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Questo sito nasce da un'idea di Achille Piardi, il quale dopo anni di ricerche e dopo aver redatto una prima versione della biografia sulla Famiglia Piardi è alla costante ricerca di nuove informazioni... se anche tu sei un Piardi... continua a navigare tra queste pagine!!!


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 INDICE:  VOLUME I >  VOLUME II  >  VOLUME III > VOLUME IV > VOLUME V > VOLUME VI  



Chiunque fosse interessato all'Opera (Volume I - II) può contattare il Comitato I PIARDI via S. Rocco 19 25060 Pezzaze - Stravignino - Tel. Carla Piardi 030.920388 - oppure via mail: info@piardi.org ed anche carla352@libero.it



  VOLUME III  

 I PIARDI NEL TEMPO - dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli di vita. 

 4. DEVOZIONI 

 4.20 Sant’APOLLONIO Vescovo

Sant'Apollonio
Sant'Apollonio vescovo di Brescia, tra i santi Faustino e Giovita,
basilica dei santi Faustino e Giovita in Brescia.
[Opera di Girolamo Romani "Romanino" (1484-1566), eseguita verso il 1535]

Chiesa di Sant’Apollonio vetere sec. XV. Pezzaze in Valtrompia, terra dei Piardi.
Sopra un’altura spoglia di fabbricati, che domina l’abitato di Stravignino, si alzano i resti dell’antica parrocchiale di San Apollonio. Del nobile fabbricato, demolito parzialmente dopo la metà del ventesimo secolo, si possono oggi vedere l’abside, due corpi comprendenti due cappelle laterali, la sagrestia e il campanile datato 1533, mentre è andata del tutto perduta la navata. Tipici indizi dell’architettura quattrocentesca sono la cella campanaria dalle finestre ad arco acuto, l’abside pentagonale con la cornice a peducci in cotto, i profili a dente di sega che corrono lungo le pareti esterne, i capitelli in pietra a foglie grasse. I restauri eseguiti nel 1958 hanno portato all’individuazione di un ciclo di affreschi del primo cinquecento, celati sotto la pala e sotto le scialbature settecentesche.
Il ciclo pittorico è composto da una grande crocifissione che occupa tutta la fascia centrale dell’abside e che ora è limitata dalla soasa settecentesca alla sola scena centrale con il Cristo in croce tra la Madonna e S.Giovanni, con la Maddalena piangente ai piedi di Gesù e S. Apollonio vescovo accanto all’Addolorata. Nel registro inferiore, entro nicchie con arco a pieno centro, corrono le immagini degli apostoli a figura intera e disposti frontalmente, deturpati da ripinture grossolane. Nei due campi centrali, sotto la Crocifissione, si riconoscono S. Pietro e S. Bartolomeo. Negli spicchi della copertura pentagonale dell’abside sono disposti gli evangelisti tra angeli in volo, mentre sulla crociera della cappella di sinistra si accompagnano gruppi di angeli musicanti. Negli spicchi delle pareti laterali del presbiterio sono poste le immagini dei profeti, mentre sulle pareti si vedono episodi della leggenda di S. Apollonio vescovo di Brescia e dei santi Faustino e Giovita.
Il ciclo di affreschi (La predica di S. Apollonio e La messa di S. Apollonio) alludendo alle gesta dei numi tutelari della città, si colloca nella temperie spirituale immediatamente successiva al “Sacco” di Brescia del 1512, al quale rimandano anche le frequenti citazioni di armati e cavalieri, con le pittoresche e scenografiche vesti rinascimentali. Le immagini possono essere ricollegate ai cicli di Paolo da Caylina il Giovane eseguiti per la cappella di S. Barnaba nel monastero di S. Pietro in Castello (Retta dai padri carmelitani, di cui fece parte padre Natale di Gesù, al secolo Giuseppe Fada Piardi). Questi affreschi costituiscono anche testimonianze preziose per la storia del costume e per la storia degli strumenti musicali, in quanto gli angeli musicanti stringono moltri strumenti tra cui una viola di dimensioni molto ridotte.
(Maggiori notizie in http://www.valletrompia.it).

