Viadana e i Piardi
Notize sui LUOGHI
dei PIARDI mantovani, in riva sinistra di PO: VIADANA
VIADANA, con Cizzolo.
Le origini.
La presenza dell'uomo nelle isole formate dal Po e suoi affluenti,
Adda e Oglio, è stata confermata recentemente dai numerosi
rinvenimenti di reperti attribuiti al Neolitico, databili
intorno al IV millennio a.C. (...). Il territorio di Viadana,
parte integrante dell'agro cremonese, conserva ancora molte
testimonianze dell'antica centuriazione romana, come lo stesso
orientamento della campagna: 14° NE/SO.
I Piardi sono qui sin dal 1600 (sec. XVII).
Viadana, Via D’Azeglio, sullo sfondo l’oratorio
di San Rocco.
La via attuale ricalca in parte l’antico tracciato delle
fortificazioni.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto
Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità
e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto
di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)
Situato nella diocesi di Cremona e nel comitato
di Brescia, raggiunse l'unità amministrativa nel secolo
XIV. I Cavalcabò, consignori del luogo, la cui giurisdizione
era stata conferita dall'imperatore Federico I° il 30
luglio 1158, a metà del Trecento emanarono degli statuti
che rimasero in vigore fin agli inizi dell'Ottocento. Nel
1415 a seguito della conquista di Gian Francesco Gonzaga,
Viadana si legò definitivamente a Mantova tranne che
per un breve periodo nel secolo XIX. Nel tempo si ebbero anche
corrosioni ed alluvioni causate dal Po e dall'Oglio, che fecero
scomparire intere Ville, fino ad arrivare all'attuale assetto
territoriale, di circa 102 Kmq, protetto da possenti arginature
anche di recente rafforzatI fiumi furono anche vie di comunicazione
e di commerci sviluppatesi specialmente lungo l'asse del Po
fino a Venezia, a tal punto che Viadana fu sede di un Viceammiraglio
nominato da Mantova; (...). L'8 aprile 1530, Carlo V nell'insignire
il Marchese Federico II del titolo di Duca, concesse che il
primogenito maschio si fregiasse di quello di marchese di
Viadana, elevando il territorio in Marchesato autonomo, distinto
dal ducato di Mantova. Appartenendo al ramo principale dei
Gonzaga, Viadana non ebbe zecca, mantenne una certa autonomia
economica e per le contrattazioni aveva una propria valuta,
pesi e misure particolari. La dominazione gonzaghesca terminò
il 23 luglio 1708, quando l'Impero Asburgico, dichiarata decaduta
la gloriosa famiglia mantovana, riprese possesso dei suoi
feudi. (...). Il marchesato fu soppresso definitivamente nel
1771 e aggregato alla Lombardia Austriaca. E a questa il Comune
appartenne, dopo le parentesi francesi, fino alla pace di
Villafranca del 1859 in cui fu assegnato alla Provincia di
Cremona. Il 1° luglio 1868 ritornò ad essere mantovano.
(Testo di Luigi Cavatorta, dal sito internet della Città
di Viadana )
La grande aia della Corte Bugno mattina. L’aia (dal
latino area) è l’agorà, cioè la
“piazza”, l’elemento centrale della grande
corte rurale, luogo di lavoro ma anche spazio di socializzazione
per grandi e piccini: infatti, oltre a menarvi il cane, sull’aia
ci si gioca e ci si balla.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto
Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità
e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto
di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)
S. GIACOMO Maggiore Apostolo, titolo
della Chiesa prepositurale di CIZZOLO.
È l'unica parrocchiale (delle dodici) del nostro
Comune a non appartenere alla diocesi di Cremona. Le prime
notizie della Chiesa sembrano risalire al 1154 quando era
soggetta alla pieve di Suzzara e al Vescovo di Reggio. Cizzolo
venne a far parte del territorio di Viadana dal 17.12.1306
per permuta di beni col vescovo della città emiliana
che comunque ne conservò la giurisdizione ecclesiastica.
