home page

 

> Home
> News
> Ricorrenze
> Comitato
> Incontri
> Personaggi
> Foglio notizie
> Opera
   - volume I
   - volume II
   - volume III
   - volume IV
   - volume V
   - volume VI
> Dicono di noi
> Solidarietà
> Luoghi
   - Pezzaze
   - Pomponesco
   - Viadana
   - Dosolo
   - Gussago
   - Portiolo
   - Pezzoro
   - Franciacorta
   - Lavone
   - Sabbioneta
   - Valtellina
   - Brasile
   - Argentina
   - Australia
   - Nel Mondo

> Links
> Archivio

espanol Español
english English
portugues Português
brasileiro Brasileiro

Gruppo Piardi su Facebook


Questo sito nasce da un'idea di Achille Piardi, il quale dopo anni di ricerche e dopo aver redatto una prima versione della biografia sulla Famiglia Piardi è alla costante ricerca di nuove informazioni... se anche tu sei un Piardi... continua a navigare tra queste pagine!!!


powered by digionet

Viadana e i Piardi

Notize sui LUOGHI dei PIARDI mantovani, in riva sinistra di PO: VIADANA

VIADANA, con Cizzolo.

Le origini.
La presenza dell'uomo nelle isole formate dal Po e suoi affluenti, Adda e Oglio, è stata confermata recentemente dai numerosi rinvenimenti di reperti attribuiti al Neolitico, databili intorno al IV millennio a.C. (...). Il territorio di Viadana, parte integrante dell'agro cremonese, conserva ancora molte testimonianze dell'antica centuriazione romana, come lo stesso orientamento della campagna: 14° NE/SO.
I Piardi sono qui sin dal 1600 (sec. XVII).


Viadana, Via D’Azeglio, sullo sfondo l’oratorio di San Rocco.
La via attuale ricalca in parte l’antico tracciato delle fortificazioni.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)

Situato nella diocesi di Cremona e nel comitato di Brescia, raggiunse l'unità amministrativa nel secolo XIV. I Cavalcabò, consignori del luogo, la cui giurisdizione era stata conferita dall'imperatore Federico I° il 30 luglio 1158, a metà del Trecento emanarono degli statuti che rimasero in vigore fin agli inizi dell'Ottocento. Nel 1415 a seguito della conquista di Gian Francesco Gonzaga, Viadana si legò definitivamente a Mantova tranne che per un breve periodo nel secolo XIX. Nel tempo si ebbero anche corrosioni ed alluvioni causate dal Po e dall'Oglio, che fecero scomparire intere Ville, fino ad arrivare all'attuale assetto territoriale, di circa 102 Kmq, protetto da possenti arginature anche di recente rafforzatI fiumi furono anche vie di comunicazione e di commerci sviluppatesi specialmente lungo l'asse del Po fino a Venezia, a tal punto che Viadana fu sede di un Viceammiraglio nominato da Mantova; (...). L'8 aprile 1530, Carlo V nell'insignire il Marchese Federico II del titolo di Duca, concesse che il primogenito maschio si fregiasse di quello di marchese di Viadana, elevando il territorio in Marchesato autonomo, distinto dal ducato di Mantova. Appartenendo al ramo principale dei Gonzaga, Viadana non ebbe zecca, mantenne una certa autonomia economica e per le contrattazioni aveva una propria valuta, pesi e misure particolari. La dominazione gonzaghesca terminò il 23 luglio 1708, quando l'Impero Asburgico, dichiarata decaduta la gloriosa famiglia mantovana, riprese possesso dei suoi feudi. (...). Il marchesato fu soppresso definitivamente nel 1771 e aggregato alla Lombardia Austriaca. E a questa il Comune appartenne, dopo le parentesi francesi, fino alla pace di Villafranca del 1859 in cui fu assegnato alla Provincia di Cremona. Il 1° luglio 1868 ritornò ad essere mantovano.
(Testo di Luigi Cavatorta, dal sito internet della Città di Viadana )


La grande aia della Corte Bugno mattina. L’aia (dal latino area) è l’agorà, cioè la “piazza”, l’elemento centrale della grande corte rurale, luogo di lavoro ma anche spazio di socializzazione
per grandi e piccini: infatti, oltre a menarvi il cane, sull’aia ci si gioca e ci si balla.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)

