VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
4. DEVOZIONI
4.23 San Luigi
Gonzaga
San Luigi Gonzaga patrono e modello
dei giovani e della gioventù.
1729. Roma. Papa Benedetto XIII proclama
San Luigi Gonzaga (1568-1591) protettore della gioventù,
dopo averlo dichiarato Santo l’anno 1726.
La devozione a S. Luigi si sviluppa
nel bresciano sulla fine del secolo XVIII e per tutto
l’Ottocento ed il Novecento, alimentata dal fatto che
la cittadina natale di Luigi, Castiglione delle Stiviere,
appartiene (sino al 1785) alla diocesi vescovile di Brescia.
(Attilio Mazza, Bsoggi, 21 giugno 2000).
Luigi GONZAGA ebbe per guida spirituale San Roberto Bellarmino
ed insieme raggiunsero le vette della santità. Il Santo
della purezza, di una purezza consapevole e matura che troverà
il suo naturale approdo nella carità: morirà
infatti nel 1591 per la peste contratta in Roma nel soccorrere
un giovane appestato, abbandonato da tutti.
A CIVINE di Gussago (Brescia), frazione collinare
di Gussago in Franciacorta sotto gli auspici di San Girolamo
Dottore, così come a Pezzaze,
comune montano valtrumplino del bresciano, ed anche a
Gussago - Parrocchia centrale S. Maria Assunta
quanto in quella, sempre gussaghese, dedicata ai santi Zenone
e Eurosia nell'altra frazione RONCO l'esempio
e le virtù di San LUIGI Gonzaga sono additate da sempre
alla gioventù delle quattro Comunità parrocchiali.
A CIVINE di Gussago nasce e vi dimora sino
al 1904 ANGELA CAMILLA GHEDI (1880), figlia di Giuseppe e
di Giulia PERONI civinesi da molte generazioni, che all'età
di 24 anni andrà in moglie ad ACHILLE DOMENICO
PIARDI (1880) dimorante nella frazione NAVEZZE della citata
Gussago, posta ai piedi della collinare Civine. In queste
Parrocchie si ritrova costituita la cosiddetta "Compagnia
di San Luigi", associazione di ragazzi e giovani cui
piace San LUIGI, simbolo ed esempio di vita.
GUSSAGO: 1837, 17 e 18 ottobre. Gussago.
Solenni funzioni nella Parrocchiale. "Celebrandosi nei
giorni 17 e 18 Ottobre 1837 in GUSSAGO solenne straordinaria
Funzione in Ringraziamento alla B.V. ASSUNTA e San LUIGI GONZAGA
pel cessato CHOLERA". Cosi apre la pergamena, originale,
collocata nel frontespizio del Registro 'Indice dei battezzati
di S. M. Assunta' compilato da don Lavagnini a cominciare
dai nati dell'anno 1740. Continua poi, "ODE . Come del
canto il gaudio la Vergin d'Israele. Dopo il cammin difficile
del popolo fedele per la divisa onda. A Dio sull'altra sponda
in sua pietà destò tale per noi dal perfido
morbo campati all'ira (…)".
A PEZZAZE, sia in frazione Stravignino quanto
in quelle di Mondaro, Avano, Valle di Avano e Lavone quante
le famiglie che additano ai loro figli, ragazzi e giovani,
lo spirito di sacrificio e l'impegno della purezza simboleggiati
nel santo di Castiglione mantovano.
Il 24 settembre 1740 il Comune di Pezzaze si
univa al “Consiglio di Valle Trompia” nel
dichiarare festivo il 21 giugno in onore di S. Luigi Gonzaga,
dichiarato patrono della Valtrompia. Questo negli anni lontani
ma anche più recentemente, infatti, nella relazione
al Vescovo durante la visita di fine secolo XIX alle parrocchie
della Vicaria di Pezzaze, per quella che concerne la situazione
riscontrata nella comunità sotto il titolo di Sant’Apollonio
in Stravignino si legge: “Vi sono le confraternite del
Santo Rosario con 143 inscritti; della Sacra Famiglia con
31 inscritti; di San Luigi con n. 126 inscritti; del Sacr.
Cuor di Gesù con n. 187 inscritti; del Rosario ….;
vi sono le Madri Cattoliche inscritte in n. 115 …”.
