VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
3 VITA VISSUTA
3.2 Oltre la frontiera e
aldilà degli oceani: L' EMIGRAZIONE
Pietro Piardi e altri gussaghesi partenti per l'Argentina,
1949.
(Archivio famiglia Vincenzo Angelo Cerlini - Gussago/BS, per
g.c.)
GUSSAGO (BS), innazi il santuario della
Madonna della Stella: Piardi Pietro (Gussago, 1906) e gussaghei
in partenza per l'Argentina agli inizi del 1949, col Parroco
Prevosto Don Giuseppe Rossini (appena fresco d'ingresso a
Gussago, autunno 1948). Da sinistra: Romano Bonometti, "Caagnì",
sposato Bonometti, con un figlio; Pietro Piardi (1906), sposato
a Isabella Palmira Ba, con due figlie; Giacomo Mena; Guerino
Ferlucci, sposato con diversi figli; Tito Piozzini, sposato
con figli; (Don Rossini); Vincenzo "Angelo" Cerlini
(1909), sposato a "Ninì" Carolina Angeli
(dei Angei di Navezze, dimoranti in Via Meano), con tre figli;
Felice Peroni di Culunèi, Angilì "Speransina"
di Culunèi, sposato, due figli nasceranno a San Fernando
- Buenos Aires; l'atro fratello Mena; Signaroli. (Archivio
famiglia Vincenzo Angelo Cerlini - Gussago/BS, per g.c.)
Le famiglie di qualcuno di questi salperanno entro l'anno,
di lì a pochi mesi, imbarcandosi su di una vecchia
imbarcazione, infatti Vincenza Piardi ci informa: <<
La nave che ci ha portato in Argentina nel 1949 si chiamava
"Motonave Genova", era una nave piuttosto vecchia,
venivamo più di 800 passeggeri ed in più la
tripulazione... >>. (Testimonianza di Vincenza Piardi
(nata a Gussago, 1935). Mendoza - Argentina, 10 marzo 2005)
Pietro Piardi, ultimo a dx, e gussaghesi (da sinistra: Piozzini,
Peroni, Ferlucci, Mena) a
Buenos Aires (Giardino zoologico) - Argentina, anno 1949,
appena giunti.
Minatori PIARDI allo Jungfrau - Oberland Bernese (Svizzzera),
anno 1912.
Piardi di Pezzaze impegnati nella costruzione
della galleria allo Jungfrau, Oberland Bernese / Svizzera,
anno 1912. Una galleria verticale, che ad ogni 500 metri presenta
una balconata sui ghiacciai. - N.d.r.: 7,1 km di galleria
verticale della linea ferroviaria a cremagliera, lunga 9,
4 km, che dal passo della Piccola Scheidegg (2061 m.) porta
allo Jungfraujoch (3455 m.).
Riconoscibili: (Bortolo Bregoli detto Spadolèt),
"Pì de Piarcc" - GiuseppePiardi, Ermenegildo
Piardi "dei Gilde", Antonio Piardi "de la Costa",
Bono Piardi padre dei detti Bonì, Giovanni Piardi "Quarantì".
(Da: <Gh'era 'na olta Pèzaze (Pèdade) - Lunario
illustrato, anno 2002>)
Jungfrau. Tra le maestranze
europee, molte le presenze di valtrumplini e di pezzazesi;
non mancano i Piardi impegnati nel micidiale lavoro della
miniera, anzi nella “galleria” verticale, <che
ad ogni 500 metri di altitudine presenta una balconata sui
ghiacciai>. Una rara fotografia li ritrae, assieme a Bortolo
Bregoli detto Spadolèt, sono: Giuseppe Piardi “Pì
de Piarcc”; Ermenegildo Piardi “dei Gilde”;
Antonio Piardi “de la Costa”; Bono Piardi padre
“dei detti Boni”; Giovanni Piardi “Quarantì
dei Bone de Sante”. [Da: Gh’era ‘na olta
Pèzaze (Pèdade) – Lunario Illustrato,
anno 2002].
Pezzaze. Emigrazione e paese natìo.
<< (...). L’amore al luogo natio è
in noi così radicato e profondo da sovrastare ogni
altra vicenda. La decadenza economica in costante aumento,
che origina un lento progressivo spopolamento dei nostri paesi,
i quali pur restano al vertice della prolificazione, dà
ora un senso di ansia specie negli anni successivi alla guerra.
Intere pagine del libro di popolazione si stralciano di anno
in anno; fiorenti nuclei di famiglie patriarcali si recano
altrove; artigiani già fiorenti ed operosi lasciano
mute vecchie officine; aziende agricole di vita nomadi all’occorrenza
nella pingue pianura, sono atterrate, disfatte, scomparse
dall’economia locale. Colonie di braccianti e di superbi
minatori si disperdono nelle Americhe e per le vaste vie del
mondo. Economisti e conoscitori amorosi della montagna, ultimamente,
localizzate le ragioni del fenomeno preoccupante cercano le
provvidenze, per porvi riparo; ma il montanaro, adoratore
della sua terra, da anni vi pensa con la sua arma di difesa:
la resistenza tenace alla crisi. Una lotta meravigliosa di
sacrificio per carpire alla natura matrigna, ogni risorsa
nascosta, e contrapporre alle deficienze ogni più stoica
rinunzia. Un minatore, ora anziano, stretto dalla dura legge
dell’esistenza si era trasferito, anni fa, allo Jungfrau.
Dopo un mese di lontananza il buon Carlo, improvviso e segreto,
lascia la Svizzera e torna solo, col cuore anelante, alla
sua Mondaro e... primo, unico gesto di reduce, abbraccia lo
spigolo della vecchia torre romana e dice a lei, cogli occhi
gonfi tutta la sua pena contenuta: “Cara Matuna, piütost
che bandonat amò, crèpe dè fam”.
E non è in questi giorni (ndr.:autunno 1930) tornato
dalla Somalia, inatteso il giovane e robusto Menelik, malato
di nostalgia della sua montagna? (...). “Un tozzo di
pane solo, ma vivere qui, perchè via di qui non so
respirare”. (...).>>.
[Mario Milesi. “Soggiorni nelle nostre valli: Pezzaze”.
In Rivista Brescia. n. 8, mese di Ottobre 1930, pgg. 40-41].
Velieri ed emigranti in partenza dal porto di Napoli, <<L'illustrazione
italiana>>, 21 novembre 1875
top
- Ermenegildo Piardi nato a Pezzaze
nel 1891. Fratello di Battista (1883) dei Sgalmer. Sposo di
gentile Dusi, nativa della Val Sabbia, ha da lei Franco (1924,
poi morto in Slesia in un Campo di prigionia durante il 2°
conflitto m.). Noto a Pezzaze come "Ol Gildì" Emigra, solo,
in Argentina nei successivi anni '20. Muore tragicamente nel
1936 in Buenos Aires.
- Altri Sgalmer emigrano nel Lazio negli anni '30;
Maria Leonilde Sgalmer è sposa di Angelo Piardi dei Mafé emigrati
in Provincia di Roma.
- Pietro Piardi (Gussago,1906), figlio di Achille Domenico.
Emigra, solo, all'inizio del 1949 e poi, entro l'anno, chiama
la famiglia. Vive sulle pendici delle Ande sino al mese di
marzo del 1984. Rientra in Italia con la sposa Palmira Isabella
Ba.
Foto: Rodeo del Medio - Mendoza (Argentina),
anno 1949. Emigranti di Gussago (Brescia) appena giunti in
terra andina. Collegio e Casa salesiana Don Bosco: il primo
da sinistra è Pietro Piardi (1906) si conoscono Guerrino
Ferlucci, i due fratelli Tito e Angelo Piozzini - ivi deceduti,
Vincenzo (Angelo) Cerlini, i fratelli Felice e Giacomo Mena.