S. GIACOMO Maggiore Apostolo, titolo della Chiesa prepositurale di CIZZOLO.

È l'unica parrocchiale (delle dodici) del nostro Comune a non appartenere alla diocesi di Cremona. Le prime notizie della Chiesa sembrano risalire al 1154 quando era soggetta alla pieve di Suzzara e al Vescovo di Reggio. Cizzolo venne a far parte del territorio di Viadana dal 17.12.1306 per permuta di beni col vescovo della città emiliana che comunque ne conservò la giurisdizione ecclesiastica. Nel 1803 la chiesa fu rifabbricata ed ampliata ottenendone una navata considerevole come spazio ed eleganza; buoni sia gli stucchi che le ancone. La ricostruzione viene ricordata in una lapide inserita nella parte posteriore dell'altar maggiore (...). La facciata fu eretta nel 1888 dall'ing. Giulio Casali. Nel 1813 dalla diocesi di Reggio Emilia fu aggregata a quella di Mantova e nel 1860 col titolo di prepositura giunse anche l'autonomia dal Vicariato Foraneo di Suzzara. La torre fu costruita nel 1913 dall'ing. De Lorenzo, per iniziativa del parroco Don Bellocchio e finanziata da Mons. Carlo Solci. (Testo di Luigi Cavatorta, dal sito internet della Città di Viadana).
Si legge dei Piardi anche in CAVALLARA di Viadana, attigua a Cizzolo.

Per Altre notizie inerenti CIZZOLO clicca qui nella sezione INCONTRI e Cizzolo 2005

 


Il complesso architettonico di Corte Turchetti a San Matteo delle Chiaviche sul canale Fossola.
La casa padronale è databile alla seconda metà del Cinquecento e fu fatta
costruire per conto del guastallese Ferrante Gonzaga.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)

SALICETO DI FOCE OGLIO.

Nei pressi di Cizzolo e S. Matteo delle Chiaviche del Comune di VIADANA, terre dei PIARDI sin dal Seicento.
<< Il salice (Salix alba) è l’albero più rappresentativo delle nostre rive del fiume dove si insedia ovunque il terreno sia umido e fertile. Dopo il Ponte di Barche di Torre d’Oglio, in riva destra verso Cizzolo, là dove il Po e l’Oglio si contendono il letto fluviale, si impone il bosco golenale a salice bianco più vasto del territorio del Parco, sopravvissuto alla quasi totale conversione dei terreni alle coltivazioni del pioppo. Qui si mantiene l’habitat naturale per vari animali, in particolare uccelli che prediligono gli ambienti forestali di ripa e che popolano i “sabbioni” che caratterizzano la foce, tra i quali, non è raro osservare il cavaliere d’Italia.
http://parco.ogliosud.it/ogliosud/index.jsp?id >>


Corte Correggioli in golena d’Oglio presso San Matteo delle Chiaviche. Tipico esempio di casa ad elementi addizionali con disposizione degli elementi a U attorno all’aia.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)

Maggiori notizie cliccando qui: . www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_luoghi.asp

Altre notizie su VIADANA e qualche località rivierasca di PO, terre dei PIARDI, in questo sito:
http://www.piardi.org/incontri.htm INCONTRI (anno 2005 - 8 maggio, 2001 – 21 ottobre)
http://www.piardi.org/fn/N20_MARZO2005.pdf ;

e su MANTOVA e i PIARDI:
bresciani e mantovani
http://www.piardi.org/persone/p18.htm
http://www.piardi.org/volume1.htm#mantova
http://www.piardi.org/persone/p19.htm
http://www.piardi.org/persone/p22.htm
http://www.piardi.org/persone/p21.htm
http://www.piardi.org/persone/p45.htm
http://www.piardi.org/persone/p17.htm
http://www.piardi.org/volume2.htm#fam
http://www.piardi.org/volume2.htm#A
http://www.piardi.org/volume3costumi.htm
http://www.piardi.org/incontri_caxias.htm

Approfondimento:
LE INONDAZIONI DEL PO (o ERIDANO), dalla notte dei tempi

 


Mulino natante del Po, Viadana anno 1894; prospetti costruttivi.
(Collezione privata. In "Le ruote del pane" - Edit. Sometti - MN)

Anno 1536. Brescello (difronte a Viadana). Durante il disgelo del Po, << i lastroni di ghiaccio urtando i nostri mulini galleggianti ne sommersero più di tre quarti. (...) >>. Anselmo Mori. Brescello nei suoi ventisei secoli di storia. (Opera di Anselmo Mori riveduta ed aggiornata da Fernando Menozzi). Tipolitografia Valpadana – Brescello (RE), novembre 2001. Capitolo IV – Il nostro maggior fiume. Viadanese (territorio mantovano del) - Giurisdizione diocesana del vescovo di Cremona.