(Da documento, dell’Archivio della Curia Vescovile di
Brescia a firma del sacerdote Pietro Ghirardelli – Parroco
in Pezzaze, del 1898).
Pezzaze. “1740. 24 settembre. S. Luigi Gonzaga invocato
Protettor della Valle”. “Patrocinio di S. Luigi
Gonzaga implorato dalla Valle. La Valle invoca il Padron S.
Luigi Gonzaga, onde il dì 2 gennaro seguente s’ordina
che il dì 21 giugno giorno del suo Natale sia feriato
in onor di Dio. [Libro Consigli M. a carte 97 tergo”.
(Annali di Pezzaze, redatti sec. XVIII)].
Pezzaze. “19 aprile 1744. S. Luigi
Gonzaga. Il Comune di Pezzaze aderisce alla lettera del Sindico
di Valle di solennizzare la festa di S. Luigi Gonzaga”
invocato protettore della Valle. (Annali di Pezzaze, sec.
XVIII). Presiedono la seduta del Consiglio comunale Xffaro
Richiadeo et Ms Pietro Bregolo. Questo stesso 19 aprile sono
presenti alla seduta del Consiglio comunale pezzazese tra
i Consiglieri, i PIARDI, meglio denominati come di seguito:
“D.o Fran.co Piardo Cancelliere, Ms Fran.co q. Martino
Piardo, Ms Bono Piardo, Ms Fran.co Piardo q.m Gio Batta Bonasso”.
(Annali di Pezzaze, sec. XVIII)
1933. Pezzaze. Angelo Viotti fu Faustino,
così descrive questo suo e nostro giorno di San Luigi.
<< Pezzaze 23 Luglio, Domenica. Giorno bello per la
campagna. Andato ai S. Sacramenti, andato a messa alta, i
figli la mattina andati ai Santi Sacramenti festa di S. Luigi.
(...). >>. {Dal Diario - Agenda di Angelo Viotti (1861)
fu Faustino [Iniziato, su quaderno unico, l’anno 1885
sotto il titolo “Memoriale di Viotti Angelo” giunge
sino al 1899; il Diario è ripreso, su singola agenda
annuale, l’anno 1901 (1902), sospeso, e rispreso (dopo
malattia) l’anno 1921 sino al novembre 1942†]
– Arch. pr. Angelo “Secondo” Viotti –
Pezzaze. Visionato il 10 aprile 2003 con l’assistenza
del medesimo “Secondo” Viotti (1916), figlio di
Angelo}.
GUSSAGO, sec. XX. Anche in anni più
recenti i ragazzi Piardi nativi di Gussago crescono sia
nella parrocchia centrale, Santa Maria Assunta, quanto in
quella di Ronco dedicata ai santi Zenone e Eurosia, ove in
quest’ultima esiste la bellissima pala della Santa famiglia
di Nazaret con i santi Luigi Gonzaga ed Eurosia ed anche la
efficace statua in gesso del Santo Gonzaga. In Santa Maria
Assunta crescono generazioni di Piardi sin dai primi anni
dell'Ottocento quanto in quella di Ronco anche se solo a partire
dagli anni Quaranta del sec. XX. A Ronco, il 16 giugno dell'anno
1974, "canta" la prima Santa Messa il Reverendo
sacerdote Don ANGELO Piardi (1948) cresciuto in questa frazione
gussaghese essendo figlio di Francesco (1918) e di Angela
Mombelli nativa di Ronco; (Francesco, padre di Don Angelo,
è figlio di Angelo del fu Ernesto del fu Andrea (1799)
da Pezzaze, dei detti “Catanì” radicati
in Gussago sin dai primi anni dell’Ottocento). In Gussago
nel solo secolo XX sono almeno duecento i giovani PIARDI che
amano confrontare la purezza di S. Luigi con la propria, mettendoci
impegno. Quanti, nel tempo, i Piardi, sia mantovani quanto
bresciani, a portare in suo onore il nome del Santo di Castiglione:
un santo mantovano della diocesi vescovile di Brescia.
