Cesare 'Gino' Piardi
Cesare "Gino" Piardi
Cesare (Gino) Piardi: Gussago,
7.10.1913, figlio di Giovanni del 1887 (bersagliere, caduto
nel 1916 sul fronte della prima Guerra mondiale quando “Gino”
ha solo due anni) figlio di Enrico del 1853 del fu Andrea
del 1799 quondam Andrea del 1767 degli antichi “Catanì”
di Pezzaze).
"Gino" Cesare muore a Gussago il 23.11.1986.
Quando, nel 1927, i suoi cugini, figli dello zio Luigi Piardi
(1890), lasciano gli Odorici e si trasferiscono alla Cascina
Ronconi, in Val Morta di NAVEZZE, sempre a Gussago,
li segue nella coltivazione della campagna fermandosi con
loro solamente un anno. Torna poi al centro di Gussago, alla
casa colonica Odorici che successivamente, dopo la seconda
guerra ed alla fine delle sofferte peripezie militari, comprerà.
<<Figlio primogenito, unico maschio di Giovanni Piardi
e di Emilia Bonfadelli. Ha solo due anni quando gli muore
il padre. Piardi Cesare da orfano frequentò la scuola
dell'obbligo di allora. A tredici anni lavorò presso
un commerciante di vini per la durata di tre anni. Dai sedici
anni lavorò la terra. Dai ventidue ai trentadue anni,
cioè per dieci anni, servì la patria svolgendo
il servizio militare, combattendo poi nella campagna militare
in Albania nell'anno 1940-41 dove fu ferito e quindi fu rimpatriato
temporaneamente per essere ricoverato all'Ospedale militare
di Siena. Dal 1943 al maggio del 1945 fu prigioniero nel lagher
ad Amburgo; fu benvoluto perfino dai tedeschi per la sua bontà,
lealtà e laboriosità, tanto che volendo un italiano
sistemare un suo amico al posto di Cesare Piardi a lavorare
in una fabbrica di conservazione del pesce, i tedeschi vi
si opposero e affermarono che doveva rimanere lì Piardi
Cesare. Anche se orfano di guerra e nonostante avesse speso
dieci anni della sua gioventù a servire l'Italia, non
ebbe nulla in cambio dallo Stato. Si sposò con Serafina
Spranzi (nata a Collio il 4 agosto del 1922) l'11 maggio 1946;
dal matrimonio nacquero i quattro figli: Maria Anna, Giuseppina,
Giovanni, Roberto Ezio. Lavorando come agricoltore la terra,
mandò avanti dignitosamente la famiglia, tenendo anche
con se la madre Emilia Bonfadelli, vedova di guerra del padre
Giovanni. Acquistò la casa al numero 41 di via Guglielmo
Marconi, un antico convento; i terreni delle Fratte - Santissima
dal signor Bonometti Luigi detto Lisna; una casa per il figlio
Giovanni e per il figlio Roberto in Casaglio; costruì
una casa colonica nel terreno delle Fratte - Santissima e
prima di morire nel novembre del 1986 disse "Devo lasciare
qui la mia bella casa ...!" Raccomandò alla moglie
Serafina ed ai figli: "Non lasciatevi venire le spine
in casa!", come a supplicare: "Coltivate e tenete
in ordine il terreno!">>. (Ricordo a cura della
famiglia, anno 1997).
Cesare “Gino” rimane in contatto con diversi Piardi
di Pezzaze quali i detti Brine, a partire da Cinì (Francesco
1936) figlio di Raffaele del 1896 detto Cino de Castegnacol,
ed anche coi Viotti ai quali, tra l’altro, forniva vino
di sua produzione. Durante le interviste, dal 1997 al 2005, a
Pezzaze Achille Giovanni Piardi, il curatore della ricerca
sul casato PIARDI, ha avuto modo di constatarne il grato
ricordo.
Maria Anna Piardi (1948) di Cesare “Gino” ed i
suoi famigliari sono di valido aiuto al curatore della ricerca
per le notizie inerenti i Piardi figli di Giovanni e Emilia
Bonfadelli, nonché per quelli frutto del connubio tra Pietro
Bonfadelli "Burtulèto", fratello di Emilia,
con Elisa Piardi sorella di Giovanni (bersagliere).