Vedi foto di S. Apollonio, vetere, cliccando QUI

Parrocchiale di Sant'Apollonio nuovo sec. XVIII. Pezzaze in Valtrompia
L’impresa della costruzione della nuova chiesa parrocchiale di S.Apollonio inizia ufficialmente nel 1748, quando il 22 settembre viene collocata la prima pietra. Le opere edili erano però già iniziate nel luglio del 1745 ed il progetto, presentato il 23 giugno 1746 nella Cancelleria vescovile di Brescia, denota la volontà di una severità già di sapore neoclassico. La pianta rettilinea ed allungata, con uno svelto raccordo tondeggiante in corrispondenza dell’arco trionfale e della controfacciata, sembra ricalcare le chiese innalzate sulla fine del Seicento. La stessa sensazione si ha esaminando il prospetto severo, con timpano triangolare, ed entrando poi nell’edificio dove il volume terso ed ampio della volta a botte fa sparire la rotondità della calotta del presbiterio ed il piccolo volume sottostante. Un tentativo di arricchimento delle superfici e della spazialità interna si ha a partire dal 1771, quando vengono collocati i grandi altari marmorei. Non è improbabile che alla realizzazione vi attenda Domenico Corbellini, sovraintendente ai lavori della parrocchiale dal 1750. I quattro altari laterali e l’altare maggiore dimostrano un’attenta scelta cromatica dei marmi. La data estrema di questa impresa architettonica-decorativa deve corrispondere al periodo che va dal 1773, anno della costruzione dell’altare maggiore, al 1780 anno della consacrazione del tempio. Nello stesso tempo i fabbricieri di Pezzaze indulgono però verso il più antico gusto Barocchetto bresciano, affidando a Francesco ed Antonio Pialorsi di Levrange l’intaglio del portale ligneo della chiesa, del pulpito e degli stalli del presbiterio e del capocielo. La mossa pala che Pietro Scalvini firma nel 1778 per l’altar maggiore ed il brioso affresco nella calotta del presbiterio con S.Apollonio in gloria, pure opera dello Scalvini elettrizzano la serena atmosfera delle architetture. La peculiarità dello Scalvini consiste nel saper fondere il senso del quotidiano caratteristico della scuola bresciana con le novità di Venezia e dell’Europa centrale. La pala di Pezzaze testimonia nei brani di allucinata realtà la ricerca dei moti dell’animo. Di mano più debole e meno felice sono invece le due scene ad affresco che si trovano sopra la porta d’ingresso all’esterno ( S.Apollonio benedice gli operai intenti nella fabbrica e le filatrici a favore della nuova parrocchiale) e nella controfacciata (La messa di S.Apollonio), si pensa a Giuseppe Fali. Il patrimonio pittorico della chiesa comprende anche una tela del poco noto pittore Camillo Venturelli raffigurante la Madonna con il Bambino in gloria e santi Pietro martire, Rocco, Carlo Borromeo e Nicola da Tolentino. La tela con la Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena è un lavoro giovanile di Pietro Giacomo Barucco, in essa si scorgono ancora evidenti influssi moretteschi, gli angeli nella parte superiore sono copie di opere del Bonvicino e l’intonazione generale è fredda. Sulla controfacciata è appeso un gustoso Battesimo di Cristo, della prima metà del seicento donato alla chiesa parrocchiale come ricorda l’iscrizione della base: “DONO DI MAFFINA DON GIOV. BATTISTA VICARIO S. GIORGIO BRESCIA – 1910”. Accanto ai dipinti non sfigurano le opere scultoree a cominciare dal gruppo del crocifisso e dell’addolorata, due pregevoli statue a tutto tondo della fine del cinquecento. Altro importante lavoro ligneo è la figura di S. Barbara, protettrice dei minatori locali, scolpita da Paolo Amatore nei primi anni del seicento. Tutta la chiesa è stata arricchita nel 1944 da un ciclo di affreschi e quadrature firmati da Gian Battista Simoni nato ad Adro nel 1909. Nel Battistero si osserva invece un bel Battesimo di Cristo, opera di Vittorio Trainini e Oscar di Prata.
(Maggiori notizie in http://www.valletrompia.it).

