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Questo sito nasce da un'idea di Achille Piardi, il quale dopo anni di ricerche e dopo aver redatto una prima versione della biografia sulla Famiglia Piardi è alla costante ricerca di nuove informazioni... se anche tu sei un Piardi... continua a navigare tra queste pagine!!!


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 INDICE:  VOLUME I >  VOLUME II  >  VOLUME III > VOLUME IV > VOLUME V > VOLUME VI  



Chiunque fosse interessato all'Opera (Volume I - II) può contattare il Comitato I PIARDI via S. Rocco 19 25060 Pezzaze - Stravignino - Tel. Carla Piardi 030.920388 - oppure via mail: info@piardi.org ed anche carla352@libero.it




  VOLUME III  

 I PIARDI NEL TEMPO - dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli di vita. 

 4. DEVOZIONI 

 4.8 SAN ROCCO

san_rocco2Il Santo più popolare d'Europa cristiana dal 1300 al 1800. (Vedi I Piardi - Vol. I)
La devozione al Santo Rocco si estende in tutta Europa sin dalla seconda metà del secolo XIV radicandosi fino ad oggi nel cuore dei fedeli, sia per la sua miracolosa intercessione contro le malattie epidemiche sia per l'impegno di carità cristiana e di servizio ai sofferenti. Così anche a Pezzaze.
I pezzazesi Piardi risultano devoti al Santo.
L'oratorio (chiesetta) di San Rocco di Pezzaze, eretto alcuni secoli prima, nel 1765 viene trasformato nella nuova casa canonica al fine di poter ospitare il cappellano, poi parroco, della nuova parrocchiale di Sant'Apollonio benedetta lo stesso anno.
Gli Annali di Pezzaze registrano al 1515 la data di costruzione di S. Rocco, in frazione Stravignino, come probabile voto per la peste del 1512-1513. Nel 1525 veniva costruito l'altare. Il fatto che vi si tenessero anche i consigli comunali e riunioni su "cose civili" ha dato il nome di "Contrada Concilii". Nel 1580 era ancora un'ampia santella, aperta sulla fronte, per cui S. Carlo Borromeo ordinava infatti che vi si celebrasse se non dopo che fosse stata chiusa, con muro, la parte anteriore e vi fosse stata aperta una porta conveniente alla qualità della chiesa ma con serramenti e chiave, la quale doveva essere sempre custodita dal parroco. (Vedi anche alla voce Padergnone - I Piardi - Vol. I ed alla voce Tadeo (Taddeo) - Vol. II)
In Pezzaze ancora si recita la seguente supplica al Santo:
"O glorioso San Rocco chenelle pubbliche e private calamità hai sempre manifestato la tua efficace protezione verso questa nostra comunità, continua, te ne preghiamo, a rivolgere benigno lo sguardo sopra di noi e le nostre famiglie, affinchè siamo sempre liberi da ogni flagello e soprattutto dal peccato; intercedi per noi presso il Padre affinchè in questa vita possiamo amarlo e servirlo fedelmente nei nostri fratelli e soprattutto negli ultimi, negli oppressi e nei più bisognosi. Amen"
Gli annali di Bovegno redatti nel 1765, alla data del 23 giugno 1630 riportano: "Si notifica in questo Consiglio, siccome a tutti voti è passata la parte in Consiglio di Valtrompia di solennizzare la festa di San Rocco. Che essendovi ducati di S.Ssan_rocco1er.ta che permettono ad ogni Commune di questa valle di poter provvedere ducati 1.500, si prende però parte d'approffittarsi di questa permissione affinchè si sollevi la Communità da tanti debiti".
Affinché il Cappellano di S. Rocco potesse avere una dignitosa sistemazione, Andrea Piardi, Sacerdote, nato a Pezzaze (6 dicembre 1776) morto a Gussago (10 giugno 1833), in morte, aggiungeva ai lasciti del defunto padre, che aveva dato vita alla Cappellanìa della Beata Vergine del Rosario, sue proprietà in Plagne e Dosso Rizzino, e la casa per il cappellano di Stravignino.
ROCCO (SAN). Rocco, nobile di Montpelier, del XIV secolo. Siamo nel '300, un periodo di grandi trasformazioni e di tremende calamità; tra queste la peste nera che tra il 1348 e il 1350 fece oltre venti milioni di morti. In questo periodo si prodigò in favore dei malati e sofferenti viaggiando in Italia.
Colpito da bubbone all'inguine, visse in compagnia di un cane. Rimessosi venne arrestato, pare a Voghera, dove morì il 16 agosto di un anno tra il 1376 e il 1379. Il corpo del Santo si trova a Venezia. Da allora la devozione al Santo Rocco si estese in tutta Europa radicandosi fino ad oggi in cuore dei fedeli, sia per la sua miracolosa intercessione contro le malattie epidemiche sia per l'impegno di carità cristiana e di servizio ai sofferenti.
Così anche a Pezzaze dove ancora nell'agosto del 1997 con solenne e partecipata processione è stata collocata a Stravignino in piazza una sua bella statua di altezza naturale.
Pare proprio che i pezzazesi e i Piardi fossero (siano) devoti al Santo.
(Vedi, infatti, Padergnone alla voce del glossario, Vol. 1° I PIARDI)