Foto del 1912 (?), scattata nelle Filippine.
Compagni di lavoro: in alto = ?; in basso: primo a sinistra:
Angelo Rossi detto "Longo", fratello di Catterina
Rossi sposata a Angelo Viotti e di Domenica sposata a Ermenegildo
Piardi. Secondo a destra: "Tunì di Gambe"
- Richiedei [padre di Giuseppe (1921 - 1942 in Russia)].
Antonio "Tunì" diviene sposo di Santina Piardi,
figlia di Ermenegildo (1936) e Domenica Rossi (1874
-1960).
(vedi "I Piardi" vol. 1 e 2)
Giuseppe Piardi (1927- 1952), dei detti Brine
. Figlio di Raffaele Francesco "Cino dè Castegnacol".
Lavoratore in "galleria", come si sul dire in quel
di Pezzaze, dicasi minatore nella realizzazione di gallerie
e cunicoli per centrali idroelettriche. Morto il 27 gennaio
1952, durante i lavori per la centrale di Vandoies (BZ). Sono
suoi fratelli Albino (Angilì "Becaloem"),
Lina (Angelina), Rino (Battista Teodoro) - minatore e Francesco
"Cinì" anch'egli minatore. (Vedi,
Raffaele Francesco, in Personaggi) .
Mendoza (Argentina), notte di Natale del 1977, la famiglia
di Pietro Piardi (1906)
Piroscafo "Conte Grande", su cui
si sono imbarcati molti emigranti, tra cui i Piardi, all'andata
ed anche alcuni gussaghesi nel viaggio di ritorno in patria,
dopo il breve periodo argentino. Qualcuno sostiene che il
viaggio di andata fosse stato a bordo del piroscafo "Conte
Biancamano" (("Nini" Carolina Angeli sposa
di Vincenzo (Angelo) CERLINI (1909)). (Archivio famiglia Vincenzo
Angelo Cerlini, per g.c.)
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EMIGRAZIONE
(Note, messaggi, corrispondenza ed altro
dal 1875, tratti (anche) da LA STORIA e I PIARDI)
1875. Caxias do Sul (Stato del Rio Grande do Sul - Brasile).
Località dove si insediano
gli emigranti giunti quest'anno. 'Il prototipo dell'immigrante,
nell'immaginario popolare, era il tedesco. Il successo della
colonia di São Leopoldo ed il popolamento delle regioni ad
essa limitrofi, la sua integrazione al tessuto sociale, nonostante
il problema della lingua ed in un certo senso di quello religioso,
giustificano il concetto. Non ci si deve meravigliare, pertanto,
che l'impressione che i primi italiani lasciano quando cominciano
ad arrivare sia sfavorevole. (...) alcune eccezioni riguardano
i trentini per la loro statura'. Giornali tedeschi sconsigliano
fermamente i propri coloni di stabilirsi in località abitate
da italiani. '(...) dove un italiano faceva fortuna un tedesco
moriva di fame'. Gli italiani paiono ignorare queste restrizioni.
Sono impegnati nei lavori all'interno delle foreste al fine
di creare delle piccole comunità. Secondo le statistiche governative
brasiliane (Dizionario Ist. St. e Geog.) gli italiani presenti
sul territorio sono solamente in n. di 180 nell'anno 1836
(forse si tratta degli italiani di Nuova Italia dimoranti
in Santa Catarina) e 431 l'anno 1862, 1052 nel 1869. 'La tradizione
fissa al 20 maggio 1875 la data di arrivo delle prime tre
famiglie di immigranti, che venuti da Omate Brianza, distretto
di Monza, Provincia di Milano, si stabilirono a Nova Milano
(oggi comune di Farroupilha, antica Nuova Vicenza'. Le famiglie
sono quelle di: Tommaso Radaelli, Stefano Crippa e Luigi Spreafico.
Nova Milano è considerata la culla della colonizzazione italiana,
soprattutto quella rurale, nel Rio Grande do Sul e prima ha
portato il nome della fazenda Nova Palmira. Oggi è città di
Caxias do Sul. Mario Gardelin 'Italiani nel Rio Grande do
Sul 'Vicentini nel mondo, anno 2001- (Lettura del sett. 2001).
[V. anche alla data del 6 marzo 2000. Roma. <<Storia
dell'emigrazione italiana >>]
Rio Grande do Sul (Brasile), fine Ottocento - sec. XIX.
Famiglia Bof di Seren del Grappa (BL)
ritratta mentre esibisce la varietà di prodotti agricoli
brasiliani.
Il maggior numero dei Piardi residenti in Brasile è
vissuto nello Stato di Rio Grande do Sul.
"Fra gli aspetti peculiari della "diaspora"
di fine Ottocento dalle terre del Nord Italia, quello familiare
merita senza dubbio una riflessione. Dai borghi alle pendici
delle Dolomiti bellunesi, dalle Prealpi trevigiane, dalle
valli e dalle pianure del Veneto, del Friuli, dell'Emilia-Romagna
e della Lombardia se ne andarono, all'epoca, famiglie intere.
(...). Emigrare con la famiglia al seguito, era segno -
anche questo - che non si trattava di un'emigrazione temporanea
bensì di un distacco definitivo dai luoghi d'origine.
(...) ".
(Paolo Meneghini. Da: Vicentini nel mondo. N.° di
Luglio 2005)
" (...). I miei quattro bisnonni sono partiti da Vicenza,
125 anni fa, e mio nonno e mia nonna hanno insegnato il
dialetto a mio padre, mio padre l'ha insegnato a me e adesso
io lo sto insegnando ai miei figli. Voglio dire una cosa
emozionante che il bisnonno diceva al nonno e al papà;
un giorno uno dei nostri tornerà in Italia e dirà
che non siamo morti, ma abbiamo vinto, (...). Flores da
Cunha è una zona italiana nel sud del Brasile, in
cima alle montagne dove sono arrivati 100.000 italiani a
partire dal 1875. In questa nostra zona, con la grande città
di Caxias do Sul con più di 400 mila abitanti, ci
sono circa un milione di discendenti di italiani (...).
Solo della mia famiglia Molon siamo più di 8 mila
in Brasile. Per il Rio Grande do Sul si parla di 3 milioni
e 500 mila discendenti e in Brasile 30 milioni. (...)."
(Floriano Molon - Presidente del circolo "Vicentini
nel mondo" di Flores da Cunha, Rio Grande do Sul -
Brasil; in "Vicentini nel mondo" - numero 8, dicembre
2005)
1875. Caxias do Sul (Brasile) ' Mantova (Italia).
I primi Piardi a intraprendere la
via della migrazione verso il Brasile sono quelli di origine
mantovana.
1875. Rio Grande do Sul (Brasile)
'Mantova.
