
Padergnone, Brescia, è stata costituita nel 1969 sulla base
della vecchia cappellania dell'Oratorio di San Rocco e della
seconda cappellania dal titolo di Torre. Il cappellano della
Torre non poteva risiedere a Padergnone per mancanza di casa.
A ciò provvide la generosità di Andrea Piardi (vedi) da Gussago.
Infatti possedendo l'Andrea una casa dignitosa con brolo a
Padergnone, ne fece dono, nel 1842 al cappellano rendendo
possibile la residenza in Padergnone anche del secondo prete
addetto, nella persona di Don Carlo Bonini e poi dei suoi
successori. La parrocchia che prende il nome dalla stessa
località, un tempo del vecchio comune di Rodengo (1906), fa
parte, ora, del territorio del comune di Rodengo Saiano in
Franciacorta (vedi). E' figlio di questa parrocchia, il padergnonese,
Padre Italo Gaudenzi (1944-1997) missionario in Bangladesh,
della Congregazione Saveriana Missioni Estere del Beato Guido
Maria Conforti. Padre Italo è amico di Achille Piardi (1948)
entrambi appartenenti al Gruppo Amici di Don Enrico Cotelli,
suoi allievi quando Don Enrico è curato d'anime a Gussago
nel periodo 1963-1967. Don Cotelli è poi missionario tra gli
emigranti italiani in Germania (1967 - 1977). Vedi anche Rocco
(San). Di questa parrocchia, dell'antica vicinia di Pedenaga,
sono Luigi Abeni, Marco Spada ed Egidio Loda, compagni di
scuola di Achille Piardi del 1948 (curatore della ricerca
sui Piardi) negli anni dal 1960 al 1963. Dall'Enciclopedia
Bresciana di A. Fappani, Edizione La Voce del Popolo, riportiamo
… In dialetto Padergnù. Frazione a nord - ovest di Rodengo.
(…). Uguale a quello di un comune nel Trentino, secondo studiosi
quali il Finotti potrebbe derivare dal nome personale Paternio,
da Paternius o da Paternia, distintivo delle colonie militari
dell'epoca dei Cesari o dal gentilizio Paternius. E' nominato
in un documento del Monastero di Rodengo del febbraio 1142
per mezzo di una terra "in loco ubi dicitur Patergnonus" che
Imegia, figlia di Ottone chiamato Magnavacca, dona assieme
ad altre terre alla chiesa di San Nicolò di Rodengo. Più tardi
Don Antonio Piardi (1801) andrà parroco di San Nicolò, all'Abbazia.
Personaggi di Padergnone come un Petercino e altri compaiono
in altri documenti del Monastero. Attiva la vicinia di Padergnone
poi unita con quella di Pedenaga. Le due vicinie unite eleggevano
un consiglio composto di tre sindaci e reggenti e un certo
numero di consiglieri. (…). A Padergnone ebbe larghi possedimenti
un ramo della famiglia Fenaroli, proveniente da Tavernola
sul lago di Iseo. Ange i Lorandi sarebbero originari di Padergnone.
(…).
Ecclesiasticamente il territorio appartiene alla Pieve di
Gussago e fino al 1969 alla parrocchia di Rodengo. Primo segno
registrato di religiosità popolare è la cappella che la vicinia
(Padergnone e Pedenaga) volle costruita nel 1432 come voto
per un'epidemia (di peste), cappella che poi verrà ampliata
e che infine diventerà chiesa parrocchiale. (…). Intorno all'oratorio
di San Rocco si svolse la vita religiosa e civile del piccolo
borgo. Già nel secolo XVI l'oratorio stesso possedeva, come
attesta un atto notarile del 24 agosto 1772, quattro pezze
con dati desunti da un estimo di Rodengo del 1569 e dal Catastico
del 1641, una casa e quattro pezze di terra, date in dotazione
alla cappellania di San Rocco. Con testamento del 1691 il
nobile Francesco Torre dotava la chiesa di un'altra cappellania
(…). Nel 1842 Andrea Piardi di Gussago donava alla chiesa
una casa con brolo che possedeva in Padergnone. L'esiguità
delle rendite e l'incameramento dei beni delle cappellanie
restituiti solo nel 1867 fecero sì che solo dal 1893 il cappellano
avesse residenza. Ma ormai, con l'aumento della popolazione
Padergnone aveva sempre più una certa autonomia ecclesiastica,
come dimostrano le vertenze insorte fra il cappellano di San
Rocco e il Monastero di Rodengo (1729 - 1730) e più tardi
fra la fabbriceria di San Rocco e lo Stato italiano. Del resto,
già nel 1828 "l'Imperial Regia Delegazione di Brescia aveva
accordato alla chiesa sussidiaria di San Rocco, apposita fabbriceria,
distinta da quella di Rodengo", anche per il numero dei suoi
abitanti (400). (…). Don Camillo Presti nativo di Padergnone,
ordinato sacerdote nel 1849, vi si fermò come secondo cappellano
di Don Carlo Bonini, succedendogli alla sua morte come cappelano
curato. Al suo zelo si devono la pala dell'altar maggiore
opera di Angelo Inganni e raffigurante San Rocco (1853), e
altre opere da lui avviate. (…). In vista delle esigenze della
popolazione, dopo il lascito di Andrea Piardi, nel 1858 la
Curia Vescovile concedeva la conservazione nella chiesa di
Padergnone degli olii santi e nel 1859 il permesso di ascoltarvi
le confessioni delle donne e nel 1860 direttamente dalla Santa
Sede Vaticana, quella di conservare l'eucarestia. (…). Grazie
alla intensa attività di Don Bozzoni cappellano e all'organizzazione
ecclesiale, in vista di un aumento della popolazione con decreto
del 14 maggio 1969 veniva eretta la parrocchia. E' toccato
a Don Eugenio Panelli, successo a Don Bozzoni nel 1986, affrontare
impegni più grossi dovuti all'aumento della popolazione passata
da 445 abitanti nel 1969 a 1356 nel 1993. (…). Enc. Bs. Enciclopedia
Bresciana di A. Fappani La storia della chiesa di San Rocco,
poi parrocchiale, è riassunta, forse, in un'epigrafe posta
in loco ove si legge "Eretta nel secolo XV e dedicata a San
Rocco per voto contro la peste, rinnovata e ampliata in varie
epoche successive, fu decorata l'anno MCMXXX, a maggior gloria
di Dio e del Santo protettore (Cominelli decorò)".