Foto
di Cesare "Gino" Piardi, e/o riferimento
a questo lavoratore della terra sin da sempre e per sempre,
nelle pagine del nostro portale sono in:
http://www.piardi.org/vol3/volume3mestieri.htm
Cantina gussaghese. Una delle belle cantine di Gussago, come
quella degli antichi PIARDI
http://www.piardi.org/vol3/volume3mestieri.htm
ENRICO PIARDI: Gussago, 10 febbraio 1853, morto 1921
http://www.piardi.org/luoghi.htm
...quell’altra di Gino Cesare, nel territorio gussaghese
http://www.piardi.org/volume1.htm.
VOLUME I
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni416.htm
Assunzione di Maria al cielo. ''L’ASSUNTA'' a GUSSAGO
http://www.piardi.org/foglionotizie.htm
"Foglio notizie" S. Natale 2007 - Serafina
Spranzi, di anni 84
http://www.piardi.org/vol3/volume3costumi_militari.htm
Gussago (anno 1938). Richiamati al servizio militare
Foto di Alpini “Richiamati”.
Gussago, anno 1938 (?), scattata innanzi il cancello d’ingresso
di casa Marcelli-Gallia.
Richiamati al servizio militare: Vincenzo Angelo Cerlini (1909),
Cirelli (Nasi), forestiero di Brescia, Pietta, Ceretti
Pietro e, gli ultimi due a destra, "Gino" Cesare
Piardi e Enrico Bonfadelli figlio di Elisa Piardi, col cappello
in mano, cugino paterno di Gino Cesare.
(Foto di Vitullio Togni. Dall’archivio della famiglia
di Vicenzo Angelo Cerlini, classe 1909)
Piardi con i Codenotti, gli Albertini
e gli Spranzi
Gussago, 9.7.1884. Albertini Pietro [sposo di Catina
Codenotti dei detti Baldi di Navezze sorella di "Annetta"
Maria Teresa Aquilina Anna (1856) andata in sposa, nel
1877, a Benedetto Albertini "Baléc" (1851) di
Casaglio in Gussago, entrambe discendenti di nonna Domenica
Piardi figlia di Andrea (1767) dei Catanì
di Pezzaze] tiene a Battesimo Piardi Giovanni Achille figlio
di Enrico e Trebeschi Maddalena, quando la famiglia di Enrico
(1853) lavora come bracciante sul podere di Antonio Albertini.
Molti e di antica data sono i rapporti dei Piardi con
gli Albertini di Gussago. Infatti: il 19 febbraio 1863,
all'età di soli 13 anni, Marianna Piardi (1850) figlia
di Andrea (1799) tiene a Battesimo Marianna Albertini di Giuseppe
fu Battista e di Domenica Colosini, nata il 17 febbraio 1863;
soprattutto necessita ricordare il citato connubio del
30 ottobre 1877 tra "Annetta" Codenotti da
Navezze (discendente di Domenica Piardi) con Benedetto
Albertini.
Virginio Giuseppe Albertini, nato nel 1887, figlio
di Benedetto da Gussago, si sposa, nel 1922, con Maddalena
Spranzi da Collio, ostetrica in Borgosatollo, figlia di grandi
lavoratori, parsimoniosi mandriani valtrumplini nel basso
bresciano con le bestie (in transumanza invernale).
Più
tardi, dopo la seconda guerra mondiale, Serafina Spranzi
(1922) da Collio in Val Trompia, dello stesso casato
di zia Maddalena sposata Albertini, diviene moglie di
Cesare "Gino" PIARDI.
Serafina muore l'anno 2007, raggiungendo lo sposo deceduto
nel 1986.
<<Gussago, 2007. Serafina Spranzi, di anni 84, vedova
di Cesare “Gino” Piardi da Gussago. Nativa di
Collio, muore a Gussago il 25 febbraio 2007. Nonostante vivesse
a Gussago da quasi 60 anni e avesse figli della mia stessa
età, ho avuto poche occasione di incontrare Serafina.
L’ultimo incontro credo risalga a quando ancora abitava
la casa colonica agli Odorici di Via G. Marconi, perciò
negli anni Settanta; persona schiva e lavoratrice della campagna,
come lo fu il marito “Gino”, anche nella nuova
dimora con vigneto sulle pendici del Colle Barbisone, in vista
dell’ex convento della Santissima Trinità >>.