chiesa san rocco
Chiesa S.Rocco 100-0036:

Chiesa di S. Rocco, sul colle, a GUSSAGO (Brescia);
la pala dell'altar maggiore è rappresentata nella seconda immagine di questa pagina.
I Piardi di Gussago (originari di Pezzaze) sono devoti del Santo qui venerato nell'omonima chiesetta posta in zona pedemontana, sulle pendici dei primi contrafforti collinari di Franciacorta che portano al santuario della Madonna della Stella (Vergine protettrice delle contigue Comunità di Gussago, Cellatica e San Vigilio di Concesio). I Piardi scesi nella pianura franciacortina nei primi anni del secolo XIX posseggono, da subito, proprietà che si estendono, con la nota "boschetta di S. Rocco,"
sino al confinante sito nord ovest della chiesa.

San Rocco in Lavone di Pezzaze
S. Rocco, statua del 1581, in S. Maria Maddalena a Lavone di Pezzaze.
(Da: "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 1995, Vol I)

Pala dei SS. Carlo e Rocco
Pala dell'altare dei SS. Carlo e Rocco, dipinta nel sec. XVII, chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena a Lavone di Pezzaze.
(foto Mario Brogiolo, in "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di V. Rizzinelli.
Comune di Pezzaze, novembre 2000 - Vol. II).

S. Rocco con S. Lucia
S. Rocco con S. Lucia in San Nicolò a Eto di Pezzaze, particolare dell'affresco absidale (secolo XVI).
(Da: "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 1995, Vol I)

Pala di San Rocco in Stravignino di Pezzaze
S. Rocco (pala dell'altare di), secolo XVIII, chiesa di Sant'Apollonio in Stravignino di Pezzaze (Val Trompia). Da: "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di V. Rizzinelli, con la collab. di Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, novembre 2000 - Vol. II)


PEZZAZE, Stravignino (BS). Chiesa parrocchiale di S. Apollonio nuovo, altare di S. Rocco: il Santo benedice gli animali; S. Rocco distribuisce i suoi beni ai poveri (secolo XVIII). (V. Rizzinelli con C. Sabatti. Pezzaze nella storia e nell'arte, 1530-1797. Comune di Pezzaze, anno 2000).

Pezzaze, 13 gugno 1767. << Il signor "Bono quondam Pietro Giacomo Bonas et il Signor Carlo Gabrieli" domandano "un poco di elemosina per fare agiostare la Campana del santo Roco", che viene utilizzata per la parrocchia. I consiglieri comunali si dicono d'accordo >>. [Arch. Com. Pezzaze. Libro Consiglj (1757-1800)].

