Achille Domenico Piardi
Achille Domenico Piardi
Nato a Gussago nel 1880, figlio di Ernesto e di Angela Codenotti
(vedi), probabilmente "dei Palasà" (vedi) di Navezze (vedi).
Sposa nel 1904 Angela Camilla Ghedi (vedi) da Civine dalla
quale ha undici figli: Angelo, Pietro, Giuseppe, Angela Mecia,
Angela Giulia, Francesco, Brigida, Marianna (Marianì), Marianna,
Andrea e Maria Marietta di cui nove formano famiglia. Nota
e stimat a
per il suo impegno è Marianna (vedi). Achille va militare,
in guerra 1915/18, pur avendo sette figli piccoli, il primo
era nato solo nel 1905. Molti altri gussaghesi rimangono ...a
casa, non si sa perché.
Torna a casa usando il tram per recarsi da Brescia a Gussago,
ma qualcheduno "ben pensante" di Navezze, pensa di impedirglielo
senza riuscirvi. Infatti, Achille dà dimostrazione della tipica
caparbietà di famiglia! Achille Domenico quel giorno, tornava
a casa con una gamba congelata.
Con la sua famiglia, oltre ai terreni propri, lavora il vigneto
dei Masöcher (vedi) e (Mosca) Zanotti (vedi) disposto a terrazze
sulle pendici inferiori della collina detta "Dosso di Mezzane"
nella zona di Navezze, al limitare della cava attigua allo
stabilimento della calce Buffoli; lavora anche alcuni appezzamenti
di proprietà dei "Ferare/Ferara" Mingotti (vedi) di Gussago.
(Da colloqui con Maria - Marietta Piardi sua figlia) Una famiglia,
dignitosamente povera, quella di Achille Domenico, negli anni
venti - trenta, tuttavia anche in questo periodo tra le due
guerre una fetta di polenta con una di salame ed un bicchiere
di vino non sono mai mancati nemmeno per i cugini e per i
figli di questi. Muore all'età di 57 anni a Gussago alle ore
16,01 del trenta gennaio 1938 nella casa di via Navezze 46,
lasciando nove figli di cui tre ancora minori, oltre alla
sposa. E' l'ultimo dei Piardi a morire, da proprietario, nella
casa paterna anche se i figli continueranno a viverci sino
al 1960. Per la sua vita vedi anche alle voci: Marianna, Maria
- Marietta (1923) e Giulia (1910). Il 6 maggio 1998, nella
sua casa di Navezze dove vive da quando si è sposata, la figlia
Marietta racconta: "Nella casa di mio padre c'era posto per
tutti: poco importava che fossero parenti o meno e quest'ultimi
fossero puliti o no. Tutti li rifocillava come poteva, magari
anche con una sola scodella di minestra, ovvero una fetta
di polenta, e poi anche i più umili, li faceva accomodare
su un pagliericcio di balle di fogliame (patöss) affinché
passassero la notte.
Non mancava, nella sua casa, nemmeno la presenza del sacerdote
che negli anni venti e trenta era addetto alla sussidiaria
chiesa di San Vincenzo Ferreri a Navezze. Infatti, la visita
di questo sacerdote era frequente ed anche per lui un posto
a tavola c'era sempre, magari solo per una ciotola di minestra
o di fagioli. Noi ragazzi, io che ero la più giovane ancora
di più, ci lamentavamo un po' di questa sua generosità, ma
lui era così, quel poco che aveva era per tutti, soprattutto
per gli altri.
Alla sua morte lascia una somma in onore della Madonna dei
Combattenti, lui che era solito ascoltare la messa senza entrare
in chiesa, ma sulla porta. Ricordo, infatti, che sempre mia
madre Angela gli rammentava: "Chè nif en zo a fa chi, sè sti
dè fò?".
Frequentano la casa di Achille anche i componenti della famiglia
Orizio, più nota come i D'amore, abitanti nella casa di Navezze
poco lontana cortile dei Zanotti ora Frau. In questo cortile
le sorelle Marianna e Maria - Marietta acquistano poi casa
nel 1956. (Testim. Maria - Marietta maggio 1998).}
Personaggi correlati:
Francesco Piardi (1911-1969)
Marianna Piardi
Angela Giulia Piardi (1910-2000)
Famiglia di Achille Domenico Piardi
Figli di Achille Domenico Piardi con la
mamma Angela Camilla Ghedi
I Gemelli Giuseppe e Pietro Piardi
Andrea Piardi con Giacinta Reboldi
Angelo Piardi
(1905-1942)
Gina Albina Gussarini da CIVINE racconta
di ACHILLE DOMENICO PIARDI e della sua famiglia
Gina Albina Gussarini (1919), rivolgendosi ad Achille Giovanni
Piardi, racconta, come accaduto più volte in questi
ultimi cinque anni di frequentazione della casa di Civine
di GUSSAGO, episodi della lunga vita e dei rapporti di vicinato
operativo con gli antichi Piardi di Navezze e la vicinanza
per condivisione del posto di lavoro e del viaggio a piedi
per giungervi con Teresa Arici (1920) poi maritata a Francesco
Piardi figlio di Achille Domenico, nel 1946, sempre in quel
di Navezze.