S. Luigi nel mantovano e i Piardi
1877. Libiola di Serravalle Po (Mn).
Gli abitanti sono in numero di 1271. Le famiglie della Parrocchia
di Libiola, maggior entità comunale di Serravalle,
‘rappresentate’ nel cognome di 121 giovani menzionati
in un “Catalogo” di quest’anno, stilato
da Don Francesco Ferrari. << Catalogo dei Giovani inscritti
nella Società di S. Luigi Gonzaga instituito da due
anni. In Libiola = 1877 = (elenco omesso) >>.
(Dilma Sganzerla. Libiola di Serravalle Po – Una comunità
tra fede e storia. Editoriale Sometti – Mn. Mantova,
novembre 2003).
1877. Libiola di Serravalle Po. Il giovane
Carlo Piardi sarebbe partito per il Brasile lasciando la sua
dimora di Serravalle Po. Anche Melara (o Mellara) Antonio,
proprio di qui (o qui in S. Cecilia di Libiola), sposa Angelica
Piardi. [Dal Giornale “Correo Riograndense” –
14.08.1991 – Pagina 21, Cultura – Especial. Rio
Grande do Sul - Brasil. (Lettura del 27 maggio 2002 in Biblioteca
Comunale di Viadana. Carte di Don Guido Tassoni; anno 1995,
ultime prima della morte dello studioso viadanese)].
Pezzaze. Una foto, vecchia di più di cent’anni,
forse dei primi anni del Novecento, ritrae il celeberrimo
organista Raimondo PIARDI, in piedi sulla Cantoria, accanto
all’organo, in una giornata di festa con la chiesa ‘parata’
(artisticamente addobbata) in onore del mantovano S. Luigi
Gonzaga, patrono della Valle Trompia.
Cizzolo di Viadana (MN). Cizzolo, sede di
una delle dodici parrocchie della fluviale città di
Viadana, vede la sua chiesa intitolata a San Giacomo Maggiore
Apostolo dipendere dalla Diocesi di Mantova a differenza delle
restanti undici poste sotto la giurisdizione del vescovo di
Cremona; prima ancora e sino al 1813 Cizzolo ebbe a dipendere
dal vescovo di Reggio. Anche in questa parrocchia, terra dei
Piardi sin almeno dal Seicento, posta tra il Po e l’Oglio
(nei pressi dell’area in cui l’Oglio ...tenta
di entrare nell’alveo del Po, a Scorzarolo) viene da
lungo tempo additata la figura di San Luigi Gonzaga. L’effige
del santo mantovano è qui rappresentata in almeno tre
modi distinti: L’Immacolata Concezione con i Santi Luigi
Gonzaga e Ignazio di Loyola (del secolo XVIII, attribuita
al pittore Felice Araldi); San Luigi, in un piccolo quadro
della metà del Settecento (attribuito all’Araldi,
recuperato e restaurato alla fine del secolo XX per l’intervento
della pittrice e restauratrice guastallese Franca Moscardini)
ove il santo tiene tra le mani il Crocifisso e su di un tavolo
un libro su cui poggia un candido giglio; la terza effige
del Santo riproduce Luigi genuflesso con la mano destra sul
petto mentre nell’altra trattiene il Crocifisso poggiandosi
con la stessa sinistra ad un tavolo coperto da suntuosa tovaglia
finemente lavorata, innanzi un teschio. (Aldo Zagni. <<CIZZOLO
... di “una chiesa più che millenaria”>>.
Edizioni del Corno d’Oro. Reggiolo, Aprile 2001). http://www.piardi.org/cizzolo2005.htm
Pomponesco (MN). Terra fluviale dei Piardi
del Viadanese mantovano sin dagli inizi del secolo XVI, se
non addirittura dalla fine del Quattrocento; i Registri Canonici
della Parrocchia si può dire aprano con le registrazioni
riferite ai Piardi. Vedi LUOGHI
> POMPONESCO
San Luigi nelle PERTICHE di VALLE SABBIA e i Piardi
1902. AVENONE nelle Pertiche (Brescia). San Luigi
si celebra, il 21 giugno, anche nella Parrocchia di AVENONE nelle
Pertiche di Valle Sabbia. Certa è la festività
solenne nel periodo (1881-1903) in cui è parroco
PIARDI don Giovan Battista, soprattutto quella dell'anno 1902
quando si trova a celebrare attorniato dai tanti suoi Chierici
compaesani di Pezzaze, anche con alcuni suoi nipoti.
