VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
4. DEVOZIONI
4.8 SAN ROCCO
Il
Santo più popolare d'Europa cristiana dal 1300 al 1800.
(Vedi I Piardi - Vol. I)
La devozione al Santo Rocco si estende in tutta Europa sin
dalla seconda metà del secolo XIV radicandosi fino
ad oggi nel cuore dei fedeli, sia per la sua miracolosa intercessione
contro le malattie epidemiche sia per l'impegno di carità
cristiana e di servizio ai sofferenti. Così anche a
Pezzaze.
I pezzazesi Piardi risultano devoti al Santo.
L'oratorio (chiesetta) di San Rocco di Pezzaze, eretto alcuni
secoli prima, nel 1765 viene trasformato nella nuova casa
canonica al fine di poter ospitare il cappellano, poi parroco,
della nuova parrocchiale di Sant'Apollonio benedetta lo stesso
anno.
Gli Annali di Pezzaze registrano al 1515 la data di costruzione
di S. Rocco, in frazione Stravignino, come probabile voto
per la peste del 1512-1513. Nel 1525 veniva costruito l'altare.
Il fatto che vi si tenessero anche i consigli comunali e riunioni
su "cose civili" ha dato il nome di "Contrada
Concilii". Nel 1580 era ancora un'ampia santella, aperta
sulla fronte, per cui S. Carlo Borromeo ordinava infatti che
vi si celebrasse se non dopo che fosse stata chiusa, con muro,
la parte anteriore e vi fosse stata aperta una porta conveniente
alla qualità della chiesa ma con serramenti e chiave,
la quale doveva essere sempre custodita dal parroco. (Vedi
anche alla voce Padergnone - I Piardi - Vol. I ed alla voce
Tadeo (Taddeo) - Vol. II)
In Pezzaze ancora si recita la seguente supplica al Santo:
"O glorioso San Rocco chenelle pubbliche e private calamità
hai sempre manifestato la tua efficace protezione verso questa
nostra comunità, continua, te ne preghiamo, a rivolgere
benigno lo sguardo sopra di noi e le nostre famiglie, affinchè
siamo sempre liberi da ogni flagello e soprattutto dal peccato;
intercedi per noi presso il Padre affinchè in questa
vita possiamo amarlo e servirlo fedelmente nei nostri fratelli
e soprattutto negli ultimi, negli oppressi e nei più
bisognosi. Amen"
Gli annali di Bovegno redatti nel 1765, alla data del 23 giugno
1630 riportano: "Si notifica in questo Consiglio, siccome
a tutti voti è passata la parte in Consiglio di Valtrompia
di solennizzare la festa di San Rocco. Che essendovi ducati
di S.Ser.ta
che permettono ad ogni Commune di questa valle di poter provvedere
ducati 1.500, si prende però parte d'approffittarsi
di questa permissione affinchè si sollevi la Communità
da tanti debiti".
Affinché il Cappellano di S. Rocco potesse avere una
dignitosa sistemazione, Andrea Piardi, Sacerdote, nato a Pezzaze
(6 dicembre 1776) morto a Gussago (10 giugno 1833), in morte,
aggiungeva ai lasciti del defunto padre, che aveva dato vita
alla Cappellanìa della Beata Vergine del Rosario, sue
proprietà in Plagne e Dosso Rizzino, e la casa per
il cappellano di Stravignino.
ROCCO (SAN). Rocco, nobile di Montpelier, del XIV secolo.
Siamo nel '300, un periodo di grandi trasformazioni e di tremende
calamità; tra queste la peste nera che tra il 1348
e il 1350 fece oltre venti milioni di morti. In questo periodo
si prodigò in favore dei malati e sofferenti viaggiando
in Italia.
Colpito da bubbone all'inguine, visse in compagnia di un cane.