Il vescovo Monsignor Bollani visitò la chiesa nel 1567 e dispose
che si dovesse chiudere almeno con dei cancelli di legno o
di ferro l'ingresso e non si celebrasse la messa. Anche San
Carlo Borromeo visitò la chiesa nel 1581, in questa occasione
emise un decreto dal quale si evince che la chiesa di San
Rocco in Padergnone era ancora in fase di costruzione, forse
per ampliamento della precedente, ma che comunque si provvedesse
a togliere l'altare irriverentemente costruito. Dall'archivio
parrocchiale di Padergnone, fascicolo documenti sec. XIX,
anno 1842, mese di aprile leggiamo il testamento di Andrea
Piardi … Negli atti del sottoscritto notaio al n. 493 trovasi
quanto segue. Regno Lombardo Veneto = Provincia di Brescia.
Brescia 30 aprile 1842 mille ottocento quaranta due. Regnando
S.M. L'Imperatore e Re Ferdinando I. Comparso avanti di me
notaio sottoscritto alla presenza di detto firmante testimonj
il signor Andrea Piardi del fu Andrea possidente domiciliato
in Gussago, il quale per secondare gli impulsi religiosi del
suo animo e procurare agli abitanti di Padergnone, comune
di Rodengo, il commodo di udire la Santa Messa, ha divisato
di assegnare alla Fabbriceria di quella Chiesa di Padergnone
il sottodescritto immobile, del valore approssimativo di Milanesi
lire £ 3000 tremila, e fatta partecipe di ciò la Fabbriceria,
accolse essa di buon grado le esternate benefiche, intenzioni,
e presentasi pure contemporaneamente a me Notaio li SS.ri
Allegrini Giovanni del fu Franco, e Mombelli Francesco del
fu Mariano ambi Fabbricieri attori di questa Fabbriceria di
Padergnone, hanno di comune accordo stipulato e convenuto
il seguente contratto di donazione. 1. Il S.r Andrea Piardi
stipulando per sé ed eredi dà e dona irrevocabilmente alla
Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Padergnone una casa
posta in Padergnone. Contrada di Padergnone, composta di più
corpi terranei e superiori con annesso Broletto, marcata al
C.o n. 47, cui confina a mattina parte ingresso e parte nob.e
Giuseppe Averoldi, a mezzodì strada, da sera Appolonio Zarla,
ed a monte nob.e Giulia Fenaroli con tutte le azioni, ragioni,
diritti, transiti e servitù attive e passive e come trovasi
ed è stata posseduta fin qui dal donante che l'acquistò mediante
testamento 20 novembre 1837. Rogiti: Cominassi (?) (?). 2.
Il donante A. Piardi garantisce che lo stabile donato è di
sua libera proprietà esente da dazi ed ipoteche, e tale l'assicura
al pieno risarcimento in caso di (? il testo è abraso) e malizia
(cambia pagina). 3. Il donante autorizza la Fabbriceria di
Padergnone ad inscrivere l'immobile donato alla propria partita
censuaria. 4. La proprietà dell'immobile donato viene trasfusa
alla Fabbriceria irrevocabilmente in questo stesso giorno,
ed il dominio utile e proprio verrà conferito col prossimo
giorno Undici 11 novembre 1842 quarantadue (fine dell'annata
agraria ..). 5. In corrispettivo di questa donazione la Fabbriceria
di Padergnone assume obbligo per sé e successori in perpetuo
di far celebrare nella chiesa di San Rocco sussidiaria alla
Parrocchia di Rodengo una Messa per ogni e qualunque futura
settimana disponendo del reddito dell'immobile donato per
elemosina della messa med.ma; autorizzata la Fabbriceria a
disporre del reddito stesso nel modo il più utile per lo scopo
e (?) del donante med.mo. 6. Si conviene espressamente a patto
che ove per trascuranza della Fabbriceria sia nel confermare
in buon stato l'immobile donato sia nel far celebrare puntualmente
messa settimanale prescritta per qualsiesi titolo e causa,
si ritorno ipso facto revocata la donazione, e gli eredi del
donante potranno richiamare la proprietà dell'immobile, qualora
entro un mese dal richiamo, non si presti la fabbriceria all'adempimento
fatto delle imposte prescrizioni tanto pel passato che pel
futuro e nel modo più opportuno alla vista del donante medesimo.
7. Li SS.ri Fabbricieri accettano per sé e per successori
la promessa donazione che il Sig.r Piardi dichiari irrevocabile,
rinnovando espressamente alla facoltà di rievocarla, ed ordinando
che di questo contratto venga data copia autentica alla Fabbriceria,
(cambia pagina) Fabbriceria stessa per gli effetti del Parag.
956 del Codice Civile. 8. L'irretrattabilità della donazione
per parte del Donante non impedirà che la Fabbriceria subordini
(…). Le spese del contratto si dichiarano a carico della donataria.
Fatto, letto, e pubblicato il presente Testamento alle Parti
in presenza delli Signori Giuseppe Bettoni fu Francesco e
Cozzandi Giacomo del fu Francesco, ambi possidenti, domiciliati
in Brescia aventi le qualità volute dalla legge, essendo in
Brescia capo luogo di provincia nella casa in Paganora di
me notaio al n. 1343 e le parti a testimoni meco si sottoscrivono.
