Angelo Lumini detto
Toni
Angelo Lumini detto Toni,
figlio di Teresa Piardi
Angelo LUMINI detto "Toni",
figlio di Teresa Piardi (1883) e Pietro "Mürachèt"
(1874), nasce a NAVEZZE di Gussago (Brescia) l'anno 1911.
La madre, Teresa, è nota bottegaia pizzicagnola nella
popolosa, geograficamente estesa, contrada frazionale
del Comune di Gussago in Franciacorta. Una valletta questa
di Navezze che vive della campagna vocata alla viticoltura e
delle attività del bosco, dei castagneti e dell'allevamento
di animali domestici, di qualche armento, di poche mucche
da latte e di qualche vitello destinato all'ingrasso. Questi
bisogni in termini di vettovaglie e di allevamento
del bestiame, poco più che familiare, sono la
fortuna dei bottegai ed anche della nuova famiglia formata
da Teresa "bottegaia- pizzicagnola" e da Pietro
"Mürachèt", lui occupato in campagna
ed in cantina.
Angelo Lumini 'Toni'
LUMINI PIETRO Luigi Vincenzo,
padre del nostro ANGELO, nacque a Gussago il 23 maggio
1874 da Luigi e Rosa Zanotti "de Puntel"
di Navezze e divenne (8 dicembre 1901) marito di Piardi
Teresa, figlia di Ernesto detto El Siur Nano (1849).
(Teresa Piardi è sorella di: Achille Domenico
(1880), Nino Angelo, Brigida andata in sposa ad Angelo Reboldi,
detto Anima santa, e Anna Maria Giuseppa, detta
Marietta, sposata a Silvio Sabattoli). PIETRO muore a Gussago
il 22 novembre 1952, raggiungendo la moglie mancata nel 1949.
I LUMINI sono un'antica famiglia gussaghese,
infatti, i registri canonici della Comunità Parrocchiale
la danno presente sin, almeno, dal secolo XVI (Anno 1563,
battesimo di "Christoforo Lomino"). Anticamente
denominati quali LOMINO o LUMINO anche LOMINI, sarebbero originari
e comunque (forse più) diffusi in quel di SAIANO ed
anche RODENGO (poi Rodengo Saiano dal 1927) in Franciacorta
tuttavia, si legge figurino tra gli "estimati" di
Navezze di Gussago già l'anno 1568. (Archivio
Stato di Brescia – Territorio ex Veneto, b. 469).
La famiglia di Teresa Piardi, moglie di Pietro Lumini, invece,
come recitano da più parti le pagine di questo sito,
proveniente dalla montana località di PEZZAZE, venne
a dimorare in GUSSAGO solo nei primi anni dell'Ottocento;
tuttavia già a partire dal 1812 Andrea Piardi
padre (Pezzaze, 1767) risulta Amministratore comunale
per diritto di Censo (determinato dal valore delle proprietà di
cui risulta intestatario), pur in presenza di una ventina di
ben più antiche, quanto facoltose, famiglie gussaghesi.
Pietro Lumini con Anna
Il cognome Lomino (Lomini,
Lumini), come detto prima, appare a Gussago molto presto
cioè nel secolo XVI [vi risultano ancora nel
1611 oltre che nell'estimo dell'anno 1641 (come asserisce
la paleografa, studiosa Mariella Annibale Marchina nel
suo lavoro "Gussago negli archivi storici"
– Edizione Comune di Gussago – 1989, pag. 33,
da A.S.B. Catasto antico, registro 360)], infatti, troviamo
citate Maria de Lomini e Margarita Lomini già nel XVI
secolo come Commadri (Comari), in dialetto "La cumar"
(l'ostetrica). (Rinetta Faroni – Sale di Gussago nella
storia – 1996 – Edizione Fondazione Civiltà
Bresciana). Addirittura: “Thomasin Lomin, massaro di
messer Borth.° de’ Sali” è tra “Quelli
alliquali toccava per la forma del Rodolo di allevar i mille
vitelli dell’anno 1557”, a lui gli viene assegnato
l’obbligo di allevarne tre. (A.S.B., Territorio ex Veneto,
b. 327 in Blasonario Bresciano vol. 1, Ed. Zanetti).
