VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
4. DEVOZIONI
4.20 Sant’APOLLONIO
Vescovo
Sant'Apollonio vescovo di Brescia, tra i santi Faustino e
Giovita,
basilica dei santi Faustino e Giovita in Brescia.
[Opera di Girolamo Romani "Romanino" (1484-1566),
eseguita verso il 1535]
Chiesa di Sant’Apollonio
vetere sec. XV. Pezzaze in Valtrompia, terra dei Piardi.
Sopra un’altura spoglia di fabbricati, che domina
l’abitato di Stravignino, si alzano i resti dell’antica
parrocchiale di San Apollonio. Del nobile fabbricato, demolito
parzialmente dopo la metà del ventesimo secolo, si
possono oggi vedere l’abside, due corpi comprendenti
due cappelle laterali, la sagrestia e il campanile datato
1533, mentre è andata del tutto perduta la navata.
Tipici indizi dell’architettura quattrocentesca sono
la cella campanaria dalle finestre ad arco acuto, l’abside
pentagonale con la cornice a peducci in cotto, i profili a
dente di sega che corrono lungo le pareti esterne, i capitelli
in pietra a foglie grasse. I restauri eseguiti nel 1958 hanno
portato all’individuazione di un ciclo di affreschi
del primo cinquecento, celati sotto la pala e sotto le scialbature
settecentesche.
Il ciclo pittorico è composto da una grande crocifissione
che occupa tutta la fascia centrale dell’abside e che
ora è limitata dalla soasa settecentesca alla sola
scena centrale con il Cristo in croce tra la Madonna e S.Giovanni,
con la Maddalena piangente ai piedi di Gesù e S. Apollonio
vescovo accanto all’Addolorata. Nel registro inferiore,
entro nicchie con arco a pieno centro, corrono le immagini
degli apostoli a figura intera e disposti frontalmente, deturpati
da ripinture grossolane. Nei due campi centrali, sotto la
Crocifissione, si riconoscono S. Pietro e S. Bartolomeo. Negli
spicchi della copertura pentagonale dell’abside sono
disposti gli evangelisti tra angeli in volo, mentre sulla
crociera della cappella di sinistra si accompagnano gruppi
di angeli musicanti. Negli spicchi delle pareti laterali del
presbiterio sono poste le immagini dei profeti, mentre sulle
pareti si vedono episodi della leggenda di S. Apollonio vescovo
di Brescia e dei santi Faustino e Giovita.
Il ciclo di affreschi (La predica di S. Apollonio e La messa
di S. Apollonio) alludendo alle gesta dei numi tutelari della
città, si colloca nella temperie spirituale immediatamente
successiva al “Sacco” di Brescia del 1512, al
quale rimandano anche le frequenti citazioni di armati e cavalieri,
con le pittoresche e scenografiche vesti rinascimentali. Le
immagini possono essere ricollegate ai cicli di Paolo da Caylina
il Giovane eseguiti per la cappella di S. Barnaba nel monastero
di S. Pietro in Castello (Retta dai padri carmelitani, di
cui fece parte padre Natale di Gesù, al secolo Giuseppe
Fada Piardi). Questi affreschi costituiscono anche testimonianze
preziose per la storia del costume e per la storia degli strumenti
musicali, in quanto gli angeli musicanti stringono moltri
strumenti tra cui una viola di dimensioni molto ridotte.
(Maggiori notizie in http://www.valletrompia.it).
Vedi foto di S. Apollonio, vetere, cliccando QUI
Parrocchiale di
Sant'Apollonio nuovo sec. XVIII. Pezzaze in Valtrompia
L’impresa della costruzione della nuova chiesa
parrocchiale di S.Apollonio inizia ufficialmente nel 1748,
quando il 22 settembre viene collocata la prima pietra. Le
opere edili erano però già iniziate nel luglio
del 1745 ed il progetto, presentato il 23 giugno 1746 nella
Cancelleria vescovile di Brescia, denota la volontà
di una severità già di sapore neoclassico. La
pianta rettilinea ed allungata, con uno svelto raccordo tondeggiante
in corrispondenza dell’arco trionfale e della controfacciata,
sembra ricalcare le chiese innalzate sulla fine del Seicento.