Rimessosi venne arrestato, pare a Voghera, dove morì
il 16 agosto di un anno tra il 1376 e il 1379. Il corpo del
Santo si trova a Venezia. Da allora la devozione al Santo
Rocco si estese in tutta Europa radicandosi fino ad oggi in
cuore dei fedeli, sia per la sua miracolosa intercessione
contro le malattie epidemiche sia per l'impegno di carità
cristiana e di servizio ai sofferenti.
Così anche a Pezzaze dove ancora nell'agosto del 1997
con solenne e partecipata processione è stata collocata
a Stravignino in piazza una sua bella statua di altezza naturale.
Pare proprio che i pezzazesi e i Piardi fossero (siano) devoti
al Santo.
(Vedi, infatti, Padergnone alla voce del glossario, Vol. 1°
I PIARDI)
Chiesa S.Rocco 100-0036:
Chiesa di S. Rocco, sul colle, a GUSSAGO
(Brescia);
la pala dell'altar maggiore è rappresentata nella seconda
immagine di questa pagina.
I Piardi di Gussago (originari di Pezzaze) sono devoti del
Santo qui venerato nell'omonima chiesetta posta in zona pedemontana,
sulle pendici dei primi contrafforti collinari di Franciacorta
che portano al santuario della Madonna della Stella (Vergine
protettrice delle contigue Comunità di Gussago, Cellatica
e San Vigilio di Concesio). I Piardi scesi nella pianura franciacortina
nei primi anni del secolo XIX posseggono, da subito, proprietà
che si estendono, con la nota "boschetta di S. Rocco,"
sino al confinante sito nord ovest della chiesa.
S. Rocco, statua del 1581, in S. Maria Maddalena a Lavone
di Pezzaze.
(Da: "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di
Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 1995, Vol I)
Pala dell'altare dei SS. Carlo e Rocco, dipinta nel sec. XVII,
chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena a Lavone di Pezzaze.
(foto Mario Brogiolo, in "Pezzaze nella storia e nell'arte"
a cura di V. Rizzinelli.
Comune di Pezzaze, novembre 2000 - Vol. II).
S. Rocco con S. Lucia in San Nicolò a Eto di Pezzaze,
particolare dell'affresco absidale (secolo XVI).
(Da: "Pezzaze nella storia e nell'arte" a cura di
Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 1995, Vol I)
S. Rocco (pala dell'altare di), secolo XVIII, chiesa di Sant'Apollonio
in Stravignino di Pezzaze (Val Trompia). Da: "Pezzaze
nella storia e nell'arte" a cura di V. Rizzinelli, con
la collab. di Carlo Sabatti. Comune di Pezzaze, novembre 2000
- Vol. II)
PEZZAZE, Stravignino (BS). Chiesa parrocchiale
di S. Apollonio nuovo, altare di S. Rocco: il Santo benedice
gli animali; S. Rocco distribuisce i suoi beni ai poveri (secolo
XVIII). (V. Rizzinelli con C. Sabatti. Pezzaze nella storia
e nell'arte, 1530-1797. Comune di Pezzaze, anno 2000).
Pezzaze, 13 gugno 1767. << Il signor
"Bono quondam Pietro Giacomo Bonas et il Signor Carlo
Gabrieli" domandano "un poco di elemosina per fare
agiostare la Campana del santo Roco", che viene utilizzata
per la parrocchia. I consiglieri comunali si dicono d'accordo
>>. [Arch. Com. Pezzaze. Libro Consiglj (1757-1800)].
Oggi, 13 giugno 1767, siedono in Consiglio: Piardi Antonio
q. altro Antonio; Bono q. Giacomo; Bono di Francesco Bonas
Piardi
Pezzaze. Oggi 16 agosto 1767, festa solenne
di S. Rocco, accade un grave fatto nella comunità pezzazese.
