Domenico Gioacchino Piardi
Domenico Gioacchino
"MILO" Piardi dei Mafé (Pezzaze 1934 - 1996)
Figlio di Maffeo (1900). Noto
come Milo. Sposo di Vittoria Zeni. Uomo apparentemente schivo,
in realtà, sin da giovane, aveva incominciato a viaggiare
in molti paesi d’Europa. Infatti, a tredici anni, già
aveva preso la valigia emigrando in cerca di lavoro.
Grande, appassionato, cacciatore, per almeno dieci anni si
recò in Svezia a cacciare dove si poteva, come lui
soleva affermare, esercitare liberamente l’arte venatoria
perdendosi in grandi spazi con immensi panorami. Scultore
del legno.
Per lui la montagna era tutto, la sentiva
sua al punto di soffrirne la mancanza quando era costretto
ad allontanarsi anche per qualche giorno soltanto. L’ultimo
giorno della sua vita parte da casa per recarsi nel bosco
e come non aveva mai fatto prima lascia detto in casa il luogo
dove intende recarsi. La figlia Carla gli rammenta di essere
a casa per il pranzo perché si deve festeggiare il
compleanno del nipote più grande. Come era solito fare,
passa prima dal cimitero a salutare i suoi e si imbatte, sul
cancello d’ingresso, in Rita Ferraglio Bontacchio, sua
cugina, figlia di Maria Piardi dei detti Mafé. Rita
lo saluta e gli dice: “finalmente ti vedo, sei sempre
così ... selvatico”. Risponde al saluto, con
riferimento al luogo in cui si trovavano: “come ci porteranno
dentro qui e come fuori da qui?”. Ovviamente intendeva
riferirsi al destino dell’uomo dopo la morte. “Arda”,
risponde Rita, “pensonga mia, quand ol sara ‘l
moment, … i la troara lur la fosa e ‘l posto…”.
(Senti, risponde Rita, non pensiamoci, quando sarà
il momento, altri troveranno il modo ed il luogo ...). Milo
se ne va, dopo la visita, verso il bosco dove era diretto;
quel bosco e quella montagna che erano dentro di lui, prendendoselo.
Infatti, dopo poche ore sarebbe mancato.
“Domenico Milo nasce il 27 febbraio del 1934 in località
Bait in Valle de Dendó (Pezzaze) da Candida Maffina
e da Maffeo. Rimane orfano di padre a soli dodici anni; a
quindici anni, forse anche prima, gira il mondo in cerca di
lavoro per aiutare la madre vedova con quattro figli da mantenere
di cui due ancora piccoli. Nel 1951 trova lavoro a Domodossola
come boscaiolo poi, con la ditta di Umberto Gerola, come operaio.
Nel 1954/56 con i fratelli Marzoli si impiega come minatore
e nel ’57, sempre come minatore, per la Salci di Boazzo
in Val Daone; in seguito con la ditta Barisella di Bergamo.
Nel 1959 è capo cava e lo sarà per venti anni
alla S.D.I. Società Dolomite Italiana di Inzino ove
fu molto stimato. Nel 1957, precisamente l’8 giugno,
sposa Vittoria Zeni e nel 1958 nasce a Pezzaze l’unica
sua figlia: Carla.
L’infarto che lo colpisce nel 1977 lo costringe a letto
e di lì a poco si pensiona e da questo momento, ripresosi,
realizza il suo più bel sogno: passare la maggior parte
della sua giornata in montagna coltivando le molteplici passioni
per essa in aggiunta alla caccia. Alla sua morte hanno dato
risalto alla sua vita il Giornale di Brescia del 20 giugno
1996 ed il Bresciaoggi dello stesso giorno.
Vedi anche in Sezione Personaggi:
- "I Maffina"
- Maffeo Piardi
- Genealogia dei Piardi detti Mafé
(in Don Fabrizio Bregoli)
Vedi anche in Sezione OPERA, Volume III, pagina
Costumi, Pezzaze,
primi anni Cinquanta. Gesuino Bregoli con Domenico "Milo"
Piardi (1934) di Mafé
Vedi anche
CACCIATORI Piardi…nel tempo
<<Le nozze di ODILE PIARDI (30 luglio 1932) accompagnata
da mio padre Domenico Gioacchimo "Milo"; riconosco:
lo sposo, Dianti Giulio, col cappello alla destra della sposa;
alla sinistra, vicino a mio padre, Tanghetti Costantina e
Maffina Ernesto (fratello di mia nonna paterna Maffina Candida).
Innanzi la chiesa parrocchiale di Pezzaze dedicata a Sant'Apollonio
vescovo, il 12 dcembre 1952>>.
(Didascalia a cura di Carla Piardi figlia di Domenico Gioacchino
"Milo"; Pezzaze, 9 giugno 2018)
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