I Piardi sono mugnai fluviali? Di quei mulini ancorati alla riva, detta la “Piarda”, per mezzo di una lunga catena, come ve ne sono sulle dirimpettaie “Piarde” di Brescello, e Viadana. Sta di fatto che (almeno) due mulini affiancati ed ancorati alla “Piarda” formano un “Piardone”.

Anno 1755. Viadana (Mn) e Brescello. Tratto di Po tra Viadana e Brescello. In una mappa di questo periodo è indicato il tracciato navigabile del fiume sul quale sono disegnati due “mulini alla piarda di Viadana” e gli abitati delle due località. [A.S. MN, Fondo acque, Mappe e Disegni (...). n. 437 (sec. XVIII) in: M. Mori e A. Ghinzelli “Il Viadanese e il Po (...)”].

Viadana e Brescello. I due mulini contigui rappresentati alla piarda di Viadana, nei pressi del tracciato navigabile ben evidenziato, si dicono “Piardone”. (Salvatore Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, Volume XIII, pagina 305 - terza colonna).


Mulini galleggianti sul Po tra Boretto e Gualtieri, fine Ottocento. (Stampa fotografica su carta albuminata, collezione privata. In "Le ruote del pane". Edit. Sometti - MN). Le citate località fluviali, poste in riva sud, sono dirimpettaie di Viadana, Pomponesco e Dosolo, in riva nord (o sinistra), luoghi di antica dimora dei Piardi mantovani. I mulini sono ancorati alla piarda fluviale per mezzo di lunghe catene.


Mulino galleggiante sul PO, anni XX del Novecento.
(Archivio del Centro Etnografico Ferrarese. In "Le ruote del pane". Edit. Sometti - MN)

Agglomerati di corti nel territorio Viadanese, 1598. Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, b. 90-57 (anno 1598). (Foto Alberto Grigoli; in Alberto Salarelli, "La casa rurale nel viadanese". Ed. Sometti (MN), anno 2001)

<< Agglomerati di corti sul territorio viadanese. I centri principali sono immediatamente riconoscibili grazie al campanile, segno della presenza dell'autorità religiosa che è anche occasione di riconoscimento pubblico della comunità: dal nome dei parrocchiani iscritti nel registro. I centri minori rappresentano in modo semplice ma immediato la duplice, solo apparentemente contradditoria, esigenza degli insediamenti rurali di garanzia, ad un tempo,m della individualità e della sicurezza dei coltivatori >>. (Alberto Salarelli, "La casa rurale nel viadanese". Ed. Sometti (MN), anno 2001)

Le località (Villa) a partire dall'alto a sinistra verso destra, scendendo: BOCCA (poi Bocca Chiavica) a nord del canale Fossola; SQUARZANELLA; CHIAVICA (poi Sabbioni); S. MATTEO (poi S. Matteo delle Chiaviche); CAVALLARA; CIZZOLO; BELLAGUARDA; DOSOLO; SALINA; CASALETTO; POMPONESCO; La nota "Via di Meggio" tra Viadana e Pomponesco; BANZOLO (poi Banzuolo); BOTTAZZI; BOZOLETTO (poi Buzzoletto) di Viadana.

[Per le medesime terre in epoca attuale (sec. XXI), vedi altra carta che segue]

agglomerati-corti-viadana
Agglomerati di "corti" e relative strade nel territorio Viadanese attuale (sec. XXI).
[Per le medesime terre del Viadanese in epoca antica (anno 1598), vedi altra carta che precede]

Viadana-Arcipretale
Viadana. S. Maria Assunta e S. Cristoforo in Castello

VIADANA in riva sinistra (o nord) di Po (Mantova). STORIA. LE ORIGINI, I LUOGHI, LE CHIESE

STORIA. LE ORIGINI. (...).
(Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_home.asp.
[Vedi testo anche in: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ].