Andrea Piardi affermo Allegrini Giovanni Fabricere Mombelli
Francesco Fabricere Giuseppe Bettoni fu Francesco testimonio
alle firme delle Parti Cozzandi Giacomo testimonio Rogato
da me Avv.to Francesco Pallavicini del fu Angelo Notaio in
Brescia Brescia lì 30 aprile 1842 quarantadue Certifico io
notaio sottoscritto che la premessa copia (…) è conforme all'originale
(…) nelle mie matrici al n. 493 con cui l'ho collazionata
in fede Fran.o Pallavicini del fu Angelo Notaio in Brescia
ho posto il mio segno notarile. Per la vita Andrea, riportiamo
ancora. TOMBA (di famiglia) PIARDI: Il primo titolare della
concessione, che la pagò, è Andrea Piardi nato a Pezzaze e
dimorante a Gussago. La prima rata di pagamento avvenne il
9 aprile 1844 (a cura del figlio Andrea, nato il 1799). La
Tomba si trova al Vantiniano di Brescia, in zona detta "Del
Pantheon", al portico numero 5 arcata 13. I Piardi già all'inizio
del secolo XIX possiedono una tomba di famiglia, simbolo di
potere non solo economico, nonostante che l'obbligo di seppellire
i morti in un cimitero sia in atto da pochi anni per volontà
di Napoleone I Bonaparte ed il Vantiniano fosse in costruzione
ancora negli anni 1840/41. A Brescia, infatti, viene pubblicato
il Carme "Sepolcri" nel 1806. L'occasione del Carme Sepolcri
del Foscolo fu l'editto napoleonico di Saint Cloud del 1804;
il quale proibiva la sepoltura nei centri abitati e imponeva
le lapidi non sulle singole tombe ma lungo la cinta muraria
del cimitero di cui il Foscolo aveva discusso con l'amico
Pindemonte che attendeva allora ad un suo poemetto "I Cimiteri".
In seguito a queste sollecitazioni il Foscolo compose, appunto,
i Sepolcri. Dall'esame dei versi del Carme si evince che la
tomba, "La Morte", è dispensiera di giustizia e di gloria
(versi 212/225) ed ha una funzione politica e civile, quale
sacrario degli ideali di tutto un popolo (versi 151/212).
Dall'Argentina riceviamo la seguente testimonianza: "Con riguardo
alla tomba Piardi, (…) Io mi domando: Perché … omissis… (ndr.
in verità sulla lapide mancano i nomi di tutti i Piardi precedentemente
inumati nella tomba di famiglia). Ascolta anche questo: la
chiave della tomba Piardi, era qui in Argentina fino a vent'anni
indietro, pressapoco; è venuta in Argentina assieme … omissis…
Vedi I Piardi Vol. I Piardi e loro familiari tumulati nella
tomba di famiglia sin dall'origine: - Piardi Andrea (padre)
di anni 78 deceduto il 15 novembre 1843; - Piardi Luciano
di giorni 11 deceduto l'8 dicembre 1851; - Piardi Andrea di
anni 55 deceduto il 22 gennaio 1854; - Olivares Giulia neonata
deceduta il 30 settembre 1877; - Olivares n.m. l'11 luglio
1879; - Olivares Luigi di mesi 5 deceduto il 14 giugno 1882;
- Piardi Angelo di mesi 4 deceduto il 14 luglio 1883; - Piardi
Luigi di anni 2 deceduto il 9 novembre 1883; - Piardi Angelo
n.m. il 9 dicembre 1886; - Ogna Elisa di anni 66 deceduta
il 18 gennaio 1891; - Piardi Marianna di anni 49 deceduta
il 21 maggio 1895; - Piardi Teodora di anni 50 deceduta il
9 luglio 1898; - Piardi Giovanni di anni 55 deceduto l'11
novembre 1905; - Firmo Giulia di anni 59 deceduta il 30 agosto
1907; - Piardi Angelo di anni 22 deceduto il 21 settembre
1909; - Trivella Francesco di anni 25 deceduto il 21 dicembre
1926; - Trivella Faustino di anni 82 deceduto il 19 dicembre
1947; - Trivella Emilio di anni 44 deceduto il 10 ottobre
1948; - Minutola Anna Maria di giorni 3 deceduta il 2 novembre
1950; - Piardi Elisa di anni 83 deceduta il 12 giugno 1949
(1950). Tutte le suddette salme sono state estumulate l'11
novembre 1975. Sono stati ricollocati i resti, in apposite
cassette, solamente di: Olivares Luigi, Piardi Marianna, Piardi
Teodora, Piardi Giovanni, Firmo Giulia, Piardi Angelo, Trivella
Francesco, Trivella Faustino, Trivella Emilio, Minutola Anna
Maria e Piardi Elisa. Le cassette sono state nuovamente tumulate
nel primo loculo della tomba, dalla botola, lato ovest. Nella
tomba è stata altresì tumulata la salma di: …omissis… Oltre
alla tomba monumentale al cimitero Vantiniano in Brescia,
ai Piardi sono stati dedicati due cippi marmorei funerari
presso il cimitero di Rodengo (vedi). Al cimitero franciacortino
incontriamo anche la lapide funeraria posta a memoria del
pio transito di Don Antonio Piardi (1801). Qui riportiamo
la dedica incisa a caratteri cubitali sulle due stele (o cippi):
A PIARDI GIO.MARIA E DUSI CATTERINA CONIUGI
I FIGLI MEMORI
A PIARDI ANDREA E FRATELLI FU GIOVANNI MARIA I NIPOTI E I
FRATELLI MEMORI
Vedi, qui, anche: Antonio Piardi - sacerdote
e patriota; Giovanni Maria Piardi, padre e l'omonimo figlio
postumo (1845) grande patriota risorgimentale bresciano.
Per ulteriori notizie sulla famiglia di Giovanni Maria Piardi
'Catanì' clicca qui.