(Testimonianza in breve di Achille Giovanni Piardi, 25 febbraio
2007, pubblicata in 'I PIARDI' - FOGLIO NOTIZIE, Dicembre
2007. http://www.piardi.org/foglionotizie.htm )
Gussago, anni Cinquanta del XX secolo, "Breda
degli Odorici" (Famiglia facoltosa), vista parziale.
Terreno agricolo di una certa estensione, dieci piò
irriguo, protetto da cinta muraria, attiguo al centro storico,
lavorato dai Piardi e dai Bonfadelli (parenti stretti) sin
dall'Ottocento e continuato da Cesare "Gino" sino
agli anni Settanta del Novecento.
<<Breda>> = Breda è un nome assai frequente
nella toponomastica lombarda ed è ancora in uso in
certe espressioni bresciane ed ha il significato di esteso
campo coltivato con annessa casa colonica: dal latino “paedium”,
od anche "proedium" = podere, dal latino volgare
“braida” (campo suburbano), dal tedesco “breit”
(fondo nelle vicinanze del paese), dai vernacoli locali “braia”.
(E' soprattutto la lingua dei longobardi a rivelarsi attraverso
i toponimi, ed all'origine questi nomi di luogo indicavano
terreni, boschi, edifici o corsi d' acqua per poi rimanere
legati al luogo come nome proprio. www.bredacisoni.it).
Secondo lo storico Giovan-Battista Melchiori, (Vocabolario
Bresciano-Italiano del 1817), trattasi di <<Possedimento
di più campi con casa da lavoratore>>.
GIOVANNI Piardi, padre di Cesare
"Gino".
GIOVANNI PIARDI: Gussago, classe 1887. Figlio
di Enrico (1853-1921) e Maddalena Trebeschi (vedova di Achille
Piardi, fratello di Enrico). Sono suoi fratelli:
- Luigi (1890-1951) che, sposando Rosa Colosio,
dà origine alla famiglia nota a Gussago come Piardi
“Runcù”, dal nome della cascina e del podere
che lavorano dal 1927 in Val Morte a Navezze, sempre in Gussago,
sono tuttavia originari di Pezzaze del ceppo noto, in gergo
pezzazese, come “Catanì” , dall’italiano
Cattanini o Catanini ovvero Cattanino;
- Elisa Aurelia, nata nel 1885, che andrà
in sposa, nel 1906, a Pietro Bonfadelli “Burtulèto”
.
Giovanni, che da piccolo ha frequentato la scuola di Camerlata
di Como, sposa nel 1912 in Gussago Emilia Bonfadelli dei detti
Burtulèto ed ha tre figli: Cesare (detto Gino),
Guerrina (che sposerà Giuseppe Balotelli) e Anna, morta
ragazza, l’anno 1927.
Giovanni, Bersagliere combattente muore nel 1916 durante il
corso della prima guerra mondiale, al quale è poi stata,
per decenni, intitolata la Sezione Bersaglieri di Gussago
(Brescia). Morto nella Grande Guerra è inumato
nel Cimitero di Guerra a Mori di Trento nei pressi di Rovereto.
La stele del monumento ai caduti di Gussago lo annovera. Muore
in conseguenza del combattimento occorso nel gennaio 1916,
sotto il fuco d’artiglieria nemica, come da dichiarazione
del Ministero della guerra. Infatti, nel 1916 il sindaco di
Gussago Angelo Venturelli comunica al Parroco Mons. Giorgio
Bazzani la morte di Giovanni.
<< Comune di Gussago. Gussago, lì 2 febbraio
1916. Al M.° Rev. Sig. Bazzani D. Giorgio, Gussago. Mi
pregio informare la S. V. Rev. che pervenne a quest’Ufficio
la partecipazione ufficiale della morte del Cap. Maggiore
Piardi Giovanni di Enrico e di Trebeschi Maddalena, del 4°
Regg.° Bersaglieri, avvenuta il 21 gennaio 1916 combattendo
valorosamente. Con rispetto. Il Sindaco Geom. A. Venturelli
>>.
I BONFADELLI detti Burtulèto.
Famiglia cui appartiene Pietro che sposò Elisa
Piardi figlia di Enrico.