Oggi, 13 giugno 1767, siedono in Consiglio: Piardi Antonio q. altro Antonio; Bono q. Giacomo; Bono di Francesco Bonas Piardi

Pezzaze. Oggi 16 agosto 1767, festa solenne di S. Rocco, accade un grave fatto nella comunità pezzazese. << Domenico di Giovanni Maria quondam Francesco Piardi amassato da un mortaro ai Vespri di S. Rocco”, ciò il pomeriggio del 16 agosto, festa votiva del santo taumaturgo >>. [Archivio Parr. di Pezzaze, Libro de’ Morti (1685-1869), in: “Pezzaze nella storia e nell’arte (...)”. Vol. II. pg. 304; a cura di V. Rizzinelli con C. Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 2000)].


S. Rocco a Gussago (Interno, foto di Gussagonews. G. P. Pintossi)
S. Rocco a Gussago (Interno, foto di Gussagonews. G. P. Pintossi)

 

Padergnone di Rodengo, 1842.

Andrea Piardi 'Catanì', benefattore di Padergnone - Cappellania di S. Rocco il 30 aprile 1842, muore all'età di 67 anni a Gussago nel 1843; viene funerato (secondo le ultime sue volontà) con 30 sacerdoti ed i suoi lavoranti della Mandolossa di Roncadelle (dove aveva anche casa) partecipano con il vestito della festa recando ciascuno un cero da una libbra; è tumulato nella tomba di famiglia al cimitero monumentale Vantiniano in Brescia (opera dell’Architetto Rodolfo Vantini), ancora in costruzione.

Il primo dei Piardi a dimorare a Gussago è Andrea proveniente da Pezzaze sin dagli inizi dell’800. Inizialmente il primo dei Piardi Gussaghesi ha dimorato anche a Rodengo, oltre che a Gussago, visto che nel 1842 l'Andrea Piardi è in grado di donare alla Cappellania di S. Rocco in Padergnone una casa con brolo per farvi risiedere il secondo Cappellano.

 

PADERGNONE nella storia: (Parrocchia di San Rocco di). La Parrocchia di Padergnone, Brescia, è stata costituita nel 1969 sulla base della vecchia cappellania dell'Oratorio di San Rocco e della seconda cappellania dal titolo di Torre. Il secondo cappellano non poteva risiedere a Padergnone per mancanza di casa. A ciò provvide la generosità di Andrea Piardi (1767) da Gussago. Infatti possedendo l'Andrea una casa dignitosa con brolo a Padergnone, ne fece dono, nel 1842 al la cappellania rendendo possibile la residenza in Padergnone anche del secondo prete addetto, nella persona di Don Carlo Bonini e poi dei suoi successori.

La parrocchia che prende il nome dalla stessa località, Padergnone, un tempo del vecchio comune di Rodengo, fa parte, dal Ventennio fascista, del territorio dell’unificato comune di Rodengo Saiano in Franciacorta.

Dall’Enciclopedia Bresciana di A. Fappani, Edizione La Voce del Popolo, riportiamo: …In dialetto Padergnù. Frazione Rodengo. (…). (…). E’ nominato in un documento del Monastero di Rodengo del febbraio 1142 per mezzo di una terra “in loco ubi dicitur Patergnonus” che Imegia, figlia di Ottone chiamato Magnavacca, dona assieme ad altre terre alla chiesa di San Nicolò di Rodengo. Personaggi di Padergnone come un Petercino e altri compaiono in altri documenti del Monastero. Attiva la vicinia di Padergnone poi unita con quella di Pedenaga. Le due vicinie unite eleggevano un consiglio composto di tre sindaci e reggenti e un certo numero di consiglieri. (…). Ecclesiasticamente il territorio appartiene alla Pieve di Gussago e fino al 1969 alla parrocchia di Rodengo; indi Parrocchia autonoma. Primo segno registrato di religiosità popolare è la cappella che la vicinia (Padergnone e Pedenaga) volle costruita nel 1432 come voto per un’epidemia (di peste), cappella che poi verrà ampliata e che infine diventerà chiesa parrocchiale. (…). Intorno all’oratorio di San Rocco si svolse la vita religiosa e civile del piccolo borgo. Già nel secolo XVI l’oratorio stesso possedeva, come attesta un atto notarile del 24 agosto 1772, quattro pezze con dati desunti da un estimo di Rodengo del 1569 e dal Catastico del 1641, una casa e quattro pezze di terra, date in dotazione alla cappellania di San Rocco. Con testamento del 1691 il nobile Francesco Torre dotava la chiesa di un’altra cappellania (…).