Quest’oggi 5 febbraio 2011, Gina vi aggiunge alcuni
nuovi particolari rispetto alle precedenti esposizioni; ciò
ci spinge a memorizzare bene e ad annotare.
<< Due giorni fa qui a Civine, ho incontrato tua sorella,
Rosangela; io non la conoscevo, ma lei sapeva di me, comunque
essendomi rivolta, dopo il saluto, con le seguenti parole:
“Lei è la signora Gina? Sono Rosangela sorella
di Achille”, subito l’ho riconosciuta com’è;
una Piardi! - spiccatamente come vostra zia: “la
Marianna” - così che mi è venuto
spontaneo parlargli di te, Achille, e del tuo modo di comportarti
qui a Civine, in particolare in casa mia: “Achille
non prende mai nulla, non vuole disturbare; forse, alle lunghe,
…accetta una caramella!”. Io li ho conosciuti
bene i Piardi, tuo nonno Achille era un uomo corretto, delicato,
attento e premuroso verso tutti; io lo posso ben dire! Inoltre
“l’era l’òm de la Angilìna
dei Galantì”, qui di Civine: chi può dimenticarsele
queste cose!. Tua sorella è proprio una Piardi, mentre
tu, Achille, sei preciso tua mamma, “ta set la fotografia
de la tò mama, dei Arici dè Barche!”.
Più di una volta di ho detto queste parole; cosa vuoi,
con tua madre, non solo ho lavorato a Lumezzane allo stabilimento
dei Pèhste - Gnutti negli anni prima della guerra,
ma camminavamo assieme, percorrendo le nostre montagne, scavalcandole
nella zona di Magnoli, onde giungere a Lumezzane, passando
prima per Cogozzo, dove vi arrivavamo scendendo dalla località
montana di Candeluf, (Cà del luf – Casa del
lupo), e poi per il Crocevia di Sarezzo da dove riprendevamo
il cammino verso la fabbrica d’armi della Val Gobbia.
Sai Achille, noi Gussarini di Civine nei primi decenni del
Novecento avevamo in uso la cantina di “Nusèn”
(al secolo Innocenzo Zanotti dei detti Melù di Navezze),
con le sue ricche dotazioni per la vinificazione, ubicata
a Navezze nell’antico cortile dei Piardi. La cantina
ci era indispensabile avendo vigneti di proprietà in
zona detta “Ciurlì” ed in quell’altra
nota come “Batòcol” (Batoccolo;
ove vi era una bella sorgente con vasca di raccolta), sempre
nella Contrada Navezze di Gussago. Per questi motivi ebbi,
anch’io come i miei di famiglia, a conoscere, e bene,
tuo nonno Achille: uomo dotato di fine personalità,
premuroso verso di noi quando portavamo l’uva in cantina
durante la vendemmia, sia quando vi lavoravano gli uomini
della mia famiglia, intenti alla fermentazione dei mosti,
quanto al momento dei periodici travasi dei vini “de
na èza a l’otra”. Ci invitava sempre
in casa sua posta, come detto, nel medesimo grande e frequentato
cortile, brulicante di tanti bambini piccoli e ragazzi, spesso
dava a noi Gussarini qualcosa di caldo. Noi accettavamo con
piacere, soprattutto per il modo con cui le cibarie ci venivano
offerte; del resto Angilìna, sposa di tuo nonno Achille,
era della famiglia dei nostri Ghedi di qui di Civine, ci conoscevamo
assai bene. Dopo tutto, Angilìna, tua nonna, è
vissuta qui in Contarda sino al 1904 ed i miei genitori e
famigliari la conoscevano assai bene; solo dopo essere andata
in sposa ad Achille Piardi scese a Navezze nel noto cortile
dei Piardi e di “Nusèn”. Lì, su
quell’aia, Angilìna – che era del 1880
– tornò ad incontrare volti familiari delle sue
Civine, proprio i Gussarini della mia famiglia. Poi, dopo
un po’ di anni, vi giunsi anch’io; sona nata solo
nel 1919, e così, come ti ho più volte detto,
non solo ora, ho conosciuto Achille Piardi e Angilìna
sua sposa, tuoi nonni, (veramente: futuri nonni, visto che
ancora… dovevi venire al mondo). Infatti, sei venuto
al mondo solo l’anno 1948, lo stesso anno in cui ho
avuto mia figlia Agnese, dopo che io avevo giù avuto,
da mio marito Umberto Reboldi, Lidia, la mia prima figlia.