A questa stessa famiglia appartiene Emilia Bonfadelli andata
in sposa, nel 1912, a Giovanni Piardi il quale cadrà
in guerra. Emilia, dal 1916 vedova di Giovanni Piardi, sin
dal 1915 (dopo la chiamata alle armi di Giovanni) oltre a
crescere i suoi figli, orfani del padre, dal 1930 accudisce,
altresì, gli otto figli di suo fratello Pietro “Burtulèto”:
Maddalena, Enrico, Teresa, Giovanni, Anita, Luigi, Angelo
ed Elisa (1930), orfani della madre Elisa Piardi.
EMILIA: Per sfamare tante bocche, anche se aiutata in questo
dal fratello Pietro, fa vari lavori presso diverse famiglie,
in particolare quella della parente, altra Elisa Piardi sposata
Trivella, che svolge l'attività di oste a Brescia,
in via Carlo Cattaneo (dietro l’abside del Duomo Cattedrale).
Emilia Bonfadelli – Piardi decede a Gussago nel 1967.
La discendenza dei coniugi PIETRO BONFADELLI e ELISA PIARDI:
- 1906 - MADDALENA, che sposa Pietro Peroni da Gussago ed
ha due figli: Giuseppe e Elisa
- 1911 - ENRICO, sposa Carolina Lucia Ghidini del 1920 ed
ha tre figli: Erminio, Elisa, Giampietro
- 1914 - TERESA, che sposa Severino Bonomi ed ha tre figli:
Odorico, Mario e Franco
- 1917 - GIOVANNI, che sposa Catina Bettenzana ed ha una figlia:
Alba
- 1918 - ANITA, sposa Pietro Vignetti
- 1921 - LUIGI, sposa Elisabetta Binetti ed ha una figlia:
Renata
- 1924 - ANGELO, sposa Marta Frassine
- 1930 - ELISA, sposa Federico Bonomi ed ha due figli: Renato
e Luisa.
I Bonfadelli lavorano per lungo tempo, in
Gussago, i 18 ettari della Breda degli Odorici, assieme a
Piardi Enrico del 1853 ed i figli di lui: Luigi del 1890 e
Giovanni del 1887 con le rispettive famiglie, ed i Colosini
(Carat).
Pietro “Burtuleto” Bonfadelli, è padre,
come detto, di otto figli avuti da Elisa Piardi. Tra gli otto
figli suoi e di Elisa citiamo in particolare: Enrico e Giovanni.
Enrico, alpino, combattente, internato in campo di concentramento
in Germania presso Amburgo; complessivamente rimane assente
da casa 11 anni. E' stato Presidente a Gussago dell'Associazione
ex internati in campo di concentramento e promotore, negli
anni Ottanta, della costruzione del monumento agli ex internati,
in particolare i Militari internati. Ha svolto l'attività
di infermiere e di lavoratore della campagna, appassionato
cacciatore ampiamente menzionati in pubblicazioni di fine
Novecento inerenti l'attività venatoria. Ha lavorato
tanto ed è stato ricompensato con cinque medaglie d'oro
a vario titolo conferitegli. Il figlio di questi, Erminio,
è figlioccio di battesimo di Francesco Piardi (1911).
Giovanni è alpino, combattente, invalido mutilato di
guerra, svolge la sua attività di addetto ai servizi
ausiliari nell'ambito di alcuni dei plessi scolastici gussaghesi.
Il cognome Bonfadelli appare quale famiglia gussaghese negli
estimi del paese relativi all'anno 1641.
[Maggiori notizie relative a Cesare “Gino”, Giovanni
(Caduto in guerra), Emilia e Pietro Bonfadelli in “I
PIARDI” Volumi, cartacei, primo e secondo, editi il
primo l’anno 1998 ed il secondo il 4 giugno 2000. Infatti
ivi, Vedi capitolo Piardi nati a Gussago - Lettura degli atti
dello stato civile:
- secolo XIX: anno 1887 nascita di Piardi Giovanni;
- secolo XX:
- anno 1906, matrimonio di Elisa Piardi
co Pietro Bonfadelli figlio di Domenico;
- anno 1912, matrimonio di Giovanni Piardi
con Emilia Bonfadelli di Domenico;
- 1912, nascita di Piardi Anna Maddalena
(figlia di Giovanni e Emilia);
- nascita, 1913 di Cesare Gino;
- anni successivi, compreso l’anno
1915 nascita di Piardi Guerrina (quando il padre è
in guerra) ed anche l’anno 1917 morte (anno di redazione
dell’atto) di Piardi Giovanni (morto nel 1916);
- morte, anno 1927 di Piardi Anna Maddalena,
di anni 15;
- morte, anno 1930 di Elisa Piardi maritata
Bonfadelli]
ODORICI: famiglia di nobili,
assai nota a Gussago, anche per le possessioni di cui gode
ed assegnate in conduzione di mezzadria e/o bracciantato anche
a qualcuno degli antichi Piardi, dalla seconda metà
dell’Ottocento, a cominciare da Enrico (Gussago, 1853),
dopo la prematura morte (1854) di suo padre Andrea “Catanì”
(1799 -1854).