I LUOGHI
(…).
Borgo Nuovo; probabilmente ai tempi della stesura degli Statuti si intendeva il Borgo ad occidente del castello. Questo in seguito fu denominato Borgo di S. Maria di cui una parte prese il nome di Borgo Nuovo di S. Maria. Infatti secondo un documento del sec. XVIII il Borgo Nuovo di S. Maria si ergeva di fronte alla Porta Occidentale (ovvero di S. Maria), un tempo di pertinenza di Portiolo. (Ms. 1768, carte Nani Bibl. Civ. Viadana E2).
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm ]
(…)
Borgo Po; è da considerarsi immediatamente a sud del Castello. Il Parazzi ("Origini e vicende di Viadana e suo distretto" Vol.II p.84) lo identificherebbe con Portiolo. Negli Statuti è elencato fra i Borghi, per cui il compenso da conferire ai corrieri era il minimo convenzionato di 3 denari imperiali. Mentre per Portiolo, che era già enumerato tra le Ville che circondavano Viadana, i corrieri per le stesse prestazioni venivano compensati con un denaro in più. Ne deriva che doveva esserci una pur minima distanza tra i due luoghi. Col tempo e con le continue erosioni del fiume si può azzardare l'ipotesi che Borgo Po e Portiolo venissero considerati assieme. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm ]
(…)
Villa Banzuolo; al confine col territorio di Pomponesco da cui è diviso da una strada, anticamente detta "di Meggio" o di Mezzo, che giunge all'argine di Po. (Arch.di Stato di Mn."Le mappe ed i disegni dell'archivio Gonzaga di Mantova" p. ll0), (A.M. Azzolini, D. Vandelli "Mappa dimostrativa del Po da Casalmaggiore al Crostolo" rilevata 15-18 giugno 1752, B IV o B V, Arch. Chiesa del Castello-Viadana).
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm ]. I Piardi qui vivono di certo nei secoli XV, XVI, XVII, XVIII e XIX, soprattutto dimoranti nella parte territorialmente soggetta alla Parrocchia di Pomponesco.
(…)
Villa Cizzolo; veniva calcolato distante 10 miglia. Comune che venne a far parte della Curia di Viadana dal 17.12.1306 per permuta col vescovo di Reggio Emilia rimanendo, ecclesiasticamente, a quella diocesi fino al 1813, quando fu aggregato a quella di Mantova: unico luogo del viadanese a non dipendere dalla diocesi di Cremona. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ]
(…)
Villa S. Martino; dalle carte Nani si legge che questa Villa anticamente, prima della corrosione di Portiolo aveva la chiesa situata più a sud oltre il Po, dove nella metà del sec. XVIII era un oratorio nel bosco dei Lucchesi. Questo si era formato dalla corrosione di parte della stessa Villa, di Villa Pieta, Baccano e Zede (?) ed in parte di Cogozzo e Cicognara. (Ms.1768, Bibl. Civ. Viadana E2).
La Ghiara dei Lucchesi è rintracciabile sulla cartina in nota, tra il Po e Mezzano del Vescovo.
(A.M. Azzolini e D. Vandelli "Mappa dimostrativa del Po da Casalmaggiore al Crostolo" rilevata 15-18 giugno 1752, B IV o B V, Arch. Chiesa del Castello-Viadana). [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm ]
(…).
Villa Portiolo; risulta facente parte della Curia di Viadana dopo il 1319. Era posta di fronte a "bocca d'Enza" e la sua parrocchia si estendeva verso nord fino a toccare i borghi di Viadana. (…). [Vedi in: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm ].
(…)
Villa di Torre d'Oglio; munita di fortificazione detta anche Torre Mantovana in quanto l'Oglio vi scorreva alla destra, prima di entrare nel Po, di Fronte a Montesauro col quale, secondo il Parazzi, erano uniti da un ponte; non prima del 1807 il fiume passò alla sinistra della torre; ancora adesso la località di golena verso l'ultimo tratto del fiume Oglio e lo stesso ponte sono denominati di Torre d'Oglio. (A. Parazzi Vol. I p. 13-14 e Vol. IV p.21-24). (Testi di Luigi Cavatorta) . http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_luoghi.asp.
La suddetta località di Torre d’Oglio si trova vicinissima a Cizzolo (posta tra Oglio e PO) terra degli antichi Piardi mantovani. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ].