L'eredità di Giacomo Piardi per la erigenda parrocchiale di S. Apollonio di Stravignino. Clicca QUI

Vedi foto della chiesa, delle tele e degli affreschi in S. Apollonio nuovo cliccando su:
http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni48.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni44.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni42.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni43.htm
http://www.piardi.org/vol3/volume3costumi.htm (solennità di S. Luigi in S. Apollonio nuovo)

Vedi la vita dei Piardi attorno alla chiesa di S. Apollonio
http://www.piardi.org/vol3/volume3levatrici.htm
Don Antonio Piardi, Parroco di S. Apollonio in Pezzaze
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni412.htm (... istituzione della festività di S. Apollonio)
http://www.piardi.org/volume1.htm (Le universitas o comune centrale di Pezzaze erano formate da molte piccole vicinie ed avevano il loro centro religioso nella chiesa di Sant’Apollonio che divenne parrocchia autonoma nel XV secolo. La vita economica e religiosa era molto progredita e nel 1318 Pezzaze...)
http://www.piardi.org/vol3/volume3pastori.htm (alcuni Piardi sono sepolti in S. Apollonio nuovo):
Don Giacomo (Pezzaze - muore l'11 aprile 1782)
Giovanni Antonio [Pezzaze 3 aprile 1699 - Pezzaze 27 febbraio 1761 (1767)]

Chi era Sant’Apollonio.
Sant'Apollonio, vescovo e martire bresciano. La sua ricorrenza si festeggia il 7 luglio.

Vita.
Santo assai venerato nella provincia di Brescia (fra i comuni di cui è patrono: Bovezzo, Lavino, Prestine e numerose frazioni), Sant'Apollonio è stato il quarto vescovo della città.
Fu proprio sant'Apollonio, in seguito ad una lunga frequentazione, a convertire e battezzare i santi Faustino e Giovita, patroni della città di Brescia, accogliendoli nella comunità dei primi cristiani bresciani e in seguito consacrando Faustino presbitero e Giovita diacono. Della vita di sant'Apollonio si ricorda anche la disputa con l'eretico Valentino sulla transustanziazione e il battesimo di Calocero, ministro del palazzo imperiale e comandante della corte pretoria convertito dai santi Faustino e Giovita durante la sosta dell'imperatore Adriano a Brescia, di ritorno da una campagna militare in Gallia.
Secondo la passio dei santi Faustino e Giovita, il vescovo Apollonio sarebbe stato martirizzato sotto l'imperatore Adriano (117-138); se sant'Ursicino, quinto vescovo di Brescia, del quale è documentata la partecipazione al concilio di Sardica del 342-3 fosse stato suo immediato successore sarebbe però impossibile fissare il martirio del santo nella prima metà del II secolo.
Ad ogni modo è accertata la grande venerazione di cui godette il santo nei primi secoli del Medioevo.
Il corpo di sant'Apollonio fu trasferito dal vescovo Landolfo nella cattedrale di San Pietro de Dom nel 1025. Dopo il fortuito ritrovamento delle reliquie di sant'Apollonio nella cattedrale di San Pietro de Dom avvenuto cinque secoli più tardi, nel 1503, l'ordine dei notai di Brescia commissionò una grande arca destinata a contenerne il corpo, compiuta entro il 1510 e collocata dapprima in San Pietro de Dom, in seguito trasferita in Santa Maria Rotonda (Duomo Vecchio) e infine, nel 1674, nella nuova cattedrale cittadina (Duomo Nuovo).