Nel 1803 la chiesa fu rifabbricata ed ampliata ottenendone
una navata considerevole come spazio ed eleganza; buoni sia
gli stucchi che le ancone. La ricostruzione viene ricordata
in una lapide inserita nella parte posteriore dell'altar maggiore
(...). La facciata fu eretta nel 1888 dall'ing. Giulio Casali.
Nel 1813 dalla diocesi di Reggio Emilia fu aggregata a quella
di Mantova e nel 1860 col titolo di prepositura giunse anche
l'autonomia dal Vicariato Foraneo di Suzzara. La torre fu
costruita nel 1913 dall'ing. De Lorenzo, per iniziativa del
parroco Don Bellocchio e finanziata da Mons. Carlo Solci.
(Testo di Luigi Cavatorta, dal sito internet della Città
di Viadana).
Si legge dei Piardi anche in CAVALLARA di Viadana, attigua
a Cizzolo.
Per Altre notizie inerenti CIZZOLO clicca qui
nella sezione INCONTRI e Cizzolo
2005
Il complesso architettonico di Corte Turchetti a San Matteo
delle Chiaviche sul canale Fossola.
La casa padronale è databile alla seconda metà
del Cinquecento e fu fatta
costruire per conto del guastallese Ferrante Gonzaga.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto
Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità
e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto
di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)
SALICETO DI FOCE OGLIO.
Nei pressi di Cizzolo e S. Matteo delle Chiaviche del Comune
di VIADANA, terre dei PIARDI sin dal Seicento.
<< Il salice (Salix alba) è l’albero più
rappresentativo delle nostre rive del fiume dove si insedia
ovunque il terreno sia umido e fertile. Dopo il Ponte di Barche
di Torre d’Oglio, in riva destra verso Cizzolo, là
dove il Po e l’Oglio si contendono il letto fluviale,
si impone il bosco golenale a salice bianco più vasto
del territorio del Parco, sopravvissuto alla quasi totale
conversione dei terreni alle coltivazioni del pioppo. Qui
si mantiene l’habitat naturale per vari animali, in
particolare uccelli che prediligono gli ambienti forestali
di ripa e che popolano i “sabbioni” che caratterizzano
la foce, tra i quali, non è raro osservare il cavaliere
d’Italia.
http://parco.ogliosud.it/ogliosud/index.jsp?id
>>
Corte Correggioli in golena d’Oglio presso San Matteo
delle Chiaviche. Tipico esempio di casa ad elementi addizionali
con disposizione degli elementi a U attorno all’aia.
(Foto di Alberto Grigoli, nell’opera di Alberto
Salarelli. “La casa rurale nel viadanese – Comunità
e insediamenti alla fine dell’Ottocento nel distretto
di Viadana”. Editoriale Sometti – Mn, Aprile 2001)
Maggiori notizie cliccando qui: .
www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_luoghi.asp
Altre notizie su VIADANA e qualche località rivierasca
di PO, terre dei PIARDI, in questo sito:
http://www.piardi.org/incontri.htm
INCONTRI (anno 2005 - 8 maggio, 2001 – 21 ottobre)
http://www.piardi.org/fn/N20_MARZO2005.pdf
;
e su MANTOVA e i PIARDI:
bresciani e mantovani
http://www.piardi.org/persone/p18.htm
http://www.piardi.org/volume1.htm#mantova
http://www.piardi.org/persone/p19.htm
http://www.piardi.org/persone/p22.htm
http://www.piardi.org/persone/p21.htm
http://www.piardi.org/persone/p45.htm
http://www.piardi.org/persone/p17.htm
http://www.piardi.org/volume2.htm#fam
http://www.piardi.org/volume2.htm#A
http://www.piardi.org/volume3costumi.htm
http://www.piardi.org/incontri_caxias.htm
Approfondimento:
LE INONDAZIONI
DEL PO (o ERIDANO), dalla notte dei tempi
Mulino natante del Po, Viadana anno 1894;
prospetti costruttivi.