LE CHIESE
A nord del Comune sulle rive del grande fiume, vi è a Cizzolo la chiesa dedicata a San Giacomo Maggiore; già legata ecclesiasticamente al vescovo di Reggio Emilia fino al 1813, passò dopo questa data alla Diocesi di Mantova. È infatti l'unica parrocchia del territorio viadanese a non appartenere alla diocesi di Cremona. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
Le chiese costituiscono una vera e propria pinacoteca sia di opere locali, che di provenienze diverse. Percorrendo l'argine da occidente, si incontra per prima Cicognara, cara a Grazia Deledda e Don Primo Mazzolari, dove la chiesa di Santa Giulia custodisce importanti dipinti di scuola cremonese. Segue Cogozzo con la chiesa di San Filippo e Giacomo con buoni dipinti di artisti locali. A Viadana sorge la chiesa di Santa Maria Ass. e San Cristoforo, detta anche del Castello, che fu trasformata in quadreria da Monsignor Antonio Parazzi nella seconda metà del secolo XIX. Al suo interno sono conservate opere di varie scuole padane. Di notevole drammaticità è la "Deposizione di N.S." terracotta di influenza mantegnesca. Questo percorso artistico prosegue con la chiesa di Santa Maria Annunciata. con opere dei secoli XVI - XVII e la volta affrescata nel 1930 da Giuseppe Tomè. La chiesa di San Martino e Nicola rappresenta la memoria storico-religiosa della città e custodisce opere provenienti dalla Chiesa di San Giovanni Battista in Portiolo, villa sommersa dal Po e dal soppresso convento dei padri Agostiniani. La chiesa di San Pietro spicca per la mole e per le dimensioni interne del monumento; costruzione della prima metà del secolo XVIII, ebbe a operarvi Pietro Antonio Maggi, architetto viadanese. Di questo è anche la chiesa di San Martino cit., mentre l'oratorio di San Rocco e San Sebastiano, un tempo sede dei Confratelli neri, ne è il capolavoro. Quattro gli ordini religiosi presenti: gli Agostiniani dal 25 maggio 1444 con chiesa e convento di San Nicola da Tolentino protettore di Viadana; Minori Osservanti dal 1492; Benedettine dal 1515; Cappuccini dal 1598. Soppressi tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, ebbero anche compiti di istruzione ed educazione e coltivarono una tradizione musicale che dalla fine del Cinquecento, portò grande fama a Viadana. Numerose ed importanti per il tessuto sociale erano le confraternite vestite, riservate ai laici.
Va anche ricordata la comunità israelitica, la quale svolgeva le sue tradizionali attività di traffici commerciali e finanziari graditissimi ai Gonzaga per i maggiori proventi che portavano alle casse ducali e per il benessere che ne derivava alla popolazione locale. (Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
(…). (…).
S. MARTINO e S. NICOLA. (in città di Viadana)
Secondo il Parazzi, la memoria più antica riguardante questa chiesa risale al 1442, quando il 18 aprile, Don Cavalerio de' Bonazzi ne veniva investito della rettoria. La chiesa di S. Martino in quel tempo sorgeva un chilometro ca. a sud dell'argine in una ghiara, rintracciabile in cartine posteriori, tra il Po e Mezzano del Vescovo di Parma. Nel 1571 la chiesa fu ingoiata dall'ennesima alluvione e ne fu ricostruita una nuova in posizione più protetta ove sorge l'attuale. Ad opera compiuta, alla fine del 1589, fu celebrata la prima messa dal rettore Don Antonio Maria Cerdelli, il cui cognome si identifica ancora con vicolo Ciardello che un tempo giungeva all'argine di Cogozzo, partendo da via Puttina (anche questo toponimo deriva dai Puttini).
Un'altra alluvione, nel 1654, distrusse la vicina rettoria di S.Giovanni Battista con quello che rimaneva della sua Villa di Portiolo. L'anno successivo, alla parrocchia di S. Martino, ne furono aggregati gli abitanti superstiti ed i beni mobili. Dopo la morte dell'ultimo rettore di Portiolo, Agostino Zuccari (m. Viadana 1683), anche la prebenda, ancora in suo godimento, passò a S. Martino con l'obbligo di erigere, nella chiesa, un altare a S.Giovanni Battista. Intanto il 21 luglio 1678 il vescovo Agostino Isimbardi aveva elevato la rettoria di S. Martino in prepositura.
Agli inizi del sec. XVIII il parroco Don Gabriele Ferri, con la buona disponibilità finanziaria dei parrocchiani, determinò di abbattere la vecchia chiesa per riedificare l'attuale. L'incarico ed il progetto della costruzione furono affidati al nostro Pier Antonio Maggi (Viadana 30.09.1709 m. 15.05.1770) che ne diresse anche i lavori.
La prima pietra fu posta nel settembre 1751 dal vescovo Ignazio Fraganeschi in occasione della visita pastorale. Quattordici anni più tardi la chiesa era compiuta. A seguito della soppressione del convento di S.Nicola dei padri agostiniani, avvenuta nel 1786, all'antico titolare, S. Martino, fu aggiunto quello di S.Nicola da Tolentino. (Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
[Vedi anche in: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm ].