Da un Giornale Riogradense,
del 14.08.1991: << Italia de nossos avós. Al quindes
de quést Agóst (1991), a viene a Rio Grande do Sul na comission
de mantuan, del pòst de Magnacavallo. I è (...). Sol pa dirg
a lur, parchè nuatr, cum cremunés, a sun anca Lombardi, a
meten dò on par de num de Mantuan vegnù chi ancor, quàs tut,
a l'altr sècol. Duv'èi i Mantuan! 1. In Caxias. (...); Angelo
Bertoni e Annunziata Bacchi, Cizzolo MN; (...); Cesare e
Luigi Freddi, Viadana ' MN; (...); Pelizzoni Francesco e outros,
Viadana MN; Perondi e outros, Sustinente MN; Gaetano Perondi,
Serravalle a Po ' MN; (...); Carlo Piardi Serravalle a
Po ' Mn; (...); Giuseppe Sassi e outros, Viadana ' MN;
Giuseppe Scipioni e outroa, Viadana ' MN; (...), precedono
e seguono almeno 150 nominativi. 2. In Bento Gonçalves. (...);
seguono almeno 70 nominativi. 3. In Garibaldi. (...); Giuseppe
Lodi Pasini e Angela Frederice, Viadana 'MN; (...); seguono
non meno di 50 nominativi. 4. In Nova Bassano. (...); seguono
sei nomi. A ghe'n mès dó stu num de Mantuan sol pa dir che
i Mantuan i è vegnù suit a scomins de l'emigrassion, dop i
è vegnù pu i Vèneti, cum s'a ved che in Bassan i Mantuan e
Lumbard i à pòc'. >>.
[Dal Giornale 'Correo Riograndense'
' 14.08.1991 ' Pagina 21, Cultura ' Especial. Rio Grande do
Sul - Brasil. (Lettura del 27 maggio 2002 in Biblioteca Comunale
di Viadana. Carte di Don Guido Tassoni)]
1875. Mantova ' Viadana con Cizzolo
' Serravalle a Po ' Rio Grande do Sul (Brasile).
Carlo Piardi da Serravalle (Mn)
è in Caxias do Rio Grande do Sul. (Carlo è più certo sia nato
in Cizzolo di Viadana). proprio in questi anni, forse, il
primo è Carlo Piardi (Cizzolo di Viadana 1856).
[Qualche anno più
tardi, nel 1882 parte da Cizzolo anche Massimo Pezzoli di
famiglia imparentata con i Piardi della stessa località mantovana].
(Corrispondenza del 13 maggio 1992 e 3 febbraio 1993 di Don
Tassoni con la Signora Helena Poltosi ' Benefattrice di opere
viadanesi ' residente in Brasile. Carte di Don Guido Tassoni.
Biblioteca Comunale'L. Parazzi' di Viadana.
(Lettura del 27 maggio 2002)
Anno 1877.
Ottobre: Colonia Conde d'Eu, Colonia Donna
Isabella/Izabel (Rio Grande Do Sul - Brasile).
Con Caxias do Sul le due
Colonie sono la meta primissima dell'immigrazione veneta in
Brasile. Il prete, al seguito degli emigranti italiani: veneti,
friulani e della Valsugana, don Domenico Munari (originario
di Enego, imbarcato l'anno 1876 e naufragato... e poi ripartito
da Le Havre a bordo del Portena...) racconta in una lettera,
datata 21 ottobre di quest'anno in Porto Alegro, indirizzata
al suo parroco d'origine, che gli italiani delle due 'Colonie'
sono ben 4000 (quattromila) per ciascuna comunità. Che '...i
coloni vogliono, ed a ragione, dare una lezione di equità
e giustizia al capo Colonia che li tratta peggio degli schiavi.
Oh! Poveri italiani immigrati!, quante angustie e privazioni
devono sostenere, e quanti sacrifici ... . La maggior parte
maledicono il giorno che fu scoperta l'America, (...) ed il
giorno della loro partenza per queste parti, (...). Io che
vidi come sono trattati i coloni, posso giurare che miserie
uguali non ne ho più viste. Ma chi mi crederà. (...). Il Governo
ha già dichiarata chiusa, da un anno, l'emigrazione, ma chi
ascolta lui...?, e chi ascolta me ? (...).Oh! poveri ciechi
e poveri miserabili! (...). Lei quindi avverta in chiesa il
popolo, che non prenda per ora la via dell'America (...).
(...). La religione che professano gli Americani di Rio G.
de su è precisamente la nullità di ogni Religione; sono Frammassoni,
ma non sanno il significato di questa parola, sono Cattolici
ma avviene che non conoscono cosa sia il Cristianesimo; sono
protestanti ma (...). Le donne degli immigrati poi alimentano
la prostituzione; intorno alle meretrici vivono altri emigranti
italiani, di pessimi costumi (...)'. (Emilio Franzina. Merica!,
Merica!'. Ed. Feltrinelli, 1979)
Anno 1878.
Nova Trento
(Flores da Cunha), Rio Grande Do Sul ' Brasil. << HISTÓRIA
de Flores da Cunha. Filhos, netos, bisnetos e tataranetos...
com orgulho cantam em prosa e verso a epopéia da colonização
italiana na Encosta Superior do Nordeste do RS, às margens
do Rio das Antas. Flores da Cunha recebeu as primeiras trinta
famílias de povoadores em 1877, oriundos das regiões de Vêneto,
Piemonte e Treviso. Pouco depois, em 1878, vieram outras de
Cremona, Mântua, Pádua, Tirol e principalmente da região do
Vêneto.
O Engenheiro Diego dos Santos, vindo do Rio de Janeiro demarcou as
primeiras colônias. Fundaram-se dois povoados de ranchos cobertos
de cascas de pinheiro. Um, o de São Pedro, no qual hoje é
a cidade, sede do município. O outro, o de São José, a 1 Km
à leste. Alguns anos mais tarde, os habitantes de São José
mudaram-se para São Pedro e extinguiram aquele povoado, em
virtude da falta de água. Aumentada assim a capela de São
Pedro, os habitantes entusiasmaram-se e quiseram dar, a esse
pedacinho de pátria adotiva, um nome tirado da pátria mãe.
Aí começou a discórdia. Os tiroleses queriam que fosse Novo
Tirol; os Cremoneses preferiam que fosse Nova Cremona, assim
por diante. (...). (...) >>. (Prefeitura Municipal de
Flores da Cunha). Dicembre 2004, www.floresdacunha.com.br
Anno 1887
Brescia. <<19-20 Feb.1887.-"La
R. Prefettura ci comunica: Da informazioni pervenute per via
sicura risulta fuor di dubbio che si sta determinando e preparando
una importante emigrazione di contadini alla volta del Brasile.
Le autorità non intendono di porre ostacolo a tale movimento;
ma si rammenta agli agenti di emigrazione, regolarmente autorizzati,
di non abusare a fini di lucro, della buona fede, dell'ignoranza
e della povertà degli emigranti. e poichè avviene di spesso
che essi esigono per la loro opera compensi esagerati, o per
anticipazioni fatte agli emigrati, interessi eccedenti ogni
giusta misura, o compiono altri soprusi, in tali casi gli
agenti stessi saranno senz'altro privati della licenza dell'Agenzia
pubblica. E siccome avviene pure che gli agenti spediscano
comitive di emigranti ad imbarcarsi per la traversata in porti
esteri, nei quali bene e spesso o non è pronto il mezzo di
imbarco o non sono stati fissati o pagati i posti di passaggio,
onde nascono sconci gravissimi, tali spedizioni saranno vietate
e gli esercenti medesimi che opereranno in onta a tale divieto
saranno privati senz'altro della licenza dell'Agenzia."
>> - (Emeroteca Braidense -
Il Cittadino di Brescia,1887. Da: Raffaella Matera,
Saturday, October 25, 2003 10:34 AM. Raffaella Matera)
Anno 1888
Brasile. E' abolita la schiavitù.
La tratta dei negri
è stata abolita nel 1826 (de iure) e nel 1850 (de facto).
[Gli storici non hanno ancora trovato un accordo sulle cifre
della tragedia della schiavitù. Difficile sommare gli schiavi
arrivati nelle Americhe, quelli morti sulle navi negriere,
quelli prelevati dalla tratta transahariana e da quella orientale.