(Collezione privata. In "Le ruote del pane" - Edit.
Sometti - MN)
Anno 1536. Brescello (difronte a Viadana). Durante
il disgelo del Po, << i lastroni di ghiaccio urtando
i nostri mulini galleggianti ne sommersero più di tre
quarti. (...) >>. Anselmo Mori. Brescello nei suoi ventisei
secoli di storia. (Opera di Anselmo Mori riveduta ed aggiornata
da Fernando Menozzi). Tipolitografia Valpadana – Brescello
(RE), novembre 2001. Capitolo IV – Il nostro maggior
fiume. Viadanese (territorio mantovano del) - Giurisdizione
diocesana del vescovo di Cremona.
I Piardi sono mugnai fluviali? Di quei mulini ancorati alla
riva, detta la “Piarda”, per mezzo di una lunga
catena, come ve ne sono sulle dirimpettaie “Piarde”
di Brescello, e Viadana. Sta di fatto che (almeno) due mulini
affiancati ed ancorati alla “Piarda” formano un
“Piardone”.
Anno 1755. Viadana (Mn) e Brescello. Tratto di Po tra Viadana
e Brescello. In una mappa di questo periodo è indicato
il tracciato navigabile del fiume sul quale sono disegnati
due “mulini alla piarda di Viadana” e gli abitati
delle due località. [A.S. MN, Fondo acque, Mappe e
Disegni (...). n. 437 (sec. XVIII) in: M. Mori e A. Ghinzelli
“Il Viadanese e il Po (...)”].
Viadana e Brescello. I due mulini contigui rappresentati
alla piarda di Viadana, nei pressi del tracciato navigabile
ben evidenziato, si dicono “Piardone”. (Salvatore
Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, Volume
XIII, pagina 305 - terza colonna).
Mulini galleggianti sul Po tra Boretto e Gualtieri, fine Ottocento.
(Stampa fotografica su carta albuminata, collezione privata.
In "Le ruote del pane". Edit. Sometti - MN). Le
citate località fluviali, poste in riva sud, sono dirimpettaie
di Viadana, Pomponesco e Dosolo, in riva nord (o sinistra),
luoghi di antica dimora dei Piardi mantovani. I mulini sono
ancorati alla piarda fluviale per mezzo di lunghe catene.
Mulino galleggiante sul PO, anni XX del Novecento.
(Archivio del Centro Etnografico Ferrarese. In "Le ruote
del pane". Edit. Sometti - MN)
Agglomerati di corti nel territorio Viadanese,
1598. Archivio di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, b. 90-57
(anno 1598). (Foto Alberto Grigoli; in Alberto Salarelli,
"La casa rurale nel viadanese". Ed. Sometti (MN),
anno 2001)
<< Agglomerati di corti sul territorio viadanese. I
centri principali sono immediatamente riconoscibili grazie
al campanile, segno della presenza dell'autorità religiosa
che è anche occasione di riconoscimento pubblico della
comunità: dal nome dei parrocchiani iscritti nel registro.
I centri minori rappresentano in modo semplice ma immediato
la duplice, solo apparentemente contradditoria, esigenza degli
insediamenti rurali di garanzia, ad un tempo,m della individualità
e della sicurezza dei coltivatori >>. (Alberto Salarelli,
"La casa rurale nel viadanese". Ed. Sometti (MN),
anno 2001)
Le località (Villa) a partire dall'alto a sinistra
verso destra, scendendo: BOCCA (poi Bocca Chiavica) a nord
del canale Fossola; SQUARZANELLA; CHIAVICA (poi Sabbioni);
S. MATTEO (poi S. Matteo delle Chiaviche); CAVALLARA; CIZZOLO;
BELLAGUARDA; DOSOLO; SALINA; CASALETTO; POMPONESCO; La nota
"Via di Meggio" tra Viadana e Pomponesco; BANZOLO
(poi Banzuolo); BOTTAZZI; BOZOLETTO (poi Buzzoletto) di Viadana.
