VOLUME
III
I PIARDI NEL TEMPO -
dimore, vita vissuta, costumi portati dai Piardi ed anche
devozioni cui siamo stati capaci in più di cinque secoli
di vita.
4. DEVOZIONI
4.16 Assunzione
di Maria al cielo. '' L’ASSUNTA'' a GUSSAGO.
L'Assunta del 15 agosto 2009 a Gussago
<< Gussago (Brescia). Il 15 Giugno 1760, in occasione
del trasporto della Madonna del Coro (settembre) i reggenti
della comunità, Giovanni Barucco, Giovan Battista Dolzanello
e Giacomo Andreoli, agenti in nome di essa, incaricano il
signor Alessio Rosa organaro, di fare il trasporto dell'organo
dalla pieve vecchia di Santa Maria (in Piè del Dosso)
a quella nuova di S. Maria Assunta. Alessio Rosa si impegnò
all'aggiustamento dell'organo stesso, ed aggionte de canne...e
promette d'adempiere e ridurre l'organo alla moderna >>.
[Mariella Annibale Marchina: "Quaderni gussaghesi 1-2"
Supplemento alla "Voce di Gussago" giugno 1997).
http://www.organibresciani.it].
Maria è
icona della viva speranza.
I cristiani sanno che la proiezione verso le ultime realtà
costituisce una dimensione determinante della loro identità.
Senza la speranza nella vita eterna, la nostra esistenza umana
rischia di diventare l’inutile fatica di Sìsifo.
Anzi, senza futuro, vivere non è che morire. Immensa
consolazione viene all’uomo dalle parole di Gesù
che promette a chi crede in lui la vita eterna. (Giovanni
3, 15-16; 5,24; 6,57). Nella storia della salvezza Dio rivela
agli uomini questa vita eterna, soprattutto attraverso la
risurrezione di Cristo. L’Assunzione e glorificazione
della Vergine Maria è un altro fatto della storia della
salvezza con il quale Dio rivela se stesso e il mistero della
sua volontà riguardo la Chiesa: la Madre di Gesù
assunta in cielo in anima e corpo, è l’immagine
e inizio della Chiesa glorificata. Assunta in cielo in anima
e corpo, ella dipinge a vivi colori il futuro che attende
i credenti: la perfetta ed integrale redenzione umana e la
comunione eterna con Dio nel suo mistero trinitario. Ella
è un’icona viva; è una gioia per tutti
i credenti contemplare nella Vergine Maria Assunta in cielo,
“glorificata”, non solo il proprio futuro, ma
una realtà viva e materna, trasformata dallo
Spirito in comunicatrice di vita per i fedeli ancora pellegrini
e posti in mezzo a pericoli e affanni terreni.
Queste verità sono ben note ai cristiani cattolici
di Gussago: una borgata della Franciacorta, appena ‘fuori
porta’ della città di Brescia, in cui esercitano,
nel tempo, in particolare dagli inizi dell’Ottocento,
periodo d’arrivo a Gussago dei Piardi “Catanì”,
il loro ministero pastorale illuminati e dotti parroci col
titolo di Prevosto (Praeposito) nella, centrale e nuova, Prepositurale
Pievana di S. Maria Assunta. I Prevosti in S. Maria Assunta:
Don Andrea Andreolassi sino al 4 aprile 1807, presente in
Parrocchia da 28 anni; Don Giovanni Antonio Dusi, dal 6 luglio
1807 al 1836, (nativo di Ono nelle Pertiche di Val Sabbia
e parente della sposa, Catterina Dusi da Ono, di Giovanni
Maria Piardi morto l’anno 1844 in Saiano di Franciacorta
lasciando ivi tanti figli ed uno ancora in arrivo); Don Domenico
Lavagnini, il 1836; Monsignor Giovan Battista Mingotti (di
antica famiglia originaria di Poschiavo, radicata in Gussago
dal Seicento, ed imparentata con i Piardi gussaghesi originari
di Pezzaze) morto giovane, improvvisamente, l’anno 1856,
esecutore testamentario di Andrea Piardi († gennaio
1854) e “contutore” dei suoi infanti otto eredi
tra i quali il più grande è Cesare (1844) mentre
Enrico, il più piccolo, è nato solamente l’anno
1853; Don Giacomo Amadei; Don Bortolo Alberti; Don Giuseppe
Maria Castelli; Don Bartolomeo Levrangi dal 1880 al 1894,
originario di Levrange; Mons. Giorgio Bazzani (nativo di Bagolino),
dal 1894 alla morte, l’anno 1941; Mons. Faustino Togni,
durante la guerra e sino al 1947; Mons. Giuseppe Rossini,
dal 1948 a tutti gli anni Cinquanta; Don Vittore Antomelli,
nei primi anni Sessanta; Mons. Angelo Porta dal 1968 al 2001.