ANDREA PIARDI:
Pezzaze (1799), figlio di Andrea (1765), primo ed unico dei
Piardi ad arrivare a Gussago nel 1832 (?) da Pezzaze. Sposo
di Elisa Ogna da Rezzato - Brescia. Padre di due femmine e
di sei figli maschi; l'ultimo nasce nel 1853 e gli è posto
il nome di Enrico (vedi). I suoi primi cinque figli, ad esclusione
di Enrico, perché troppo giovane, sono garibaldini al seguito
di Giuseppe Garibaldi durante il risorgimento italiano e la
spedizione dei Mille. E' il primo titolare della concessione
comunale (9 aprile 1844) della monumentale tomba di famiglia
al cimitero Vantiniano di Brescia, porticato del Pantheon.
Andrea muore a Gussago il 22 gennaio 1854 all'età di 55 anni
lasciando otto figli piccoli, infatti il primo deve ancora
compiere i dieci anni e l'ultimo, Enrico, ha appena compiuto
undici mesi. Secondo recenti testimonianze raccolte a Pezzaze,
per notizie tramandate di padre in figlio, sarebbe stato un
Piardi - Catanì il proprietario costruttore dello stabile
di Stravignino, recentemente adibito a Casa di Ricovero Pio
Istituto Bregoli, … omissis … vedi I Piardi vol. I Dalla lettura
dell'atto: "Copia autentica della privata scrittura 7 (11)
marzo 1863 di vendita - compra dell'immobile denominato Capelì
in Pezzaze fattasi dalla rappresentanza dei minori fu Andrea
Piardi di Gussago a favore di Viotti Faustino fu Giovan Battista
di Pezzaze (…) per il prezzo di lire 2.833 autorizzato con
decreto 3 febbraio 1863 n. 1495 del Regio Tribunale di Circondario
in Brescia (…) acquisita in atti del notaio Piotti in Gardone."
Notificata il 24 marzo 1863 a Faustino Viotti di Pezzaze -
acquisitore, risulta quanto segue: "(…) il giorno 7 marzo
1863 fra i signori Cesare, Marianna, Achille, Teodora, Giacinto,
Ernesto, Giovanni ed Enrico Piardi, minori, fu Andrea di Gussago
in tutela della madre signora Elisa Ogna vedova Piardi in
curatela dell'avv. Dott. Paolo Barucchelli e sotto l'amministrazione
del signor Luigi Peroni di Brescia (ndr.: così come disposto
dal giudice Nuzio con autorizzazione alla rappresentanza dei
minori con decreto datato 17 febbraio 1863) ed il signor Faustino
Viotti fu Gio.Battista di Pezzaze di Val Trompia essendosi
convenuta la compravendita della pezza di terra infradescritta
secondo il tenore della minuta di contratto 14 luglio 1862
approvata nell'interesse dei minori Piardi con decreto del
3 febbraio 1863 n. 1495 del locale Regio Tribunale di Circondario
(…) Allo scopo di ridurre in forma (…) la riferita minuta,
qui presenti i summenzionati signori rappresentanti i minorenni
del fu Andrea Piardi. 1. Dichiarano di vendere, come in effetti
vendono e cedono con ogni titolo tassativo di proprietà e
dominio in via assoluta al signor Faustino Viotti, maggiorenne,
che qui presente per sé e suoi eredi accetta l'immobile infrascritto,
cioè: pezza di terra prativa, coltiva con annessa casa colonica
denominata Capellì (leggasi Capelì) in comune di Pezzaze contrada
Stravignino, nei confini a mattina Piardi Giacomo fu Francesco
(…) per salto Piardi Antonio fu Innocenzo ed eredi Angelo
Gabrieli, a monte parte strada comunale ed i suddetti Piardi
Antonio ed eredi Angelo Gabrieli, descritta in mappa come
segue, (…): N. di Mappa Qualità Pertiche Rendita 1015 Orto
0,20 1. 29 1016 Coltivo da vanga 0,37 1. 79 1018 Coltivo da
vanga 3,09 11. 56 1021 Prato 1,80 8. 69 1022 Prato 0,90 4.
35 1024 Casa colonica 0,44 23. 04 Totale estensione pertiche
6,80 rendita au. lire 50.72 2. La presente vendita si intende
fatta ed accettata (…). 3. La proprietà civile dell'immobile
venduto si intende effettuata (…) a partire da oggi ma il
materiale possesso ed utile godimento si dichiara nel medesimo
(…) coll'effetto retroattivo a partire dall'11 novembre 1861,
dalla qual'epoca dovranno stare a carico del Viotti medesimo
le imposte e altri pubblici pesi aggravanti l'immobile acquistato,
con obbligo quindi della rifusione ai signori alienanti dietro
analoga specifica ad grazia degli stessi. 4. Il prezzo della
presente vendita, come fu stabilito, ora si conferma nella
somma di lire 2.833 (…) delle quali il signor amministratore
ragionier Peroni dichiara di aver ricevuto dal Viotti, fin
dall'epoca dell'immissione in sospeso, simili italiane lire
1.793,70 (…) le residue lire 1.039,30 a pieno saldo e pareggio
del riferito prezzo, vengono qui presenzialmente pagate e
munerate dal Viotti coi relativi interessi del 5% dall'11
novembre 1861 in mano dello stesso signor Peroni che le riceve,
(…) per cui la Rappresentanza dei minori Piardi (…) con solenne
liberazione e promessa che non sarà mai a ricercare cosa alcuna
(…) né permetterà che sia da altri ricercato. 5. Siccome il
numero di mappa 1018 trovasi intestato alla ditta Sedaboni
Vincenzo ed Angela, pupilla in Tutela di Zambri Teresa sua
madre, la rappresentanza dei minori alienanti si obbliga entro
mesi tre di far trasportare in ditta degli stessi minori Piardi
l'indicato numero formante parte come sopra dell'immobile
venduto. 6. Figurando sopra una parte della casa annessa all'immobile
Cappellì, ora qui venduto, l'iscrizione 7 febbraio 1854 n.
