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Questo sito nasce da un'idea di Achille Piardi, il quale dopo anni di ricerche e dopo aver redatto una prima versione della biografia sulla Famiglia Piardi è alla costante ricerca di nuove informazioni... se anche tu sei un Piardi... continua a navigare tra queste pagine!!!


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 INDICE:  VOLUME I >  VOLUME II  >  VOLUME III > VOLUME IV > VOLUME V > VOLUME VI  



Chiunque fosse interessato all'Opera (Volume I - II) può contattare il Comitato I PIARDI via S. Rocco 19 25060 Pezzaze - Stravignino - Tel. Carla Piardi 030.920388 - oppure via mail: info@piardi.org ed anche carla352@libero.it



VOLUME IV

LA STORIA E I PIARDI


525 anni e oltre di storie nella Storia.  Volume 4 (giugno 2014)

 

- Dal frontespizio

<< (…) Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.

Beati voi che ora piangete, perché riderete. (…) >>.

Luca 6, 17.20-26

 

“(…) Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? (…).

E Se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? (…).

E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? (…). (…) fate del bene e prestate senza sperare nulla, e il vostro premio sarà grande (…).

Non giudicate e non sarete giudicati; (…);

date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Luca 6, 27-38

 

Una fetta di polenta e una di salame, od una scodella di fagioli, con un bicchiere di vino in casa Piardi non sono mai stati negati a nessuno.

 dalla vita di Achille Domenico Piardi (1880-1938)

 

“L’onestà fu il loro ideale, il lavoro la loro vita, la famiglia il loro affetto”.

(Dalla vita dei Piardi, a cura di  Marianna Piardi; Gussago, 1919 - 1991)

 

Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi.

(Eraclito)

 

Donc Lu per la sua bontat quant che quest munt sum trapasath daga a no la gloria de la celestial patria.

(Antica "Passio" in "volgare" bresciano del Trecento. Primo documento in bresciano)

 

< Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. É la qualità più bella di un rivoluzionario. (...). Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell’uomo più ricco della terra >.

(Ernesto Che Guevara)

 

Nel mondo nulla è stato fatto di grande senza la passione.

(Hegel)

 

Bedogna iga, ...ghè öl la pasiù, per naghen fò a fa i facc.

(“Secondo” Angelo Viotti . Memoria storica di Pezzaze, 1916 - 2005)

 

 

Non sono gli intellettuali a misurare i semplici, bensì i semplici misurano gli intellettuali.

(Joseph Ratzinger. Da un omelia pronunciata a Monaco nel dicembre 1979)

 

 

Essere ignoranti su ciò che è successo prima che siamo nati significa rimanere sempre bambini. A cosa serve la vita umana, se non è intessuta con la vita dei nostri antenati tramite i registri della storia?                           [Cicerone (106 a.C. – 43 a.C.) politico e filosofo romano]


 

1. PREFAZIONE

“[...] Se si disponesse della genealogia autentica ed esatta di ciascuna famiglia, è più che verosimile che nessun uomo sarebbe stimato o disprezzato in virtù della sua nascita. Infatti, non v’è mendicante per le vie che non risulterebbe discendente diretto di qualche uomo illustre, né un solo nobile elevato alle più alte dignità dello Stato, degli ordini e dei capitoli, che non scoprirebbe tra i suoi antenati una quantità di gente oscura.

Supponiamo che un gentiluomo d’alto rango, tutto gonfio d’orgoglio per la sua alta nascita, si vedesse passare in rivista sotto gli occhi l’intera serie dei suoi avi, un po’ come Virgilio fa contemplare a Enea tutti i suoi discendenti. Da quali contrastanti passioni non sarebbe agitato, vedendo, nello spazio di quattro millenni, un alternarsi continuo, magari a brevi intervalli, di condottieri e di pastori, di ministri di Stato e di artigiani, di principi e di bifolchi?! Da quale tristezza o da quale gioia non si sentirebbe prendere alla vista di tutti gli scherzi della sorte: di fronte a uno spettacolo cosi variopinto, fatto di cenci e di porpore, di strumenti di lavoro e di scettri, di insegne di onore e di marchi d’obbrobrio?! Quale flusso e riflusso di speranze e di timori, di trasporti di gioia e di mortificazione non verrebbe a patire, via via che la sua genealogia gli apparisse brillante o tenebrosa?! Ma se il nostro gentiluomo, già cosi fiero dei suoi avi, riuscisse a rientrare in sé, considerando con occhi di filosofo tutte queste vicissitudini, non ne sarebbe più affatto turbato. Le generazioni dei mortali, alternativamente illustri e abiette, si cancellano, si confondono e si perdono come le onde di un rapido fiume: nulla può arrestare la corsa del tempo, che trascina seco ciò che sembrerebbe più fermo e imperituro, e lo inghiotte per sempre nella notte eterna".