(…). (…).
S. GIACOMO MAGGIORE Apostolo. Cizzolo (Viadana)
È l'unica parrocchiale del nostro Comune a non appartenere alla diocesi di Cremona. Le prime notizie della Chiesa sembrano risalire al 1154 quando era soggetta alla pieve di Suzzara e al Vescovo di Reggio. (…).(…). [Vedi testo a cura di Luigi Cavatorta in : I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ].
(…). (…).
S. MATTEO APOSTOLO. S. Matteo delle Chiaviche (Viadana)
Anche questa parrocchia trae origine dallo smembramento di quella di S. Pietro. Il 2 giugno 1602 il Vescovo Speciano decretò che la chiesa matrice provvedesse al mantenimento del nuovo rettore. Si univano l'accettazione di 12 ducatoni annui da parte di Ferrante di Guastalla, proprietario della Corte di S.Matteo, più 6 biolche dal rettore di Cavallara. Da questa, oltre alla donazione, furono aggregati territorio ed anime. Ciò si aggiunse a quanto nel 1565 il vescovo Nicola Sfondrati aveva constatato nella visita all'oratorio: una pezza di terra di 16 biolche v. e in natura, frumento dagli abitanti. La Corte di S. Matteo fu acquistata da Girolamo della famiglia mantovana dei Bianchi, la quale dotò la nuova parrocchia e quando Giovanni Maria nel 1685 si propose come garante della riedificazione della chiesa, ottenne in cambio il privilegio di nomina del rettore. Agli inizi del secolo XIX venne creato un comitato per la ricostruzione di un nuovo tempio in quanto il vecchio si era reso pericolante. Nel 1913 venne abbattuta l'antica chiesa ed eretta la nuova nell'arco di un anno. (Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
In questa Parrocchia, confinante con quella di CIZZOLO, sono stati battezzati alcuni Piardi nativi di Cizzolo, poi residenti nella stessa Parrocchia sotto il titolo di S. Giacomo Maggiore Apostolo, dai quali sono discesi, in particolare: “PINTA” e “PACION” PIARDI, fratelli. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ].
(…). (…).
S. ANTONIO ABATE. Salina (Viadana)
Anticamente a Villa Pagliari, l'attuale Salina, esisteva un oratorio sull'area della presente parrocchiale.
La rettoria fu concessa il 25 luglio 1602 dal vescovo Speciano smembrandone il territorio dalla matrice di S. Pietro, il cui parroco fu obbligato a pagare una pensione annuale di 25 ducatoni al nuovo titolare di S. Antonio. Quando nel 1629 cessò questa erogazione, l'importante famiglia dei Pagliari lasciò fondi alla chiesa affinchè si reggesse autonomamente.
Il bisogno di ristrutturare l'antico oratorio spinse il rettore Caccialupi nel 1719 a supplicare il Duca di Mantova, l'Imperatore Carlo VI d'Asburgo, di usufruire dei mattoni risultanti dalla demolizione delle mura e torri di Dosolo. Ottenuto il materiale fu riedificata la nuova chiesa a metà dello stesso secolo. Ebbe titolo di prepositura nel 1783.
In Salina sono vissute nei secoli XIX e XX alcune famiglie Piardi, di cui almeno una imparentatasi con il casato dei Sanfelici. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm ].
(…). (…).
S. GIOVANNI BATTISTA. Banzuolo (Viadana)
Villa Banzuolo è sempre appartenuta al Marchesato di Viadana e perciò ai Gonzaga del ramo principale di Mantova indi all'Impero, mentre ecclesiasticamente soggetta, come ora, alla parrocchia di Pomponesco, Contea, nel periodo che tratteremo, dei Gonzaga di Guastalla. Anche in questa località è sempre esistito un oratorio. Resosi negli anni insufficiente anche per l'aumento dei fedeli, la popolazione di Banzuolo formulò nel 1711 la richiesta all'Imperial Camera di Mantova, affinchè elevasse S.Giovanni a rettoria e concedesse il permesso di riedificare una chiesa più confortevole. Sei anni più tardi il vescovo di Cremona sentenziava che l'istanza doveva essere rivolta a lui e durante la prossima visita pastorale. Questa avvenne nel 1721 col nuovo vescovo Alessandro Litta cui Giovanni Caleffi, Giovanni Baldani e Stefano Cornacchia, benestanti di Banzuolo, rivolsero la domanda. La risposta, che giunse il 20 novembre dello stesso anno, conteneva la concessione dell'ampliamento dell'oratorio, sentito il parere vincolante del parroco di Pomponesco, senza però accennare all'erezione a rettoria autonoma. Naturalmente il parroco Don Pietro Antonio Conca diede parere sfavorevole alla costruzione adducendo la mancanza di garanzie. Queste furono rese dai notabili citati che assicurarono la disponibilità di 80000 pietre, legname, coppi e la somma di lire mantovane 1000, in seguito raddoppiate, più il mantenimento del cappellano. Finalmente appianati i contrasti col parroco, che aveva ostacolato con ogni mezzo la costruzione, prima del 1730 l'oratorio era pronto e agibile. Non si parlò più di parrocchia autonoma e ai Cornacchia, Baldani, Caleffi e loro discendenti, come procuratori della comunità, rimase il privilegio di proporre il cappellano.
(Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp.
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm ].