<< Domenico di Giovanni Maria quondam Francesco Piardi
amassato da un mortaro ai Vespri di S. Rocco”, ciò
il pomeriggio del 16 agosto, festa votiva del santo taumaturgo
>>. [Archivio Parr. di Pezzaze, Libro de’ Morti
(1685-1869), in: “Pezzaze nella storia e nell’arte
(...)”. Vol. II. pg. 304; a cura di V. Rizzinelli con
C. Sabatti. Comune di Pezzaze, anno 2000)].
S. Rocco a Gussago (Interno, foto di Gussagonews. G. P. Pintossi)
Padergnone di Rodengo, 1842.
Andrea Piardi 'Catanì', benefattore
di Padergnone - Cappellania di S. Rocco il 30 aprile 1842,
muore all'età di 67 anni a Gussago nel 1843; viene
funerato (secondo le ultime sue volontà) con 30 sacerdoti
ed i suoi lavoranti della Mandolossa di Roncadelle (dove aveva
anche casa) partecipano con il vestito della festa recando
ciascuno un cero da una libbra; è tumulato nella tomba
di famiglia al cimitero monumentale Vantiniano in Brescia
(opera dell’Architetto Rodolfo Vantini), ancora in costruzione.
Il primo dei Piardi a dimorare a Gussago
è Andrea proveniente da Pezzaze sin dagli inizi dell’800.
Inizialmente il primo dei Piardi Gussaghesi ha dimorato anche
a Rodengo, oltre che a Gussago, visto che nel 1842 l'Andrea
Piardi è in grado di donare alla Cappellania di S.
Rocco in Padergnone una casa con brolo per farvi risiedere
il secondo Cappellano.
PADERGNONE nella storia:
(Parrocchia di San Rocco di). La Parrocchia di Padergnone,
Brescia, è stata costituita nel 1969 sulla base della
vecchia cappellania dell'Oratorio di San Rocco e della seconda
cappellania dal titolo di Torre. Il secondo cappellano non
poteva risiedere a Padergnone per mancanza di casa. A ciò
provvide la generosità di Andrea Piardi (1767) da Gussago.
Infatti possedendo l'Andrea una casa dignitosa con brolo a
Padergnone, ne fece dono, nel 1842 al la cappellania rendendo
possibile la residenza in Padergnone anche del secondo prete
addetto, nella persona di Don Carlo Bonini e poi dei suoi
successori.
La parrocchia che prende il nome dalla stessa località,
Padergnone, un tempo del vecchio comune di Rodengo, fa parte,
dal Ventennio fascista, del territorio dell’unificato
comune di Rodengo Saiano in Franciacorta.
Dall’Enciclopedia Bresciana di A. Fappani,
Edizione La Voce del Popolo, riportiamo: …In dialetto
Padergnù. Frazione Rodengo. (…). (…).
E’ nominato in un documento del Monastero di Rodengo
del febbraio 1142 per mezzo di una terra “in loco ubi
dicitur Patergnonus” che Imegia, figlia di Ottone chiamato
Magnavacca, dona assieme ad altre terre alla chiesa di San
Nicolò di Rodengo. Personaggi di Padergnone come un
Petercino e altri compaiono in altri documenti del Monastero.
Attiva la vicinia di Padergnone poi unita con quella di Pedenaga.
Le due vicinie unite eleggevano un consiglio composto di tre
sindaci e reggenti e un certo numero di consiglieri. (…).
Ecclesiasticamente il territorio appartiene alla Pieve di
Gussago e fino al 1969 alla parrocchia di Rodengo; indi Parrocchia
autonoma. Primo segno registrato di religiosità popolare
è la cappella che la vicinia (Padergnone e Pedenaga)
volle costruita nel 1432 come voto per un’epidemia (di
peste), cappella che poi verrà ampliata e che infine
diventerà chiesa parrocchiale. (…). Intorno
all’oratorio di San Rocco si svolse la vita religiosa
e civile del piccolo borgo. Già nel secolo XVI l’oratorio
stesso possedeva, come attesta un atto notarile del 24 agosto
1772, quattro pezze con dati desunti da un estimo di Rodengo
del 1569 e dal Catastico del 1641, una casa e quattro pezze
di terra, date in dotazione alla cappellania di San Rocco.