[Per le medesime terre in epoca attuale (sec. XXI), vedi
altra carta che segue]
Agglomerati di "corti" e relative strade nel territorio
Viadanese attuale (sec. XXI).
[Per le medesime terre del Viadanese in epoca antica (anno
1598), vedi altra carta che precede]
Viadana. S. Maria Assunta e S. Cristoforo in Castello
VIADANA in riva sinistra
(o nord) di Po (Mantova). STORIA. LE ORIGINI, I LUOGHI, LE
CHIESE
STORIA. LE ORIGINI. (...).
(Testi di Luigi Cavatorta).
http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_home.asp.
[Vedi testo anche in: I PIARDI.
http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm ].
I LUOGHI
(…).
Borgo Nuovo; probabilmente ai tempi della stesura degli Statuti
si intendeva il Borgo ad occidente del castello. Questo in
seguito fu denominato Borgo di S. Maria di cui una parte prese
il nome di Borgo Nuovo di S. Maria. Infatti secondo un documento
del sec. XVIII il Borgo Nuovo di S. Maria si ergeva di fronte
alla Porta Occidentale (ovvero di S. Maria), un tempo di pertinenza
di Portiolo. (Ms. 1768, carte Nani Bibl. Civ. Viadana E2).
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm
]
(…)
Borgo Po; è da considerarsi immediatamente a sud del
Castello. Il Parazzi ("Origini e vicende di Viadana e
suo distretto" Vol.II p.84) lo identificherebbe con Portiolo.
Negli Statuti è elencato fra i Borghi, per cui il compenso
da conferire ai corrieri era il minimo convenzionato di 3
denari imperiali. Mentre per Portiolo, che era già
enumerato tra le Ville che circondavano Viadana, i corrieri
per le stesse prestazioni venivano compensati con un denaro
in più. Ne deriva che doveva esserci una pur minima
distanza tra i due luoghi. Col tempo e con le continue erosioni
del fiume si può azzardare l'ipotesi che Borgo Po e
Portiolo venissero considerati assieme. [Vedi anche: I PIARDI.
http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm
]
(…)
Villa Banzuolo; al confine col territorio di Pomponesco da
cui è diviso da una strada, anticamente detta "di
Meggio" o di Mezzo, che giunge all'argine di Po. (Arch.di
Stato di Mn."Le mappe ed i disegni dell'archivio Gonzaga
di Mantova" p. ll0), (A.M. Azzolini, D. Vandelli "Mappa
dimostrativa del Po da Casalmaggiore al Crostolo" rilevata
15-18 giugno 1752, B IV o B V, Arch. Chiesa del Castello-Viadana).
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm
]. I Piardi qui vivono di certo nei secoli XV, XVI, XVII,
XVIII e XIX, soprattutto dimoranti nella parte territorialmente
soggetta alla Parrocchia di Pomponesco.
(…)
Villa Cizzolo; veniva calcolato distante 10 miglia. Comune
che venne a far parte della Curia di Viadana dal 17.12.1306
per permuta col vescovo di Reggio Emilia rimanendo, ecclesiasticamente,
a quella diocesi fino al 1813, quando fu aggregato a quella
di Mantova: unico luogo del viadanese a non dipendere dalla
diocesi di Cremona. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
]
(…)
Villa S. Martino; dalle carte Nani si legge che questa Villa
anticamente, prima della corrosione di Portiolo aveva la chiesa
situata più a sud oltre il Po, dove nella metà
del sec. XVIII era un oratorio nel bosco dei Lucchesi. Questo
si era formato dalla corrosione di parte della stessa Villa,
di Villa Pieta, Baccano e Zede (?) ed in parte di Cogozzo
e Cicognara. (Ms.1768, Bibl. Civ. Viadana E2).
La Ghiara dei Lucchesi è rintracciabile sulla cartina
in nota, tra il Po e Mezzano del Vescovo.