Altri documenti storici di Gussago citano più volte
i Lumini (o Lomini ovvero Lomin, Lomino ed anche Lomina) nel
secolo XVII. Reg. M. da manoscr. di R. F. “Morti di
peste a Gussago nel 1630”.
I Lumini sino alla fine degli anni '60 del secolo XX
sono compagni di scuola, a Navezze di Gussago, di tutti i
coetanei scolari Piardi.
1942. Il nostro ANGELO, Gussago, 1911, noto
a tutti come Toni Mürachèt, sposa nel 1942 Stefania
(Stefana) Micheli, nata a Brescia nel 1922; ha da lei
tre figlie: Anna, Luciana e Paola.
La secondogenita Luciana va in sposa il 2 marzo 1965 ad Angelo
Piardi, classe 1942 da Gussago di (fu) Angelo del 1905 (deceduto
in Germania, nel 1942, figlio di Achille Domenico e Angela
Camilla Ghedi) e Elena "Terisì" Venturelli
(di Umberto e Margherita Catterina Inselvini dei detti Enürì
dimoranti in Navezze di Gussago).
12 settembre 2003: Gussago (Brescia).
Iniziano le manifestazioni dell’Autunno
gussaghese, 36esima edizione. Tra le tante iniziative,
promosse dalla Proloco, quest’anno anche i 125 anni
della Bamda Musicale S. Maria Assunta.
<<La Compagine musicale, (...), è oggi composta
da ventotto elementi. I più giovani hanno appena frequentato
la terza media, ma non manca il più <esperto>
del gruppo, il signor Lumini Angelo, classe 1911 e quasi trent’anni
passati al servizio della Banda. (...) >>. (Maurizio
Spinali – La Voce del popolo. N. 34 – 12 settembre
2003)
La Pro loco, sempre a Gussago, presenta la mostra fotografica
“S... tralci di vite” e “Sentieri”,
quasi una personale di Angelo Cartella, ma anche foto tratte
dai cassetti di famiglia dei gussaghesi. Belle, originali
e significative, quelle esposte a cura di Renato Ungaro, stampe
della vita d’Africa di quattro gussaghesi della classe
di leva 1911: Luigi Ungaro (Bigì dè Uchì),
Federico Ungaro (Süpilì – Rico di gelati
e della locanda Paradiso), Angelo Lumini (Mürachèt,
cacciatore pure in Africa durante il servizio militare, fisarmonicista
e saxofonista) e un altro gussaghese. [Federico Ungaro (Süpilì...),
ritratto nelle foto della suddetta mostra, sposò Brigida
Teresa Piardi di Angelo di Ernesto (1849) da Gussago di Andrea
(1799) da Pezzaze].
Gussago, 12 maggio 2006. Muore Angelo "Toni".
Angelo “Tòni” Lumini,
figlio di Pietro “Mürachèt” e di Teresa
Piardi del Siur Nano Ernesto “Catanì”,
nato a Gussago nel 1911; Rappresentante di commercio
per una grande industria dolciaria piemontese. Per passione:
bandista e musicante, fisarmonicista, saxofonista per tutta
la vita; poi musicista apprezzato, più volte premiato.