Lo storico burkinabè Joseph Ki-Zerbo riassume: <Dalla fine
del XIV secolo, 19 milioni di schiavi sono stati deportati
con la tratta transatlantica, 4 da quella orientale e 10 da
quella transahariana; in totale circa 30 milioni di africani
>]. (Le rotte degli schiavi. Nigrizia, maggio 1998).
Dall'Europa giungono
nelle Americhe i nuovi schiavi, i bianchi. Dall'Italia in
particolare muovono già da diversi anni i bastimenti stracolmi
di emigranti per le Americhe. Anche i Piardi sono toccati
da questo fenomeno. Cambia la forma, ora è 'volontaria' la
decisione ma per molti risulterà definitiva ed irreversibile.
Una nuova forma di schiavitù, dettata dalle circostanze. Quanti
non faranno più ritorno in patria ?
Anno 1890. Mantova.
I Piardi mantovani, fratelli di
Luigi, figli di Stefano da Cizzolo (Mn), emigrano in Brasile,
a San Paolo.
Anno 1895. Terre venete e terre
brasiliane.
<< Feltre
(Italia) e Stato di Minas Geraes (Brasile). La vita è dura,
durissima, non c'è lavoro, e in compenso c'è molta fame. La
Merica, così lontana ' ma 'cosa saràla s'tà Merica?' sembra
un miraggio di paradiso, la terra promessa. Molti veneti e
lombardi, ma anche del meridione sono già partiti, salpando
col piroscafo da Genova ... e poi anche da Napoli... . Famiglie
intere se ne vanno per mondi sconosciuti. Il governo di molti
stati del Brasile, addirittura, intende gestire in forma diretta
il reclutamento della madopera contadina, come testimoniano
gli appositi opuscoli propagandistici. La sovracoperta di
uno di questi recita: ''... Nel Brasile. Lo Stato di Minas
Geraes. La nuova Capitale ''. Ricevuto dal Comune di Feltre
(Italia) e protocollato al n. 4317/16 il 29.11.1895 >>.
(Franco Pepe. La vera storia di Ferdinando Giacchini (°°°)
partito nel 1892 per il Brasile. 'Vicentini nel mondo'. Anno
2002, n. 2/febbraio, pg. 16-19).
Brasile. I Piardi, soprattutto mantovani,
dimorano in Brasile sin dagli anni Settanta di questo secolo.
(Carte del Fondo Don Guido Tassoni ' Biblioteca Comunale di
Viadana)
(°°°). Per La famiglia GIACCHINI
(parente dei PIARDI in Brasile) vedi, in questo Sito, Sezione
BRASILEIRO - Famiglie Piardi da località brasiliane, con pertinente
'Rinvio'indicato in calce a questo testo (***).
Anno 1899, Vitoria. (Brasile).
Sono circa 27000 gli emigrati
italiani giunti al porto di questa città a partire dal 1858.
(Italiani nel mondo, Fondazione Giovanni Agnelli, 2000)
1920. Milano ' Mantova (Lombardia).
Emigrazione.
In soli 40 anni, tra il 1880 ed
il 1920, sono andati all'estero ben due milioni di lombardi.
Da ricerche su campioni di discendenti lombardi nei vari paesi,
si può ipotizzare che il 20% siano stati mantovani. Una presenza,
quella virgiliana, concentrata agli inizi del secolo soprattutto
in Brasile, Argentina ed in Costarica.
Dagli anni '20 in poi, vi è un fenomeno
migratorio molto consistente di mantovani verso l'Australia
che proseguirà in misura minore verso gli anni '50. Dal basso
mantovano, ricomincerà l'esodo verso il Brasile. (www.mantovaninelmondo.org
- 24 agosto 2002)
1927. Pezzaze Val Trompia (Brescia)
'San Paolo del Brasile
Dal Registro dei Verbali di deliberazione
(Giunta e Atti del Podestà) - Comune di Pezzaze:
7 maggio 1927. (Atti del Podestà).
<<Il nostro alpestre paese vanta due benemeriti concittadini,
cui è dovere volgere un concreto ricordo.
Angelo Bregoli, nato in
Mondaro di Pezzaze il 3-11-1789 e ivi decesso il 6-12-1849.
Mente appassionata di patriota, favorì il movimento insurrezionale
del 1849, e la sua morte fu conseguenza delle subite persecuzioni
reazionarie, seguite alle gloriose e cruenti X giornate di
Brescia. Cuore generoso di filantropo, legò l'ingente sua
sostanza per fondare una Pia Opera. (...). (...).
Paolo Mazzoldi, nato a
Lavone di Pezzaze il 20 aprile 1886, decesso in S. Paolo del
Brasile il 15 giugno 1921, fu pubblicista dalla fulgida penna,
fiero assertore di dignità nazionale, potente quotidiana voce
della lontana Madre Patria. (...). 'Paolo Mazzoli col cuore
aperto alle più vaste rivendicazioni del proletariato fu fin
da giovinetto un assertore della missione civilizzatrice della
stirpe italiana nel mondo. Mente elevata, nutrita di forti
e vasti studi classici si iniziò nella vita politica ancor
giovanissimo al lato di Paolo Orano e di Arturo Labriola,
combattendo una eterna battaglia per l'elevazione morale e
materiale del proletariato. Come sindacalista si riallacciava
alla tradizione italiana dei comuni; (...).'. (...). A questi
nostri concittadini qual tributo di memoria vogliamo consacrare,
oltre alla intima gratitudine del nostro animo? (...). (...).
Il Podestà Piero Milesi >>.
Anni Trenta del sec. XX. Jungfrau
(Svizzera).
Costruzione della galleria verticale
per la linea ferroviaria a cremagliera, della lunghezza di
km. 9,4 di cui 7,1 in galleria, che dal passo della Piccola
Scheidegg (m. 2061) porta allo Jungfrau (m. 3455). [G.E. 20
- Ist. G. De Agostini].
Tra le maestranze, molte le presenze
di valtrumplini e di pezzazesi; non mancano i Piardi.
Jungfrau (Svizzera). I Piardi sono
impegnati nel micidiale lavoro della miniera, anzi nella 'galleria'
verticale, <che ad ogni 500 metri di altitudine presenta
una balconata sui ghiacciai>. Una rara fotografia li ritrae,
assieme a Bortolo Bregoli detto Spadolèt, sono: Giuseppe Piardi
'Pì de Piarcc'; Ermenegildo Piardi 'dei Gilde'; Antonio Piardi
'de la Costa'; Bono Piardi padre 'dei detti Boni'; Giovanni
Piardi 'Quarantì dei Bone de Sante'. [Da: Gh'era 'na olta
Pèzaze (Pèdade) ' Lunario Illustrato, anno 2002]. (Vedi:
Vol. 1 e 2 I PIARDI (...), anno 1998 e anno 2000).
1930. Pezzaze. Emigrazione e paese
natìo.
<< (...).
L'amore al luogo natio è in noi così radicato e profondo da
sovrastare ogni altra vicenda. La decadenza economica in costante
aumento, che origina un lento progressivo spopolamento dei
nostri paesi, i quali pur restano al vertice della prolificazione,
dà ora un senso di ansia specie negli anni successivi alla
guerra. Intere pagine del libro di popolazione si stralciano
di anno in anno; fiorenti nuclei di famiglie patriarcali si
recano altrove; artigiani già fiorenti ed operosi lasciano
mute vecchie officine; aziende agricole di vita nomadi all'occorrenza
nella pingue pianura, sono atterrate, disfatte, scomparse
dall'economia locale. Colonie di braccianti e di superbi minatori
si disperdono nelle Americhe e per le vaste vie del mondo.