(A.M. Azzolini e D. Vandelli "Mappa dimostrativa del
Po da Casalmaggiore al Crostolo" rilevata 15-18 giugno
1752, B IV o B V, Arch. Chiesa del Castello-Viadana). [Vedi
anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm
]
(…).
Villa Portiolo; risulta facente parte della Curia di Viadana
dopo il 1319. Era posta di fronte a "bocca d'Enza"
e la sua parrocchia si estendeva verso nord fino a toccare
i borghi di Viadana. (…). [Vedi in: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm
].
(…)
Villa di Torre d'Oglio; munita di fortificazione detta anche
Torre Mantovana in quanto l'Oglio vi scorreva alla destra,
prima di entrare nel Po, di Fronte a Montesauro col quale,
secondo il Parazzi, erano uniti da un ponte; non prima del
1807 il fiume passò alla sinistra della torre; ancora
adesso la località di golena verso l'ultimo tratto
del fiume Oglio e lo stesso ponte sono denominati di Torre
d'Oglio. (A. Parazzi Vol. I p. 13-14 e Vol. IV p.21-24). (Testi
di Luigi Cavatorta) .
http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_luoghi.asp.
La suddetta località di Torre d’Oglio si trova
vicinissima a Cizzolo (posta tra Oglio e PO) terra degli antichi
Piardi mantovani. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
].
LE CHIESE
A nord del Comune sulle rive del grande fiume, vi è
a Cizzolo la chiesa dedicata a San Giacomo Maggiore; già
legata ecclesiasticamente al vescovo di Reggio Emilia fino
al 1813, passò dopo questa data alla Diocesi di Mantova.
È infatti l'unica parrocchia del territorio viadanese
a non appartenere alla diocesi di Cremona. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
Le chiese costituiscono una vera e propria pinacoteca sia
di opere locali, che di provenienze diverse. Percorrendo l'argine
da occidente, si incontra per prima Cicognara, cara a Grazia
Deledda e Don Primo Mazzolari, dove la chiesa di Santa Giulia
custodisce importanti dipinti di scuola cremonese. Segue Cogozzo
con la chiesa di San Filippo e Giacomo con buoni dipinti di
artisti locali. A Viadana sorge la chiesa di Santa Maria Ass.
e San Cristoforo, detta anche del Castello, che fu trasformata
in quadreria da Monsignor Antonio Parazzi nella seconda metà
del secolo XIX. Al suo interno sono conservate opere di varie
scuole padane. Di notevole drammaticità è la
"Deposizione di N.S." terracotta di influenza mantegnesca.
Questo percorso artistico prosegue con la chiesa di Santa
Maria Annunciata. con opere dei secoli XVI - XVII e la volta
affrescata nel 1930 da Giuseppe Tomè. La chiesa di
San Martino e Nicola rappresenta la memoria storico-religiosa
della città e custodisce opere provenienti dalla Chiesa
di San Giovanni Battista in Portiolo, villa sommersa dal Po
e dal soppresso convento dei padri Agostiniani. La chiesa
di San Pietro spicca per la mole e per le dimensioni interne
del monumento; costruzione della prima metà del secolo
XVIII, ebbe a operarvi Pietro Antonio Maggi, architetto viadanese.
Di questo è anche la chiesa di San Martino cit., mentre
l'oratorio di San Rocco e San Sebastiano, un tempo sede dei
Confratelli neri, ne è il capolavoro. Quattro gli ordini
religiosi presenti: gli Agostiniani dal 25 maggio 1444 con
chiesa e convento di San Nicola da Tolentino protettore di
Viadana; Minori Osservanti dal 1492; Benedettine dal 1515;
Cappuccini dal 1598. Soppressi tra la fine del Settecento
e gli inizi dell'Ottocento, ebbero anche compiti di istruzione
ed educazione e coltivarono una tradizione musicale che dalla
fine del Cinquecento, portò grande fama a Viadana.
Numerose ed importanti per il tessuto sociale erano le confraternite
vestite, riservate ai laici.