Con testamento del 1691 il nobile Francesco Torre dotava la
chiesa di un’altra cappellania (…).
Nel 1842 Andrea Piardi di Gussago donava
alla chiesa una casa con brolo che possedeva in Padergnone.
L’esiguità delle rendite e l’incameramento
(demaniale) dei beni delle cappellanie restituiti solo nel
1867 fecero sì che solo dal 1893 il cappellano avesse
residenza. Ma ormai, con l’aumento della popolazione
Padergnone aveva sempre più una certa autonomia ecclesiastica,
come dimostrano le vertenze insorte fra il cappellano di San
Rocco e il Monastero di Rodengo (1729 – 1730) e più
tardi fra la fabbriceria di San Rocco e lo Stato italiano.
Del resto, già nel 1828 “l’Imperial Regia
Delegazione di Brescia aveva accordato alla chiesa sussidiaria
di San Rocco, apposita fabbriceria, distinta da quella di
Rodengo”, anche per il numero dei suoi abitanti (400).
(…). Don Camillo Presti nativo di Padergnone, ordinato
sacerdote nel 1849, vi si fermò come secondo cappellano
di Don Carlo Bonini, succedendogli alla sua morte come cappellano
curato. Al suo zelo si devono la pala dell’altar maggiore
opera di Angelo Inganni e raffigurante San Rocco (1853), e
altre opere da lui avviate. (…). In vista delle esigenze
della popolazione, dopo il lascito di Andrea Piardi del 1842,
nel 1858 la Curia Vescovile concedeva la conservazione nella
chiesa di Padergnone degli olii santi e nel 1859 il permesso
di ascoltarvi le confessioni delle donne e nel 1860 direttamente
dalla Santa Sede Vaticana, quella di conservare l’eucarestia.
(…). Grazie alla intensa attività di Don Bozzoni
cappellano e all’organizzazione ecclesiale, in vista
di un aumento della popolazione con decreto del 14 maggio
1969 veniva eretta la parrocchia. E’ toccato a Don Eugenio
Panelli, successo a Don Bozzoni nel 1986, affrontare impegni
più grossi dovuti all’aumento della popolazione
passata da 445 abitanti nel 1969 a 1356 nel 1993. (…).
Enc. Bs.
Il vescovo Monsignor Bollani visitò
la chiesa nel 1567 e dispose che si dovesse chiudere almeno
con dei cancelli di legno o di ferro l’ingresso e non
si celebrasse la messa. Anche San Carlo Borromeo visitò
la chiesa nel 1581, in questa occasione emise un decreto dal
quale si evince che la chiesa di San Rocco in Padergnone era
ancora in fase di costruzione, forse per ampliamento della
precedente, ma che comunque si provvedesse a togliere l’altare
irriverentemente costruito.
La storia della chiesa di San Rocco, poi
parrocchiale, è riassunta, forse, in un’epigrafe
posta in loco ove si legge “Eretta nel secolo XV e dedicata
a San Rocco per voto contro la peste, rinnovata e ampliata
in varie epoche successive, fu decorata l’anno MCMXXX,
a maggior gloria di Dio e del Santo protettore (Cominelli
decorò)”.
Dall’archivio parrocchiale di Padergnone,
fascicolo documenti sec. XIX, anno 1842, mese di aprile leggiamo
il testamento di Andrea Piardi. Negli atti del sottoscritto
notaio al n. 493 trovasi quanto segue. Regno Lombardo Veneto
= Provincia di Brescia. Brescia 30 aprile 1842 mille ottocento
quaranta due. Regnando S.M. L’Imperatore e Re Ferdinando
I. Comparso avanti di me notaio sottoscritto alla presenza
di detto firmante testimonj il signor Andrea Piardi del fu
Andrea possidente domiciliato in Gussago, il quale per secondare
gli impulsi religiosi del suo animo e procurare agli abitanti
di Padergnone, comune di Rodengo, il commodo di udire la Santa
Messa, ha divisato di assegnare alla Fabbriceria di quella
Chiesa di Padergnone il sottodescritto immobile, del valore
approssimativo di Milanesi lire £ 3000 tremila, e fatta
partecipe di ciò la Fabbriceria, accolse essa di buon
grado le esternate benefiche, intenzioni, e presentasi pure
contemporaneamente a me Notaio li SS.ri Allegrini Giovanni
del fu Franco, e Mombelli Francesco del fu Mariano ambi Fabbricieri
attori di questa Fabbriceria di Padergnone, hanno di comune
accordo stipulato e convenuto il seguente contratto di donazione.