Iconografia
Un Rilievo del vescovo Apollonio si trova sul lato occidentale della Torre della Pallata di Brescia. La più antica rappresentazione del vescovo bresciano è l'iniziale miniata contenuta nel manoscritto A. 1.8 conservato presso la Biblioteca Queriniana di Brescia, opera di anonimo artista della fine del XII secolo. Il santo veste abiti vescovili ed è raffigurato nell'atto di benedire, mentre la mano sinistra regge un libro. Tale rappresentazione è mantenuta anche in opere successive, come la scultura del XIII secolo conservata nel Duomo Vecchio di Brescia o la scultura campionese che lo raffigura con san Filastrio in un orecchione del coperchio del sarcofago del vescovo Berardo Maggi, conservato nella stessa chiesa.
[S. Apollonio vescovo (di Brescia). Pala della chiesa (sec. XVIII) di S. Apollonio nuovo in Stravignino di Pezzaze]. A partire dal Cinquecento il santo viene spesso rappresentato in compagnia dei santi Faustino e Giovita. L'edicola sovrastante l'arca funeraria del santo, realizzata agli inizi di tale secolo e attribuita a Maffeo Olivieri, lo raffigura ancora nell'atto tradizionale di benedire, mentre i pannelli dell'arca narrano gli episodi salienti della sua vita, spesso accostandolo ai due patroni della città di Brescia. I tre santi appaiono anche in diverse opere d'arte posteriori: dai dipinti del 1589 di Pietro Marone nella chiesa di San Carlo di Brescia, a quelli del 1761 di Pietro Scalvini presso la chiesa di San Giuseppe di Brescia, senza dimenticare i dipinti del Romanino, che lo ritrae sul retro dello stendardo per la Confraternita dei santi Faustino e Giovita, conservato nella chiesa bresciana omonima, e lo rappresenta, in un dipinto del 1525 conservato nella chiesa bresciana di Santa Maria in Calchera, nell'atto di dare la Comunione ai santi Faustino e Giovita, a sant'Italico e a sant'Afra, tutti legati alle origini cristiane della città. Lo stesso tema iconografico è ripreso da Francesco Bassano il Giovane, che lo ritrae nel Battesimo di Sant'Afra, conservato nella chiesa bresciana di Sant'Angela Merici, e ambienta la scena nelle catacombe.
Una statua del santo, scolpita nel 1857 da Giuseppe Pierotti, lo raffigura nell'atto di benedire, secondo la tradizione, ed è conservata presso il Duomo di Milano. (...). (...). (da Wikipedia)

[S. Apollonio vescovo (di Brescia). Pala della chiesa (sec. XVIII) di S. Apollonio nuovo in Stravignino di Pezzaze].
http://www.piardi.org/luoghi/pezzaze.htm


GROSSO bresciano e MEZZANO imperiale, monete bresciane del sec. XIII, entrambe con l'effige di S. Apollonio, IV Vescovo di Brescia, Patrono della comunità di PEZZAZE.
(In:Luigi Falsina. Santi e chiese della Diocesi di Brescia. Volume I. Tip. Queriniana - Brescia, 1969. Società per la storia dela diocesi di Brescia - Fonti e documenti)

La-Messa-di-SantApollonio-in-S-Apollonio-a-Pezzaze
 La Messa di Sant'Apollonio, in Sant'Apollonio nuovo. Stravignino di Pezzaze

Chiesa-SantApollonio-in-Pezzaze-Lato-orientale
Chiesa di Sant'Apollonio nuovo. Lato orientale

SantApollonio-in-Gloria_-volta-presbietrio-Chiesa-di-Stravignino-in-Pezzaze
Sant'Apollonio in Gloria; volta del presbiterio;
Chiesa di Sant'Apollonio in Stravignino di Pezzaze

SantApollonio-Pala-altar-maggiore-chiesa-di-Pezzaze-Scalvini-pittore
Pala altar maggiore, chiesa di S.Apollonio in Pezzaze:
Immacolata con Sant'Apollonio vescovo e altri Santi.

Foto tratte da: "Pezzaze nella storia e nell'arte. Gli Annali della Comunità (1530-1797)".
Novembre 2000, Comune di Pezzaze.
A cura di Vincenzo Rizzinelli con la collaborazione di Carlo Sabatti.

 Celebrazione della solennità patronale di Sant'Apollonio, luglio 2015; chiesa Arcipretale di Pezzaze
 Celebrazione della solennità patronale di Sant'Apollonio, Luglio 2015.
Chiesa Arcipretale di Pezzaze

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