Va anche ricordata la comunità israelitica, la quale
svolgeva le sue tradizionali attività di traffici commerciali
e finanziari graditissimi ai Gonzaga per i maggiori proventi
che portavano alle casse ducali e per il benessere che ne
derivava alla popolazione locale. (Testi di Luigi Cavatorta).
http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
(…). (…).
S. MARTINO e S. NICOLA. (in città di Viadana)
Secondo il Parazzi, la memoria più antica riguardante
questa chiesa risale al 1442, quando il 18 aprile, Don Cavalerio
de' Bonazzi ne veniva investito della rettoria. La chiesa
di S. Martino in quel tempo sorgeva un chilometro ca. a sud
dell'argine in una ghiara, rintracciabile in cartine posteriori,
tra il Po e Mezzano del Vescovo di Parma. Nel 1571 la chiesa
fu ingoiata dall'ennesima alluvione e ne fu ricostruita una
nuova in posizione più protetta ove sorge l'attuale.
Ad opera compiuta, alla fine del 1589, fu celebrata la prima
messa dal rettore Don Antonio Maria Cerdelli, il cui cognome
si identifica ancora con vicolo Ciardello che un tempo giungeva
all'argine di Cogozzo, partendo da via Puttina (anche questo
toponimo deriva dai Puttini).
Un'altra alluvione, nel 1654, distrusse la vicina rettoria
di S.Giovanni Battista con quello che rimaneva della sua Villa
di Portiolo. L'anno successivo, alla parrocchia di S. Martino,
ne furono aggregati gli abitanti superstiti ed i beni mobili.
Dopo la morte dell'ultimo rettore di Portiolo, Agostino Zuccari
(m. Viadana 1683), anche la prebenda, ancora in suo godimento,
passò a S. Martino con l'obbligo di erigere, nella
chiesa, un altare a S.Giovanni Battista. Intanto il 21 luglio
1678 il vescovo Agostino Isimbardi aveva elevato la rettoria
di S. Martino in prepositura.
Agli inizi del sec. XVIII il parroco Don Gabriele Ferri, con
la buona disponibilità finanziaria dei parrocchiani,
determinò di abbattere la vecchia chiesa per riedificare
l'attuale. L'incarico ed il progetto della costruzione furono
affidati al nostro Pier Antonio Maggi (Viadana 30.09.1709
m. 15.05.1770) che ne diresse anche i lavori.
La prima pietra fu posta nel settembre 1751 dal vescovo Ignazio
Fraganeschi in occasione della visita pastorale. Quattordici
anni più tardi la chiesa era compiuta. A seguito della
soppressione del convento di S.Nicola dei padri agostiniani,
avvenuta nel 1786, all'antico titolare, S. Martino, fu aggiunto
quello di S.Nicola da Tolentino. (Testi di Luigi Cavatorta).
http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
[Vedi anche in: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/portiolo.htm
].
(…). (…).
S. GIACOMO MAGGIORE Apostolo. Cizzolo (Viadana)
È l'unica parrocchiale del nostro Comune a non appartenere
alla diocesi di Cremona. Le prime notizie della Chiesa sembrano
risalire al 1154 quando era soggetta alla pieve di Suzzara
e al Vescovo di Reggio. (…).(…). [Vedi testo a
cura di Luigi Cavatorta in : I PIARDI. http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
].
(…). (…).
S. MATTEO APOSTOLO. S. Matteo delle Chiaviche (Viadana)
Anche questa parrocchia trae origine dallo smembramento di
quella di S. Pietro. Il 2 giugno 1602 il Vescovo Speciano
decretò che la chiesa matrice provvedesse al mantenimento
del nuovo rettore. Si univano l'accettazione di 12 ducatoni
annui da parte di Ferrante di Guastalla, proprietario della
Corte di S.Matteo, più 6 biolche dal rettore di Cavallara.
