Franceschina Piardi
dei detti Brine
Franceschina Piardi dei detti Brine
"Partigiana combattente". "Premio Bulloni"
- Santo Natale 1971
L'Istituto Storico della Resistenza Bresciana
- BRESCIA, sulle pagine della Rivista n.° 12 del mese
d'aprile 1981 "La Resistenza bresciana" (Pagine
da 5 a 10) pubblica nel capitolo RICORDI la lettera di FRANCESCHINA
PIARDI vedova di Battista Richiedei. Della pubblicazione del
1981 riproduciamo, di seguito ed in forma fotografica, soltanto
la presentazione – prologo alla testimonianza scritta
di Franceschina, redatto dal suddetto Istituto Storico, omettendo
le pagine dei "Ricordi" resistenziali, veri e propri,
inerenti gli avvenimenti accaduti sulla montagna di Pezzaze
(Val Trompia) - che vanno da quelli della fine del 1943 a
quelli del 12 agosto 1944, del 15, 17 e 29 marzo 1945, del
12 e 17 aprile 1945 - dettagliatamente descritti dalla nostra
Franceschina.
Detto testo serve anche a noi per presentare, a distanza di
tanti anni dagli avvenimenti resistenziali e dopo molto tempo
anche da quando scrisse il Giornale di Brescia del 3.1.1972
in occasione del conferimento a Franceschina Piardi del Premio
della bontà - Pietro Bulloni del Natale 1971, del quale
riproponiamo, altresì ed in forma fotografica, il testo
originale della motivazione.
Noi Piardi, sin dai primi passi di questo sito internet “I
PIARDI” trascrivemmo sulle sue pagine la motivazione
del conferimento del premio Bulloni a Franceschina.
Parliamo di FRANCESCHINA PIARDI e da tanto tempo:
1. Alla pagina http://www.piardi.org/persone/p51.htm
dedicata a Giovan Maria Piardi detto il Grillo, padre di Franceschina,
leggiamo i figli di Giovan Maria Grillo, tra cui Franceschina
del 1904. 1880 – 1953. GIOVANNI MARIA PIARDI di Angelo
(1850 o ’52, figlio di Gio. Maria e Rambaldini Maria
Teresa) e Caterina Bregoli (fu Giuseppe e fu Viotti Faustina).
Nato a Pezzaze l’8 ottobre 1880. Detto Il Grillo. Sposa
l’8 novembre 1903 Onesta Maria Piardi (1883 –
1930) ed ha diversi figli: Franceschina (1904), Caterina (1905),
Angelo (1909), Dosolina (1911), Diaregina (1912) ed altri.
La sposa Onesta Maria decede il 28 agosto 1930. Giovanni Maria
muore a Pezzaze il 29 dicembre dell’anno 1953.
2. La famiglia originata da Franceschina sposata a Battista
Richiedei la troviamo alla pagina 61 del volume 1 “I
Piardi” edito nel 1998.
3. Alla pagina http://www.piardi.org/persone/p110.htm
(Gli ANNIBALE dei Piardi) leggiamo di Franceschina quale sposa
di Battista Richiedei e madre di Antonio detto "Tunì
di Gambe" (sposato a Santina Piardi).
4. Di Franceschina parliamo alla pagina dedicata a "Giuseppe
Richiedei figlio di Santina Piardi ("Gilde")"
http://www.piardi.org/persone/p88.htm
5. Alla pagina http://www.piardi.org/persone/p03.htm
"Raffaele Francesco Piardi dei Brine" accenniamo
all'esistenza di Franceschina (1904).
6. Alla pagina http://www.piardi.org/persone/p75.htm
"Cesare Enrico Piardi - Cesarino dol Nene di Quarantì"
si accenna a Franceschina.