Appassionato dell’arte venatoria da sempre. Di Angelo
“Tòni” hanno parlato alcuni studiosi di
storia locale dedicandogli ampie interviste. << ...
conobbi “Toni” sin dai primi anni Cinquanta quale
parente (era figlio della sorella di mio nonno Achille Domenico,
notissima, intraprendente bottegaia e pizzicagnola sino al
1949) e vicino di casa in quella contrada di Navezze, tanto
distante (all’epoca) dal centro di Gussago, da molti
detta “(Al)Val dèl patöss” poichè
ubicata in una valletta ricca di boschi produttori di fogliame
per lo strame del bestiame di stalla, lungo il distendersi
del torrente La Canale. La raccolta dèl patöss
fu per lunghi decenni pratica assai diffusa tra i gussaghesi
Piardi di Navezze, ... anche “Al ciar dè lüna”
(al chiaro di luna) o dell’alba, soprattutto nelle convalli:
del Faido; èn Val Mort, dove i Piardi avevano proprietà
o vi lavoravano fondi. “Tòni” ha saputo
e voluto suonare e comporre musica sino agli ultimi mesi di
vita >>. (Testimonianza in breve di Achille Giovanni
Piardi, pubblicata in “Foglio Notizie” I PIARDI
http://www.piardi.org/foglionotizie.htm
n.° 23 – Dicembre 2006).
Angelo Lumini ' Toni ' , 2002
La discendenza di Teresa PIARDI con
Pietro LUMINI, genitori del nostro “Toni”.
1883 – 1949. TERESA PIARDI, di Ernesto (1849)
e di Angela Codenotti, nata a Gussago nel 1883, coniugata
l'8 dicembre 1901 con Pietro LUMINI (23 maggio 1874 - 1952).
Teresa decede a Gussago l'8 febbraio 1949. FIGLI, diventati
adulti:
- 1911 - ANGELO (Toni) sposa Stefania (Stèfana) Micheli
da Brescia nel 1942 ed ha tre figlie: Anna, Luciana, Paola;
- 1913 - ERNESTO sposa Maria Arici figlia di Cesare Paolo
e Caterina Mordenti da Bovegno ed ha sette figli: Ettore,
Teresa, Riccardo Tiziano, Donatella, Paola, Chiara, Loredana
(1966). Sarà Ernesto, con la moglie, a proseguire
nell’attività commerciale di “pizzicheria”
già della madre, Teresa. Ernesto decede il 29 giugno
1977;
- 1916 - LUIGI (Bigiara) sposa Angela Bettenzana ed ha cinque
figli: Pietro, Giovanmattia, Ferdinando, Luigia e Fabrizio.
Luigi decede a Navezze di Gussago.
Teresa Piardi Lumini
“ANGELO LUMINI una vita di
lavoro, caccia e sport”.
[Nel Volume “I PIARDI” proponemmo la
copia anastatica di questa pagina che segue, tratta da: Adriano
Baffelli e Rinetta Faroni. “GUSSAGO E LA SUA FIERA.
Uomini, Passioni e Tradizioni. Cinquant’anni di storia
venatoria”. Fed. Italiana Caccia – Sezione di
Gussago (Brescia). Agosto 1996. “La Cittadina”
in Gianico di Valcamonica.
Ora, per le righe della pagine Web del sito “I PIARDI”,
condividendone le parole e lo spirito, la trascriviamo nell’ambito
della specifica pagina a lui dedicata, nell’intento
di rendere onore al nostro “Toni” con parole e
testimonianza d’altri; in questo caso ricercatori bresciani
e storici gussaghesi].
“ANGELO LUMINI ...”. Classe 1911, 85 anni
l’anno 1996.
E’ davvero un gran bel personaggio Amgelo
Lumini, Toni Mürachet, lucidissimo, quasi non fossero
reali i suoi 85 anni ma avesse i sessanta, o poco più,
che dimostra. Conversatore amabile, nutre ancora parecchi
interessi: suona la fisarmonica, da poco ha comprato un sax
e sta imparando a suonarlo, trascrivendo gli spartiti per
adattarli al nuovo strumento. Musicista autodidatta, iniziò
a 14 anni a suonare il clarino nella banda.