Mantenemmo l’uso della cantina dè Nusèn
Melù per almeno quaranta anni. Ebbi modo di frequentarli,
per i detti motivi, sino al 1938 e 1939 quando morirono ancora
in giovane età.
Tua mamma, “Teresa dei Arici dè Barche”,
era proprio come te. Sei l’immagine di tua mamma; te
lo ripeto pure ora, come ebbi occasione di dirtelo a suo tempo,
e più volte nel corso di questi anni in cui vieni a
Civine accompagnando il nostro Parroco don Angelo Gozio. Non
solo sei la fotografia di tua mamma, ma pure l’atteggiamento
ed il modo di proporti sono gli stessi, tanto che quando ti
vedo mi si presenta innanzi il volto e la persona di tua madre,
Teresa. D' altronde a qualcuno della famiglia dobbiamo pur
assomigliare e ciò è importante; avere sembianze
e comportamenti della madre è pure un privilegio. Con
tua madre, oltre a lavorare nella stessa fabbrica, anche con
altre ragazze di Barche quali: la cugina di tua mamma, “Pina”
Giuseppina Arici, ancora vivente, poi andata in sposa a Stefano
Arici “Gambina” dei detti Gambine,
famiglia discendente da una Botti di Civine; Angela (sorella
di Pina), poi andata sposa ad un Borboni di Ome ed altre ragazze
ancora, dormivamo anche nella stessa stanza che avevamo in
affitto in quel di Lumezzane; infatti, facevamo ritorno a
casa solo a fine settimana.
Oggi, 5 febbraio 2011, abbiamo portato al Cimitero “la
Tilde” (Metilde Gozio) che era tua parente. “Voter
sì parécc, No? Po’ a le l’era paréta
dei Galantì Ghedi!”. Infatti: - risponde
Achille – “la nona materna de la Tilde (la
mama de la so mama Emma Botti) l’era surèla de
la me nona Angilìna Ghedi dei detti Galantì
(dal nostro avo Ghedi, soprannominato Galantino),
come risulta in alcune delle registrazioni dei Libri canonici
della Parrocchia di San Girolamo, qui di Civine”.
>>.
[Galantino, forse perché assai galante nei modi e nell’aspetto,
forse derivante dall’utilizzo o dal nome di un particolare
recipiente usato per il travaso e la mescita, o misurazione,
del latte, chiamato, appunto, galantino. << “1807.
Civine di Gussago. Adì 8 Xmbre 1807. Batta Ghedi detto
Galantino morì ieri l’altro alle ore due italiane
d’anni 76 e munito del sacramento solamente della penitenza,
a motivo di un accidente accadutogli, che non ha permesso
amministrargli gli altri sacramenti ed altri eventuali ajuti
e questa mattina da me Francesco Ussoli Economo gli sono state
fatte le esequie, poscia fu sepolto in questo cimitero”.
8 Dicembre 1807>>. Registro dei morti della Parrocchia
di S. Girolamo in Civine].
[Testimonianza di “Gina” Albina Gussarini
classe 1919, vedova di Umberto Reboldi].
Civine di Gussago, Sabato 5 febbraio 2011, al termine dei
funerali di Metilde Rosa Gozio, detta Tilde, parente dei Piardi,
nota come “Tildì”, ritenuta “memoria
storica” di detta Contrada montana di Gussago assieme
alla nostra Gina, oggi storica interlocutrice.
(Raccoglie il racconto Achille Giovanni Piardi, alla presenza
di Agnese e Lidia, figlie di Gina)
Per la casa ed il cortile in cui nacque e visse Achille
Domenico Piardi, descritti in questa pagina, vedi
DIMORE http://www.piardi.org/opera/vol3/volume3dimore.htm
con l'approfondimento dal titolo Quattrocentesche
case PIARDI a Navezze di Gussago e fontana del cortile PIARDI.
La
famiglia di Achille Domenico Piardi
allevò bachi da seta,
vai alla pagina dedicata.
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