Sin dall’arrivo a Gussago (Brescia), nei primi anni
dell’Ottocento, i Piardi contemplano “l’Assunta”
nel nuovo tempio aperto, sotto il titolo di S. Maria Assunta,
in località Castelli agli inizi della seconda metà
del Settecento. Si legge, e per i tempi più recenti
si racconta e posso testimoniare, che la solennità
del 15 d’Agosto veniva preceduta dalla, partecipata,
“Novena” di preghiera, nove giorni di assidua
ed intensa partecipazione a conferenze, prediche e sermoni
(quasi sempre tenuti da Sacerdoti “quotati”),
preghiera comunitaria e personale; così è stato
sino agli anni Novanta del secolo XX i quali hanno visto alle
celebrazioni dell’Assunta, in particolare, la presenza
di Marianna dei Piardi (1919-1991) e delle sue sorelle sino
a Marietta (1923, viv. il 2006) la più giovane.
Tornando a parlare dell’attenzione a “L’Assunta”
da parte dei più antichi Piardi (ormai gussaghesi radicati)
vogliamo qui citare:
• Andrea (1767-1843) ed i suoi figli: Margherita sposata
Brozzoni, Domenica sposata Codenotti, Anna sposata Tosini,
Teresa sposata Alberti e Andrea (1799) sposato ad Elisa Ogna,
dimoranti in Piè del Dosso (nei pressi dell’antica
Pieve di S. Maria).
Poi si uniscono nel culto dell’Assunta:
• Andrea (Pezzaze, 1799 – Gussago, 1854) ed i
suoi figli avuti da Elisa Ogna:
o Cesare (1844) che sposa Anna Tosini, della famiglia degli
affermati macellai e poi notissimi farmacisti;
o Giacinto sposato a Catterina Nauti da Lavenone in Val Sabbia
nel 1886, andati con i figli (Elvira, Achille e Adele) a Sarezzo
in Val Trompia e poi, definitivamente, a Milano nei primi
anni del sec. XX;
o Giovanni (o Giovan Maria, del 1850) sposato a Giulia Firmo;
o Ernesto sposato con Angela Codenotti;
o Teodora poi sposata Cancarini andando a Carcina in Val Trompia;
o Marianna che poi sposa Olivares di Brescia;
o Achille sposato a Maddalena Trebeschi da Casaglio di Gussago
(morto giovane);
o e, l’ultimo (dei figli di Andrea del 1799), Enrico
(1853) sposato a Maddalena Trebeschi vedova di Achille.
Continuano, dalla seconda metà dell’Ottocento
a tutto il Novecento ed oltre, il culto all’Assunta:
• I figli di Cesare (1844 - 1900) avuti dalla sposa
Anna Tosini:
o Battista Luigi detto Batistì (espatria in Francia,
nel “Ventennio” perchè perseguitato politico,
ove morirà l’anno 1956 dopo aver svolto la professione
di Esperto ebanista, come testimonia il certificato rilasciato
dal Sindaco del Comune di Calais al Passo di Calais), gli
altri due maschi Teodoro e Andrea ed anche Elisa (m. a Brescia
nel 1950, caratteristica ostessa della Contrada Carlo Cattaneo,
dietro il Duomo - Cattedrale);
• I discendenti di Ernesto avuti da Angela Codenotti.