Economisti e conoscitori amorosi della montagna, ultimamente,
localizzate le ragioni del fenomeno preoccupante cercano le
provvidenze, per porvi riparo; ma il montanaro, adoratore
della sua terra, da anni vi pensa con la sua arma di difesa:
la resistenza tenace alla crisi. Una lotta meravigliosa di
sacrificio per carpire alla natura matrigna, ogni risorsa
nascosta, e contrapporre alle deficienze ogni più stoica rinunzia.
Un minatore, ora anziano, stretto dalla dura legge dell'esistenza
si era trasferito, anni fa, allo Jungfrau. Dopo un mese di
lontananza il buon Carlo, improvviso e segreto, lascia la
Svizzera e torna solo, col cuore anelante, alla sua Mondaro
e... primo, unico gesto di reduce, abbraccia lo spigolo della
vecchia torre romana e dice a lei, cogli occhi gonfi tutta
la sua pena contenuta: Cara Matuna, piütost che bandonat
amò, crèpe dè fam'. E non è in questi giorni (ndr.:autunno
1930) tornato dalla Somalia, inatteso il giovane e robusto
Menelik, malato di nostalgia della sua montagna? (...). Un
tozzo di pane solo, ma vivere qui, perchè via di qui non so
respirare'. (...).>>. [Mario Milesi. 'Soggiorni nelle
nostre valli: Pezzaze'. In Rivista Brescia. n. 8, mese di
Ottobre 1930, pgg. 40-41].
Emigranti
in una stazione ferroviaria, tra le due guerre.
1936. Buenos Aires (Argentina)
Ermenegildo PIARDI da Pezzaze
muore in questa città, stracolma di emigranti anche italiani.
Anno 1942. Flores da Cunha (Rio
Grande do s.) - Brasil.
La banda musicale della città,
intitolata a Giuseppe Garibaldi, perde il suo vecchio presidente.
Flores da Cunha (Rio Grande
do sul) - Brasil. Il 16 maggio muore Carlos Piardi, nato in
Mantova il 17 novembre 1857(1856). Quale presidente per più
di trentatre anni, la Banda musicale della città e la famiglia
gli dedicano il seguente ricordo: << Homenagem da Banda
de Musica 'José Garibaldi' da qual foi seu esforçado presidente
durante 33 anos ininteruptamente. Requiem eterna dona eis
Domine!>>. (Da immagine a lutto, con foto di Carlos.
Archivio famiglia Piardi 'Flores da Cunha. Visionata nel gennaio
2003)
Anno 1946.
Inizia anche per i Piardi (dopo
le partenze dei primissimi di fine Ottocento e dei successivi
del primo Novecento) il processo partecipativo alla seconda
emigrazione post-bellica in paesi europei e d'oltre oceano
(Australia, Canada, Stati Uniti, Argentina e Brasile).
Anno 1949. Gussago (Brescia).
Prima i maschi, quasi tutti
capi famiglia, lasciano il paese natale per l'Argentina; a
novembre quasi tutti chiamano nel paese andino le famiglie,
tra queste quella di Pietro Piardi (1906). Alcuni muoiono
in terra andina, altri torneranno definitivamente in patria
dopo poco più di un anno dalla partenza, altri ancora torneranno
a Gussago, dopo 35 anni, ...per l'ultima dimora. (I cognomi
in 'I Piardi ' vol. 1- ediz. anno 1998, opera cartacea)
Anno 1976. 7 maggio: Brasile.
HENRIQUE PIARDI: Mantova 3 maggio 1893
(1890 ?) - Itapira (Brasil) 7 maggio 1976. Sposa Ana Paschoarelli
(Pasquarelli ?), nata a Itapira il 12 novembre 1899 e ivi
morta l'8 settembre 1968, che gli dà sette figli: Maria, Mario,
Antonio, Mercedes, Milton, Marcelo, Mafalda. (e-mail Brasil
dalla fam. di H. P. anno 2000 - tramite Ugo Piardi figlio
di Giacomo Osvaldo, Brescia).
Anno 1993.Viadana (Mn).
Padre Claudio Pezzoli, parroco
della Chiesa di Nostra Signora di Lourdes in Caxias Do Sul
(Brasile), discendente di Massimo Pezzoli nativo di Cizzolo
di Viadana ed emigrato nel 1882, è in Italia per studi missiologici.
[Corrispondenza di Don G. Tassoni con Helena Poltosi (Brasile),
del 3 febbraio 1993. Carte di Don Tassoni. Biblioteca comunale
'Parazzi' di Viadana. (Lettura del 27 maggio 2002)]
Viadana (Mn). I Piardi di Cizzolo
frazione del Comune di Viadana mantovana sono parenti dei
Pezzoli dimoranti nella stessa Parrocchia di S. Giacomo Maggiore
Apostolo.
Anno 1995. 8 marzo: Viadana.
Don Guido Tassoni ' Parroco
della Prepositurale di S. Pietro e Paolo (Viadana) ' scrivendo
al Signor Nelson F. Duso residente in Caxias da Sul 'Rio Grande
do Sul (Brasile), il quale aveva chiesto notizie in merito
a < (...) Mellara Antonio, nato e sposato nella Parrocchia
di S. Cecilia Libiola ' Serravalle a Po (MN) (...)>, si
legge: <Speravo andare a Libiola di Sustinente per incontrare
il parroco della Chiesa di S. Cecilia e rinnovare i documenti
di Mellara (...), ma non sono riuscito a prendere appuntamento.
(...) l'Anagrafe di Sustinente (...) non ha trovato i documenti
di Matrimonio di Mellara Antonio (si pensa che sia stato fatto
solo il matrimonio religioso e non anche quello civile (...)
o sia stato fatto (...) nel Comune della sposa Piardi Angelica).
(...) >. (Carte del Fondo Don Guido Tassoni. Vol. 15. Biblioteca
Comunale di Viadana. Lettura dell'11 giugno 2002)
[Viadana 'Serravalle a Po' Sustinente.
Angelica Piardi sposò, a suo tempo, Antonio Mellara della
Parrocchia di S. Cecilia in Libiola del Comune di Sustinente
(MN). (Un tempo (?) di Serravalle a Po, come asserisce il
Sig. Nelson F. Duso dal Brasile)].
1996. Italia. I dati raccolti
dal Servizio migranti della CEI segnalano che al 1° gennaio
1996 vi sono in tutto il mondo 59.509.526 oriundi italiani
di cui, in Sud America 38.822.000 (Brasile 22.753.000; Argentina
15.880.000; Uruguay 1.000.000);
Anno 1997. Mantova.
Il 10 dicembre viene costituita
l'A.M.M. ' Associazione Mantovani nel mondo, dopo che nel
1971 è nata a S. Paulo l'Associazione dei mantovani in Brasile.
L'intenzione è di raccogliere e consolidare in tutta la Provincia
di Mantova i legami con le comunità mantovane di tutto il
mondo. Attualmente le Comunità mantovane più organizzate
sono presenti in Brasile, Argentina, Australia. Si possono
ipotizzare almeno 600.000 persone discendenti di mantovani
in tutto il mondo. (www.mantovaninelmondo.org.
24 agosto 2002)
Anno1999. Rio Grande do Sul (Brasile).