813 (…) a favore di Alberti Formentini Teresa di Pietro, ed
a carico di Piardi Andrea fu Andrea in capo all'atto 23 settembre
1853 rogiti Poli, per la somma di già ragguagliate austriache
lire 6.608 di scaduta affrancazione, nonché alla iscrizione
15 novembre 1854 n. 5458 (…) a favore Bozzoni (Leggasi Brozzoni)
Vincenzo di Angelo ed a carico dello stesso Piardi Andrea
in capo all'atto 24 settembre 1853, rogiti Poli, per austriache
lire 8.000, (…) la rappresentanza dei venditori si obbliga,
entro il periodo di mesi quattro, a far circoscrivere le indicate
iscrizioni su gli altri immobili (…). 7. A maggior cauzione
dell'acquirente Viotti a titolo di manutenzione (…) 8. Le
spese (…)." Gli immobili sopra descritti sono poi meglio definiti
in forma descrittiva o addirittura ne sono elencati altri
ed al primo punto si legge: a) pezzo di terra prativa, boschiva,
arboriva con piccolo locale colonico, denominata Pizzoli in
contrada Merile di Mondaro, definita nella nuova mappa censuaria
come segue, e cioè: 1815 Prato di pertiche 4,73 e rendita
a.L. 11.59 1817 Bosco ceduo misto di pertiche 16,77 e rendita
a.L. 17.61 1819 Bosco ceduo misto di pertiche 10,99 e rendita
a.L. 8.24 1838 Bosco ceduo misto di pertiche 4,00 e rendita
a.L. 4.20 3307 Stalla con finile di pertiche 0,04 e rendita
a.L. 1.15 Totale pertiche 36,53 e rendita a.L. 42,79 b) pezzo
di terra (…) come sopra vicina alla precedente denominata
Castegnacolo descritta in mappa al n. 3529 bosco ceduo misto
di pertiche censuarie 8,24 e rendita per austriache lire 6.18
c) pezza di terra (…) posta sul culmine della montagna nei
confini colla Valcamonica descritta in mappa censuaria come
segue: N. 2128 Bosco ceduo misto di pertiche 1,24 e rendita
a.L. 0.56 N. 2129 Idem di pertiche 17,29 e rendita a.L. 7.78
Totale pertiche 18,53 e rendita a.L. 8,34. d) pezza di terra
prativa, coltiva, denominata: La Ripa, vicino alla contrada
detta Stravignino descritta in mappa ai: N. 1084 Prato di
pertiche 1,81 e rendita a.L. 6.88 N. 1085 Idem di pertiche
0,75 e rendita a.L. 3.62 Totale pertiche 2,56 e rendita a.L.
10.50 e) casa padronale in contrada Stravignino di più corpi
terranei superiori, nei confini: a mattina Pietro Viotti,
a mezzodì e sera strada, a monte Viotti Gio. e strada, descritta
in mappa come segue: N. 1048 Casa (…) di pertiche 0,18 e rendita
a.L. 33.60 N. 1050 Idem di pertiche 0,07 e rendita a.L. 8.40
N. 1061 Casa colonica di pertiche 0,04 e rendita a.L. 8.16
Totale pertiche 0,29 e a.L. 50.16 f) Pezza di terra coltivata
ad orto posta in detta contrada di Stravignino descritta in
mappa al: N. 1059, Orto, di pertiche 0,19 e rendita a.L. 1.23.
Presenti: - Elisa Ogna Piardi fu G. Battista. Tutrice. - Dott.
Vivenzi G.Batta. Contutore. - Avv. P. Barucchelli. Curatore
dei minori Piardi. - Faustino Viotti fu Battista - Peroni
Luigi. Esperto dell'amministrazione. - Arcangeli Carlo Antonio.
Amministratore subentrante per decreto 27 febbraio (??) n.
746. Dichiara di aver ricevuto il residuo prezzo come sopra.
- Barcella Dott. Francesco fu Francesco test.o alle firme.
- Giuviolo Dott. Gio. fu Pietro test.o alle firme. Le soprascritte
firme dei: signora Ogna Elisa fu Gio.Battista, Vivenzi G.Batta
fu Domenico di Gussago in questo circondario, Avv. P. Barucchelli
di qui, Faustino Viotti fu G.Batta di Pezzaze mandamento di
Bovegno, circondario di Brescia, Peroni Luigi e Arcangeli
Carlo Antonio pure di qui, poste e quelle dei signori: Dott.
Barcella Fran.o fu altro e Dott. Gio. Giuviolo fu Pietro pure
di qui, testimoni idonei, tutti come le parti a me noti sono
vere perché fatte alla mia presenza in Brescia capoluogo di
provincia il giorno: 11 marzo 1863, tanto attesto e in fede
pongo il mio (??). Dott. Cristoforo Piotti fu Giovanni - Notaio
residente in Gardone. (…)" … omissis… Dalla lettura del documento
"Decreto di avviso alla rappresentanza dei minori Piardi fu
Andrea di Gussago del Regio Tribunale di Circondario III in
data 17 febbraio 1863 a firna del giudice Nuzio" Giusta la
copia conforme all'originale datata 27 luglio 1864 per l'approvazione
di due progetti di vendita volontaria in data 14 luglio 1862
(…) concernenti il primo la casa e orto in Pezzaze (…) venduta
al Bontacchio Gio.Battista di Antonio ed il secondo il fondo
Capilì (leggasi Capelì) con casa colonica in comune di Pezzaze
ai numeri di mappa (…) venduti a Faustino Viotti per italiane
lire 2.833 come da atto riportato in questa stessa voce, si
evince che sono di proprietà Piardi anche gli immobili (venduti
poi al Bontacchio di cui non abbiamo reperito l'atto di vendita)
che di seguito meglio indichiamo: "Casa e orto in Pezzaze
in mappa ai numeri 1193 - 1186 per lire 472.70". Registrati
a favore del Bontacchio in data 27 luglio 1864. Infatti leggiamo
a firma del ricevitore dell'Ufficio delle Tasse per gli atti
civili di Brescia (Albertini) quanto segue: "Brescia, il giorno
27 luglio 1864. Registrata il giorno 11 marzo 1863 sotto il
numero 539 del Reg.o Mod.o 2° Atti Privati pag. 143 il presente
atto 11 marzo 1863 d'acquisto per lire 472.70 di fondi fatto
tra i fratelli Piardi fu Andrea e Bontacchio Gio.Battista
e pagata la tassa per italiane lire 21.12. Il ricevitore Albertini".