Nel 1842 Andrea Piardi di Gussago donava alla chiesa una casa con brolo che possedeva in Padergnone. L’esiguità delle rendite e l’incameramento (demaniale) dei beni delle cappellanie restituiti solo nel 1867 fecero sì che solo dal 1893 il cappellano avesse residenza. Ma ormai, con l’aumento della popolazione Padergnone aveva sempre più una certa autonomia ecclesiastica, come dimostrano le vertenze insorte fra il cappellano di San Rocco e il Monastero di Rodengo (1729 – 1730) e più tardi fra la fabbriceria di San Rocco e lo Stato italiano.
Del resto, già nel 1828 “l’Imperial Regia Delegazione di Brescia aveva accordato alla chiesa sussidiaria di San Rocco, apposita fabbriceria, distinta da quella di Rodengo”, anche per il numero dei suoi abitanti (400). (…). Don Camillo Presti nativo di Padergnone, ordinato sacerdote nel 1849, vi si fermò come secondo cappellano di Don Carlo Bonini, succedendogli alla sua morte come cappellano curato. Al suo zelo si devono la pala dell’altar maggiore opera di Angelo Inganni e raffigurante San Rocco (1853), e altre opere da lui avviate. (…). In vista delle esigenze della popolazione, dopo il lascito di Andrea Piardi del 1842, nel 1858 la Curia Vescovile concedeva la conservazione nella chiesa di Padergnone degli olii santi e nel 1859 il permesso di ascoltarvi le confessioni delle donne e nel 1860 direttamente dalla Santa Sede Vaticana, quella di conservare l’eucarestia. (…). Grazie alla intensa attività di Don Bozzoni cappellano e all’organizzazione ecclesiale, in vista di un aumento della popolazione con decreto del 14 maggio 1969 veniva eretta la parrocchia. E’ toccato a Don Eugenio Panelli, successo a Don Bozzoni nel 1986, affrontare impegni più grossi dovuti all’aumento della popolazione passata da 445 abitanti nel 1969 a 1356 nel 1993. (…). Enc. Bs.

Il vescovo Monsignor Bollani visitò la chiesa nel 1567 e dispose che si dovesse chiudere almeno con dei cancelli di legno o di ferro l’ingresso e non si celebrasse la messa. Anche San Carlo Borromeo visitò la chiesa nel 1581, in questa occasione emise un decreto dal quale si evince che la chiesa di San Rocco in Padergnone era ancora in fase di costruzione, forse per ampliamento della precedente, ma che comunque si provvedesse a togliere l’altare irriverentemente costruito.

La storia della chiesa di San Rocco, poi parrocchiale, è riassunta, forse, in un’epigrafe posta in loco ove si legge “Eretta nel secolo XV e dedicata a San Rocco per voto contro la peste, rinnovata e ampliata in varie epoche successive, fu decorata l’anno MCMXXX, a maggior gloria di Dio e del Santo protettore (Cominelli decorò)”.

Dall’archivio parrocchiale di Padergnone, fascicolo documenti sec. XIX, anno 1842, mese di aprile leggiamo il testamento di Andrea Piardi. Negli atti del sottoscritto notaio al n. 493 trovasi quanto segue. Regno Lombardo Veneto = Provincia di Brescia. Brescia 30 aprile 1842 mille ottocento quaranta due. Regnando S.M. L’Imperatore e Re Ferdinando I. Comparso avanti di me notaio sottoscritto alla presenza di detto firmante testimonj il signor Andrea Piardi del fu Andrea possidente domiciliato in Gussago, il quale per secondare gli impulsi religiosi del suo animo e procurare agli abitanti di Padergnone, comune di Rodengo, il commodo di udire la Santa Messa, ha divisato di assegnare alla Fabbriceria di quella Chiesa di Padergnone il sottodescritto immobile, del valore approssimativo di Milanesi lire £ 3000 tremila, e fatta partecipe di ciò la Fabbriceria, accolse essa di buon grado le esternate benefiche, intenzioni, e presentasi pure contemporaneamente a me Notaio li SS.ri Allegrini Giovanni del fu Franco, e Mombelli Francesco del fu Mariano ambi Fabbricieri attori di questa Fabbriceria di Padergnone, hanno di comune accordo stipulato e convenuto il seguente contratto di donazione.