o Achille Domenico (1880) con Angela Camilla Ghedi e i loro
dieci (undici) figli: Angelo (1905) sposato a Elena Teresa
Venturelli, figlia del noto Umberto, Giuseppe e Pietro gemelli
(1906) l’uno sposato a Maria Venturelli dei detti “Raù”
ed il secondo coniugato con Palmira Isabella Ba (poi in Argentina
dal 1949 al 1984), Angela Giulia (1909) sposata a Faustino
Serina, Angela (detta Mecia) sposata a Paolo Peroni dei “Nas”
e morta Giovanissima, Francesco sposato a Teresa Arici, Brigida
(1913) sposata a Emilio Peroni figlio di Rosa Zanotti dei
detti “Puntèl”, Marianna (1919 - 1991)
nubile, Andrea sposato a Giacinta Reboldi della famiglia dei
detti “Dami” di Civine di Gussago, Marietta (Maria
Domenica, del 1923, vivente l’anno 2006) sposata a Ottorino
Marini da Bagnolo Mella;
o Angelo (1878) con Bianca Carolina Inselvini “Enürì”
ed i numerosi loro figli, detti “de la Bianca”,
(Ernesto Faustino del 1902, poi emigrato a Bra di Cuneo, sposato
a Caterina Mattis; Francesco Achille del 1903, detto “Achile
stradì” poichè noto netturbino comunale,
sposo di Agnese Trebeschi; Pietro sposato a Ines Bontempi;
Tilde, poi sposa del noto Capomastro Arturo Piozzini di Navezze;
Rina, poi sposa del bottegaio Paolo Peroni dei detti “Nas”
di Navezze, lui in seconde nozze dopo la morte di Angela “Mecia”
Piardi figlia del citato Achille Domenico; Enrico detto Muì,
sposo di Giulietta Zanotti dei detti Melù, vetturale
e oste anche alla trattoria Palazzina di Gussago; Brigida
Teresa, poi sposa del noto “Rico di gelati”, Federico
Ungaro dei detti “Süpilì”, conduttori
dell’osteria con locanda “Dopolavoro”e lui
anche gelataio ambulante; infine, Francesco del 1918, detto
Cici, prima a Navezze e poi ortolano a Ronco nella Parrocchia
dei Santi Zenone ed Eurosia, sposato con Angela Mombelli e
genitore del sacerdote Angelo del 1948);
o Brigida, sposata al noto mugnaio di Navezze Angelo Reboldi
“Anima Santa”, con i figli (Teodora del 1899,
sposata a Pietro Corti; Marianna Rosi del 1904, sposata a
Francesco Codenotti “Palasà” di Navezze
con l’unico figlio Angelo “Angilì Palasà”;
Angelo detto “Bòldi”, pure lui mugnaio,
sposato a Laura Peroni dei detti “Chèca”
di Navezze ed i loro cinque figli);
o Teresa andata in sposa a Pietro Lumini “Mürachèt”
dandogli tre figli (Angelo “Toni” del 1911 e †
2006, Luigi “Bigiara” e Ernesto);
o Anna Maria Giuseppa (detta Marietta) andata in sposa a Silvio
Sabattoli avendo tre figli (Camilla, Ernesto, Letizia andata
in sposa a Angelo Loda noto Palér - commerciante di
ferramenta e stoviglie - al “Cantù” di
Gussago);
• Anna Aurelia (†1932), unica figlia di Achille,
poi emigrata a Catania ove si sposa con Salvatore Minutola
(fante, deceduto nella prima guerra mondiale sui monti dell’altopiano
d’Asiago) avendo la lui Antonino (1915 - 2001), poi
noto Maresciallo di Pubblica Sicurezza alla Questura di Brescia
e di casa a Gussago.
• La figliolanza di Enrico (1853) con Maddalena Trebeschi.
o Giovanni (1886 - m. 1916, in guerra) con Emilia Bonfadelli,
dei detti “Burtulèto”, e loro discendenti:
Cesare (detto Gino, del 1913) con Serafina Spranzi di Collio
in Val Trompia e i loro quattro figli;
o Luigi “Bigì di Runcù” (1890) con
la sposa Rosa Colosio e figli: Achille Andrea (1915-1998)
con la famiglia (figli: Maria Rosa del 1947 e † 2005
e Aldo † 2002) formata con Angela Bettenzana dei detti
Maté di Ronco, Enrico (1925, viv. l’anno 2006),
Giovanni con la sposa Teresa Perotta e figli, Giacinto (1919,
vivente l’anno 2006) con la sposa Elvira Andrini ed
i figli;
o Elisa (1887) sposata a Pietro Bonfadelli “Burtulèto”
e figli: Maddalena (1906), Enrico (1911) con gli altri sei
fratelli sino ad Elisa (del 1930, che porta il nome della
defunta madre, vivente l’anno 2006).