Políticas públicas. O Centro
de Apoio Operacional às Promotoria da Infancia e Juventude
(Ministério Pùblico de Santa Catarina) e o Lions Clubede Curitibanos
foram os grandes vencedores em suas categoria no Prémio Sòcio-Educando.
a promotora Sònia Maria Demedà Groismann Piardi (Rio do Sul)
e Larissa Wippel de Blumenau, foran homenegeadas con Menςào
Honrosa na cerimonia de entrega do Prémio, no Supremo Tribunal
Federal, em Brasilia, no dia 1.03.99. A fase final selecionou
24 experièncias em dez categorias diferentes, representando
onze estados brasileiros. O Centro de Apojo Operacional às
Promotorias da Infància e Juventude é uma iniciativa inédita
que aplica na integra o Estatuto da Crianςa e do Adolescente
no que se refere aos adolescentes autores de atoinfracional.
Os esforςos do programa renderan 254 termos de Compromisso
de Ajustamento entre os Promotores de Justiςa para a
aplicaςão de medidas sócio-educativas.
6 marzo 2000. Roma.
<<Storia dell'emigrazione
italiana. Tipologie dell'emigrazione di massa, a cura di Matteo
Sanfilippo. 1. Partenze e ritorni: i dati di riferimento.
Al 6 marzo 2000 risultavano 3.840.281 italiani residenti fuori
dei confini della Repubblica. Di questi 2.840.281 erano in
Europa (Germania 662.799, Svizzera 521.206 e Francia 373.327);
69545 in Africa (Sudafrica 38.280); 357724 tra Canada e Stati
Uniti; 14561 in Messico e Centro America; 1.101.659 in Sud
America (Argentina 547.786, Brasile 294.494 e Venezuela 126.553);
26.094 in Asia e 121966 in Australia. I dati raccolti dal
Servizio migranti della CEI segnalano inoltre che al 1° gennaio
1996 vi erano in tutto il mondo 59.509.526 oriundi: in Europa
1.943.983 (Francia 1.906.983; Belgio 94.921; Regno Unito 90.000);
in Africa 55.519 (Sud Africa 39.120); in Canada 596.000 e
negli Stati Uniti 15.502.248; in Messico e Centro America
18.571; in Sud America 38.822.000 (Brasile 22.753.000; Argentina
15.880.000; Uruguay 1.000.000); Asia 5170 e Oceania 546.035.
Questi oriundi sono i discendenti della frazione dei presunti
oltre 29.036.000 tra il 1861 e il 1985 che ha deciso di non
tornare; mentre i cittadini all'estero sono equamente ripartiti
tra gli emigrati del periodo 1946-1976, che non sono rientrati
ma non hanno rinunciato al passaporto, e coloro che sono emigrati
negli ultimi 25 anni. Questi ultimi possono essere calcolati
nella media di 40/50.000 partenze l'anno, proiettando i dati
del Servizio migranti. Le cifre appena citate fotografano
la grandezza del fenomeno e spiegano perchè diversi studiosi
abbiano definito l'emigrazione italiana una vera e propria
diaspora, non dissimile da quella britannica che ha nutrito
i flussi prima nell'impero e poi nel Commonwealth, oltrechè
verso gli Stati Uniti d'America. (...) >>. (Storia dell'emigrazione
italiana - Partenze. Comitato nazionale Italia nel mondo.
A cura di AA. VV. - Donzelli Editore, 20 novembre 2001)
2000, dicembre. Brasile.
La famiglia di Henrique Piardi, originaria del
mantovano, inviando notizie al Casato - a mezzo Internet -
dà un segno della nota esistenza dei Piardi anche in Brasile,
colà residenti sin dalla seconda metà del 1800. (Enrico figlio
di Pietro e Maria Salvagni, nasce a Ceresara - Mantova il
3 maggio 1890).
Anno 2001
20 aprile: Sorocaba (Brasil). Rosana Alves Piardi
invia il suo tam tam' a mezzo internet per comunicare l'esistenza
della sua famiglia.
Anno 2002
- 13
luglio. Cogoleto (Genova)
Ho visitato il sito sui Piardi. In precedenza,
in televisione, avevo visto il servizio sul raduno universale,
ma non pensavo che l'iniziativa fosse il risultato di una
organizzazione così estesa e frutto di un vasto impegno volontario. Sono sinceramente contento
di avere trovato delle radici a Pezzaze (Comune che mi
sono ripromesso di visitare per incontrare altri Piardi).
Mi chiamo Luigi PIARDI e sono genovese. Mio Padre Albino Piardi
è nato anch'esso a Genova e mio nonno, Luigi Piardi senior,
era nato a Riva Trigoso(GE). Tuttavia Egli, quando era ancora
in vita mi raccontava che i suoi avi erano originari di Mantova
e che erano emigrati in Liguria, varcando l'Appennino. Dopo
avere letto, nel vostro sito, che a Mantova ci sono numerosi
Piardi, posso dire che ciò che mio nonno raccontava,
risponde effettivamente ad un flusso migratorio esistito nel
corso dell'800. Vi dò la notizia che un nuovo Piardi è
in dirittura di arrivo. E' atteso per la metà di Ottobre
e con mia moglie abbiamo deciso di chiamarlo Mattia. E' una
bella notizia, anche perché siamo gli unici Piardi del
ponente di Genova e Provincia. Infatti, in tutta Genova
città e sino al confine con la provincia di Savona non ci
risultano esistano altri Piardi. Complimenti per il sito e
per tutte le attività effettuate. Mi farebbe piacere avere
un riscontro a questa e-mail, grazie. Luigi Piardi
- Ottobre. Brasile. I Piardi trionfano anche in
terra ex colonia dei Lusitani. Molti i Piardi in Brasile,
diversi sono impegnati nelle attività sociali.
- (...).
- (...). Omissis. Vedi ***
Anno 2004
- 14 novembre: Rio Grande do Sul (Brasil).
Come annunciato il 6 novembre da Guastavo PIARDI
dos Santos, si riuniscono in Caxias do Sul i Piardi di alcune
città dello Stato di Rio G. do Sul. L'incontro vede riunirsi
e conoscersi centoventi volti italo brasiliani che chiudono
il raduno dandosi appuntamento per l'anno a venire il 13/11/2005
in Porteira do Pinhal (Esmeralda). Per la cronaca e le
foto dell'incontro in CAXIAS (14..11.2004) clicca qui e vai
a: Sezione INCONTRI.
- Novembre. Provincia di Mendoza, Argentina.
'Lombardi nel Mondo' Famiglia Lombarda di Mendoza
(Argentina). La Commissione Direttiva è composta:
Presidente: Filippo Vega
Vice Presidente: Piardi Vincenza (ndr. Nata a
Gussago, Brescia)
Segretario: Anna Maria Selva
Tesoriere: Tranquillo Ghidinelli (ndr. Originario
di Lodrino in Val Trompia, Brescia)
Pro segretaria: Bellorini Cecilia
Pro Tesoriere: Angelo Meregalli
Membri della Commissione sono: Vanessa Messina,
Titi Giovanni, Ghidinelli Melissa, Stanziola Carlos, Elisa
Gironi. (Lombardi nel mondo, in www. 1.1.2005)
2005, gennaio. Brasil.
Si stimano essere almeno 300 i
PIARDI e discendenti dimoranti in cinque Stati del Brasile,
per la gran parte con origini mantovane, precisamente nelle
terre rivierasche del Po: Viadana e Cizzolo, Pomponesco, Dosolo,
Serravalle, Sustinente; e anche nell'interna Ceresara.
In Argentina sono 17.
In Francia, almeno
18.
Negli USA, almeno
4.
In Svizzera, almeno
6.
Un gruppo, consistente,
sarebbe a Panama ed un altro, con ascendente materno Piardi
di Pezzaze (Brescia), in Australia.