VIADANA in riva sinistra (o nord) di Po (Mantova). STORIA. LE ORIGINI, I LUOGHI, LE CHIESE

S. PIETRO APOSTOLO - Città di Viadana
Il Parazzi (insigne studioso e storico viadanese) scriveva di un'epigrafe che datava il nucleo originale della Pieve di S. Pietro, al VI sec. d. Cristo. Notizie più sicure si hanno invece sulla costruzione della seconda chiesa avvenuta con l'aiuto di Matilde di Canossa nel 1107, di cui ora rimane il campanile nella parte tra le fondamenta e il piano dove si trova l'orologio. All'interno della torre sono ancora ben visibili due finestre ogive a sesto acuto che, per ogni altro lato, dovevano ornare la cella campanaria fino agli inizi del 1800, quando fu innalzata sino agli attuali 40 metri come insegna il vecchio popolare: << S. Pedar: Cèsa nova e tor sunta! >>. Già agli inizi del sec. XVII la chiesa medioevale si era rivelata insufficiente. Non solo la ristrettezza, ma anche la minaccia di crollo, indussero il prevosto e la comunità a ricostruirla più vasta e di fronte alla nuova via rettilinea che collegava la fine del Borgo S. Francesco col sagrato. Scelto il progetto del mantovano Giacomo Antonio Cariola e dopo aver ottenuto il permesso di demolire la vecchia chiesa escluso il campanile, il 4 luglio 1626 alla presenza della Duchessa Margherita Gonzaga, vedova di Vespasiano, fu posta la prima pietra. Purtroppo il 18 ottobre 1629 giungevano a Viadana i Lanzichenecchi diretti all'assedio di Mantova e con loro la peste che da marzo ad agosto del 1630 provocò la morte di due terzi dei parrocchiani, (fu probabilmente in questo periodo che scomparve il Matrimonio mistico di S. Caterina, tavola del Parmigianino ora a Bardi). Per tali sventure la costruzione si interruppe e fu ripresa nel 1643 e ci vollero ben 25 anni per arrivare alla sola copertura dell'edificio, poi si dovette attendere l'inizio del '700 per potervi celebrare. Nel 1737 Giambattista Galli e fratelli stuccarono l'interno con l'aiuto di Pier Antonio Maggi. Andrea Boschini, cognato di quest'ultimo, quattro anni più tardi costruì l'imponente organo. Agli inizi del sec. XIX fu completata la facciata. Dalla parrocchia di S. Pietro hanno avuto origine, agli inizi del sec. XVII, quelle di S. Matteo delle Chiaviche, Salina e Buzzoletto.
La chiesa di San Pietro (santi Pietro e Paolo) spicca per la mole e per le dimensioni interne del monumento; (...). (A Cura di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it .
A partire dalla fine della prima metà del secolo XVII i discendenti di Antonio Zugnis (De Zugnis) e Domenica PIARDI sono quivi battezzati dal Parroco pro tempore.

Nella foto sopra: Chiesa di S.Pietro in Viadana
(foto tratta da http://www.paesionline.it/lombardia/viadana/)

top