Dalla lettura del "Certificato parziale del Regio Ufficio
Conservaz. Ipot. di Brescia dello stato di tutte le proprietà
e beni sussistenti a carico di "Piardi signori Cesare, Marianna,
Camilla, Teodora, Giacinto, Ernesto, Giovanni ed Enrico q.m
Andrea di Gussago" registrati dall'Ufficio a partire dal 24
maggio 1849 sino all'8 giugno 1864. A firma del Regio Conservatore
in data 8 giugno 1864, riportiamo la specialità degli immobili
da essi posseduti qui in seguito descritti, cioè: - Pezza
di terra, prativa, coltiva, con annessa Casa colonica denominata
Capelì, in comune di Pezzaze in contrada Stravegnino, nei
confini a mattina Piardi Giacomo fu Francesco (…), a mezzodì
strada comunale con muro di sostegno (…), a monte strada comunale
con suddetti Piardi Antonio ed Eredi Gabrieli, a sera strada
comunale con muro di sostegno e per salto Piardi Antonio ed
Eredi Gabrieli, ai nn. di mappa: N. di Mappa Qualità Pertiche
Rendita 1015 Orto 00,20 1.29 1016 Coltivo da vanga 00,37 1.79
1018 Coltivo da vanga 3,09 11.56 1021 Prato 1,80 8.69 1022
Prato 00,90 4.35 1024 Casa colonica 00,44 23.04 Totale estensione
pertiche 6,80 rendita au. lire 50.72 Parte I lì 15 novembre
1854 numero 5458 volume (…) a favore di Brozzoni Vincenzo
del vivente Angelo di Brescia ed a carico Piardi Andrea del
fu Andrea di Gussago, ora defunto e rappresentato dai di lui
figli ed eredi Cesare (…), su tutela della madre Elisa Ogna
vedova Piardi di Gussago, venne registrato contratto 24 settembre
1853, in atti del notaio Poli con quale esso Andrea Piardi
a corrispettivo della quota legittimaria del Brozzoni nesso
l'eredità dell'avo fu Andrea Piardi tutore di rappresentanza
della madre Margherita Piardi Brozzoni qui riconosciuto debitore
della (…) somma di lire 8.000 (…) con obbligo di farne il
pagamento in due eguali rate, la prima col dicembre 1855 e
l'altra col dicembre 1856, e l'interesse annuale del 5% dal
16 nobembre 1853 (…) e con apienaragione ipotecaria sopra
i seguenti immobili che l'ufficio ritiene possano essere o
far parte del retro intestato cioè: Immobili in Pezzaze 1.
Venale al forno fusorio detto Morina in Mondaro nei confini
a mattina Eredi Galvani, a mezzodì signor Giacomo Sedaboni,
a monte ingresso e Eredi fu Giovan Maria Piardi. 2. Carbonile
sotto i Canali, nei confini a mattina ingresso, a mezzodì
Giov. Bregoli, a sera e a monte ingresso. 3. Carbonile detto
Mopi a destra della valle lungo metri 5,20 largo 3,63 alto
6,50 della tenuta di sacchi 120. 4. Medole sotto le case Richetti,
nei confini a mattina la strada comunale, a mezzodì Facchini,
a sera terrapieno, a monte Eredi Bregoli. 5. Fondo prativo,
vanghivo detto Colle, di tavole 175,16 nei confini a mattina
Bontacchio detto Turinì e Viotti, a monte Piardi detto Vallì,
a sera la strada comunale. 6. Fienile zappativo detto Vestolo,
di tavole 39, nei confini a mattina Eredi Piardi fu Giacomo
e Antonio Piardi, a monte Eredi fu Bortolo Piardi e Eredi
fu Giacomo. 7. Parte della casa in Stravignino nei confini
a mattina e mezzodì Andrea Piardi (…) 8. Stalla e fienile
in contrada Stravignino con piccolo cortile, nei confini a
mattina e mezzodì Andrea Piardi, a sera Angelo Gabrieli, a
monte ingresso promiscuo. 9. Casa padronale in Stravignino,
nei confini a mattina Andrea Piardi, a mezzodì e sera la strada
comunale e per salto Eredi Viotti, a monte Eredi Viotti fu
Giovanni Battista. 10. Venale al mulino al forno Morina in
Mondaro nei confini a mattina Eredi Rossi, a mezzodì e sera
strada, a monte Giorgio Richetti. 11. Pezza di terra prativa
e boschiva detta Carese, Baitone e Maren, sul monte di Mondaro
con quattro case rustiche di piò 12.14 nei confini a mattina
Viotti e dalle altre parti la comune di Pezzaze. 12. Bosco
ceduo misto detto Schiopetto o Paolino di piò tredici circa
nei confini a mattina mezzodì e monte la strada, a sera Eredi
Bregoli. 13. Stalla delle Mule in Stravignino confini a mattina
Antonio Piotti, a mezzodì e sera Piardi Eredi a monte la strada.
14. Orto in Stravignino di tavole 5.19 nei confini a mattina
Piardi - Viotti, a mezzodì fratelli Viotti fu Battista, a
sera strada, a monte Antonio Viotti e detti Fratelli Viotti.
… omissis … A margine della suddetta inserzione esistono i
seguenti annotamenti: - lì 6 dicembre 1854 n. 5857 in ordine
all'atto del 20 novembre 1854, a rogiti Poli (…) nello stato
e luogo Brozzoni (…) viene surrogato creditore il signor Giuseppe
Marinoni q.m Carlo possidente, negoziante domiciliato in Brescia.
