Testimonianza raccolta da Rosangela Piardi il 19 gennaio 1999 in Gussago.

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Marietta, con riferimento all’alluvione del 1931 sofferta da Navezze di Gussago ed al periodo in cui avvenne, racconta:
“Eravamo alla fine di maggio del 1931, i miei, in quella stagione come consuetudine allevavano i bachi da seta e la coltura l’avevano presso la casa del cortile, ora Frau, casa in cui io oggi vivo e che comprai dai Palamidese, in occasione delle mie nozze, assieme a mia sorella Marianna. Ero piccola, sono del 1923, ma mi ricordo bene.
Mio fratello Andrea ed io dormivamo in una cameretta presso il nostro grande cortile Piardi ubicato poco più a sud rispetto al luogo ove avevamo la coltura del baco, molto redditizia all’epoca. Quel giorno, ad alluvione avvenuta, torna a casa nostro padre e ci chiede dove sia nostra madre con le altre ragazze (‘n do ela la mama co le s-cète ..?), rispondiamo: l’è sü là, co le s-cète, ai caaleèr … (è lassù, con le ragazze, ai bachi da seta).
La nonna, mia mamma, era al primo piano di questa casa, ove io vivo, senza poter scendere la scala a causa dell’acqua alta almeno due metri, tanta era l’acqua in questo cortile.
Mia madre Angela Camilla è stata fatta scendere, con l’intervento di mio padre Achille Domenico, per mezzo di una scala a pioli posta nel brolo retrostante ed accostata alla finestra del primo piano.
Ricordo che l’alveo del torrente, qui fuori del portone di casa, venne ostruito da un grosso albero obbligando l’acqua che scendeva dalla valle del Faido, qui attigua alla mia casa, a tracimare.
Il nostro portone, quello dal bell’arco a tutto sesto, ben sbarrato a dovere per mezzo del palo di rinforzo ha resistito così che di acqua non ne entrò nelle case del cortile Piardi pur essendo ben più basso del livello stradale.(...). Sono ricordi semplici ma credo significativi ed indelebili nella mia mente”