E’ stato anche un famoso giocatore di pallamano, nella
squadra del Navezze, composta da Piero Dolzanelli (Merlo),
Ungaro, Andreoli, Vincenzo Frau, Lino Gozio, Lumini e Torri..
Il Lino fu premiato come battitore a lui come “rimandidur”,
rimandadore. Diede vita ad una squadra di pallamano con Girardini
di Camignone e con Gozio “Capural”, anche quando
lavorava alla OM, dove rimase per otto anni. Quando tornò
a fare il contadino e il “purcheròt”, il
norcino, attività già svolta da giovane e che
esercitò ancora dopo la guerra.
In seguito è stato per oltre 18 anni capo piazzista
della Ferrero, andando in pensione a 60 anni. Sino a 40 anni
ha giocato, ottenendo risultati agonistici migliori di quando
era giovane, in quanto con l’esperienza riusciva meglio
a dominare il carattere nervoso. Ma come è diventato
cacciatore? <<Lo era già mio padre e la passione
si è manifestata seguendolo. Chiesi ed ottenni la prima
licenza a 16 anni, con la firma del genitore. Iniziai con
la caccia alla lepre insieme a Giovanni Botti, el frer (il
fabbro) di sale, Rico Zanotti, il Molinaro, avevo dei segugi
davvero bravi>>. Successivamente cambiò genere
ed iniziò ad andare a beccacce, dapprima con una bracchettina,
quindi con un setter.
Andava in Quarone (alta collina di Gussago), oppure fino alla
Pernice (montagna dell’attigua Brione); con “Igio”
Vanoglio, compagno di avventura, si alzavano prestissimo e
tornavano nel tardo pomeriggio. Poi tenne la posta (appostamento)
in val Morta (di Gussago), all’interno di un suo terreno
con bosco e frutteto. Adesso (1996) non fa più la posta,
sono rimaste solo le piante di pastura, romiglie, “sanguen”,
e pratica la caccia vagante per cui ha dovuto optare. Entrò
fin dagli inizi nel Circolo dei Cacciatori, del quale era
presidente Giovanni Frassine.
Era affiatato anche con Gino Tirale, anche per via di una
cognata del Tirale, Teresa, tenuta a balia da sua mamma, la
signora Teresa Piardi, alla quale era morto un bimbo appena
nato. Il loro gruppo di cacciatori era caratterizzato da una
buona amicizia; andavano a quaglie con Frassine nei territori
adiacenti alla Stacca (località di Gussago). <<Dato
che l’apertura della caccia dopo il 15 di Agosto impediva
buone catture, stabilivamo noi la data, non c’erano
tante restrizioni e leggi come oggi, per cui andavamo a quaglie
e gazzette fin dai primi di agosto e ne prendevamo...>>.
Anche Angelo Lumini conferma che la prima Fiera della caccia
fu organizzata da Tirale e Frassine, con Rico Zanotti ed altri,
tra i quali cita: Andrea Marchina e Carletto Scolari di Ronco,
Giovanni Botti, il Frer di Sale. <<Poi la Fiera è
cresciuta con Greotti; nella Sezione è cambiato lo
stile: scrivevano, tenevano i verbali, riunioni, mentre prima
era cosa tra amici>>.
Da parte sua ha collaborato all’organizzazione della
manifestazione venatoria sino al 1973, anno in cui gli sono
stati conferiti un Diploma di Riconoscimento, firmato da Bettoni
(Presidente sezionale della caccia), ed una medaglia d’argento
“Per la dedizione e l’oculatezza dimostrate in
20 anni di attività”. Anche quest’anno,1996,
è andato a caccia, riempiendo i carnieri di tordi e
merli, << niente selvaggina, perchè ora ci sono
troppe difficoltà – dice guardando nel bosco
dietro casa – i merli sono belli, tengono compagnia,
mi piace vederli sui rami, ma quando è stagione posso
sparargli. Per la caccia, poi, si fanno riunioni cui si partecipa
solo per sentire le decisioni già prese. Si pagano
fior di tasse, ma si è trattati quasi peggio dei delinquenti>>.