  1. Il S.r Andrea Piardi stipulando per sé ed eredi dà e dona irrevocabilmente alla Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Padergnone una casa posta in Padergnone. Contrada di Padergnone, composta di più corpi terranei e superiori con annesso Broletto, marcata al C.o n. 47, cui confina a mattina parte ingresso e parte nob.e Giuseppe Averoldi, a mezzodì strada, da sera Appolonio Zarla, ed a monte nob.e Giulia Fenaroli con tutte le azioni, ragioni, diritti, transiti e servitù attive e passive e come trovasi ed è stata posseduta fin qui dal donante che l’acquistò mediante testamento 20 novembre 1837. Rogiti: Cominassi (?) (?).

  2. Il donante A. Piardi garantisce che lo stabile donato è di sua libera proprietà esente da dazi ed ipoteche, e tale l’assicura al pieno risarcimento in caso di (? il testo è abraso) e malizia (cambia pagina).

  3. Il donante autorizza la Fabbriceria di Padergnone ad inscrivere l’immobile donato alla propria partita censuaria.

  4. La proprietà dell’immobile donato viene trasfusa alla Fabbriceria irrevocabilmente in questo stesso giorno, ed il dominio utile e proprio verrà conferito col prossimo giorno Undici 11 novembre 1842 quarantadue (fine dell’annata agraria ..).

  5. In corrispettivo di questa donazione la Fabbriceria di Padergnone assume obbligo per sé e successori in perpetuo di far celebrare nella chiesa di San Rocco sussidiaria alla Parrocchia di Rodengo una Messa per ogni e qualunque futura settimana disponendo del reddito dell’immobile donato per elemosina della messa med.ma; autorizzata la Fabbriceria a disporre del reddito stesso nel modo il più utile per lo scopo e (?) del donante med.mo.

  6. Si conviene espressamente a patto che ove per trascuranza della Fabbriceria sia nel confermare in buon stato l’immobile donato sia nel far celebrare puntualmente messa settimanale prescritta per qualsiasi titolo e causa, si ritorno ipso facto revocata la donazione, e gli eredi del donante potranno richiamare la proprietà dell’immobile, qualora entro un mese dal richiamo, non si presti la fabbriceria all’adempimento fatto delle imposte prescrizioni tanto pel passato che pel futuro e nel modo più opportuno alla vista del donante medesimo.

  7. Li SS.ri Fabbricieri accettano per sé e per successori la promessa donazione che il Sig.r Piardi dichiari irrevocabile, rinnovando espressamente alla facoltà di rievocarla, ed ordinando che di questo contratto venga data copia autentica alla Fabbriceria, (cambia pagina) Fabbriceria stessa per gli effetti del Parag. 956 del Codice Civile.

  8. L’irretrattabilità della donazione per parte del Donante non impedirà che la Fabbriceria subordini (…). Le spese del contratto si dichiarano a carico della donataria.

Fatto, letto, e pubblicato il presente Testamento alle Parti in presenza delli Signori Giuseppe Bettoni fu Francesco e Cozzandi Giacomo del fu Francesco, ambi possidenti, domiciliati in Brescia aventi le qualità volute dalla legge, essendo in Brescia capo luogo di provincia nella casa in Paganora di me notaio al n. 1343 e le parti a testimoni meco si sottoscrivono.