VEDI VOL3 > PASTORI di ANIME
: Don Giovanni Battista, di Ermenegildo PIARDI e Rosa
Balduchelli, parroco ad Avenone e la festa per S. Luigi
S. LUIGI bambino
S. LUIGI ragazzo
Statua di S. Luigi, chiesa di RONCO di Gussago
Pala d’altare della Sacra Famiglia di Nazareth, con
S. Luigi e Santa Eurosia in RONCO
Esterno della Chiesa parrocchiale Santi Zenone e Eurosia in
RONCO di Gussago
S. Luigi, marchese, figlio di Ferdinando
Statua di S. Luigi, chiesa di Sant’Apollonio vescovo
in PEZZAZE - Stravignino
S. LUIGI con S. Ignazio di Loyola oranti innanzi la Vergine
Maria Immacolata Concezione,
in chiesa di S. Giacomo Maggiore Apostolo di CIZZOLO
S. Luigi Gonzaga, patrono mondiale
della gioventù!
Castiglione delle Stiviere (MN), Giugno 1991. Anche
papa Giovanni Paolo II, nel 1991 venne qui (a CASTIGLIONE) indimenticabile
pellegrino: “Sono qui in questo storico santuario per
celebrare con voi san Luigi Gonzaga, giovane modello della
gioventù, vissuto tanto tempo fa, ma ancora attualissimo,
perché dedito ai valori che non tramontano mai [...].
Egli fu eroico apostolo della carità. Si separò
da tutto per abbracciare il Tutto [...] egli non disprezzò
il mondo, anzi, si consacrò a Dio per amarlo di più
e meglio [...] Vi illumini il suo esempio.” "...Sono
particolarmente contento di trovarmi con voi in questa città
dal passato glorioso e resa celebre in tutto il mondo soprattutto
per aver dato i natali a San Luigi Gonzaga.
Ci troviamo davanti al Santuario che da secoli è il
centro della venerazione del Santo Patrono Universale della
Gioventù e dove è conservata una sua insigne
reliquia. Entrando in questo storico Santuario mi unirò
spiritualmente a tutti coloro che qui invocano l'intercessione
del Santo. A Lui ed alla sua celeste protezione affiderò
tutti voi, cittadini di Castiglione delle Stiviere e figli
della diletta terra di Mantova. Pregherò in particolare
per i giovani, affinché venerando la memoria di San
Luigi, si impegnino anche ad imitarne la vita e a seguirne
gli esempi...". (Papa Giovanni Paolo II – Karol
Józef Wojtyla . Giugno 1991 in Castiglione delle Stiviere
– MN per il 400° della morte di S. Luigi Gonzaga).
Città del Vaticano. Udienza generale del 20
Giugno 2007. "... San Luigi Gonzaga, mirabile
esempio di austerità e purezza evangelica. Invocatelo,
cari giovani, perchè vi aiuti a costruire un'intima
amicizia con Gesù che vi renda capaci di affrontare
con serietà la vostra vita." (Papa Benedetto XVI).
[Dal sito internet del Santuario di S. LUIGI in Castiglione
delle Stiviere – MN. http://www.santuariosanluigi.it/san_luigi.html
]
La vita di San LUIGI Gonzaga.
Sua Madre, Donna MARTA, una donna pia e santa, definiva
Luigi il suo "piccolo angelo".
La vita del santo.
Luigi non era solo un paggetto grazioso e fragile, orante
e penitente, ma un giovane intelligente, ricco di sensibilità
e di forza, per reagire all'eredità dei Gonzaga: avarizia,
insensibilità, sete di potere...
Il secolo di Luigi è segnato dall'eresia di Lutero
e Calvino. La "nuova era di rigenerazione" (Vasari)
convive con materialismo e razionalismo; operano Raffaello
e Michelangelo, Ariosto e Tasso; risuonano le note di Monteverdi
e di Pier Luigi da Palestrina. Vedremo come Luigi sa reagire:
prega e ama i poveri, si rende conto della corruzione di corte,
è capace di difendere il suo cattolicesimo, di svergognare
un vecchio signore che teneva discorsi pornografici...Sa rimproverare
il principino don Diego, che pretendeva di comandare al vento...Nelle
sue scelte è guidato da grandi ideali! I suoi genitori
- Ferrante Gonzaga e Marta Tana di Sàntena, piemontese
- si conoscono alla corte di Filippo II e si sposano a Madrid
il 15 novembre 1566, secondo le norme del concilio di Trento.