(Diderot e D’Alembert. Encyclopédie, voce Genealogia di De Jaucourt)

 

"È naturale all'uomo l'amore del patrio luogo e gli è naturale altresì il desiderio di conoscere le origini, le vicende, lo stato, le glorie (se ve n'ebbero), le buone o ree avventure incontrate ne' tempi che trascorsero. E questo amore e questo desiderio non sono vuoti di frutto, poiché lo inducono ad operare per la maggior sua prosperità...(...)". (don Ferrante Aporti da San Martino dall’Argine – Mantova, nel 1791 )

 

2. INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

 

 

Chi fa sigurtà sa prepare a pagà!

(Chi si fa garante si prepari a pagare!).

Sorte toccata a molti Piardi.

 

La sigurtà o piezeria, anche malleveria o mallevadoria non è altro che la “fidejussione”, ovvero il contratto con cui uno s’obbliga a soddisfare l’obbligazione di un altro nel caso in cui questi non vi soddisfi.

A Brescia era in auge il detto, in distinte versioni, dai solidali Piardi disatteso: Chi vuol sapere quel che il suo sia non faccia mai malleveria; ovvero: Chi del suo vuol esser signore non entri mallevadore; Chi entra mallevadore entra pagatore.

 

 

Nella primavera del giubilare anno 2000, nella presentazione del secondo volume “I PIARDI”, il nostro Gian Piero Piardi (Pezzaze di Val Trompia, 1942 – Susa, in Val Susa, To, 2012)*, sacerdote e Vicario episcopale di Susa, scriveva: <<La storia già scritta dai Piardi ci induce a progettare la storia ancora da scrivere. E' gioco forza, a meno di tradire le nostre origini, progettare in sintonia; cogliere gli elementi portanti del passato per traghettarli, 'rinnovati nell'anima', nel terzo millennio. E' necessario sapersi mettere in ascolto di quanto ci giunge dal passato per cogliere in tutte la sua evidenza il presente e avere il coraggio di pensare in grande il futuro. La storia dei Piardi ci fa incontrare un 'Casato di generosità'. La capacità di cogliere la grandezza dei doni ricevuti per saperli condividere con gli altri… il pane diviso fino all'ultimo boccone. Scorrendo le pagine di questo lavoro ci è facile incontrare una terminologia riconducibile ad un denominatore comune. Possiamo leggere… "Pieggio" … "Avallo" … "Sigurtà" … "Donazioni" … "Lasciti" … "Legati" … "Cappellanie" … "Benefici" ecc. … ma con tutta tranquillità, anche se non sono più termini molto usati oggi, possiamo leggervi la capacità, il desiderio, la propensione dei nostri progenitori a … "farsi prossimo" cioè "ad avvicinarsi" a chi si trovava in difficoltà non per curiosare o per sentenziare giudizi temerari… ma per portare l'umile, semplice, candida condivisione. Non hanno dato quello che non avevano; hanno dato molto di più… hanno ridato fiducia, speranza, conforto, voglia di ricominciare a tanti che, per le vicissitudini della vita erano incappati nel filone della sfiducia e del "… non ce la faccio più"! Una generosità che ha sempre saputo coniugarsi con l'umiltà di chi sapeva di non fare altro che … il proprio dovere di uomo e di cristiano. (…) non a caso Achille ha scelto di leggere 'la nostra storia' fra due avvenimenti giubilari, quello del 1300 e quello del 2000. Il Giubileo prima di essere un avvenimento storico è un avvenimento di fede che prevede un atteggiamento interiore, quello di sapersi rimettere in discussione per cambiare mentalità e portare i frutti di una conversione sincera: un tempo erano la remissione dei debiti, la restituzione della terra ai legittimi proprietari, soprattutto… la restituzione della libertà agli schiavi. Ciascuno di noi, oltre a vivere come ogni buon cristiano l'anno giubilare del 2000 con tutto quello che comporta a livello personale e di comunità, si prepara a vivere il magic moment della rimpatriata a Pezzaze dei 'Piardi' sparsi nel mondo… che fantastico raduno potrebbe essere quello del 4 giugno 2000 se ciascuno di noi si impegnasse ad arrivarci con il cuore e l'animo disposti a con - dividere… cioè a dividere con tutti gli altri non solo la comunione del nome ma anche la ricchezza della cultura, del sentimento, di quella bontà originale di cui ci parla la nostra storia e che non può essersi inaridita né con gli anni né con i diversi lidi del nostro vivere e del nostro sperare. Perché per il nostro incontro non chiedere al Signore di renderci così attenti agli altri da diventare capaci di novità? Intendo parlare di quella novità che ci aiuta a scendere dallo sgabello di quelli che sanno tutto per farci vedere il mondo con gli occhi della semplicità e dello stupore. Potremmo così dar vita ad un progetto di bene che sappia traghettare il nostro Casato al terzo millennio con la certezza di essere stati degni di tutti i Piardi che ci hanno preceduti e, segno di speranza per tutti quelli che verranno. Sì amici, perché da sempre la condivisione crea abbondanza per tutti: un brano di Vangelo ci racconta come cinque pani e due pesci siano stati più che sufficienti per sfamare 5000 persone, anzi, dice ancora che… 'dei pezzi avanzati furono riempiti dodici canestri'. Tutto questo diventa possibile quando ci si convince che le grandi opere non si fanno con il molto di pochi, ma con il poco di molti. (…). Certamente sono andato ben oltre il mio compito e mi sono lasciato prendere la mano, ma vi avevo avvisati… 'non sarò un presentatore asettico e disinteressato'… sono, nel bene e nel male, figlio della mia terra, quella Val Trompia di cui sono orgoglioso… mi auguro che la mia terra possa essere orgogliosa di me. (…). A me e a tutti voi un particolare augurio: poter essere sempre cittadini del mondo, fortemente radicati nella nostra cultura e nella nostra storia, con il desiderio instancabile di scrivere, ogni giorno, un nuovo brano che dica il nostro coraggio e il nostro impegno per il bene, nella giustizia e nella verità. (Don Gian Piero) * >>.