La stessa sensazione si ha esaminando il prospetto severo,
con timpano triangolare, ed entrando poi nell’edificio
dove il volume terso ed ampio della volta a botte fa sparire
la rotondità della calotta del presbiterio ed il piccolo
volume sottostante. Un tentativo di arricchimento delle superfici
e della spazialità interna si ha a partire dal 1771,
quando vengono collocati i grandi altari marmorei. Non è
improbabile che alla realizzazione vi attenda Domenico Corbellini,
sovraintendente ai lavori della parrocchiale dal 1750. I quattro
altari laterali e l’altare maggiore dimostrano un’attenta
scelta cromatica dei marmi. La data estrema di questa impresa
architettonica-decorativa deve corrispondere al periodo che
va dal 1773, anno della costruzione dell’altare maggiore,
al 1780 anno della consacrazione del tempio. Nello stesso
tempo i fabbricieri di Pezzaze indulgono però verso
il più antico gusto Barocchetto bresciano, affidando
a Francesco ed Antonio Pialorsi di Levrange l’intaglio
del portale ligneo della chiesa, del pulpito e degli stalli
del presbiterio e del capocielo. La mossa pala che Pietro
Scalvini firma nel 1778 per l’altar maggiore ed il brioso
affresco nella calotta del presbiterio con S.Apollonio in
gloria, pure opera dello Scalvini elettrizzano la serena atmosfera
delle architetture. La peculiarità dello Scalvini consiste
nel saper fondere il senso del quotidiano caratteristico della
scuola bresciana con le novità di Venezia e dell’Europa
centrale. La pala di Pezzaze testimonia nei brani di allucinata
realtà la ricerca dei moti dell’animo. Di mano
più debole e meno felice sono invece le due scene ad
affresco che si trovano sopra la porta d’ingresso all’esterno
( S.Apollonio benedice gli operai intenti nella fabbrica e
le filatrici a favore della nuova parrocchiale) e nella controfacciata
(La messa di S.Apollonio), si pensa a Giuseppe Fali. Il patrimonio
pittorico della chiesa comprende anche una tela del poco noto
pittore Camillo Venturelli raffigurante la Madonna con il
Bambino in gloria e santi Pietro martire, Rocco, Carlo Borromeo
e Nicola da Tolentino. La tela con la Madonna del Rosario
tra i santi Domenico e Caterina da Siena è un lavoro
giovanile di Pietro Giacomo Barucco, in essa si scorgono ancora
evidenti influssi moretteschi, gli angeli nella parte superiore
sono copie di opere del Bonvicino e l’intonazione generale
è fredda. Sulla controfacciata è appeso un gustoso
Battesimo di Cristo, della prima metà del seicento
donato alla chiesa parrocchiale come ricorda l’iscrizione
della base: “DONO DI MAFFINA DON GIOV. BATTISTA VICARIO
S. GIORGIO BRESCIA – 1910”. Accanto ai dipinti
non sfigurano le opere scultoree a cominciare dal gruppo del
crocifisso e dell’addolorata, due pregevoli statue a
tutto tondo della fine del cinquecento. Altro importante lavoro
ligneo è la figura di S. Barbara, protettrice dei minatori
locali, scolpita da Paolo Amatore nei primi anni del seicento.
Tutta la chiesa è stata arricchita nel 1944 da un ciclo
di affreschi e quadrature firmati da Gian Battista Simoni
nato ad Adro nel 1909. Nel Battistero si osserva invece un
bel Battesimo di Cristo, opera di Vittorio Trainini e Oscar
di Prata.
(Maggiori notizie in http://www.valletrompia.it).
L'eredità di Giacomo Piardi per la erigenda parrocchiale
di S. Apollonio di Stravignino. Clicca QUI
Vedi foto della chiesa, delle tele e degli affreschi in S.
Apollonio nuovo cliccando su:
http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni48.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni44.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni42.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni43.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3costumi.htm
(solennità di S. Luigi in S. Apollonio nuovo)
Vedi la vita dei Piardi attorno alla chiesa di S. Apollonio
http://www.piardi.org/vol3/volume3levatrici.htm
Don Antonio Piardi, Parroco
di S. Apollonio in Pezzaze
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni412.htm
(... istituzione della festività di S. Apollonio)
http://www.piardi.org/volume1.htm
(Le universitas o comune centrale di Pezzaze erano formate
da molte piccole vicinie ed avevano il loro centro religioso
nella chiesa di Sant’Apollonio che divenne parrocchia
autonoma nel XV secolo. La vita economica e religiosa era
molto progredita e nel 1318 Pezzaze...)
http://www.piardi.org/vol3/volume3pastori.htm
(alcuni Piardi sono sepolti in S. Apollonio nuovo):
Don Giacomo (Pezzaze - muore l'11 aprile 1782)
Giovanni Antonio [Pezzaze 3 aprile 1699 - Pezzaze 27 febbraio
1761 (1767)]
Chi era Sant’Apollonio.
Sant'Apollonio, vescovo e martire bresciano. La sua ricorrenza
si festeggia il 7 luglio.
Vita.
Santo assai venerato nella provincia di Brescia (fra
i comuni di cui è patrono: Bovezzo, Lavino, Prestine
e numerose frazioni), Sant'Apollonio è stato il quarto
vescovo della città.
Fu proprio sant'Apollonio, in seguito ad una lunga frequentazione,
a convertire e battezzare i santi Faustino e Giovita, patroni
della città di Brescia, accogliendoli nella comunità
dei primi cristiani bresciani e in seguito consacrando Faustino
presbitero e Giovita diacono. Della vita di sant'Apollonio
si ricorda anche la disputa con l'eretico Valentino sulla
transustanziazione e il battesimo di Calocero, ministro del
palazzo imperiale e comandante della corte pretoria convertito
dai santi Faustino e Giovita durante la sosta dell'imperatore
Adriano a Brescia, di ritorno da una campagna militare in
Gallia.