Luigi nasce il 9 marzo 1568, con un parto difficile; è
battezzato il 20 aprile a Castiglione: certificato in latino!
Ferrante è fiero del suo erede. La madre, donna di
cultura e di fede, lo educa alla preghiera e alla carità.
Luigi cresce vispo e birichino. Il padre gli regala un'armaturina
leggera e lui nel 1573, a Casalmaggiore, fa l'ufficiale e
spara il cannone... . Due anni prima, lo stendardo oro-azzurro
della Lega santa aveva trionfato a Lepanto...
Lontano da mamma Marta, Luigi prega di meno e dice "parolacce
militari".
Nel 1577-78, insieme al fratello Rodolfo, Luigi passa col
padre a Bagni di Lucca ed è poi accolto alla corte
di Francesco de' Medici a Firenze. Fa progressi in latino
e spagnolo. Nel giardino di Palazzo Pitti gioca con le principessine
Eleonora, Anna e Maria. Ma Firenze matura Luigi: davanti alla
santissima Annunziata si consacra alla Madonna. Il precettore
lo conduce da un confessore gesuita, e lui sviene in San Giovannino,
ripensando alle "parolacce"... Nel 1579 Ferrante
Gonzaga, padre di Luigi, eletto principe del Sacro Romano
Impero, preferisce che i figli rientrino a Castiglione, ove
Luigi, il 22 luglio 1580 riceve la prima comunione dal cardinale
Carlo Borromeo. Ormai la vita di Luigi segue gli Esercizi
spirituali di sant'Ignazio.
Il Borromeo, cardinale di Milano, è in Diocesi di Brescia
perchè sta portando avanti per incarico papale la
visita pastorale in questa Diocesi che comprende giurisdizionalmente
anche Castiglione, come altre località mantovane. Già
da tempo, per il citato motivo giurisdizionale, a Pezzaze,
quanto a Bovegno ed in altre località della Valle Trompia
(Brescia) - terra della famiglia Piardi da più di un
secolo - esercitano od hanno esercitato il magistero pastorale
molti sacerdoti di origine mantovana, anche provenienti da
Castiglione dei Gonzaga.
Intanto Ferrante è incaricato da re Filippo II di accompagnare
a Lisbona sua sorella Maria d'Austria, vedova di Massimiliano
II.
Dal 1581 Luigi Gonzaga vive a Madrid. La sua vocazione si
precisa. Il 29 marzo 1583 terrà un suo discorsetto
in latino davanti al re. Ma il 15 agosto 1583, davanti alla
Madonna del Buon Consiglio nella chiesa del collegio della
Compagnia di Gesù, Luigi è certo che il Signore
lo vuole gesuita...
Marta, sua madre, è contenta. Ferrante oppone grosse
difficoltà. Luigi è convinto, ma accetta di
rimandare la decisione al ritorno in Italia. Nel 1584 a Castiglione,
Luigi scappa da casa, scrive al Padre generale Acquaviva...
Finalmente Ferrante cede, e il 2 novembre 1585, Luigi firma
a Mantova l'atto di rinunzia al marchesato.
Lunedì 4 novembre dalla bruma mattutina spunta il sole,
la carrozza attraversa il Po a San Niccolò, l'esodo
di Luigi è segnato da "grande allegrezza".
Luigi arriva a Roma: forse il 20 novembre 1585. Suo cugino,
monsignor Scipione Gonzaga, lo ospita nel palazzetto di via
della Scrofa 117 (dal 9 novembre 1991, una lapide ne ricorda
il passaggio).
