VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
3 VITA VISSUTA
3.3 BENEFICENZA: lasciti,
legati. Azioni di "PIEGGIO, PIEGGIO IN SOLIDUM , SIGURTA'
"
Per gli atti di beneficenza vedi pure, di seguito, Devozioni.
- Padre Natale di Gesù (Giuseppe
G. Fada - Piardi da Lavone in Valtrompia) dona, alla fine
del secolo XIX, lire 1500 ai nascenti Istituti calabriani
(poi Opera Don G. Calabria), frutto dell'eredità paterna.
La somma viene, nonostante la Regola contempli la povertà,
dal Capitolo carmelitano degli Scalzi in Verona, lasciata
a Padre Natale affinchè disponga secondo la sua volontà.
- Andrea Piardi 'Catanì'
(1767-1843)
- Andrea Piardi ,
figlio, 'Catanì' (1799-1854)
- Giovanni Maria
Piardi da Pezzaze
- Don Andrea Piardi
da Pezzaze, figlio di Giovanni Maria
- Annunciata Piardi
Viotti
- Bortolo Piardi 'Catanì'
- Achille Domenico Piardi
(1880 - 1938)
- Don ________ Piardi. Offlaga.
- Diaregina Piardi
- Don Bono del fu Pietro Piardi.
' Reverendo Bono quondam Pietro Piardo detto Bonasso' in Pastori
di anime.
- Angelo
BREGOLI, sposato ad Aquilina Piardi
Rodengo in Franciacorta. Abbazia di S. Nicola: la torre,
cella campanaria con il nuovo concerto (1880) e la sfera delle
ore, voluti da Don Antonio Piardi
negli ultimi anni della sua vita (Rodengo, † 1880)
Giacomo Piardi. Istituzione di una
Cappellania.
1715, 25 febbraio: Pezzaze.
<< Il signor Giacomo fu Francesco Piardi di Stravignino
desiderando assicurare in perpetuo il suffragio per sè
e per i suoi defunti, istituisce una cappellania con l’obbligo
di dire una messa ogni settimana, indicando come cappellano
don Andrea Fada in Lavone. L’elenco dei beni impegnati
nell’istituzione della cappellania prevede alcuni terreni,
precisamente sette appezzamenti di terreno, collocati per
lo più “in contrata di Vestol” o “in
contrata della Frera” e “un venale sul forno della
Morina”. Il Piardi pone come condizione che “detta
messa se sarà fatta Chiesa nella terra di Strivignino
in quella sij celebrata, et frattanto, intende sij celebrata
nella Chiesa di S. Rocco di Pesazze”. L’incarico
di stimare i terreni per verificare se sono “habili
a render ogn’anno in parte dominicale scudi cinquanta”
viene affidato a Francesco fu Domenico Piotti, del comune
di Pezzaze, “perito d’estimar beni”. (...).
>>.
(A.S.B., Notarile Brescia, Sedaboni Gian Antonio, notaio in
Lavone, filza 9668, ad diem, in: Rizzinelli con Sabatti. Pezzaze
nella storia e nell'arte (1530-1797). Anno 2000 Vol. II, pg.
218)
L'eredità di Giacomo Piardi
per la erigenda parrocchiale di S. Apollonio di Stravignino.
1721, 13 gennaio; perfezionata il 9 sett.
1748.
Benefattori Piardi in favore della gente, della comunità
impegnata nell’erigenda nuova chiesa. Il primo dante
causa fu, in data 13 gennaio 1721, il testatore Giacomo fu
Francesco Piardi “Bonacino” al quale subentrano:
le figlie protette dal vincolo pupillare e la parrocchia,
poi la erigenda fabbrica, il cugino in sesto grado Antonio
fu Bono Piardi detto Focolo e la sposa relicta del testatore,
i cugini fratelli Bono e Angelo fu Giacomo Piardi Bonacini
... ed infine, ancora e definitivamente, alla “Fabbrica
della chiesa” per essere immediatamente impiegata a
norma della disposizione vescovile, emanata dal cardinale
vescovo Querini, il 19 gennaio del corrente anno 1748.
(Notaio in Pezzaze Antonio Bontacchio, filza 11659, atto n.
121; in: Rizzinelli con Sabatti. Pezzaze nella storia e nell'arte
(1530-1797). Anno 2000 Vol. II, pg. 225).
Gian Antonio Piardi.
1595 (Lascito Gian Antonio PIARDI).
1595. Pezzaze. Una tavoletta votiva alla Beata Vergine della
misericordia, frumento per far pan cotto e ... . <<
Il 1° di marzo, Gian Antonio Piardi nel testamento rogato
da Gian Francesco Bregoli dispone che siano celebrate le 30
messe di S. Gregorio (dette Gregoriane) e lascia 20 soldi
planette all’altare del Corpus Domini, 8 soldi alla
scola del Rosario, 5 soldi all’altare di S. Antonio
della parrocchiale di Pezzaze, 10 soldi alla “Beata
Vergine Maria della croce di Cevenon”, alla cui chiesa
si dovrà portare “una tavoletta dipinta”
(ossia un ex voto), e 5 soldi a S. Nicolò di Eto, il
tutto entro un anno dalla sua morte, con l’aggiunta
di dodici quarte di frumento da “esser fatto in pan
cotto” che entro un biennio sarà da distribuire
tra i parrocchiani di S. Apollonio di Pezzaze >>.
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