I Piardi nella persona di Enrico (1853), il figlio di lui,
Giovanni (1887), con il rispettivo figlio Cesare “Gino”,
l’altro figlio di Giovanni, Luigi (1890), sposato a
Rosa Colosio ed i figli di questi: Achille (1915), Giovanni,
Giacinto ed Enrico del 1925 (poi definiti dei Runcù)
lavorano parte dei 18 piò bresciani della Breda Odorici
ubicata tra la Palazzina e la Piazza di Gussago, sino al 1927:
successivamente vanno ai Ronconi, “Runcù”,
podere e casa colonica di Bigì Lisna.
I fratelli maschi figli di Luigi, noto come “Bigì
di Runcù”, Piardi ed una delle ragazze nascono
alla Piazza quando il padre lavora dagli Odorici e solo l'ultima
delle sorelle nasce alla Cascina Ronconi; le ragazze di Luigi
non si faranno adulte.
Elisa Maria Bonfadelli nata l’anno
1930, figlia superstite di Elisa Aurelia PIARDI (1885-1930)
e Pietro Bonfadelli “Burtulèto”,
a tutti suoi racconti inerenti le vicissitudini familiari,
sin da sempre, col curatore della ricerca sui Piardi almeno
sin dall’anno 1996, sempre premette: << A me,
la me mama la mè sèmper mancada! >>.
Non avevo ancora dieci giorni quando mia mamma morì;
mi diede il latte, a me ed a sua figlia, una donna che a Piedeldosso
-Manica conoscevano con l’appellativo di “Spusa
bèla” - sposa bella, era Teresa Peroni (dei fatùr
di Giordani) moglie di Piero Marchina del Put.; Giovanni “Gianino
del Put”, fratello di Piero, visse sino alla fine degli
anni Novanta del secolo XX.
La bambina, Giuseppina, che prese il latte con me divenne
poi moglie di Angelo Codenotti, detto èl magrì,
della famiglia dei detti Beli di Navezze, mancato quest’anno
2010 raggiungendo sua moglie, Giuseppina, mia sorella di latte.
Mi sarebbe piaciuto avere almeno una fotografia di mia mamma
Elisa, solo ora apprendo che esattamente era stata battezzata
e registrata come Elisa Aurelia; non erano quelli tempi in
cui ci si poteva permettere una foto, ...non avevano i miei
neppure da mangiare!
Però, tante volte, sono andata chiedendo a Lena (1913)
e Zaccaria Alebardi (1911), figli di Giuseppe “Pì
Bèchér”, macellaio, che abitavano nei
pressi e l’avevano conosciuta, come fosse mia mamma:
<< una bella donna, alta, risoluta, in carne, proprio
una Piardi in piena regola, di quelli dell’altro secolo
di là >>, mi dicevano sempre.
Che vita, quando eravamo tutti al cortile di Via Marconi,
accanto alla casa colonica della Villa degli Odorici attigua
al campo “La Breda degli stessi Odorici” che i
miei ed altre famiglie numerose lavoravano: 18 ettari di campo,
una bella estensione attigua al centro storico comunale. Il
campo “Breda degli Odorici” lo lavorò,
ancora in tempi molto più recenti, mio cugino Cesare
“Gino” Piardi, figlio di mia zia Emilia Bonfadelli.