Da una lettera di Ferrante, sappiamo che Luigi il 23 novembre
fu ricevuto da Sisto V, domenica 24 passò al Gesù
per la messa, poi lunedì 25 entrò nel noviziato
di Sant'Andrea al Quirinale. Il suo cuore gustò pace
e gioia... Dopo un breve soggiorno a Napoli per ragioni di
salute, Luigi è trasferito al Collegio Romano per concludere
gli studi di filosofia. Il 25 novembre 1587, nella cappella
del quarto piano, pronuncia i primi voti religiosi. Spesso
pregherà nella chiesa dell'Annunziata (poi assorbita
nella vasta chiesa di Sant'Ignazio). Luigi passa alla teologia,
domanda le missioni dell'India. Nel 1588 riceve gli ordini
minori in San Giovanni in Laterano. Il 12 settembre 1589,
su consiglio del Padre Bellarmino e del Padre Acquaviva, Luigi
va a riappacificare suo fratello Rodolfo con il duca di Mantova.
Un suo discorso sull'eucaristia porta molta gente alla confessione.
Nel ritorno, entusiasma gli studenti di Siena parlando della
sequela generosa di Cristo-Re. Nel febbraio 1591 scoppia a
Roma un'epidemia di tifo petecchiale e Luigi è fra
i primi volontari. Il 3 marzo trasporta un appestato all'ospedale
della Consolazione. Subito un febbrone lo avvolge e lo avvia
alla morte, vero "martire di carità"...L'ultima
lettera alla madre lo rivela carico di fede...Il 21 giugno
1591, Luigi ha maturato un grande ideale, "giunge a riva
di tutte le sue speranze". "Luigi è passato
dall'egoismo alla protesta, dalla protesta alla proposta,
dalla proposta alla socialità, dalla socialità
alla carità". Di lui Paolo VI disse nel marzo
1968: "Luigi concepì la sua esistenza come un
dono da spendere per gli altri"; infine le parole di
Giovanni Paolo II nel giugno 1991: "Il Padre misericordioso
ha concesso a Luigi d'immolare la sua giovinezza in un servizio
eroico di carità fraterna".
((Tratto da I Santi nella Storia, edizioni Paoline)). http://www.santuariosanluigi.it/san_luigi.html
LUIGI GONZAGA. Castiglione
delle Stiviere, Mantova, 9 marzo 1568 - Roma, 21 giugno 1591
Figlio del duca di Mantova, nato il 19 marzo del 1568, fin
dall'infanzia il padre lo educò alle armi, tanto che
a 5 anni già indossava una mini corazza ed un elmo
e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo
con un cannone. Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua
strada era un'altra: quella che attraverso l'umiltà,
il voto di castità e una vita dedicata al prossimo
l'avrebbe condotto a Dio.
A 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo,
in visita a Brescia. Decise poi di entrare nella compagnia
di Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni
di lotte contro il padre. Libero ormai di seguire Cristo,
rinunciò al titolo e all'eredità ed entrò
nel Collegio romano dei gesuiti, dedicandosi agli umili e
agli ammalati, distinguendosi soprattutto durante l'epidemia
di peste che colpì Roma nel 1590. In quell'occasione,
trasportando sulle spalle un moribondo, rimase contagiato
e morì. Era il 1591, aveva solo 23 anni. (Dal giornale
Avvenire)
Patronato: Giovani, Gioventù
Etimologia: Luigi = derivato da Clodoveo
Martirologio Romano: Memoria di san Luigi Gonzaga, religioso,
che, nato da stirpe di principi e a tutti noto per la sua
purezza, lasciato al fratello il principato avito, si unì
a Roma alla Compagnia di Gesù, ma, logorato nel fisico
dall’assistenza da lui data agli appestati, andò
ancor giovane incontro alla morte.
Il matrimonio dei suoi genitori - il marchese Ferrante Gonzaga
e Marta dei conti Tana di Chieri (Torino) - si è celebrato
nel palazzo reale di Madrid, perché Ferrante è
al servizio di re Filippo II di Spagna. Luigi è poi
nato nel castello di famiglia: è il primo di sette
figli, erede del titolo e naturalmente con un futuro di soldato.
Perciò il padre lo porta in mezzo alla truppa già
da bambino. Poi cominciano per lui i soggiorni in varie corti
e gli studi.