Andrea Piardi affermo. Allegrini Giovanni Fabricere. Mombelli Francesco Fabricere.. Giuseppe Bettoni fu Francesco testimonio alle firme delle Parti. Cozzandi Giacomo testimonio.

Rogato da me Avv.to Francesco Pallavicini del fu Angelo Notaio in Brescia.

Brescia lì 30 aprile 1842 quarantadue.

Certifico io notaio sottoscritto che la premessa copia (…) è conforme all’originale (…) nelle mie matrici al n. 493 con cui l’ho collazionata, in fede Fran.o Pallavicini del fu Angelo Notaio in Brescia ho posto il mio segno notarile.

(Dal volume 1° I PIARDI, edito l’anno 1998. Il testo è stato in parte rivisitato oggi 30 giugno 2015, integrandolo in questa pagina dedicata al culto di S. Rocco tra i Piardi). 30 Giugno 2015



Altare di S. Rocco e altri santi in S. Maria Maddalena di Lavone di Pezzaze, in Val Trompia

 


(Particolare) Altare di S. Rocco e altri santi in S.Maria Maddalena di Lavone di Pezzaze, in Val Trompia
(Foto tratte da: "Pezzaze nella storia e nell'arte. Gli Annali della Comunità (1530-1797)".
Novembre 2000, Comune di Pezzaze. A cura di Vincenzo Rizzinelli con la collaborazione di Carlo Sabatti.


16 agosto 2015. Celebrazione della festa di S. Rocco a GUSSAGO, sul colle, presenti i Piardi.

 

Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta. La pala d'altare con San Rocco ed in alto a sinistra San Luigi in gloria tra glia angeli.La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago
16 agosto 2015. Celebrazione della festa di S. Rocco a GUSSAGO, sul colle, presenti i Piardi.

Chiesa di S. Rocco a GUSSAGO
Chiesa di S. Rocco a GUSSAGO. Altare ad un tempo tempo, conservatosi sino agli anni Ottanta del Novecento, della chiesa dedicata al santo taumaturgo. Chiesa posta in collina a dominio di Gussago e della Franciacorta; devozione al santo Rocco tanto presente tra i Piardi di Gussago, originari di Pezzaze dove già lo veneravano. I Piardi gussaghesi possedettero per molti decenni dell'Ottocento terreni e proprietà che giungevano sino al limitare del sagrato della chiesa in collina. (<< ...la chiesetta di S. Rocco, posta appena sopra la "Boschetta" (boschetto) dei Piardi ...>>, come si legge alla pagina di Gussago di cui al link http://www.piardi.org/luoghi/gussago.htm). Nella parte alta, centrale, della sommità della soasa, si nota la statua di San Rocco (prima del radicale restauro). La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago

S. Rocco a GUSSAGO; la statua ora restaurata (e com'era, un tempo, quando stava sulla sommità della soasa dell'altar maggiore della chiesa, sul Colle omonimo). La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago
S. Rocco a GUSSAGO; la statua ora restaurata (e com'era, un tempo,
quando stava sulla sommità della soasa dell'altar maggiore della chiesa, sul Colle omonimo).
La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago.

 

Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta. La statua di San Rocco, restaurata. La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago
Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta.
La pala d'altare con San Rocco ed in alto a sinistra San Luigi in gloria tra gli angeli.
La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago.

Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta. La statua di San Rocco, restaurata. La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago
Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta.
La statua di San Rocco, restaurata. La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago

 


CAPPELLANIA di S. ROCCO a PEZZAZE. LASCITI per S. APOLLONIO e S. ROCCO:
il ruolo e la devozione dei PIARDI

 

 

 


PADERGNONE. Chiesa dedicata a San ROCCO, Padergnone di Rodengo Saiano (Brescia).

Padergnone: terra dei PIARDI sin dalla prima metà dell'Ottocento (sec. XIX); infatti, Andrea Piardi (nato nel 1767 a Pezzaze e morto a Gussago, padre del padre di tutti i Piardi gussaghesi, Andrea del 1799 da Pezzaze) ebbe molti beni in questa località della Franciacorta, della quale fu grande benefattore.

 

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