• La discendenza di Giovanni (1850) e di Giulia Firmo:
Luigi del 1884, sposato a Maria Faini; Angelo (1887 –
1909); Rosa del 1890, sposata a Luigi Armellin da Vicenza;
Giulia del 1911 e Giovanni del 1910 (poi, quasi tutti, emigrati
a Milano dal 1913 al 1915).
Perseverano nel culto della Madonna “Assunta”,
anche negli anni Duemila, moltissimi Piardi (figli, nipoti
e pronipoti) e discendenti, nati dopo gli anni Trenta del
secolo XX.
(A cura di Achille Giovanni Piardi, n. 1948).
Assunzione
della Vergine Maria.
Il dogma cattolico dell’Assunzione di Maria in Cielo
indica che la Madonna, al momento del suo trapasso (chiamato
anche Dormizione) si trasferì immediatamente, sia con
l'anima che con il corpo, in Paradiso, accanto al Figlio e
a Dio Padre. Fu "assunta", ricevuta, accolta in
Paradiso. Questo dogma della Chiesa Cattolica, che rappresenta
una credenza radicata nei fedeli già da molti secoli,
è stato proclamato dal Papa Pio XII il 1 novembre 1950,
anno santo, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus
Deus (incipit latino, traducibile: "Dio generosissimo").
Questo è il passaggio finale del documento, con la
solenne definizione dogmatica:
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici
istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità,
a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine
la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale
dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior
gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta
la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù
Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo,
dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che:
l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato
il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste
in anima e corpo.
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare
o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è
stato definito, sappia che è venuto meno alla fede
divina e cattolica.» (Munificentissimus Deus).
(La proclamazione di un dogma è uno dei pochi casi
in cui si esercita l'infallibilità papale, secondo
cui il magistero del Papa, nel proclamare a certe condizioni
una verità della fede o della morale, è infallibile).
L’assunzione di Maria al cielo è festeggiata
nel calendario cattolico il 15 agosto.
“Alla fine della sua vita terrena, l'Immacolata madre
di Dio, Maria sempre vergine, fu portata anima e corpo nella
gloria del paradiso” si legge nella proclamazione del
dogma dell’Assunzione nel 1950. Questa celebrazione
- chiamata allora "dormizione di Maria" - risale
al VII secolo per merito dell'imperatore bizantino Maurizio,
e subito dopo passò in Occidente anche se sotto forma
di generica festa in onore di Maria. Solo nell'813, al tempo
di papa Sergio I, comparve nei calendari come “Assunzione
di Maria", confermata in seguito dai papi Leone IV e
Nicola I, e sostenuta da insigni dottori della Chiesa quali
Alberto Magno e Tommaso d'Aquino. Fu la definizione dogmatica
dell'Immacolata Concezione, nel 1854, ad aprire la strada
a quella dell’Assunzione, ma soltanto un secolo dopo
un concilio di teologi si riunì per studiarne i documenti
dottrinali e le voci della tradizione, che condussero alla
definizione del dogma. Insigni pittori del Rinascimento raffigurarono
l’Assunzione della Beata Vergine, celebre tra tutte
la tela del Tiziano nella chiesa dei Frari, a Venezia.
La festa dell’Assunzione è nota
ai più solo come «Ferragosto», ma è
la più importante tra quelle della Madonna: celebra
il mistero della nostra risurrezione che nella persona di
Maria (la sola tra tutti!) è già avvenuto. E'
come celebrare quindi la nostra pasqua, ciò che in
noi deve ancora avvenire e che avverrà, dunque è
la nostra festa, la festa di ciò che saremo. Maria
è entrata con il corpo nella vita divina, nella gloria
(cfr. “…quando questo corpo corruttibile si sarà
vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale
di incorruttibilità...”); vive già da
ora la vita di risorta.
Ma perché è stata fissata il 15 Agosto? Basta
guardarsi attorno. L'estate è al culmine, i colori
sono al massimo della loro densità: le rose, i girasoli,
il blu del mare, il verde delle foreste. È tutto molto
intenso ... si potrebbe dire che più di così
... si muore. La natura infatti muore, sfiorisce, ma solo
perché è arrivata alla sua pienezza; muore sì,
ma per consumazione, per pienezza di vita. La vediamo quasi
«sfatta», ma solo per il suo eccesso di fioritura
(sazi di giorni muoiono tutti i patriarchi nell'Antico Testamento).
