Sabbioneta
Teatro antico di Sabbioneta
Effettivamente siamo a conoscenza, da anni, che in Sabbioneta
(Mantova), antica terra dei Gonzaga, dimorò - sin dal
secolo XIX - un discreto numero di Piardi, tutti originari
della fluviale Pomponesco (Mantova) posta sulla riva sinistra
(o nord) del Po, sede dell’antico gonzaghesco Principato
di Pomponesco.
Alcuni dei nostri riferimenti inerenti:
• SABBIONETA: Isabella
Piardi da Sabbioneta, la nostra prima ricercatrice della vita
dei Piardi a partire dagli originari di Pomponesco
• SABBIONETA: Ingegner
Paolo Piardi (Sabbioneta, 1927) e figlio Dario.
• SABBIONETA: dimora/e
dei Piardi
• POMPONESCO: storia della
comunità pomponescana e della vita dei Piardi poi,
in parte, emigrati in Sabbioneta
SABBIONETA è un vero
modello di "città ideale". In poco più
di un secolo da piccolo borgo fortificato i Gongaza la ricostruirono
secondo canoni rinascimentali e tra il 1544 il 1568. Fu Vespasiano
Gonzaga a promuoverne la costruzione secondo le proporzioni
e l’ideale di armonia simboleggiate nel disegno dell’uomo
vitruviano di Leonardo da Vinci.
Vespasiano Gonzaga Colonna (Fondi, 1551 – Sabbioneta,
1591) realizzò una città unica per la modernizzazione
urbanistica, per i suoi palazzi, per il suo tessuto sociale
e per la grandezza della sua casata. Ogni costruzione, ogni
disposizione di strade e vie, ogni baluardo racconta con precisione
architettonica e richiamo storico la cultura e la grandezza
del suo principe.
Una stella intatta con sei baluardi sulle punte. Questo è
lo spettacolo urbanistico offerto da Sabbioneta. Per accedere
alla cittadella sono due le porte principali. A ovest la più
antica è la Porta Vittoria, mentre a est è la
Porta Imperiale, aperta nel 1579 e rivestita in marmo.
Nel 1544 fu il Gonzaga a ordinare la completa ricostruzione
di quello che un tempo era soltanto un modesto nucleo fortificato.
Secondo i precetti vitruviani e quelli dell’architettura
militare sorsero così le mura, che tuttora circondano
Sabbioneta con il loro perimetro esagonale e i forti baluardi,
il Palazzo Ducale: una scacchiera urbanistica dove al centro
si disegnava l’asse che ancora porta il nome del Duca.
L’eccezione al rigore delle linee è la rientranza
in corrispondenza dell’attuale piazza Castello, dovuta
alla volontà di mantenere l’antica rocca medievale,
demolita soltanto nel 1794.(...). [Da "Che cosa vedere
a Sabbioneta, città ideale dei Gonzaga" a cura
di Fabrizio Milanesi - Touring Club Italiano; 9 aprile 2018]
La Storia
Sabbioneta, città di fondazione (urbs condita), edificata
tra il 1556 ed il 1591 per volere di Vespasiano Gonzaga, è
collocata al centro della pianura Padana. Come piccolo stato
indipendente, Sabbioneta grazie alla sua avanzata struttura
difensiva, si presentava principalmente come una fortezza.
Le due piazze sono collocate in posizione asimmetrica e decentrata
e costituiscono i due più importanti nuclei della città
attorno ai quali sorgono gli edifici più rappresentativi.
Piazza d'Armi, chiamata piazza del castello nella seconda
metà del XVI secolo, era il centro della vita privata
del signore. Anticamente era di forma poligonale con uno dei
lati aperto e tangente a via Giulia ed i rimanenti chiusi
da tre edifici collegati tra di loro. Ad ovest sorgeva l'antica
Rocca (oggi distrutta), la roccaforte nonché il luogo
in cui Vespasiano aveva ricavato la sua dimora, la villa con
giardino e la galleria. Il palazzo del Giardino riprende la
tipologia delle ville suburbane ma è anomalamente inserito
all'interno della cinta muraria. Era il luogo del riposo in
cui il signore amava ritirarsi per trovare sollievo dalle
occupazioni politiche e militari, per leggere, per studiare
e occasionalmente per partecipare alle feste di corte. Alle
sue spalle si apriva un magnifico giardino all'italiana animato
da fontane, giochi d'acqua e pergolati. Dalla villa, tramite
un piccolo cavalcavia si passa nella Galleria, un lungo corridoio
che chiude il lato orientale della piazza. La galleria insie
me con la villa ospitava una collezione di marmi di epoca
classica e curiosità naturali, evidente manifestazione
della squisita passione di Vespasiano Gonzaga per la cultura
artistica dell'antichità. Al centro del lato aperto
su via Giulia sorgeva anticamente la colonna con la statua
romana della dea Pallade-Atena (oggi al centro di Piazza d'Armi)
che segnava il centro ideale della città.