Vi sono poi delle
forti enclaves in Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Emilia
Romagna, Toscana, Lazio, Veneto e Friuli V. Giulia originate
da Piardi nativi bresciani e mantovani.
*** Per conoscere le famiglie PIARDI italo -
brasiliane clicca qui e vai a: Sezione
BRASILEIRO Famiglie PIARDI da località brasiliane.
Link di siti che interessano i nostri lombardi
e piemontesi nel mondo:
-
http://www.lombardi-nel-mondo.net/
-
http://www.regione.lombardia.it/
-
http://www.regione.piemonte.it
-
http://www.regione.piemonte.it/piemontesinelmondo
top
Gran parte degli
abitanti di PEZZAZE quanto quelli di molte altre località
della VALTROMPIA, compresi i PIARDI, trovano le loro radici
nella gente delle valli bergamasche aventi cognome: MILESI,
GABRIELI, GIUPPONI (a Pezzaze trascritti GIPPONI), MORZENTI
(in BOVEGNO di Valtrompia anche MORDENTI), almeno sin dal
secolo XVII.
Notizie sull'EMIGRAZIONE dalle Valli bergamasche e bresciane
cliccando su:
http://www.scalve.it/museoschi/19EMIGRANTI.htm
MUSEO ETNOGRAFICO DI SCHILPARIO. GLI EMIGRANTI
Tra passaporti e documenti di viaggio, di varie epoche e con
varie caratteristiche, si è collocato anche un lasciapassare
che risale alla dominazione veneta. Accanto ai documenti burocratici,
alcune fotografie di emigranti, ora ritratti rassicuranti
inviati ai familiari come prova della buona salute e delle
buone condizioni di vita, ora immagini di lavoro - come la
fotografia che ritrae alcuni emigranti di Schilpario all'imboccatura
di una miniera negli Stati Uniti - e, soprattutto, esempi
di scritture, lettere e memorie di grande intensità
umana e espressiva, glossari annotati sui taccuini, indispensabili
strumenti per comunicare. Sono state recuperate anche due
cassette (scrign), il bagaglio dell'emigrante: una di esse
reca incisa la scritta, semplice e significativa, LAMERICA.
Queste immagini e questi documenti non pretendono di illustrare
tutta la vicenda dell'emigrazione dagli spazi chiusi della
Valle al mondo esterno: la Francia, la Svizzera, il Belgio,
l'America, l'Africa, l'Australia, dove ci si deve spingere
in cerca di lavoro, di vie d'uscita dall'urgenza del bisogno,
quando il cerchio precario dell'economia familiare si incrina
o si spezza. Immagini e documenti possono però offrire
qualche spunto di riflessione sulla vastità e sulla
complessità di un fenomeno che ha profondamente segnato
i destini individuali e collettivi della gente di qui. Se
è vero che la "grande emigrazione" degli
anni di fine secolo trae origine dalle stesse peculiarità
del decollo industriale italiano e dalle ricorrenti crisi
agrarie ad esso collegate, si può dire che nella Valle
penetrino assai più gli sconvolgimenti dell' industrializzazione
che i suoi effetti positivi. L'emigrazione - interna o estera,
temporanea o definitiva - è l'altra faccia dell'economia
scalvina e ancora la caratterizza, mutando modalità,
itinerari, destinazioni, dalle miniere e dai cantieri delle
Americhe o dell'Africa alle fabbriche di Bergamo, Milano e
delle loro periferie. Quale impatto, quale scontro tra il
mondo "vasto e terribile" e la realtà chiusa,
familiare, protetta della Valle, che la mancanza di lavoro
e di guadagno ha però reso impraticabile e "matrigna"?
Quali le bussole e le ancore - oltre alla solidarietà
tra paesani che si riproduce e si cementa in terra straniera
- per muoversi, comunicare, lavorare, vivere all'estero? Bastano
veramente i termini dell'alternanza tra rassegnazione e ribellione
a spiegare ciò che si muove nella coscienza dell'emigrante?
E l'esperienza dell'emigrazione sconvolge o non piuttosto
conserva sotto il vetro deformante del rimpianto, della nostalgia,
del ricordo - la cultura d'origine? I documenti, le lettere,
i racconti degli emigranti non danno risposte univoche, ma
aprono squarci illuminati su questa realtà. La storia
dell'emigrazione non è fatta tanto da dati e da numeri,
quanto da tante vicende individuali, che spesso si concludono
là dove sono partite, a riequilibrare, per un periodo
più o meno lungo, con una somma più o meno esigua,
ma sempre costata un prezzo altissimo, il cerchio spezzato
della economia familiare: "L'usel che 'l va dèlons
è to la 'mbecada mesa 'la beca mesa 'la sguara"
L'uccello che va lontano a prendere il cibo metà lo
becca metà lo perde per strada.
(...). http://www.scalve.it/museoschi/19EMIGRANTI.htm
MUSEO ETNOGRAFICO DI SCHILPARIO
www.scalve.it
Gussago, 1949. Dipinto della Madonna della
Stella (Opera di Girolamo Romani detto il Romanino. Foto Frizza).
Il Parroco di Gussago, Mons. Giuseppe Rossini, il 15 agosto
1949, in occasione della festa dell'Assunta, scrive ai suoi
parrocchiani, da qualche mese espatriati in Argentina, segnalando
il vuoto da loro lasciato nella festa patronale dopo la loro
partenza per la terra andina. "" Parrocchia di S.
Maria Assunta. Gussago. Assunta 1949. Carissimo Cerlini, C'era
un vuoto tra la moltitudine che si assiepava intorno alla
Vergine. Era il tuo e de' tuoi amici. Ma lo spirito era qui
invisibile come invisibile viene a te la benedizione della
Vergine. Il tuo Prevosto"". (Retro dell'immagine
della Madonna della Stella, sul colle in Gussago). Le famiglie
di questi sono ancora a Gussago, soltanto alcune partiranno
definitivamente, entro l'anno 1949, ricongiungendosi al loro
caro che ha colà deciso di restare. Pietro Piardi (1906
-1987) con la sposa Palmira Isabella Ba (1909 -1995) ritornerà,
definitivamente, in Italia solo il 11 marzo 1984, ora certo,
non più sognando, di poter morire nella sua natìa
Gussago; gli altri compagni di viaggio là radicati
non son più tornati a vedere le ubertose natìe
colline franciacortine di Gussago: Tito e Angelo Piozzini,
fratelli; Romano Bonometti (Caagnì); Signaroli. (Archivio
famiglia Vincenzo Angelo Cerlini, per g.c.).
// Per Madonna della Stella, vedi in questa sezione: Devozioni
- Madonna della Stella //
http://www.piardi.org/volume3devozioni410.htm
Caxias do Sul (Brasil); discendenti degli emigranti italiani,
nei costumi dei loro genitori, epoca anni Ottanta dell'Ottocento,
sulla "Strada dell'emigrante"; rievocazione storica
del cammino dei migranti italiani.
Caxias do Sul - Rio Grande (Brasil) alle origini, con le sue
baracche di legno. Qui giungono, sin dalla seconda metà
dell'Ottocento, i Piardi di origini mantovane contribuendo
alla edificazione della città.
Mappa "Strada dell'emigrante" in Rio Grande do Sul
- Brasil
Il 2005 vede in Rio Grande do Sul la celebrazione
dei 130 anni dell'emigrazione italiana, infatti, i primi arrivi
di emigranti italiani vi giungono l'anno 1875, precisamente
in Serra Gaucha, dando origine alle colonie di Donna Isabel
(oggi Bento Gonçalves), Conde D'Eu, Nova Palmira (attuale
Caxias do Sul) e Silveira Martins (all'epoca Comune di Santa
Maria). Regione nota come quarta colonia di emigrazione italiana.