-
Il S.r Andrea Piardi stipulando per sé
ed eredi dà e dona irrevocabilmente alla Fabbriceria
della Chiesa Parrocchiale di Padergnone una casa posta
in Padergnone. Contrada di Padergnone, composta di più
corpi terranei e superiori con annesso Broletto, marcata
al C.o n. 47, cui confina a mattina parte ingresso e parte
nob.e Giuseppe Averoldi, a mezzodì strada, da sera
Appolonio Zarla, ed a monte nob.e Giulia Fenaroli con
tutte le azioni, ragioni, diritti, transiti e servitù
attive e passive e come trovasi ed è stata posseduta
fin qui dal donante che l’acquistò mediante
testamento 20 novembre 1837. Rogiti: Cominassi (?) (?).
-
Il donante A. Piardi garantisce che lo stabile donato
è di sua libera proprietà esente da dazi
ed ipoteche, e tale l’assicura al pieno risarcimento
in caso di (? il testo è abraso) e malizia
(cambia pagina).
-
Il donante autorizza la Fabbriceria di Padergnone ad
inscrivere l’immobile donato alla propria partita
censuaria.
-
La proprietà dell’immobile donato viene
trasfusa alla Fabbriceria irrevocabilmente in questo stesso
giorno, ed il dominio utile e proprio verrà conferito
col prossimo giorno Undici 11 novembre 1842 quarantadue
(fine dell’annata agraria ..).
-
In corrispettivo di questa donazione la Fabbriceria di
Padergnone assume obbligo per sé e successori in
perpetuo di far celebrare nella chiesa di San Rocco sussidiaria
alla Parrocchia di Rodengo una Messa per ogni e qualunque
futura settimana disponendo del reddito dell’immobile
donato per elemosina della messa med.ma; autorizzata la
Fabbriceria a disporre del reddito stesso nel modo il
più utile per lo scopo e (?) del donante med.mo.
-
Si conviene espressamente a patto che
ove per trascuranza della Fabbriceria sia nel confermare
in buon stato l’immobile donato sia nel far celebrare
puntualmente messa settimanale prescritta per qualsiasi
titolo e causa, si ritorno ipso facto revocata la donazione,
e gli eredi del donante potranno richiamare la proprietà
dell’immobile, qualora entro un mese dal richiamo,
non si presti la fabbriceria all’adempimento fatto
delle imposte prescrizioni tanto pel passato che pel futuro
e nel modo più opportuno alla vista del donante
medesimo.
-
Li SS.ri Fabbricieri accettano per sé e per successori
la promessa donazione che il Sig.r Piardi dichiari irrevocabile,
rinnovando espressamente alla facoltà di rievocarla,
ed ordinando che di questo contratto venga data copia
autentica alla Fabbriceria, (cambia pagina) Fabbriceria
stessa per gli effetti del Parag. 956 del Codice Civile.
-
L’irretrattabilità della donazione per parte
del Donante non impedirà che la Fabbriceria subordini
(…). Le spese del contratto si dichiarano a carico
della donataria.
Fatto, letto, e pubblicato il presente Testamento
alle Parti in presenza delli Signori Giuseppe Bettoni fu Francesco
e Cozzandi Giacomo del fu Francesco, ambi possidenti, domiciliati
in Brescia aventi le qualità volute dalla legge, essendo
in Brescia capo luogo di provincia nella casa in Paganora
di me notaio al n. 1343 e le parti a testimoni meco si sottoscrivono.