Il nostro Don Gian Piero avrebbe, sicuramente e volentieri, redatto la presentazione anche di questo quarto volume sui PIARDI: purtroppo non ha fatto in tempo! Noi non siamo giunti al traguardo in tempo. Per questo motivo il presente volume non consta di “Presentazione”.

 

*Don Gian Piero Piardi, di Faustino da Pezzaze e di Piera Gallia da Marmentino,terre di Val Trompia, Parroco di Sant’Evasio in città di Susa (Torino), canonico del capitolo della Cattedrale. Deceduto in Susa (Torino) il 19 Gennaio 2012.

 

 

Alla precedente impostazione di volontà dettata da precisa filosofia di vita fa seguito quella di Andrea Piardi da Pezzaze.

 

Ø      Testamento, in copia autentica, datato 15 settembre 1853:

 

“Gussago lì 15 quindici Settembre 1853, cinquantatre.

Il Sig. Andrea Piardi fu altro Andrea, nativo di Pezzaze e quivi domiciliato, possidente, sano di mente benché infermo di corpo volendo disporre, del fatto suo qual capo di morte, chiamò noi sottoscritti testimonj al suo letto, e dopo che ci siamo trovati tutti presenti a Lui ne pregò di sentire e di testificare a chiunque di ragione la sua ultima volontà tal quale a chiara voce, e con serietà ce la manifestava nel modo seguente.

Intendo, disporre, che mi sia fatto fare il funerale coll’intervento di trenta Sacerdoti, e tradotto il mio corpo a seppellire nella mia arca di famiglia nel campo santo di Brescia, ed un Ufficio solenne nel giorno appresso coll’intervento e messa di venti Sacerdoti qui di Gussago, ed un altro a Pezzaze coll’intervento di nove Sacerdoti compreso il Parroco. Succedendo il mio funerale a Gussago voglio pure che sia accompagnato alla Chiesa da tutti gli uomini miei dipendenti di qui, e della Mandolossa con una candela da Libbra per cadauno.

Voglio che mi siano fatte celebrare quattro cento Messe cioè tre cento a Gussago, e cento a Pezzaze entro un anno a datare dalla mia morte.