7. Alla pagina 16/a http://www.piardi.org/persone/p16a.htm
“Patrioti, combattenti, martiri, benefattori, sacerdoti,
pittori, lavoratori e padri di famiglia”, sin dai primi
tempi della predisposizione di questo sito web I Piardi, al
paragrafo FRANCESCHINA PIARDI scrivemmo: Pezzaze 1904. Figlia
di Giovanni Maria (1880) detto “il Grillo” della
famiglia dei Brine. Franceschina muore nel 1991 all’età
di 87 anni. Personaggio noto a Pezzaze per il suo impegno
nel sociale per il quale le è stato conferito il premio
Bulloni ed una croce al merito. (Testim. Pierino Gabrieli
– 22 ottobre 1997). Di Franceschina sono note sue lettere
pubblicate dalla rassegna di studi e documenti “La resistenza
bresciana” dell’Istituto storico della resistenza
Bresciana. Belle di profondo amor di patria narranti vicende
da lei vissute quando viveva al Monte di Pezzaze. Per la sua
militanza ed impegno di Resistente fu, come detto, insignita
del Premio Bontà Bulloni nel 1971. Diamo notizia della
motivazione: Alla vigilia dell’ultimo conflitto al Monte
di Pezzaze, un’ora a piedi dalla più vicina frazione,
vivevano circa quaranta famiglie. Dovevano arrangiarsi. Franceschina
Piardi, alta e robusta a dispetto del diminutivo, una luce
di bontà negli occhi chiari, vedova con quattro bimbi,
doveva arrangiarsi come e più di tutti: per gli ammalati,
per le donne in attesa d’un figlio, per i morti da comporre.
Venne la guerra, venne la Resistenza: la Piardi nulla sapeva
di politica, ma che pena per tutti quei giovani in giro, affamati
e braccati! Per lunghi mesi la sua cascina a ridosso del Guglielmo
fu il rifugio più valido durante i feroci rastrellamenti:
nelle cataste di legna, dentro i fienili, giù tra botole
impensate. E latte, minestra, polenta, qualcosa c’era
per tutti. Quando i sopravvissuti tornarono alle loro case,
taluno, oggi stimato professionista in città, non dimenticò
la coraggiosa montanara; venne un riconoscimento ufficiale,
una piccola forfettaria indennità, una croce di guerra.
Ma chi ha saputo qualcosa? Nessuno. Adesso l’inverno
della vita ha reso stanco il suo passo, l’ha costretta
a lasciare il Monte, a scendere in paese. Nell’animo
generoso la Franceschina non è mutata. Ancora, come
può, conforta, sorregge, aiuta.
[Brescia, Natale 1971 (da Brochure Premio Bulloni –
ECA Brescia)]
8. Alle pagine cartacee del volume 1 ”I PIARDI”
(1998): 60, 61, 144, 258, 297, 298, 330 accenniamo a Franceschina
Piardi.
9. Alle pagine cartacee del volume 2 ”I PIARDI”
(2000): 288, 304, 333, 335, 60, 679, 719 - ** - parliamo od
accenniamo a Franceschina Piardi.
10. Alle pagine web del volume 3 “I PIARDI” inserito
in www.piardi.org e nelle restanti pagine web cui abbiamo
accennato sopra.
- ** - Così scrivemmo, tra l’altro, l’anno
2000 in “I PIARDI” Volume 2, alla suddetta pagina
719 del citato volume 2 “I PIARDI”: <<(…).
Onesta Richiedei, figlia di Franceschina, in un occasionale
incontro presso la bottega di Rita Ferraglio, racconta di
sua madre, sommessamente ma con grande passione, la vita passata
e le forti prove avendo diversi figli piccoli da crescere
e soprattutto per l’opera svolta durante il periodo
detto “Resistenza”. “Mia mamma mai ebbe
a lamentarsi del suo stato quasi di indigenza e dava agli
altri quel poco che poteva avere; cedeva persino il letto
affinchè altri potessero godere di un riposo più
piacevole … e noi a dormire sul pagliericcio in stalla.
A me, che ero un poco più precipitosa, soleva dire:
<chi ha prudenza la usi!>. Della vita di mia madre avremmo
dovuto scrivere molto raccogliendo le sue testimonianze, anche
quelle della lotta di liberazione sui monti di Pezzaze; qualcosa
è stato fatto ma troppo tardi”. (Testimonianza
del 22 giugno 1999 in Pezzaze, raccolta da Achille Piardi)>>.
25 aprile 2019. Ricorrendo il 74° anniversario del XXV
Aprile 1945, ricordando l’opera efficace, anche se silenziosa,
di Franceschina Piardi e di tutti restanti Piardi che si adoperarono,
sino a coloro, Piardi, che diedero la vita per LA LIBERTA’.
Giornale di Brescia del 3.1.1972
(Achille Giovanni Piardi)
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