Andrea Piardi
Andrea Piardi,
nato a Gussago il 22.9.1921, ultimo figlio maschio di Achille
Domenico e di Angela Ghedi.
Non
ancora dodicenne, trova lavoro a Brescia in fonderia e con
molta dedizione e fatica, lavorando anche durante la pausa
pranzo, impara il mestiere e comincia a portare a casa un
piccolo stipendio. Riesce perfino a farsi un gruzzoletto,
custodito poi dal fratello Francesco, che nel frattempo, dopo
la morte dei genitori, fa da capofamiglia a lui e alle sorelle
Marianna e Marietta.
Si sposa il 7 aprile del 1945, con Giacinta Reboldi di Civine,
dove abita per alcuni mesi, in una stanza vicino alla Chiesa,
fino a quando la sorella Giulia gli mette a disposizione due
stanze di sua proprietà, nella frazione Villa, in “contrada
del pesce”. Carica quindi le sue poche cose su un carretto
e si mette in viaggio, fermandosi a Navezze a salutare il
fratello Francesco. E da qui non si muoverà più.
Il fratello gli “vuota” una stanza, e non lo lascia
più andare via.
Diventato padre di Sergio e Claudio, nei primi anni cinquanta,
dopo un periodo da pendolare in motocicletta come “capo
fonderia” in quel di Cremona, forte dell’esperienza
acquisita, decide con il fratello Giuseppe, di impiantare
una “fonderia di alluminio”, utilizzando la stalla
presa in affitto, dal “Toto de Sabatol” (**).
Ma la cosa non funziona causa la sua onestà e la eccessiva
fiducia che, come tutti i Piardi, Andrea e Giuseppe ripongono
nel prossimo.
Decide quindi, seppure con la morte nel cuore, di andare a
lavorare in Svizzera, dove resiste a varie riprese, per circa
sei anni. Anni che, con i sudati risparmi e la caparbietà
della moglie Giacinta, gli fruttano l’acquisto di una
bella casetta bifamigliare in Gussago.
Dopo l’esperienza della Svizzera, lavora in altre aziende
bresciane fino alla pensione, durante la quale si gode l’affetto
dei suoi adorati nipoti, Mauro, Emiliano e Fabio e di tutta
la sua famiglia, trasmettendo con forza a tutti, sincerità,
onestà e schiettezza, che hanno caratterizzato tutta
la sua esistenza.
(Sergio Piardi, Gussago, 1 luglio 2008)
(**).“Toto de Sabatol” = Ernesto Sabattoli, figlio
di Anna Maria Giuseppe “Marietta” Piardi e di
Silvio (Zii paterni di Andrea).
Andrea Piardi (Gussago, 1921) con la sposa Giacinta Reboldi,
il dì del matrimonio di Sergio; Gussago (BS), 1967.
Per Andrea (1921-1991)) e la sua famiglia vedi anche:
Achille
Domenico Piardi (1880), padre di Andrea
La
famiglia cui appartiene Andrea
La
famiglia d’origine di Andrea
Francesco,
fratello di Andrea
Angela
Giulia, sorella di Andrea
I
fratelli di Andrea, Giuseppe e Pietro gemelli
Marianna
Piardi, sorella di Andrea
Giulia
A. (Mecia) Piardi Peroni; Gussago 1908-1933
Marietta
Piardi (1923) da Gussago, in escursione sui monti di Vilminore
di Scalve, anni '50
Marianna
Piardi (Gussago, 1919), anni '50, a Vezza d'Oglio/Val Camonica
Marianna
e Marietta Piardi da Gussago, in gita con le ragazze del FARI,
inizi anni '50
Marianna
Piardi (Gussago, 1919), si disseta di ritorno dal Monte ARIO,
8.8.1952; gli versa l'acqua la maestra Teresa Angeli da Piedeldosso
Pietro
Fedele Piardi (Gussago, 1906 - Brescia, Italia) con la sposa
Palmira Ba e Vincenza, alle terme di Cacheuta - Argentina,
anni '50
Le
sorelle Marianna, Marietta coi figli e Giulia Piardi - Gussago;
anni '60
Nozze
d'Oro - "Boda de Oro" di Pietro Piardi e Palmira
Ba, tutti i presenti; Gussago (BS), 6 maggio 1984
Palmira
Isabella BA e Pietro PIARDI, col nipote Achille Giovanni Piardi,
il giorno delle Nozze D'Oro - "Boda de Oro"; Gussago
(Bs), 6 maggio 1984
Roma,
anni ''70. Donne di Gussago (Bs). Da dx, Marianna e Brigida
con loro (da sx): Marì Zanotti e Angela Ungaro
Gussago,
ottobre 1967. Piardi al matrimonio di Sergio Piardi di Andrea
con Rosa Borromè
Vedi inoltre:
La devozione di un intero
casato a S. Andrea (In DICONO DI NOI, anno 2006)
2012. Il 17 aprile 2012,
Sergio Piardi figlio di Andrea scrive:
<< Caro Achille, ogni tanto torno a leggere
o rileggere qualche fatto della vita dei nostri cari defunti.
Oggi ho notato un fatto che, pur non essendo chissà
che, ribadisce ancora una volta l’affinità e
dico io, l’onestà dei nostri papà Piardi.
Ho infatti notato il fatto che tuo padre, mio “zio Ceco”,
non ha chiesto i soldi che gli dovevano per la merce venduta,
a nessuno, pensando che dovevano essere i “debitori”
a sentirsi in dovere di estinguere il debito. Mio padre Andrea,
durante un periodo di disoccupazione, si era messo a fare
il “Furmaì”, viaggiando con una cassetta
sulla moto, vendeva formaggi e generi affini, compilando i
famosi bigliettini con annotato i soldi che gli dovevano.
Dopo qualche anno da quando aveva smesso questa breve attività,
mia mamma Giacinta trovò questi famosi bigliettini,
ma Andrea come suo fratello, li prese e li bruciò ripetendo
che era il debitore che doveva farsi vivo se era onesto.Ciao
Achille e grazie per quello che fai per i nostri Piardi. Grazie
a te, a Voi>>.
Achille, immediatamente, risponde:
<<Come hai constatato erano veramente fratelli, in tutto;
l'insegnamento venne da nostro nonno Achille: colui che accoglieva
tutti in casa, rifocillandoli. (Zia marietta, sovente raccontava
di questa accoglienza. Anche Vincenza da Mendoza in Argentina,
qualche gg. fa, mi ha fatto cenno a qualcosa di analogo accaduto
negli anni 1937-39 in casa e sul portone con quel bellissimo
portale in pietra).
A proposito del temporaneo periodo in cui tuo padre, lo zio
Andrea, svolse la vendita di formaggio in forma ambulante
a mezzo di una moto: sai che mi sembra di poterlo ricordare!
Tu mi farai sapere il momento con maggior precisione.
Tornando al comportamento equanime dei due fratelli, nostri
genitori, tu non macasti di "annotare" che Francesco
non consentì al fratello Andrea, in transito lungo
la contrada di Navezze con le sue masserizie per andare a
vivere in frazione Villa fi Gussago, di oltrepassare il portone
di casa Piardi: alle strette, ed ancor più successivamente
con l'arrivo di noi marmocchi Piardi, ma stettero lì,
assieme!
Ciao da Achille>>.
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