Secondo la passio dei santi Faustino e Giovita, il vescovo
Apollonio sarebbe stato martirizzato sotto l'imperatore Adriano
(117-138); se sant'Ursicino, quinto vescovo di Brescia, del
quale è documentata la partecipazione al concilio di
Sardica del 342-3 fosse stato suo immediato successore sarebbe
però impossibile fissare il martirio del santo nella
prima metà del II secolo.
Ad ogni modo è accertata la grande venerazione di cui
godette il santo nei primi secoli del Medioevo.
Il corpo di sant'Apollonio fu trasferito dal vescovo Landolfo
nella cattedrale di San Pietro de Dom nel 1025. Dopo il fortuito
ritrovamento delle reliquie di sant'Apollonio nella cattedrale
di San Pietro de Dom avvenuto cinque secoli più tardi,
nel 1503, l'ordine dei notai di Brescia commissionò
una grande arca destinata a contenerne il corpo, compiuta
entro il 1510 e collocata dapprima in San Pietro de Dom, in
seguito trasferita in Santa Maria Rotonda (Duomo Vecchio)
e infine, nel 1674, nella nuova cattedrale cittadina (Duomo
Nuovo).
Iconografia
Un Rilievo del vescovo Apollonio si trova sul lato occidentale
della Torre della Pallata di Brescia. La più antica
rappresentazione del vescovo bresciano è l'iniziale
miniata contenuta nel manoscritto A. 1.8 conservato presso
la Biblioteca Queriniana di Brescia, opera di anonimo artista
della fine del XII secolo. Il santo veste abiti vescovili
ed è raffigurato nell'atto di benedire, mentre la mano
sinistra regge un libro. Tale rappresentazione è mantenuta
anche in opere successive, come la scultura del XIII secolo
conservata nel Duomo Vecchio di Brescia o la scultura campionese
che lo raffigura con san Filastrio in un orecchione del coperchio
del sarcofago del vescovo Berardo Maggi, conservato nella
stessa chiesa.
A partire dal Cinquecento il santo viene spesso rappresentato
in compagnia dei santi Faustino e Giovita. L'edicola sovrastante
l'arca funeraria del santo, realizzata agli inizi di tale
secolo e attribuita a Maffeo Olivieri, lo raffigura ancora
nell'atto tradizionale di benedire, mentre i pannelli dell'arca
narrano gli episodi salienti della sua vita, spesso accostandolo
ai due patroni della città di Brescia. I tre santi
appaiono anche in diverse opere d'arte posteriori: dai dipinti
del 1589 di Pietro Marone nella chiesa di San Carlo di Brescia,
a quelli del 1761 di Pietro Scalvini presso la chiesa di San
Giuseppe di Brescia, senza dimenticare i dipinti del Romanino,
che lo ritrae sul retro dello stendardo per la Confraternita
dei santi Faustino e Giovita, conservato nella chiesa bresciana
omonima, e lo rappresenta, in un dipinto del 1525 conservato
nella chiesa bresciana di Santa Maria in Calchera, nell'atto
di dare la Comunione ai santi Faustino e Giovita, a sant'Italico
e a sant'Afra, tutti legati alle origini cristiane della città.
Lo stesso tema iconografico è ripreso da Francesco
Bassano il Giovane, che lo ritrae nel Battesimo di Sant'Afra,
conservato nella chiesa bresciana di Sant'Angela Merici, e
ambienta la scena nelle catacombe.
Una statua del santo, scolpita nel 1857 da Giuseppe Pierotti,
lo raffigura nell'atto di benedire, secondo la tradizione,
ed è conservata presso il Duomo di Milano. (...). (...).
(da Wikipedia)
[S. Apollonio vescovo (di Brescia). Pala della chiesa (sec.
XVIII) di S. Apollonio nuovo in Stravignino di Pezzaze].
http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm
GROSSO bresciano e MEZZANO imperiale, monete
bresciane del sec. XIII, entrambe con l'effige di S. Apollonio,
IV Vescovo di Brescia, Patrono della comunità di PEZZAZE.
(In:Luigi Falsina. Santi e chiese della Diocesi di Brescia.
Volume I. Tip. Queriniana - Brescia, 1969. Società
per la storia dela diocesi di Brescia - Fonti e documenti)
La Messa di Sant'Apollonio, in Sant'Apollonio nuovo. Stravignino di Pezzaze
Chiesa di Sant'Apollonio nuovo. Lato orientale
Sant'Apollonio in Gloria; volta del presbiterio;
Chiesa di Sant'Apollonio in Stravignino di Pezzaze
Pala altar maggiore, chiesa di S.Apollonio in Pezzaze:
Immacolata con Sant'Apollonio vescovo e altri Santi.
Foto tratte da: "Pezzaze nella storia e nell'arte. Gli Annali della Comunità (1530-1797)".
Novembre 2000, Comune di Pezzaze.
A cura di Vincenzo Rizzinelli con la collaborazione di Carlo Sabatti.
Celebrazione della solennità patronale di Sant'Apollonio, Luglio 2015.
Chiesa Arcipretale di Pezzaze
top
|