Da questa, oltre alla donazione, furono aggregati territorio
ed anime. Ciò si aggiunse a quanto nel 1565 il vescovo
Nicola Sfondrati aveva constatato nella visita all'oratorio:
una pezza di terra di 16 biolche v. e in natura, frumento
dagli abitanti. La Corte di S. Matteo fu acquistata da Girolamo
della famiglia mantovana dei Bianchi, la quale dotò
la nuova parrocchia e quando Giovanni Maria nel 1685 si propose
come garante della riedificazione della chiesa, ottenne in
cambio il privilegio di nomina del rettore. Agli inizi del
secolo XIX venne creato un comitato per la ricostruzione di
un nuovo tempio in quanto il vecchio si era reso pericolante.
Nel 1913 venne abbattuta l'antica chiesa ed eretta la nuova
nell'arco di un anno. (Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp
In questa Parrocchia, confinante con quella di CIZZOLO, sono
stati battezzati alcuni Piardi nativi di Cizzolo, poi residenti
nella stessa Parrocchia sotto il titolo di S. Giacomo Maggiore
Apostolo, dai quali sono discesi, in particolare: “PINTA”
e “PACION” PIARDI, fratelli. [Vedi anche: I PIARDI.
http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
].
(…). (…).
S. ANTONIO ABATE. Salina (Viadana)
Anticamente a Villa Pagliari, l'attuale Salina, esisteva un
oratorio sull'area della presente parrocchiale.
La rettoria fu concessa il 25 luglio 1602 dal vescovo Speciano
smembrandone il territorio dalla matrice di S. Pietro, il
cui parroco fu obbligato a pagare una pensione annuale di
25 ducatoni al nuovo titolare di S. Antonio. Quando nel 1629
cessò questa erogazione, l'importante famiglia dei
Pagliari lasciò fondi alla chiesa affinchè si
reggesse autonomamente.
Il bisogno di ristrutturare l'antico oratorio spinse il rettore
Caccialupi nel 1719 a supplicare il Duca di Mantova, l'Imperatore
Carlo VI d'Asburgo, di usufruire dei mattoni risultanti dalla
demolizione delle mura e torri di Dosolo. Ottenuto il materiale
fu riedificata la nuova chiesa a metà dello stesso
secolo. Ebbe titolo di prepositura nel 1783.
In Salina sono vissute nei secoli XIX e XX alcune famiglie
Piardi, di cui almeno una imparentatasi con il casato dei
Sanfelici. [Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm
].
(…). (…).
S. GIOVANNI BATTISTA. Banzuolo (Viadana)
Villa Banzuolo è sempre appartenuta al Marchesato di
Viadana e perciò ai Gonzaga del ramo principale di
Mantova indi all'Impero, mentre ecclesiasticamente soggetta,
come ora, alla parrocchia di Pomponesco, Contea, nel periodo
che tratteremo, dei Gonzaga di Guastalla. Anche in questa
località è sempre esistito un oratorio. Resosi
negli anni insufficiente anche per l'aumento dei fedeli, la
popolazione di Banzuolo formulò nel 1711 la richiesta
all'Imperial Camera di Mantova, affinchè elevasse S.Giovanni
a rettoria e concedesse il permesso di riedificare una chiesa
più confortevole. Sei anni più tardi il vescovo
di Cremona sentenziava che l'istanza doveva essere rivolta
a lui e durante la prossima visita pastorale. Questa avvenne
nel 1721 col nuovo vescovo Alessandro Litta cui Giovanni Caleffi,
Giovanni Baldani e Stefano Cornacchia, benestanti di Banzuolo,
rivolsero la domanda. La risposta, che giunse il 20 novembre
dello stesso anno, conteneva la concessione dell'ampliamento
dell'oratorio, sentito il parere vincolante del parroco di
Pomponesco, senza però accennare all'erezione a rettoria
autonoma. Naturalmente il parroco Don Pietro Antonio Conca
diede parere sfavorevole alla costruzione adducendo la mancanza
di garanzie. Queste furono rese dai notabili citati che assicurarono
la disponibilità di 80000 pietre, legname, coppi e
la somma di lire mantovane 1000, in seguito raddoppiate, più
il mantenimento del cappellano. Finalmente appianati i contrasti
col parroco, che aveva ostacolato con ogni mezzo la costruzione,
prima del 1730 l'oratorio era pronto e agibile. Non si parlò
più di parrocchia autonoma e ai Cornacchia, Baldani,
Caleffi e loro discendenti, come procuratori della comunità,
rimase il privilegio di proporre il cappellano.