La festa di oggi 15 d’agosto ci vuole dire anche un
po' questo: Maria (il credente), è colei che ha vissuto
appieno la sua vita in Cristo. La tradizione infatti non parla
della morte della Madonna ma della sua «dormizione»,
ella cioè non muore, ma si compie per pienezza di vita,
si consuma di vita. Lo avete mai visto un girasole morire?
... sazio di colore e di fioritura, carico di semi e stanco
di fecondità. (…). (…). Sempre e ovunque
ci si imbatterà su Maria che tiene in braccio il bambino:
è la rappresentazione che prende nome di Theotokos,
la madre di Dio. Maria è anzitutto questo: il trono
di Gesù, luogo dell'ostensione, un supporto per lui,
è il suo corpo (sia perché glielo ha dato sia
perché è simbolo della chiesa) e infatti solitamente
lei è raffigurata enorme e lui piccinissimo. Lei è
la visibilità di Gesù (questo in fondo è
il ruolo della chiesa).
Un altro filone di raffigurazioni vede in Maria la persona
che ha veramente compiuto la relazione filiale con Dio: è
la figlia di Sion (già nell'A. Testamento Israele è
considerato come un figlio da Jhweh, si veda per es. Osea
11,1; Sal 2; Is 66 ecc...). L'icone della dormizione si collocano
su questo filone: raffigurano Maria stesa su un grandissimo
letto, circondata dai discepoli. Questo letto troppo grande
per non essere un simbolo, ricorda l'arca dell'alleanza. (…).
Maria sembra che dorma (la morte non è più un
evento drammatico, come ci dice anche la II lettura della
messa della vigilia dell’Assunta: dov'è morte
la tua vittoria? Dov'è morte il tuo pungiglione?).
Sopra di lei vi è una mandorla. La mandorla è
il simbolo della nuova vita, come un grembo di una donna,
come un uovo, è il simbolo della risurrezione. Peraltro
abbiamo celebrato, guarda caso, pochi giorni fa la trasfigurazione,
che nelle icone presenta lo stesso simbolo; infatti ogni festa
di Maria ha un suo parallelo in un festa del Signore. In questa
mandorla vi è Gesù che tiene in braccio, in
segno di esposizione (si sono invertiti i ruoli), una cosa
bianca e piccola: quella sarebbe l'anima di Maria, appena
nata alla nuova vita. E' Maria questa volta ad essere bambina
(se non diventerete come bambini...), ed è avvolta
ora lei nelle bende-sudario (come lo è Gesù
nell'icona di Natale) ed è ora lei Figlia. Si tratta
quindi della sua nascita al cielo. (…). (…). (Sulla
base del testo curato cura dalle Benedettine del Monastero
di San Luca – Fabriano) http://liturgia.silvestrini.org
Il prevosto di Gussago (Brescia), Mons. Giorgio
Bazzani, Parroco, in occasione della festa di Maria Vergine
Assunta in cielo, patrona dei fedeli gussaghesi di S. Maria
Assunta dona ai suoi parrocchiani:
- il 15 Agosto 1919, l’immagine della Madonna “La
Asuncion de N. S. la Virgen Maria” – LA FELICIDAD
DESPUES DEL DOLOR. Con la dedica: << Il Prevosto di
Gussago GIORGIO BAZZANI ringrazia i parrocchiani e amici che
vollero ricordato il XXV° anniversario del suo ingresso
e invocando le loro preghiere implora su tutti le più
elette benedizioni. La festa dell’Assunzione di Maria
– 1919 >>;
- il 15 Agosto 1936, il “Libro delle Preghiere”,
curato da Ferdinando Rodolfi e stampato a Vicenza dalla Tip.
Pont. Vesc. S. Giuseppe ‘G. Rumor’, corredato
di una particolare dedica: << GIORGIO BAZZANI Prevosto
di Gussago compiendo il mezzo secolo di sacerdozio chiede
vènia e rende grazia a Gesù Sacerdote eterno
e Re dei secoli e ai cari parrocchiani e amici che nel festivo
clamore delle Nozze d’oro gli rammentano prossimo il
“Clamor factus est: ecce Sponsus venit!” [A mezzanotte
si leva un clamore: ecco lo Sposo che arriva (Matteo 25)].