- lì 13 maggio 1864 (…) in ordine all'atto di inserzione 20
agosto 1857, (…) notaio Giuseppe Bianchi che colla relativa
domanda viene posto in (…). Nello stato e luogo del signor
Giuseppe Marinoni agli effetti della surroga 6 dicembre 1854
(…) annotata al margine della registrazione n. 5458 (…) Piardi
esserne subinserita la signora Carolina Duina fu Giovanni
di Brescia, e ciò fino alla conoscenza del residuo capitale
di austriache lire 6.000 coi relativi frutti del 5%. (…) Parte
II - lì 13 febbraio 1864 n. 1691 (…) a favore di Duina Carolina
del fu Giovanni di Brescia con l'avvocato Da Ponte, e a carico
di Piardi Cesare, Marianna (…) del fu Andrea, minori, rappresentati
dalla madre Elisa Ogna (…) venne inscritto il decreto 7 maggio
1864 n. 6984 del Regio Tribunale (…) che in base alla sentenza
11 marzo 1864 n. 20741 ha accordato il pignoramento (…) della
somma capitale di austriache lire 6.000 pari a italiane lire
5.000 con austriache lire 450 pari a italiane lire 375 di
interessi arretrati al 20 aprile 1863 e successivi al 5% (…),
sopra i seguenti immobili che l'ufficio ritiene possano essere
a far parte dei retrointestati, e cioè immobili in Pezzaze:
… idem come sopra dal n. 1 al n. 14 per i beni immobili in
quel di Pezzaze… Oltre ad altri immobili posti in Gussago
e Roncadelle." Agli immobili siti in Roncadelle, ricordati
come cospicui, non è stato possibile, per ora, risalire. Per
quelli di Gussago vedi alle voci: Stretta e Manica, denominazioni
delle frazioni di detto comune. Per altri possedimenti dei
Piardi, vedi anche alle voci: Proprietà Piardi, Valì, Viotti,
e Andrea Piardi, sacerdote (1776 - 1833), Angelo Piardi, sacerdote
(1806 - 1876), oltre a Domenica Piardi maritata Viotti detta
Biluna/Beluna ed Ermenegildo Piardi sacerdote. Vol. I e II
'I Piardi'.
ANDREA PIARDI:
Sacerdote. Pezzaze 6 dicembre 1776 - Gussago 10 giugno 1833.
In morte, aggiungeva ai lasciti del defunto padre, che aveva
dato vita alla Cappellanìa della Beata Vergine del Rosario,
sue proprietà in Plagne e Dosso Rizzino, e la casa per il
cappellano di Stravignino. Enc. Bs. Ebbe i natali in Pezzaze
da Giovanni Maria del fu Bortolo e da Maria Piardi ed il Santo
Battesimo gli fu amministrato dall'Arciprete Don Salvi. Ereditò
dal padre, come sopraddetto, oltre la sostanza anche l'ardore
della beneficenza. Infatti, con suo testamento datato 23 maggio
1833, abitando a Gussago in frazione Navezze, in aggiunta
al testamento del padre datato 5 dicembre 1821, che beneficava
la predicazione del quaresimale e fondava la cappellania della
Beata Vergine del Rosario donando allo scopo l'appezzamento
di sua proprietà Pontecolo, vi aggiungeva, lui prete, parte
della sua sostanza e precisamente, come detto, Plagne e Dosso
Rizzino oltre alla casa per il cappellano in frazione Stravignino.
Scopo della Fondazione: due messe la settimana e la cura d'anime.
Nei documenti di Pezzaze risulterebbe morto il 10 giugno 1833
a Gussago ove viveva. Il Reverendo Padre Don Giovanni Maria
Bontacchio (Turinì) nei suoi scritti afferma: "Trascrivo l'atto
di morte come si trova a pagina 59, n. 36 dell'apposito registro
parrocchiale di Gussago dal quale risulta morto il giorno
undici alle ore otto: <<12 giugno 1833 - Admodum Rev.dus Andreas
Piardi q.am. Joannis Marie Pezzasarum, annorum 57, omnibus
Ecclesiae subsidiis refectus, heri hora octava antemeridiem
placide clausit ad lucem oculos, et hodie funebri pompa translatus
est ad tumulum. Firmato: Dusi Praepositus>>". (ndr.: Dusi
è prevosto di Santa Maria Assunta in Gussago in questo periodo
- vedi Gussago). Dal suo testamento spirituale risulterebbe
che certa Teresa Calabria sarebbe stata la sua seconda mamma.
Vedi anche Giovanni Maria Piardi di Bortolo.
ANDREA PIARDI:
Pezzaze 8 agosto 1889 (o 7 giugno 1889) - Bovegno, 26 maggio
1970. Della famiglia dei "Cansonète". Da ragazzo frequenta
la scuola d'arte Moretto, a Brescia, dove è allievo, tra gli
altri, del professor Chimeri, il quale, già durante gli anni
della scuola, si avvale spesso della sua collaborazione, specialmente
per la decorazione di edifici sacri. Nel 1908 si diploma presso
la suddetta scuola, con menzione onorevole. L'anno successivo
parte per il militare e milita nel corpo degli alpini fino
al 1911. Terminato il servizio di leva è richiamato ed inviato
sul fronte libico: in Libia avrà occasione di realizzare il
ritratto del suo Colonnello Comandante, Antonio Cantore, il
futuro Generale. Dopo la guerra in Libia, partecipa alla I
Guerra Mondiale, nel corso della quale rimane ferito due volte.
Tornato dalla guerra, riprende la sua attività come decoratore,
sia di interni che di esterni, con la tecnica a graffito,
soprattutto a Gardone Valtrompia, senza trascurare la pittura
di cavalletto: sono di quegli anni numerosi suoi ritratti,
specialmente di famigliari e paesaggi. Nel 1911 dipinge la
tela di San Giovanni Battista nella chiesa omonima di Mondaro
di Pezzaze, … omissis … Andrea, è fratello di Teodoro (1905)
(vedi) e di altri sette fratelli, figli di Raimondo (1857)
(vedi) e di Angela Bernardelli nati a Pezzaze. Vedi anche
Piardi nati a Pezzaze - Cansonète.