Tanti, tantissimi, eravamo in quel cortile non saprei dire
quanti bambini, ragazzi e giovanotti delle famiglie, senza
contare gli adulti: Piardi, Bonfadelli, Rossini, Ceretti (detti
de le Prete), Piozzini poi imparentati con i Ceretti, Dolzanelli
detti Pisì (quello che aveva sposato Giulia da Polaveno)
ed era Brasét de Giuanì Bèchér
Antonelli (anche lui macellaio), De Lorenzi (la Pina) e con
noi anche i Colosini de Caràt o “Caracc”,
poi anche i Balotelli e i Cerlini “Brogna” come
Giacomo, poi morto accidentalmente precipitando da un ciliegio.
Tutte le famiglie vivevano della magra rendita derivante dl
lavoro di braccianti, come facevano i nostri sul podere degli
Odorici.
Ogni tanto, Dolzanelli dei detti Pisì, quando poteva
perchè glielo dava “Giuanì Bèchér”,
ci portava il petto della mucca che faceva bollire, onde evitare
pericoli, e poi facevamo una bella scorpacciata “dè
pet dè aca” (apparato mammario di mucca).
Avevamo in quel cortile un solo WC, anzi non lo avevamo per
nulla perchè si andava... tutti al n.° 100 (come
si diceva in modo scherzoso), sì, ad evacuare si andava
tutti sulla buca del letame da stalla, insomma voglio dire
sulla concimaia, con non pochi pericoli o rischi di carattere
igienico sanitario.
Alla fine degli anni Trenta molti furono i colpiti da Tifo.
Una qualche volta, ... anzi sovente, si andava, a mezzogiorno,
in compagnia delle donne dette “le Prete” al palazzo
signorile della famiglia Togni, quello di Via Roma, munite
di un pentolino a prendere la pappa, da quell’ingresso
imponente usciva sempre un invidiabile profumino, e noi attendevamo
sedute sulle panchine, che ancora ci sono tra i due cancelli
della Breda Togni, difronte al grande maestoso portone; zia
Emilia Bonfadelli, sorella di mio padre, sposa, anzi dal 1916
vedova, di Giovanni Piardi non voleva assolutamente che io
andassi col pentolino dai Togni, si vergognava poichè
non era dignitoso ed aveva ragione, ma come si faceva: solo
noi eravamo ben otto fratelli, senza madre, più i suoi
figli, senza padre.
Quando mia sorella, Teresa, si sposò con un giovanotto
dei Bonomi, di quello detti del Fol, Follo, dal luogo di Gussago
dedito alla follatura della stoffe, le cose cambiarono un
pò per tutti noi. La nonna di loro mi riempiva il pentolino
di cibo e poi, quasi in sordina, mi mandava a casa di corsa
per la consumazione, non avevo molta strada da percorrere,
forse solo cinquecento metri separavano, da nord a sud, la
cascina Follo da casa nostra, passando per la Palazzina e
la via Meano, quest’ultima sbucava proprio nei pressi
dell’ingresso del nostro popoloso cortile.
Mio papà, Pietro “Burtulèto”, ha
fatto per molto tempo “èl licinsì”,
all’interno del grande cortile, di gente ne passava,
anche le note macchiette del paese, come il noto Timbol ed
altri e come i Piozzini (Sùer).
Dopo molti anni di lavoro con i miei, lo zio Bigì,
Luigi Piardi, del 1890, nel 1927, che non viveva con noi ma
al cortile “Lisna” della Piazza, se ne era già
andato con la sua famiglia ai Runcù di Navezze nel
podere di “Bigì Lisna”, Luigi Bonometti,
i miei, invece, con altri, rimasero agli Odorici e, pochi
anni dopo, quando nasco io (13 ottobre) muore mia mamma (22
ottobre), correva il 1930. Mamma che non ho conosciuto e mi
è sempre mancata. Spero proprio, anzi ne sono convinta,
che nell’Aldilà, incontrandola, andrò
a conoscerla, recuperando il passato. Lo vorrei fare assieme
al mio amato sposo, Federico.
Avanti di me vi erano già sette fratelli nati a partire
dal 1906, infatti, i miei genitori si unirono in matrimonio
proprio quell’anno. Alcuni erano già grandi ma
senza una madre che li seguisse ed io neonata, così
che ci seguì zia Emilia, sorella di mio padre Pietro,
ed assieme ai suoi figli, solo due dei tre: Cesare e Guerrina;
infatti, Anna era già morta l’anno 1927 a soli
15 anni.