La festa patronale dell’Assunta 1936, Gussago.
Racconto di come si svolgeva la
novena dell’Assunta in GUSSAGO (Brescia)
(nove giorni di preparazione spirituale alla festa patronale
dei gussaghesi) dagli anni 30 agli anni 50 del Novecento.
GUSSAGO. Preparazione, nel secolo XX,
alla solennità di S. MARIA ASSUNTA IN CIELO e Parroci
– Prevosti di Gussago (Brescia).
- Mons. Giorgio
Bazzani. (Bagolino, 2 agosto 1863 - Gussago, 26 giugno
1941).
Gussago, Parroco – Prevosto dal 1894 (15 agosto) al
1941 (26 giugno)
<< Monsignor Giorgio Bazzani fu l’oracolo della
Parrocchia di Gussago di cui era prevosto stimatissimo e venerato.
Fu uomo sereno e calmo, dotato di una intelligenza vivissima,
tenace; lettore formidabile e rapido assimilatore, in un’apparente
disattenzione, attentissimo a tutti, inadatto ad una sistematica
formazione intellettuale, questo insaziabile ricercatore di
persone, di idee, di fatti e di avvenimenti, nemico della
penna e instancabile parlatore , si era circondato di salde
e numerose amicizie di sacerdoti e laici. La sua canonica
era un circolo vivente di pensatori, di uomini maturi. Bastano
tre nomi: Mons. Paolo Guerrini (grande storico bresciano),
il futuro cardinal Giulio Bevilacqua, il futuro Paolo VI.
Ebbe anche molti altri incarichi in diocesi, (...), fu promotore
degli studi del giovane clero, oratore assai ricercato. Prelato
domestico di Sua Santità dal 1931. Prete da 55 anni
muore a 78 anni d’età il 26 giugno 1941; fu sempre
prete portando anche numerosi lontani alla pratica della vita
cristiana >>. [A cura di Teresa Angeli, Piedeldosso
di Gussago. (Dal Capitolo della Cattedrale di Brescia –
Mons. Luigi Fossati, 1900-1982)]. (Teresa Angeli da Piedeldosso.
Libro II, La Compagnia di S. Orsola – Figlie di S. Angela
Merici a Gussago. Storia - Cronaca e tutte le Consorelle).
Teresa Angeli (1927), maestra di Achille Giovanni Piardi nelle
prime classi elementari, ricordando che aveva quattordici
anni e mezzo alla morte (1941) di Monsignor Giorgio Bazzani,
racconta:
Campo del suo insegnamento furono (tra le tante iniziative)
:
la “quindena” dell’Assunta, di sera per
tutti i parrocchiani in preparazione alla festa patronale.
Quindici giorni di predicazioni e di preghiera. Negli ultimi
anni di parrocchiato veniva preparata, innanzi l’altare
detto della Madonna (del Rosario), posto al centro della navata
di destra della Chiesa S. Maria Assunta, una predella discretamente
alta al fine di ben farsi udire dall’immensa folla dei
fedeli convenuti e per agevolare Monsignore che avrebbe faticato
a salire l’angusta scala per affacciarsi al meraviglioso
pulpito ligneo dotato dell’altorilievo raffigurante
“L’ultima Cena”. [Teresa Angeli (1927, di
anni 80), Piedeldosso di Gussago].
- Mons. Faustino
Togni.
La preparazione assai partecipata è proseguita pure
negli anni (1941-1948) del parrocchiato di Mons. Faustino
Togni, nonostante le numerosissime assenze maschili dei giovani,
lontani per la guerra sui vari fronti o a causa degli internamenti
in campi di concentramento o di prigionia. Anche diversi giovani
Piardi mancano... alla preparazione degli anni 1941-’45,
soprattutto sino a l’Assunta dell’agosto 1944.
- Mons. Giuseppe
Rossini. Parroco dal 1948 al 11 Maggio 1961, in realtà
sino al 26.6.1961 [onde poter solennemente celebrare il 20°
anniversario della morte (26.6.1941) di Monsignor Giorgio
Bazzani]. Tutti ricordiamo (compreso chi scrive) come, accoratamente,
“s’infiammasse” durante le sue omelie e
prediche di preparazione.