E giù una serie di critiche rivolte a <<certi
politici>>. Affiorano alla rinfusa innumerevoli ricordi:
la guerra, l’Africa, la fabbrica, la bottega di sua
madre (Teresa Piardi), la ferita per lo scoppio di un fucile
ad avancarica. Ed ancora: la ferita ad una mano per il gioco
della palla, le catture di selvaggina in Africa (Vedi i titoli
delle foto esposte alla mostra del 12 settembre 2003), il
segugio “Bèlo”. (Da: GUSSAGO E LA SUA FIERA.
Uomini, Passioni e Tradizioni. “Cinquant’anni
di storia venatoria”).
Nella Contrada di Navezze di Gussago
(Brescia) e non solo, la famiglia Lumini è passata
alla storia dei proverbi o "detti" di uso
comune o popolare. Quando un tempo i poderi agricoli, definiti
nel loro assetto di proprietà privata, erano ancora
e soltanto cintati da semplice siepe divisoria composta
di rovi e frasche, comunque invalicabile per costume
ed usanza, si narra che una mucca dei Lumini, meglio dei "Mürachècc",
avvesse a procurarsi miglior e più verde erba nel campo
attiguo a quello di famiglia operando, preventivamente e senza
dare troppo nell'occhio, un sufficiente foro o spazio, appunto,
nella siepe divisoria. Così che, una volta operato
e per prima il sufficiente pertugio da parte della vacca dei
Lumini, tutte le restanti vacche di altra famiglia potevano
pur passare. Infatti da qui, per ogni tipo infrazione
commessa verso altra proprietà privata o violazione
di diritti da parte di ignoti (o quando anche scoperti fossero
gli usurpatori) nacque il detto: "E' stata
la vacca dei Lumini", meglio e in dialetto di Gussago:
" L'è stada la aca di Mürachècc".
E così, quasi come a precorrere il concetto di moderna
"leggenda metropolitana", a quel tempo questa definizione
non esisteva, ancora oggi si ode, nel parlare comune, questa
espressione ... assolutoria delle proprie responsabilità,
anche difronte all’accertata e conclamata evidenza.
Tra "i detti o modi di dire" noti a Gussago,
anche tra i Piardi, vi è: > “Ghè ‘n
büs ‘n de la ses! La sarà stada la aca di
Mürachècc”; (Lumini parenti dei Piardi).
= Vi è un buco nella siepe! Sarà stata la mucca
dei Lumini. Poco importa che tutti transitino per lo stesso
varco nella siepe approfittandone della comodità, la
colpa rimane sempre di colui che ha operato il varco, appunto
...la mucca dei Lumini (la aca di Mürachècc) .
[Qualcuno, invece, la racconta così: << a Navezze
è proverbiale La storia de la aca di Mürachècc,
(La storia della vacca dei Mürachècc), cui sempre
si attribuisce la colpa di aver fatto, per prima, il buco
nella siepe di confine onde poter sconfinare in cerca dell’erba,
sempre più verde, dell’attiguo podere. Poco importa
che poi l’abbiano seguita, sulla medesima strada, altre
mucche...; così dicasi per tutti coloro, uomini e donne,
che solo perchè approfittano del “varco”
operato da altri... ritengono di essere innocenti, assolvibili
delle loro evidenti azioni e malefatte: “io non c’entro”;
come dire: è stata la vacca dei Lumini >>.].
LUMINI: il casato cui appartiene Pietro
(1874), padre del nostro Angelo; anzi, del nostro Toni Mürachèt,
“proprio un gran bel personaggio”, come scritto
nelle pagine dei libri di storia gussaghese.
(A cura di Achille Giovanni Piardi, per le pagine web
del sito “I PIARDI”. Luglio 2010)
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