Andrea Piardi affermo. Allegrini Giovanni Fabricere. Mombelli
Francesco Fabricere.. Giuseppe Bettoni fu Francesco testimonio
alle firme delle Parti. Cozzandi Giacomo testimonio.
Rogato da me Avv.to Francesco Pallavicini del fu Angelo Notaio
in Brescia.
Brescia lì 30 aprile 1842 quarantadue.
Certifico io notaio sottoscritto che la premessa
copia (…) è conforme all’originale (…)
nelle mie matrici al n. 493 con cui l’ho collazionata,
in fede Fran.o Pallavicini del fu Angelo Notaio in Brescia
ho posto il mio segno notarile.
(Dal volume 1° I PIARDI, edito l’anno
1998. Il testo è stato in parte rivisitato oggi 30
giugno 2015, integrandolo in questa pagina dedicata al culto
di S. Rocco tra i Piardi). 30 Giugno 2015
Altare di S. Rocco e altri santi in S. Maria Maddalena di
Lavone di Pezzaze, in Val Trompia
(Particolare) Altare di S. Rocco e altri
santi in S.Maria Maddalena di Lavone di Pezzaze, in Val
Trompia
(Foto tratte da: "Pezzaze nella storia
e nell'arte. Gli Annali della Comunità (1530-1797)".
Novembre 2000, Comune di Pezzaze. A cura di Vincenzo Rizzinelli
con la collaborazione di Carlo Sabatti.
16 agosto 2015. Celebrazione della
festa di S. Rocco a GUSSAGO, sul colle, presenti i Piardi.
16 agosto 2015. Celebrazione della festa di S. Rocco
a GUSSAGO, sul colle, presenti i Piardi.
Chiesa di S. Rocco a GUSSAGO. Altare ad un tempo tempo,
conservatosi sino agli anni Ottanta del Novecento, della chiesa dedicata
al santo taumaturgo. Chiesa posta in collina a dominio di
Gussago e della Franciacorta; devozione al santo Rocco tanto
presente tra i Piardi di Gussago, originari di Pezzaze dove
già lo veneravano. I Piardi gussaghesi possedettero
per molti decenni dell'Ottocento terreni e proprietà
che giungevano sino al limitare del sagrato della chiesa
in collina. (<< ...la chiesetta di S. Rocco, posta appena
sopra la "Boschetta" (boschetto) dei Piardi ...>>, come
si legge alla pagina di Gussago di cui al link http://www.piardi.org/luoghi/gussago.htm).
Nella parte alta, centrale, della sommità della
soasa, si nota la statua di San Rocco (prima del radicale
restauro). La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago
S. Rocco a GUSSAGO; la statua ora restaurata (e com'era,
un tempo,
quando stava sulla sommità della soasa dell'altar maggiore
della chiesa, sul Colle omonimo).
La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago.
Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta.
La pala d'altare con San Rocco ed in alto a sinistra San
Luigi in gloria tra gli angeli.
La foto è di Angelo Gnocchi da Gussago.
Chiesa di S. Rocco a PADERGNONE (Rodengo Saiano) in Franciacorta.
La statua di San Rocco, restaurata. La foto è di Angelo
Gnocchi da Gussago
CAPPELLANIA di S. ROCCO a PEZZAZE.
LASCITI per S. APOLLONIO e S. ROCCO:
il ruolo e la devozione dei PIARDI
PADERGNONE. Chiesa dedicata a San
ROCCO, Padergnone di Rodengo Saiano (Brescia).
Padergnone: terra dei PIARDI sin dalla prima
metà dell'Ottocento (sec. XIX); infatti, Andrea Piardi
(nato nel 1767 a Pezzaze e morto a Gussago, padre del padre
di tutti i Piardi gussaghesi, Andrea del 1799 da Pezzaze)
ebbe molti beni in questa località della Franciacorta,
della quale fu grande benefattore.
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