I fedeli gussaghesi, ivi compresi i Piardi, continuano a partecipare,
fervidamente, alla preparazione quanto alla solennità
dell’Assunta. Ora gli assenti alla preparazione d’inizio
Agosto sono i giovani ma anche gli ultraquarantenni, anche
padri di famiglia, lontani oltre frontiera, partiti per l’Europa,
ed anche oltre oceano, tra cui Pietro Piardi (1907), imbarcati
nel gennaio del 1949 per l’Argentina ed altri partiti
per le “nuove terre” brasiliane. http://www.piardi.org/opera/vol3/volume3emigrazione.htm
- Don Vittore
Antomelli, da Lavenone in Val Sabbia. Parroco dal 1961
al 1968. Sentita è la festa della Madonna d’agosto
e viva la preparazione alla solennità; si avvicina
alla preparazione la generazione degli anni Quaranta, ora
adulta e dopo aver seguito per otto - dieci anni le normali
lezioni di catechismo, prima di accedere alla dottrina e funzioni
riservate agli adulti.
- Don Angelo Porta.
(Tremosine, 1926). Parroco in Gussago dal novembre 1968 al
novembre 2001. I Piardi gussaghesi sono attivi e partecipano
alla solennità dell’Assunta: prima fra tutti
Marianna Piardi (1919-1991), poi Brigida (1913- 1994), indi
Marietta (Maria Domenica) del 1923 e altri ancora. Di particolare
impronta la predicazione del nuovo Parroco.
1837, Gussago. Le radici dell’antica
devozione all’ASSUNTA
<< 1837, 3 aprile: Gussago. "Lavagnini Domenico
figlio del fu Gio.Batta, e della fu Lucrezia Susurbini",
ingressa "alla Prepositura di S. Maria Assunta il 3 Aprile
1837, ottava di Pasqua: solenne funzione delle 40.ore. Nacque
in Cigole il 7 Febbrajo 1793, di mattina, era il Giovedì
grasso; fù Curato in Patria dal 1817 al 1828. In 7mbre
1828 fù eletto Parroco in Lograto e nel 10.Xmbre 1836
ricevette l'istituzione canonica nella qualità di Preposto
di questa Parrocchia, in cui si trasferì il 3. Aprile
1837, terzo giorno della solennità delle 40.ore".
[Da "Cronografia dei Preposti che hanno governata la
Chiesa parrocchiale e prepositurale di S.ta Maria Assunta
di Gussago dall'epoca 1560 in avanti (…)", compilata
nel 1843 da Don Domenico Lavagnini Parroco]
1837, 17 e 18 ottobre: Gussago. Solenni funzioni
nella Parrocchiale. "Celebrandosi nei giorni 17 e 18
Ottobre 1837 in GUSSAGO solenne straordinaria Funzione in
Ringraziamento alla B.V. ASSUNTA e San LUIGI GONZAGA pel cessato
CHOLERA". Cosi apre la pergamena, originale, collocata
nel frontespizio del Registro 'Indice dei battezzati di S.
M. Assunta' compilato da don Lavagnini a cominciare dai nati
dell'anno 1740. Continua poi, "ODE . Come del canto il
gaudio la Vergin d'Israele. Dopo il cammin difficile del popolo
fedele per la divisa onda. A Dio sull'altra sponda in sua
pietà destò tale per noi dal perfido morbo campati
all'ira (…)".
Per La chiesa dell’Assunta a Gussago, vedi:
- www.piardi.org/luoghi/gussago.htm
- www.piardi.org/opera/vol3/volume3devozioni44.htm
- www.piardi.org/opera/vol3/volume3devozioni42.htm
- www.piardi.org/opera/vol3/volume3devozioni45.htm
- www.piardi.org/opera/vol3/volume3devozioni41.htm
Per la devozione a “L’Assunta” da parte
dei gussaghesi, vedi:
- www.piardi.org/opera/vol3/volume3emigrazione.htm
(Sfoglia sino al Dipinto della M. della Stella, per leggere
la nota del Parroco Don G. Rossini l’anno 1949 ai gussaghesi
andati oltre oceano, “mancanti” alla solennità
del 15 d’agosto)
Gussago. L'ASSUNTA del 15 Agosto 2010
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