Piazza Ducale era invece il centro della vita pubblica del
signore e della cittadinanza ed il luogo del mercato. È
di forma perfettamente rettangolare e lascia libero lo spazio
altrimenti occupato da due interi isolati; su di essa si affacciano
tre importanti edifici. Ad ovest sorge il palazzo Ducale sede
degli impegni politici e amministrativi e palazzo ufficiale
di rappresentanza. Ad est, nel lato opposto della piazza,
si trovava il Palazzo della Ragione che ospitava al suo interno
l'abitazione del vicario generale (la massima autorità
dopo il principe), le carceri e diversi uffici. A nord, tra
i palazzi signorili, si eleva la Chiesa di Santa Maria Assunta,
duomo della città; nelle immediate vicinanze si trova
il piccolo oratorio di San Rocco e San Sebastiano di epoca
più tarda. A sud, a livello del piano terreno degli
edifici privati si apre un lungo portico a bugnato rustico
di marmo bianco con pilastri quadrangolari su cui insistono
archi a tutto sesto.
Tra le due piazze, in posizione mediana, sorge il Teatro all'Antica.
Fu innalzato tra il 1588 e il 1590 su progetto del vicentino
Vincenzo Scamozzi secondo i canoni serliani di impianto "allantica"
e fornito di spazi tecnici: il foyer, i camerini per gli artisti
con ingresso separato e le facciate prospicienti le pubbliche
vie. La zona residenziale, invece, avvolge le due piazze ed
occupa tutti i rimanenti isolati della città. E' questa
la parte che ha subito più trasformazioni estetiche;
l'aspetto odierno è settecentesco. (http://www.comune.sabbioneta.mn.it)
Il nostro professore Giacomo
PIARDI nacque a Sabbioneta il 18.8.1881.
(Achille Giovanni Piardi il 1° febbraio 2019)
Gli ebrei ed i Piardi in diocesi vescovile di Cremona,
ma terre mantovane
Del rapporto degli ebrei con i Piardi abbiamo parlato descrivendo
la loro presenza e convivenza in città di POMPONESCO
(Mantova).
Avendo, però, recentemente avviato
quest'altra pagina denominata SABBIONETA, antica terra dei
Piardi pomponescani d'origine, proponiamo qualche nota su
Sabbioneta e su altri luoghi mantovani dei Piardi alla presenza
degli ebrei. Ci aiutano le immagini pubblicate dal T.C.I.
sulle pagine della rivista "Qui Touring" del mese
d'aprile 2002.
Nella pianura mantovana e cremonese, cara ai Piardi, piena
di arte, di storia e di memorie andiamo vedendo anche il rapporto
con la presenza della popolazione ebraica. Nella "Piccola
Atene" rinascimentale dei Gonzaga cinta di mura formanti
un esagono così come la potevano vedere i suoi abitanti
sin dal 1558, dopo la sua riedificazione operata per volere
di Vespasiano Gonzaga Colonna. Gli ebrei - "provenienti
dal meridione sia dalla Francia, Spagna e Germania" -
qui vissero felici dal 1400 a tutto il 1500, avendo ottenuta
la concessione di un banco di prestito dai Gonzaga (ai cristiani
era proibito prestare denaro) e l'avvio di una stamperia.
Tracce della presenza ebraica sono rilevabili a Revere, Sermide,
Viadana, Rivarolo Mantovano, Bozzolo, Pomponesco e nella cremonese
Ostiano. Noi esporremo qui soltanto relativamente a Sabbioneta
e Bozzolo. La Sinagoga di via Campi in Sabbioneta è
stata restaurata nel 1994; l'aron, Arca, originale di questa
sinagoga si trova nell'aula del tribunale rabbinico di Gerusalemme
in Israele. I primi banchieri ebrei giunsero nella Piccola
Atene gonzaghesca l'anno 1436, ancor prima dell'avvento di
Vespasiano Gonzaga. La sinagoga di questa Piccola Atene, risalente
al 1848, è stata restaurata soltanto nel 1994. A BOZZOLO,
situata a 28 chilometri da Mantova, apprendiamo che il borgo
fu creato nel 1532 da Vespasiano dei Gonzaga. "Anche
qui troviamo le tracce di <500 prestatori ebrei>. La
comunità diventò più numerosa solo dopo
il 1630, anno del sacco di Mantova a opera dei Lanzichenecchi,
che determinò la fuga degli ebrei dalla capitale"
e la conseguente loro dislocazione sul territorio della nostra
penisola. "Gli abitanti ricordano l'esistenza di un'antica
sinagoga, rimasta in funzione fino alla seconda guerra mondiale.
(...)" .
Ai confini del borgo bozzolese vi è
una bella sorpresa: in una strada di periferia c'è
un piccolo gioiellino:
il cimitero israelitico nuovo, sorto nel 1797; dei precedenti
due luoghi di sepoltura non vi è più traccia.
A cura di Achille Giovanni Piardi, 25 febbraio 2019
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