Lascio all’Oratorio di S.t Vincenzo di Navezze contrada di questa Parrocchia Austriache lire mille da essergli pagate dai miei Eredi entro sei anni a datare dalla mia morte, e frattanto che sia corrisposto a quei Reggenti l’interesse annuale in ragione del  cinque per cento, onde mi facciano celebrare dal cappellano dello stesso Oratorio perpetuis temporibus venti Messe all’anno in suffragio dell’anima mia e de’ miei predefunti, ed il restante per le occorrenti spese.

Caso poi tale Legato venisse Secolarmente evocato intendo che detta somma sia restituita ai miei Eredi, coll’obbligo di adempiere questa mia intenzione sotto sorveglianza del Parroco Locale protempore, che dovrà pure sorvegliare i Reggenti medesimi tanto pel cauto impiego del Capitale a mutuo fruttifero, quanto per l’adempimento delle messe ordinate.

Lascio Eredi della parte disponibile d’ogni mio avere i miei figli maschi Cesare, Achille, Giacinto, Ernesto, Giovanni ed Enrico a condizione che morendo alcuno ab intestato o senza legittima successione la sua Quota sia suddivisa tra gli altri superstiti maschi, e a patto ancora che nessuno possa pretendere ne prelevare la rispettiva porzione fino a tanto che non siano tutti liberati dalla Coscrizione militare, e compita la loro educazione a spese Comuni per quello Stato, Professione, Negoziatura, od Arte per cui si ravvisassero inclinati, e dessero non dubbia prova di felice riuscita a seconda del loro talento e delle circostanze economiche della famiglia.

Che per taluno non si approfittasse a dovere della educazione che gli viene data secondo il Giudizio di Persone intelligenti, e massime della Tutela, in tale caso dispongo che dopo passata la Coscrizione Militare ogni altra spesa di educazione specialmente Universitaria stia ad esclusivo carico della sua Quota, non essendo giusto che gli altri abbiano a concorrere alla spesa stessa, per chi trascurasse di istruirsi, o la dissipasse in mal vivere.

Do poi carico a questi Eredi della parte disponibile di corrispondere ogni anno alla Loro Madre e mia Moglie Elisa Ogna austriache lire ottocento vita durante nello stato vedovile ed in due uguali Rate Semestrali, non che austriache lire duecento all’anno ad ognuna delle Loro Sorelle Marianna e Teodora per la Loro Educazione e finché resteranno nubili, e non altrimenti.

Del resto d’ogni mio avere a senso di legge ne chiamo Eredi in parti eguali Detti miei figli e figlie, a condizione che a quest’ultime sia data la Loro Quota in danaro ed imputato a deconto quanto potessero riportare dalla mia famiglia in occasione di Matrimonio.

Essendo aggravato di Passività raccomando alla Tutela e Curatela de’ miei minori di soddisfarle possibilmente colla vendita del mio stabile della Mandolossa e dell’Enfiteusi che ivi tengo con questo Comune, non chè della Casa in Brescia, onde resti così semplificata e meno dispendiosa l’amministrazione della mia sostanza abbandonata.

Allo scopo di rendere meno dispendiosa anche l’educazione de’ miei figli e figlie, raccomando a mia moglie di prendere a pigione un appartamento in Brescia ed ivi abitare seco Loro  per averne ogni possibile cura inviandoli alle pubbliche scuole, senza alcuna spesa.

Prego l’I.R. Tribunale di Brescia a voler ritenere per Curatore de’ miei minori l’Avvocato Sig.r Paolo Barrucchelli come quegli che è informato di ogni mio affare, ed in Contutore il Sig.r Antonio Andreoli, o quel qualunque altro soggetto che verrà da Esso proposto, come più opportuno per assistere la mia moglie, alla quale raccomando di riportarsi in tutto e per tutto al di Loro parere, e che si diporti da una buona madre di famiglia.

Tengo un lungo Conto pendente col mio Agente Nicola Fanzaga, e quindi ove risultasse debitore di qualche somma intendo che ne sia assolto per le sue critiche circostanze, e licenziato dal mio servizio non ravvisandolo più opportuno e molto meno per Contuttore.

Per ogni buon fine dichiaro che i Boschi a me deliberati medianti le pubbliche aste 18, 19, e 20 gennajo 1843 in Fraine dal Comune di Pisogne e denominati Pezzona, o dopo Pezzona salva ogni altra denominazione per due terzi sono di mia ragione, e per un terzo de’ miei Cugini fu Gio. Maria Piardi, con cui si è così concertato un tale acquisto, e come in appresso, ed in tale proporzione si sono divise le Legne e Carbone, come risulta anche dai Registri Del Forno Morina di Pezzaze.