I primi italiani arrivati sono provenienti dal Veneto, Trento,
Friuli e Lombardia (soprattutto Mantovani, compresi i Piardi
delle aree rivierasche della sponda sinistra del Po). La data
ufficiale dell'emigrazione è il 20 maggio del suddetto
anno, anche se vi sono sufficienti motivi per anticipare di
almeno un ventennio l'arrivo reale dei primi italiani, se
vogliamo considerare anche quelli provenienti dai territori
allora sotto il dominio asburgico della casa di Vienna, giunti
come "austriacos", noti come "ferrapos".
<< Mèrica, Mèrica Mèrica, cosa
saràla sta Mèrica....; trenta giorni di machina
a vapore, ne l'America noi sémo arivati; per trenta
noti ci siamo arangiati; a cielo sereno per riposar! ... >>.
(Da: Vicentini nel mondo. N. 6/2005)
"Monumento all'Immigrante", Caxias do Sul (Rio Grande
do Sul - Brasil).
2006. CAXIAS do SUL (BRASIL)
DAL 1875 TERRA di ADOZIONE dei PIARDI
26^ Festa dell’uva.
DUE MONUMENTI ALL’EPOPEA DELL’EMIGRAZIONE VENETA
e ITALIANA
Fra
le varie manifestazioni che hanno caratterizzato, nel 2006,
la 26^ edizione della FESTA DELL’UVA a Caxias do Sul,
nel sud del Brasile, (Stato di Rio Grande do Sul), ha avuto
luogo lo scoprimento di due monumenti significativi. Il
primo è dedicato ad una figura letteraria nata negli
anni ’20 del Novecento dalle pagine di un religioso,
padre Aquiles Bernardi, ma che nell’immaginario popolare
di questa regione brasiliana simboleggia il comportamento,
le aspirazioni e lo spirito degli emigranti italiani giunti
alla fine dell’800 in quella regione: Nanetto Pipetta.
E’ un nome che per molti non significa alcunché,
ma che per i nostri connazionali residenti nel Brasile meridionale
(e per quanti conoscono la realtà dei milioni di
discendenti degli italiani emigrati laggiù) esso
rappresenta una figura caratteristica dell’epopea
della colonizzazione del Rio Grande do Sul. Con il suo copricapo
scuro a falde larghe, la rustica pipa perennemente fra le
labbra, i pantaloni di seconda mano co il risvolto al polpaccio,
la giacca troppo stretta, e con ai piedi delle inequivocabili
“sgalmare” (**), Nanetto Pipetta, “nassuo
in Italia e vegnudo in Merica par catare la cucagna”
(Nato in Italia e venuto in america per cogliere la cuccagna),
incarna il compendio delle ingenuità, dei sogni,
delle astuzie, delle virtù e delle debolezze di una
generazione fuggita dalle valli venete (e italiane) e imbarcatasi
alla fine dell’Ottocento per attraversare l’Oceano
in cerca di fortuna. Il monumento, che ora spicca all’ingresso
del Parco delle Esposizioni di Caxias, reca anche uno specifico
omaggio all’indimenticabile Pedro Parenti attore (e
avvocato) che ebbe a dare, sino al 2000†, il volto
e ed il profilo alla figura dell’immaginario Nanetto
Pipetta.
Nello stesso periodo, a pochi chilometri dalla città
riogradense di Caxias, è stato inaugurato il “Pòrtico
da estrada do Imigrante”, un omaggio ai primi emigranti
italiani in Rio Grande do Sul che, alla fine dell’Ottocento,
percorsero questo passaggio che conduceva a Caxias do Sul.
All’inizio della colonizzazione, e fino agli anni
Trenta del Novecento, la “Entrada do Imigrante”
servì per il trasporto di merci che arrivavano nel
Brasile meridionale dalle regioni del nord e anche dall’Europa,
percorrendo il fiume Caì fino a San Sebastiano. Per
raggiungere la Serra e i centri coloniali come Caxias, i
carri con le mercanzie percorrevano obbligatoriamente questa
strada disagevole in mezzo alla foresta, attraversando quella
che ancora adesso è chiamata Terceira Légua.
Questo sentiero dove si incontravano genti di ogni professione
ebbe una grande importanza per l’economia dei primi
cinquant’anni di Caxias do Sul, oggi uno dei principali
poli industriali, commerciali e culturali del Sud Brasiliano.
L’importante arteria fu abbandonata quando nel 1938
venne attivata nella regione la più moderna strada
statale BR 116. Ora il percorso antico dei colonizzatori
è riscoperto come cammino turistico ed ora l’idea
di due anni fa è realtà: un arco (Portico)
a ricordo dei pionieri che percorsero la strada ove “passò
la storia di Caxias do Sul”. Alcuni abitanti della
Terceira Légua, con costumi dell’epoca, hanno
per l’occasione inscenato il passaggio degli immigrati
italiani diretti a Caxias.
(**).
Le “Sgalmare”, calzature da lavoro, in Val Trompia,
in particolare a PEZZAZE – Terra nativa dei PIARDI,
sono dette “Sgalmère” (una famiglia Piardi
è detta Sgalmer).
[Le foto sono di Lonis Stallivieri: - Pedro Parenti nei
panni di Nanetto Pipetta; - Scoprimento del monumento a
Nanetto Pipetta]. Tratto da “Vicentini nel Mondo”
numero 4/2006.
Per spunti sull’EMIGRAZIONE italiana e dei Piardi,
Vedi:
- http://www.piardi.org/brasileiro.htm
o Famiglie PIARDI da località brasiliane
- http://www.piardi.org/vol3/volume3costumi.htm
o “Sgalmer o sgalmere (tipo di calzatura). Soprannome
di una famiglia Piardi di Pezzaze”;
o “Battista Piardi (1905) 'Chichera' da Pezzaze in
Africa negli anni Trenta”;
o Nozze di Cesàrio Piardi (1949) con Teresinha Clessi
Castagna (1946), Flores da Cunha - Brasil, 16/02/1974;
o Pietro Fedele Piardi (Gussago, 1906 - Brescia, Italia)
con la sposa Palmira Ba e Vincenza, alle terme di Cacheuta
- Argentina, anni '50;
o Família Piardi em CURITIBA - Brasil A foto é
do casamento do meu irmão Paulo Piardi de 30 de Abril
de 2005 em Curitiba - Parana, Brasil;
o Minatori di Marmentino (Val Trompia - Brescia) in giornata
di festa ad Eigergletscher (Jungfrau) il 28.7.1911;
o "Lingere", espressione gergale, ovvero Minatori
valtrumplini (Brescia) che lasciano il paese per la vita
in miniera;
o Minatori di Marmentino (Val Trompia - Brescia) pronti
a partire per il nuovo cantiere del traforo del Sempione,
primi anni del Novecento;
o Vincenza Piardi y Pedro Gonzalez, 7.3.1960. Rio S. Miguel
- Yacanto - Cordoba (Argentina);
o Parigi, 24 marzo 1932. Famiglia di Giuseppe Bregoli, parente
di Metilde Piardi dei detti "Late" di Pezzaze.
- http://www.piardi.org/persone/p33.htm
- http://www.piardi.org/persone/p45.htm
- http://www.piardi.org/persone/p37.htm
SVIZZERA. Pezzazesi, Piardi ed altri, all'estero per lavoro:
più di 100 anni fa (1912).
(Foto tratta dal Calendario di Pezzaze, edito a cura della
Fondazione Istituto Angelo Bregoli)
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