Vivevamo e crescevamo, come detto, nel grande cortile, oggi
ancora esistente (senza grandi trasformazioni) in via Marconi,
nei pressi dell’imbocco con la via Meano che conduce
alla zona detta della Palazzina. Quante persone ho conosciuto
dimorando “èn chè l’ era le”
(in quell’aia, in quel cortile li), come, anche, i genitori
ed i figli dei Cirelli e dei Peroni che, addirittura, abitavano
fronte alla nostra aia.
[Testimonianza di Elisa Maria Bonfadelli, vedova di Federico
Bonomi, classe 1930. Martedì 19 Ottobre 2010, ricordando
il suo 80° Compleanno, appena celebrato il 13 ottobre
scorso con l’annuncio pubblicato dal Giornale di Brescia,
e pensando alla data della morte di mamma Elisa Aurelia Piardi
accaduta il 22 ottobre di 80 anni fa]. (Testimonianza raccolta
da Achille Giovanni Piardi, 19 ottobre 2010)
GUSSAGO (Brescia). Da Andrea Riva - 15/02/2014, a mezzo Facebook
<<Buongiorno, ho trovato tra le foto dei negativi di LUIGI RIVA, così archiviati: "Torchiatura in casa Colosini per conto di Piardi Gino"; data 4 ottobre 1979, può trattarsi di un suo parente?>>.
Achille Piardi, risponde: “Si! Gino Piardi, in realtà Cesare, fu il papà della maestra Anna Piardi; abitavano vicino a Luigi Riva e vicini anche ai Colosini (palazzo con grande portale) sullo stesso lato di casa Riva, un poco prima. Gino, invece, abitò poco più in là di Riva, prima di andare poi a vivere nella nuova casa tra i campi di proprietà”.
Per notizie inerenti i Bonfadelli, i Piardi detti
Runcù, la famiglia e discendenti di Enrico (1853),
in queste pagine web del sito “I PIARDI”,
vedi anche:
http://www.piardi.org/vol3/volume3mestieri.htm
Cantina gussaghese. Una delle belle cantine di Gussago come
quella degli antichi PIARDI
http://www.piardi.org/persone/p11.htm
Francesco Piardi
Nel tempo sono stati "carrettieri": ... Bigì
di Runcù
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni416.htm
L’Assunta a Gussago e... Bigì di Runcù
http://www.piardi.org/vol3/volume3dimore.htm
Gussago (Bs), 1929/1930. In primo piano verso il centro e
con antistante aia protetta da caseggiato basso su due lati
per cantine, stalle e carreggi è Casa "Bonometti
– Bigì Lisna", ...e i Piardi
http://www.piardi.org/luoghi.htm
VITA DA CONTADINI: i PIARDI in Valtrompia, in Franciacorta,
(...)
http://www.piardi.org/volume1.htm
Volume 1 “I PIARDI” – Presentazione
FOGLIO NOTIZIE “I PIARDI”
http://www.piardi.org/foglionotizie.htm
http://www.piardi.org/fn/N25_DIC2007.pdf
http://www.piardi.org/fn/N28_Natale2008.pdf
http://www.piardi.org/fn/N01_NOV1999
http://www.piardi.org/fn/N29_NATALE2009
http://www.piardi.org/fn/N25_DIC2007
http://www.piardi.org/vol3/volume3devozioni416.htm
L’Assunta a Gussago e i Bonfadelli
http://www.piardi.org/ricorrenze.htm
I NOSTRI PIARDI ...andati avanti ... anno 2001
http://www.piardi.org/persone/p16a.htm
Enrico PIARDI †1854, in Patrioti, combattenti, martiri,
benefattori, sacerdoti, pittori, lavoratori e ...
http://www.piardi.org/vol3/volume3costumi_militari.htm
Gussago (anno 1938). Richiamati al servizio m. Gino Cesare
Piardi e Enrico dei Burtulèto
http://www.piardi.org/persone/p06.htm
Aurelia, Anna, Annetta, (Gussago 1878 - Catania 1933) PIARDI.
Figlia di Achille. Nipote, poi figlia adottiva di Enrico (1853)
e figlia di Maddalena Trebeschi
http://www.piardi.org/persone/p40.htm
Achille Piardi (Gussago, 1915 - 1998) dei Runcù - Catanì.
http://www.piardi.org/persone/p43.htm
I Piardi 'Catanì' detti Runcù
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