Raccomando in tutto e per tutto la cura e sorveglianza della mia famiglia anche al Locale Prevosto Reverendo Don Giovanni Mingotti, che nomino anche in Esecutore Testamentario.

Dichiaro di accordare alla predetta mia moglie il godimento delle gioie che si trova avere vita durante nello stato Vedovile cioè tre file di Perle con Ciappetto di Diamanti, una Spilla di Brillanti, ossia Spillone, un Braccialetto in oro con Diamanti, una Vera Brillanti in cinque Pietre, ed un anello Solitario Brillante.

Trascritta che si abbia la presente ultima volontà del suddetto Testatore Sig.r Andrea Piardi da noi  sottoscritti Testimoni Testamentari pienamente conosciuti letto a chiara intelligenza di tutti e da tutti e tre la confermò di bel mano dichiarando con serietà ed in istato di mente sana alla nostra contemporanea presenza che nello scritto lettogli si contiene realmente la sua ultima volontà, quale volle anche sottoscrivere di proprio pugno per ogni successivo effetto, di tutto che noi medesimi testimonj sottoscritti siamo disposti a farne fede a chiunque di ragione con nostro giuramento.

fir.to     Piardi Andrea fu Andrea confermo questa ultima mia volontà.

f.to       Gozio Don Napoleone ho scritto la presente ultima volontà del Sig.r Andrea Piardi così pregato dallo stesso per essere egli infermo, e fui presente come Testimonio Testamentario in compagnia dei Sig.ri D.r Gio. Bat. Vivenzi e Faustino Lorenzini.

f.to       D.r Gio. Bat.a Vivenzi q.m Domenico fui Testimonio alla firma del Testatore Sig.r Andrea Piardi q.m Andrea, non che a quella dei testimonj Don Napoleone Gozio e Faustino Lorenzini, come pure ho sentito il testatore a dichiarare che il presente scritto contiene la precisa sua ultima volontà.

f.to       Lorenzini Faustino del fu Domenico testimonio come sopra ed alla firma del suddetto testatore è testimonio”.

 

(Da Carte Archivio Privato Fam. Ant. Min. – Bs, gennaio 1999).


3. NOTA DELL'AUTORE-Curatore

 

     NOTA DEL CURATORE DELLA RICERCA

  

A coloro che si domandassero come mai questo lavoro rechi il numero quattro ricordiamo che il terzo sulla famiglia venne proposto, sin dall’anno 2002, nella rete internet, tra le molte pagine del più ampio dominio www.piardi.org (del 1999), con il titolo I PIARDI NEL TEMPO – dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli di vita.

Infatti, sin dall’avvio della sua realizzazione scrivemmo nelle nostre stesse pagine web (Sezione OPERA): << Dopo il 4 giugno 2000 – giorno dell’avvenuta pubblicazione del Volume II, in due tomi di oltre 1200 pagine – il volume terzo lo avviamo su base internet, on line, interamente nel contesto del sito I PIARDI dando prevalenza alle segnalazioni fotografiche, che ciascun lettore farà pervenire, attinenti soprattutto a: DIMORE dei PIARDI, COSTUMI antichi (e moderni) dei PIARDI. DEVOZIONI delle quali siamo capaci. Attendiamo il contributo frutto del tuo click... o del tuo archivio di famiglia >>.  Alle precedenti tre si è aggiunta, immediatamente ed esplicitamente, la sottosezione VITA VISSUTA (Levatrici, L’emigrazione, Beneficenza, Pastori d’anime, Mestieri e professioni, Modi di dire).

Da subito la Vostra risposta, cari lettori, è stata tangibile, al punto di comportare problemi organizzativi ed economici. Se ciò è sicuramente vero altrettanto certa è la sua realizzazione, oggi giunta a diverse centinaia di pagine con nel loro seno moltissime decine di foto, ampiamente e storicamente collocate e commentate. Questo per quanto concerne il non cartaceo 3° Volume “I PIARDI”, rinvenibile nella rete mondiale Internet all’interno del www.piardi.org, sito ufficiale del casato PIARDI.

Gioco forza che dopo il terzo volume, pur nella “Casa on line dei Piardi”, il successivo debba essere il quarto, il presente.

 

4. La STORIA e I PIARDI, dall'anno 1175 al 1400 (...). (omissis sino al 2012)Scarica PDF

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