ANNUNCIATA PIARDI VIOTTI
nata a Pezzaze. Nel 1907, benefattrice a Pezzaze della
Pia Opera Istituto Bregoli. (Enc. Bs). Nata in Stravignino.
A mezzo del sindaco Antonio Bontacchio, notissima figura tra
l'altro padre di due sacerdoti, detti Turinì, il 18 maggio
1907 veniva notificata alla Pia Opera Angelo Bregoli la donazione
di Piardi Annunciata vedova Viotti per una somma di lire duemila
poiché il reddito (della stessa) venisse distribuito annualmente
ai poveri residenti nella contrada di Stravignino, a mezzo
di buoni di beneficenza.
ANNUNCIATA PIARDI VIOTTI
Pezzaze sec. XIX, muore il 19 gennaio 1893 (?). Svolge
l'attività di maestra. Sposa Giovanni Viotti. (Ricognizione
Cimitero Strav. Cippo Marm. lato sin. vial. ant. la cappella).
Giovanni è zio di Angelo Viotti (1861). Angelo è padre di
Secondo Angelo Faustino Viotti, del 1916, (vedi). Giovanni
è zio di Angelo Viotti. Annunciata è zia dei componenti la
famiglia dei Piardi detti Late di Pezzaze; così, infatti,
la chiamavano Giuseppe (1893) e Giovan Maria (1888). Ha abitato
in Stravignino, via Maestra Nina, lato destro lasciando la
piazza prima di giungere al bell'arco con portone. Ha avuto
due figli: uno è diventato sacerdote e mandato in cura d'anime
a Idro, noto a Pezzaze come 'Don Gioanì de Ider'; l'altra,
una ragazza che si sposa a Odeno in Valle Sabbia dal nome
Modesta. (ndr.: Giovanni Maria, Stravegnino 1865 - Idro 1901
- ordinato sacerdote nel 1890. Noto poiché affetto da un pronunciatissimo
difetto di pronuncia, poi vinto con la forza di volontà).
… omissis …
ANTONIO PIARDI
medico di grido, è il primo dei Conti Piardi ad essere
insignito, nel 1696, del titolo di Conte Palatino essendo
Conte dal 1688 per concessione dell'Imperatore Leopoldo I
d'Asburgo (1640-1705), (vedi).
ANTONIO PIARDI
sacerdote di Pezzaze, natovi in frazione Stravegnino
il 1 settembre 1801, morto parroco di Rodengo il 22 aprile
1880, patriota. Figlio di Giacomo e di Maria Gabrieli (?).
ANTONIO PIARDI
(1 settembre 1801 - 1880). Della famiglia ‘Giacom
bubà del Don Antonio’, originaria degli attuali De
la Chichera (da Giacomo: Pezzaze 1877 e Caterina 1877),
Gilde/Gildi (da Ermenegildo: Pezzaze 1873 e
Domenica Rossi 1874 (figlia di Angelo e Maria Bregoli ), De
la Costa (da Antonio: Pezzaze 1875 e Domenica Balduchelli
ed in 2° voto con Margherita Bontacchio (1892-1957)).
Le tre famiglie discendono dai coniugi (tali nel 1869): Santina
Piardi (1849) ‘dei Celvìt’, anticamente ‘Bonàs’ [figlia
di Giacomo ‘Bonàs’ del fu Buono del fu Francesco e Maria Viotti
di Antonio del fu Giacomo] e Giacomo (Giuseppe) Piardi (1842)
[figlio di Ermenegildo di Giacomo (1766) del fu Antonio
e Rosa Balduchelli del fu Simone del fu Nicola]. Ermenegildo
è fratello di Don Antonio. Santa Piardi (1904) [figlia di
Giacomo (1877) di Giacomo (1842) e di Caterina Bontacchio
(1877) - detta Chichera - figlia di Antonio dèi Semaröi
dè Mondér e Bregoli Margherita] sposa Giulio Piardi (1897)
[figlio di Enrico (1862) dei Cansonète (°°) di Battista (1824)
e Caterina Viotti e di Maria Bernardelli (1871) figlia di
Carlo e Margherita Facchini]. (°°) … discendono da Battista
(1824-1901) di Giuseppe Piardi dei Catanì. Altri
riportano Maria Gabrieli, ma la madre di Don Antonio è Laura (1771) figlia
di Gio.Batta Piardi “Bonassì”, sposa di Giacomo
(1766) [figlio del fu Antonio del fu Francesco] in
2° voto. Il futuro Don Antonio è tenuto a battesimo da Pietro figlio di Giuseppe
Sedaboni.
Sacerdote, arciprete di Pezzaze dal 1833 e per un trentennio,
parroco-abate all’abbazia di Rodengo dal 1860 al 1880†, patriota
risorgimentale. Lavoratore zelante: “Lavorava e faceva lavorare”;
insegnante nelle scuole elementari. “Rigoroso con tutti, rigorosissimo
con gli alunni della sua parentela”. “A Rodengo, nel 1879,
riesce ad installare il primo concerto di campane per importanza
della plaga che, come tale viene anche risparmiato durante
la requisizione del governo per necessità della guerra. Don
Antonio versa di tasca propria il pagamento quando già si
trova a letto per la malattia che poi lo conduce a morte;
suona, in anteprima, durante i suoi funerali”. Amico del noto
patriota bresciano e comandante militare - durante la lotta
contro gli austriaci invasori e dominatori di Brescia, culminata
con le X Giornate del 1849 - Don Pietro Boifava Curato di
Serle (Bs).
(Dagli scritti di padre Giovanni Maria Bontacchio, editi in
Pezzaze l’anno 1944. Dai Volumi I e II ‘I PIARDI’)
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