Nel 1580, dodicenne, Luigi riceve la prima Comunione dalle
mani di san Carlo Borromeo. Nel 1581 va a Madrid per due anni,
come paggio di corte e studente. È di questa epoca
un suo ritratto. Autore è il grande El Greco, che mostra
il Luigi autentico (come pochi altri suoi ritratti), e ben
diverso dal fragile piagnone raffigurato più tardi
da tanta pittura per sentito dire, fuorviata dal fervore maldestro
di oratori e biografi: purtroppo la sua austerità di
vita (da lui contrapposta alla fiacchezza morale del gran
mondo) sarà, per molto tempo, presentata come una sorta
di avversione ossessiva nei confronti della donna.
In Spagna, Luigi è brillante alunno di lettere, scienza
e filosofia e tiene la tradizionale dissertazione universitaria;
insieme, legge testi spirituali e relazioni missionarie, si
concentra nella preghiera, decide di farsi gesuita e –
malgrado la contrarietà del padre – a 17 anni
entra nel noviziato della Compagnia di Gesù a Roma,
dove studia teologia e filosofia. Nel 1589 (a 21 anni) lo
mandano a Castiglione delle Stiviere per mettere pace tra
suo fratello Rodolfo (al quale ha ceduto i propri diritti
di primogenito) e il duca di Mantova. Obiettivo raggiunto:
Luigi si muove bene anche in politica, anche se la sua salute
è fragile (e le severe penitenze certamente non lo
aiutano). Nel ritorno a Roma, un misterioso segnale gli annuncia
vicina la morte. È il momento di staccarsi da tante
cose. Ma non dalla sofferenza degli altri; non dalla lotta
per difenderli. Nel 1590/91 un insieme di mali infettivi semina
morte in tutta Roma, stende in 15 mesi tre Papi uno dopo l’altro
(Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV) e migliaia di persone.
Contro la strage si batte Camillo de Lellis con alcuni confratelli,
e così fa Luigi Gonzaga. Ma siccome è malato
anche lui da tempo, gli si ordina di dedicarsi ai casi non
contagiosi. Però lui, trovato in strada un appestato
in abbandono, se lo carica in spalla, lo porta in ospedale,
incaricandosi di curarlo. Poi torna a casa e pochi giorni
dopo è morto, a 23 anni. "In una commovente lettera,
il 10 giugno, egli prese commiato dalla madre" (L. von
Pastor).
Nel 1726, papa Benedetto XIII lo proclamerà santo.
Il suo corpo si trova nella chiesa di Sant’Ignazio in
Roma, e il capo è custodito invece nella basilica a
lui dedicata, in Castiglione delle Stiviere, suo paese natale.
[Autore: Domenico Agasso http://www.santiebeati.it/dettaglio/23450
]
1729. Roma. Papa Benedetto XIII proclama San Luigi Gonzaga
(1568-1591) protettore della gioventù.
La devozione a S. Luigi si sviluppa nel bresciano sulla fine
del secolo XVIII e per tutto l’Ottocento ed il Novecento,
alimentata dal fatto che la cittadina natale di Luigi, Castiglione
delle Stiviere, appartiene (sino al 1785) alla diocesi vescovile
di Brescia.Alcuni contributi fotografici sono stati attinti
dal sito della chiesa parrocchiale dei santi Zenone e Eurosia
di RONCO in Gussago http://www.sanzenone.org/arte/parrocchiale/parrocchiale4.htm ,
quali: la foto della pala che ritrae la Sacra Famiglia con
ai piedi San Luigi e Sant'Eurosia; essa è datata e
firmata "Angelo Inganni 1877 - Di commissione del Reverendo
Signor don Giuseppe Mazzelli"; la foto della statua di
S. Luigi.
Per conoscere più a fondo la storia e la vita delle
località menzionate in questa pagina,
VEDI:
- Gussago (BS)
- Pezzaze in val Trompia (BS)
- Civine di Gussago e Riviere
di Brione (BS)
- Devozioni nelle località
di dimora dei Piardi
-
Ronco di Gussago
- Incontro 2005 in Cizzolo
- Cizzolo di Viadana (MN)
- Pomponesco (MN)
- Pomponesco, località
di cui al punto “4”
(A cura di Achille Giovanni Piardi per le pagine web de “I
PIARDI”. 21 giugno 2010: IV° Centenario
dell’arrivo a Castiglione dele Stiviere della insigne
Reliquia del capo di S. Luigi Gonzaga)
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