(Testi di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it/ita/Citta_chiese.asp.
[Vedi anche: I PIARDI. http://www.piardi.org/luoghi/pomponesco.htm
].
VIADANA in riva sinistra
(o nord) di Po (Mantova). STORIA. LE ORIGINI, I LUOGHI, LE
CHIESE
S. PIETRO APOSTOLO - Città
di Viadana
Il Parazzi (insigne studioso e storico viadanese)
scriveva di un'epigrafe che datava il nucleo originale della
Pieve di S. Pietro, al VI sec. d. Cristo. Notizie più
sicure si hanno invece sulla costruzione della seconda chiesa
avvenuta con l'aiuto di Matilde di Canossa nel 1107, di cui
ora rimane il campanile nella parte tra le fondamenta e il
piano dove si trova l'orologio. All'interno della torre sono
ancora ben
visibili due finestre ogive a sesto acuto che, per ogni altro
lato, dovevano ornare la cella campanaria fino agli inizi
del 1800, quando fu innalzata sino agli attuali 40 metri come
insegna il vecchio popolare: << S. Pedar: Cèsa
nova e tor sunta! >>. Già agli inizi del sec.
XVII la chiesa medioevale si era rivelata insufficiente. Non
solo la ristrettezza, ma anche la minaccia di crollo, indussero
il prevosto e la comunità a ricostruirla più
vasta e di fronte alla nuova via rettilinea che collegava
la fine del Borgo S. Francesco col sagrato. Scelto il progetto
del mantovano Giacomo Antonio Cariola e dopo aver ottenuto
il permesso di demolire la vecchia chiesa escluso il campanile,
il 4 luglio 1626 alla presenza della Duchessa Margherita Gonzaga,
vedova di Vespasiano, fu posta la prima pietra. Purtroppo
il 18 ottobre 1629 giungevano a Viadana i Lanzichenecchi
diretti all'assedio di Mantova e con loro la peste che da
marzo ad agosto del 1630 provocò la morte di due terzi
dei parrocchiani, (fu probabilmente in questo periodo che
scomparve il Matrimonio mistico di S. Caterina, tavola del
Parmigianino ora a Bardi). Per tali sventure la costruzione
si interruppe e fu ripresa nel 1643 e ci vollero ben 25 anni
per arrivare alla sola copertura dell'edificio, poi si dovette
attendere l'inizio del '700 per potervi celebrare. Nel 1737
Giambattista Galli e fratelli stuccarono l'interno con l'aiuto
di Pier Antonio Maggi. Andrea Boschini, cognato di quest'ultimo,
quattro anni più tardi costruì l'imponente organo.
Agli inizi del sec. XIX fu completata la facciata. Dalla parrocchia
di S. Pietro hanno avuto origine, agli inizi del sec. XVII,
quelle di S. Matteo delle Chiaviche, Salina e Buzzoletto.
La chiesa di San Pietro (santi Pietro e Paolo) spicca per
la mole e per le dimensioni interne del monumento; (...).
(A Cura di Luigi Cavatorta). http://www.comune.viadana.mn.it .
A partire dalla fine della prima metà del secolo XVII
i discendenti di Antonio Zugnis (De Zugnis) e Domenica
PIARDI sono quivi battezzati dal Parroco pro tempore.
Nella foto sopra: Chiesa di S.Pietro in Viadana
(foto tratta da http://www.paesionline.it/lombardia/viadana/)
top
|